 | Questa voce rientra tra gli argomenti trattati dal progetto tematico sottoindicato. Puoi consultare le discussioni in corso, aprirne una nuova o segnalarne una avviata qui. |
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 | La voce è stata monitorata per definirne lo stato e aiutarne lo sviluppo. Ha ottenuto una valutazione di livello sufficiente (settembre 2016). |
B | Lievi problemi relativi all'accuratezza dei contenuti. Informazioni esaustive nella gran parte dei casi, ma alcuni aspetti non sono del tutto approfonditi o altri non sono direttamente attinenti. Il tema non è stabile e potrebbe in breve necessitare di aggiornamenti. (che significa?) | B | Lievi problemi di scrittura. Qualche inciampo nello stile. Linguaggio non sempre scorrevole. Strutturazione in paragrafi adeguata, ma ancora migliorabile sotto alcuni aspetti. (che significa?) | C | Seri problemi relativi alla verificabilità della voce. Carenza di fonti attendibili. Alcuni aspetti del tema sono completamente privi di fonti a supporto. Presenza o necessità del template {{cn}}. La delicatezza del tema richiede una speciale attenzione alle fonti. (che significa?) | B | Lievi problemi relativi alla dotazione di immagini e altri supporti grafici nella voce. Mancano alcuni file o altri sono inadeguati. (che significa?) |
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Monitoraggio effettuato nel settembre 2016 |
Gli afasici agrammatici non hanno grosse difficoltà nel recuperare le parole che intendono pronunciare, ma non sono in grado di formulare frasi corrette dal punto di vista grammaticale. I pazienti con gergo afasia presentano apparentemente lo schermo posto, ossia sono in grado di parlare in modo grammaticalmente corretto, il che induce molti esperti a supporre che abbiano un livello sintattico di elaborazione intatto, accompagnato da grandi difficoltà nello scegliere le parole appropriate. Spesso sostituiscono una parola ad un'altra e creano neologismi. Infine, in genere sembrano inconsapevole del fatto che loro discorso contiene molti errori, e si irritano quando gli altri non li capiscono.
(Da Eysenck Keane in Psicologia Cognitiva quarta edizione pag. 362