Discussione:Caranto

Ultimo commento: 5 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni modificati

dunque l'articolo mi pare un po' abbozzatto e mi propongo di correggerlo. Non avendo tempo per farlo ora, lascio qui qualche appunto per me stesso o per qualche passante :)

In particolare nell'articolo

a) il termine "tufo" (che definisce sostanzialmente una roccia vulcanica piroclastica, che contiene anche materiale sedimentario (strappato dal condotto vulcanico o inglobato dopo la caduta) dal materiale lavico eiettato durante una esplosione vulcanica) è inappropiato per quello che è un paleosuolo sovraconsolidato ma non ancora litificato di completa origine sedimentaria. Il caranto un sedimento argilloso, limoso argilloso, o parzialmente sabbioso, molto compatto, di colore variabile dal marrone chiaro al grigio chiaro con striature color ocra.

B) manca una descrizione della genesi di questo paleosuolo. E' presente come evidenziato nella costa nord-adriatica friulano-veneta. E' un deposito continentale certo, ma molto recente che ha subito una sovraconsolidazione per essiccamento in ambiente subaereo. Rappresenta un sedimento continentale deposto durante l'ultima glaciazione e poi ricoperto da sedimenti marini molto fini spesso ricchi di materiale organico durante la fase trasgressiva (cioe' di innalzamento del livello costiero) instauratasi con il termine della glaciazione. Andrebbe quindi evidenziata la sua natura di marker stratigrafico locale fra il Pleistocene e Olocene, rappresentando il passaggio da un periodo glaciale ad un interglaciale separando, in laguna di Venezia, sedimenti sabbiosi più o meno eterogenei da sedimenti limosi-limoso argillosi meno compatti.

Un argilla molto compatta come il caranto è presocche' impermeabile per cui finisce per confinare una falda in pressione (in particolare quella più vicina alla superficie di quel sistema di falde in pressione sovrapposte che individuiamo nelle alluvioni della bassa friul-veneta)

Andrebbe poi accennata la questione della profondità dello strato di caranto e la sua estensione (in quanto non sempre presente al tetto dei depositi continentali pleistocenici cosa che si potrebbe spiegare sia per la natura eterogenea dei fluvio-glaciali che non sempre comportavano nella zona costiera una selezione di materiale finissimo sia perchè il sedimento continentale veniva eroso o rideposto nuovamente durante eventuali pause o regressioni nell'ambito della fase trasgressiva)

Andrebbe aggiunto un paragrafo sulle caratteristiche meccaniche delle argille sovraconsolidate sia in generale che nel particolare.

Infine una considerazione sulle fondazioni veneziane. Le palificazioni veneziane non fungevano propriamente da fondazione quanto erano utilizzate invece per migliorare le caratteristiche meccaniche del terreno su cui venivano edificati i palazzi. I pali venivano infissi in gruppi per consolidare e addensare il sedimento limoso e uniformarlo per ridurre i cedimenti differenziali. Sopra al terreno palificato vi costruivan la fondazione.

Nanae 16:10, 13 giu 2006 (CEST)Rispondi

Approfondimento etimologico del termine "caranto"

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Da "Le origini delle lingue d'Europa" di Mario Alinei http://i28.tinypic.com/v4yxxe.jpg.

  • Della stessa famiglia, tra molti altri, vi sono anche i toponimi : Carnia, Carniola, Carso e Carinzia, ecc. .

In generale per area celtica si intende anche quella particolare denominata gallo-veneta (paleoveneti) --Paolo Sarpi II 18:53, 31 gen 2008 (CET)Rispondi

  • Da: Gli indoeuropei e le origini dell'Europa, di Francisco Villar:

«Di conseguenza bisognerebbe scartare l’ipotesi dell’Europa quale patria originaria. Tovar individuava tracce dell’esistenza di un’idronimia preindoeuropea in nomi come Harund (Scandinavia), Carron, Cart Water, Cary (Gran Bretagna), Carad (Irlanda), Harste (Germania), Chiers (Belgio), Charentonne, Cher, Charante (Francia), Carusa (Italia), Carranzo, Carranza, Carisa e Carantó (Spagna), tutti derivati da una radice non indoeuropea *kar(r)a «pietra», che il basco conserva come (h)arri «pietra». Si tratta di una radice da cui derivano numerosi nomi di luoghi, come Carrara, famosa proprio per la sua pietra di marmo. Come idronimo si spiega attraverso un significato originario di «fiume petroso» o «che scorre per un greto». Ho già esposto in precedenza il mio parere circa l’indoeuropeità della radice *kar-. Gli idronimi di questo tipo, tuttavia, non sono molto numerosi né si trovano con esattezza nel territorio dell’europeo antico. Infatti, pur non essendo del tutto assenti, sono più numerosi in zone marginali, come le isole britanniche e le regioni mediterranee. D’altra parte, pur basandosi essi su radici non indoeuropee, la suffissazione coincide con quella tipica dell’europeo antico.»--Paolo Sarpi II 21:02, 4 feb 2008 (CET)Rispondi

Domanda: E' possibile che il tardo latino caris "sasso" derivi dalla idronimia sopracitata? Le osservazioni fatte potrebbero essere inserite succintamente nella voce caranto ed essere ampliate in una voce ad hoc sulle stesse, che per ora manca.--Bramfab Discorriamo 10:36, 6 feb 2008 (CET)Rispondi
Risposta: E' più che possibile, non tanto o solo da un contesto idronimico ma anche o più da quello toponomastico (oronimico) e dal lessico comune, che in riferimento al lessico presente soltanto nel tardo latino (e non in quello delle età precedenti) è di provenienza gotica, longobarda, germanica ecc. e a un recupero/ripresa di lessico gallo-celto-veneto-ligure proveniente dalle lingue locali non più contenute/limitate dal predominio (in ambito ufficiale e colto) del latino, conseguente alla caduta dell'impero romano d'occidente e all'affermarsi prima dei regni detti "barbarici" poi del sacro romano impero, ecc. Non appena potrò darò altre specifiche linguistiche in merito.--Paolo Sarpi II 07:47, 20 feb 2008 (CET)Rispondi

Caris

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Non esiste nel lessico del latino classico documentato nei dizionari, la voce caris = sasso. Alberto Pento--95.233.176.91 (msg) 15:21, 22 feb 2016 (CET)Rispondi

Ciao

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