Discussione:Dialetto napoletano
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Esempi
modificaInvito a controllare bene la tabella esempi, alcune voci provengono da dialetti locali e troppo caratteristici. Es "Nippulo", "Cu mmico", "Semmana", "Capaddozio", "Gernò", "Piglià pére", sono usati solo in zone molto limitate. "Drincare" poi è un recente neologismo ed è usato solo dai giovani, che spesso diventa "Trincare". Maccaturo non è un fazzoletto in generare ma è il fazzoletto con cui le donne un tempo coprivano la testa. Mesale non significa tavolo ma tovaglia, quella da mettere sul tavolo da cucina per mangiare. E' un esempio tipico del fatto che alcune parole non hanno un corrispondente esatto in italiano, ma vanno espresse con circumlocuzioni e perifrastiche.
Come mai nn è stato aggiunto "'a puteca" che deriva dal greco apoteka? 151.56.118.217 (msg)
Credo che la scelta dei termini usati come esempi dell'influenza della lingua
spagnola e francese sia stata
infelice: e' difficile dimostrare effettivamente l'origine che nell'articolo
si suggerisce per i due termini proposti (bottiglia e l'altra non ricordo).
Sarebbe meglio sostituirli e non integrarli con altri termini, ad esempio
ABBASH dallo spagno ABAJO.
Invece per il francese, proprio la non pronuncia della vocale finale
potrebbe essere elencata come una sua influenza.
[...]" La struttura delle frasi non è sempre uguale all'Italiano, e anche la grammatica è diversa:
infatti, molte volte, la struttura dei verbi usata in Napoletano, nella lingua Italiana risulta errata, ad esempio:
"Aggio stato addò n'amico r'o mio", sarebbe, tradotto letteralmente in Italiano:
"Ho stato da un mio amico". "
L'etimologia fornita per tavuto mi lascia perplesso. Credo che derivi dall'arabo تابوت (tabut) che significa proprio bara. Io non concordo con quanto e' scritto, non c'e' niente di errato: semplicemente nel napoletano i verbi ausiliari (come ad esempio in francese) sono diversi che in italiano. Se il napoletano e' una lingua allore, come tale, esige la stessa dignita' data all'italiano.
Sono abbastanza d'accordo con te (a parte "abbasce", non "abbash") e ho fatto alcune modifiche riguardo le obiezioni da te proposte, ma se non ti vanno o vuoi scrivere di più o di meglio, fatti avanti, modifica senza paura. Saluti, bye. --Retaggio (msg) 14:27, Mag 27, 2005 (CEST) il napoletano È una lingua, punto. --CRYptex 09:49, Lug 1, 2005 (CEST)
Per quanto riguarda i termini napoletani derivati dallo Spagnolo volevo aggiungere che questi sono moltissimi, ma lo Spagnolo ha anche in certa maniera influenzato la sintassi e la pronuncia napoletana, in alcuni casi diversa da quella italiana. Fra le tante parole di provenienza spagnola c'è ad es.: 'O tavuto (cassa da morto) che deriva dallo Spagnolo Ataud, a sua volta derivato dall'arabo. Inoltre, ciò che in Italiano è "Ho visto Giovanni", in Napoletano diventa Agg' vist' a Giuvann' (perdonate se non so come si scrive il Napoletano) dallo Spagnolo He visto a Juan: in italiano manca la a. Per ciò che concerne la pronuncia c'è da sottolineare che il Napoletano come lo Spagnolo tende a confondere la B e la V. Inoltre la O, come nella lingua araba è spesso mutata in U (Curnuto, Zuuzuso, Puorto) Per queste ragione credo che fra le radici del napoletano, anche se indirettamente, debba essere inclusa anche la lingua Araba che tanto ha influenzato lo Spagnolo.
scusatemi, ma perché è stato spostato a dialetto? io non sono d'accordo. Il napoletano è una lingua perché era la lingua ufficiale del Regno delle due Sicilie. Napoli è stata una capitale e ne porta i segni; dunque il napoletano non può essere relegato alla condizione di dialetto. --CRYptex 17:07, Lug 15, 2005 (CEST)
Il termine dialetto è errato in sè, al massimo si può parlare di lingua non standard, ma anche questa denominazione sarebbe errata per il napoletano in quanto questa lingua possiede una grammatica e un vocabolario propri. (Mike)18 Luglio
Nnapulitano o Napulitano ?
modificaAnche se autori come F. Russo o S. di Giacomo ricorrono a doppie consonanti ad inizio parola, ho il dubbio che Napoletano andrebbe scritto "Napulitano" e non "Nnapulitano" pino_alpino
- L'aggetivo "napoletano" viene scritto napulitano mentre il sostantivo (la lingua) "napoletano" è nnapulitano. E. abu Filumena 19:10, nov 7, 2005 (CET)
Aggiungerei che il raddoppiamento dell'iniziale si ha per effetto dell'articolo "'o" in caso di sostantivi neutri. Per esempio "'o francese" è una persona che viene dalla Francia mentre "'o ffrancese" è la lingua francese. Allo stesso modo "'o fierro" è un oggetto di ferro (il ferro ad es. per stirare, per la lana ecc.) mentre "'o ffierro" è il ferro inteso come metallo.
Per questo è semplicemente assurdo il fatto che il napoletano venga riportato nell'elenco delle lingue di wikipedia come "'Nnapulitano", pur non essendo preceduto dall'articolo "'o", e faccio un appello a tutti quanti hanno le competenze per farlo (io non so da dove cominciare), per una sua sostituzione con la forma corretta "Napulitano".
nap.wiki.x.io!
modificasu meta è presente una discussione pr aprire una Wikipedia in Napoletano. A chi interessa... --CRYptex - talk 11:07, Set 11, 2005 (CEST)
Napulitano
modificaNon trovo del tutto corretto scrivere "Nnapulitano" con la doppia enne all'inizio; in effetti, credo che questa regola valga soltanto se il nome è preceduto dall'articolo. Inoltre, si tratta di una regola di pronuncia che non dovrebbe modificare la grafia della parola. Se dico "0' Napulitano" la enne sara pronunciata doppia, ma se dico "Parlà Napulitano" la enne sarà semplice. Allo stesso modo "pane" si pronuncia "'o ppane" se c'è l'articolo, "'na fella 'e pane" con una pi in altri casi; ma comunque si scrive "pane", non "ppane". Non so se sono stato chiaro, sono ancora nuovo; per questo, prima di mettere mano vorrei conoscere qualche opinione.
Sono napoletana, anche se non sono registrata... sono perfettamente d'accordo con te: non mi permetterei mai di pronunciare "'na fella e ppane...." nè tantomeno di scrivere Nnapulitano con due enne...
Sono d'accordo. Nnapulitano dev'esser solamente scritto quando è anteceduto da una vocale, come avete detto per esempio in "'O nnapulitano" e così via. Si potrebbe magari cambiarlo? Cioè completamente che lì a sinistra da "altre lingue" vien scritto Napulitano con una enne, sapete come fare? Daviduzzu
Ragazzi io la parola l'ho cambiata da Nnapulitano (orribile!) a Napulitano, poi se qualche incompetente lo cambia, ritenendo che quanto abbia scritto un linguista sia piú valido delle osservazioni dei parlanti che hanno esperienza dell'uso vivo della lingua, allora non c'é niente da fare. Purtroppo anche nei siti per cosí dire specializzati in salvaguardia e promozione del Napoletano, c'é una tendenza a ricreare una lingua inesistente, facendo riferimento a volte a significati che erano attuali uno o due secoli fa. La lingua Napoletana odierna, quella della strada, quella vera, ha una sinteticitá ed una liricitá completamente differenti da quelle del passato, un passato mitico ed ormai svuotato di ogni senso, a cui questi studiosi ancora si aggrappano, non comprendendo che la loro opera non ha senso in quanto non fanno altro che formalizzare una lingua che non corrisponde alla realtá e che, talvolta, gli stessi parlanti trovano ridicola.
La grafia del napoletano andrebbe forse completamente risistemata, data la pronuncia estremamente flessibile (ex differenza tra singolare e plurale, la consonate iniziale raddoppia nel plurale: a recchia -> e rrecchie) per non parlare poi del problema della vocale afona. Un esempio celebre é la parola "mammeta" nella quale la seconda e terza vocale non si pronunciano come di consueto, bensí come la "e" nell'articolo determinativo maschile francese "le". I turchi hanno risolto il problema nella loro lingua, introducendo una lettera apposita per la vocale afona. Graficamente la lettera assume l'aspetto di una "i" senza il puntino. Per evitare ambiguitá anche la "I" maiuscola si scrive in Turco con il puntino in cima. Altro punto é la famosa vocale alla fine delle parole, che viene sempre scritta, in ossequio al fatto che il Napoletano sia un ipotetica degradazione dell'Italiano. Io abolirei l'ultima vocale, dato che l'evoluzione naturale della lingua ha voluto che lí dove fossero possibli complicate ambiguitá, i caratteri distintivi (genere, numero) si mostrassero al centro della parola e non nel suffisso finale. ex. "Dito" in Napoletano: singolare "Rit(o)", plurale "Ret(a)". Oppure "Zitto", in Napoletano : maschile "Zitt"; femminile "Zett". L'inutilitá dell'ultima vocale é dimostrata dalle scritte dialettali sui muri di Napoli e provincia. Gli autori delle scritte con vernice spray, non sono certo fini linguisti o filologi, limitandosi cosí a scrivere cosí come parlano. Ricordo una scritta in Via dei Banchi Nuovi (pieno centro storico) che, in barba a tutte le (fittizie) regole sintattiche del napoletano recitava (era scritto proprio cosí) "Ngopp all anm ro nonn, o sapevm". nella grafia classica sarebbe stato " 'Ngopp all'anema d'ó nonn 'o sapevamo". A parte che la preposizione semplice "di" (e le articolazioni e la variante apostrofata) si pronunciava "D" un secolo fa almeno, adesso si pronuncia "R" ma si continua scrivere "D", poi perché dobbiamo mettere l'apostrofo all'articolo determinativo "A" o "O" o al plurale "I"? In Portoghese gli articoli determinativi singolari sono proprio "A" per il femminile ed "O" per il maschile (questa é una delle prove proprio dell'influenza del Portoghese sul Napoletano. In Italia peró si continua a farli precedere dall'apostrofo, come se fossero una contrazione di "Lo" e "La".
Purtroppo la mancata sistematizzazione del Napoletano ha fatto sí che nel corso dei secoli venissero a formarsi una marea di eccezioni, irregolaritá e, soprattutto, moltissime alternative di pronuncia per la stessa parola (quiz per i napoletani: come si dice "dita" in Napoletano? "deta" o "reta"? E come si dice "dammi"? "Ramm" o "Damm"?.)Questa confusione non ha giovato agli studi sulla lingua, che non hanno mai rispecchiato la sua effettiva vitalitá. Solo per la cronaca, vi ricordo che stiamo parlando di quella che insieme al Sardo é veramente l'unica lingua italiana, contro la quale l'Italiano ufficiale non riesce a guadagnare terreno, secondo quanto rilevato dal centro studi http://www.ethnologue.com/.
Scusate gli errori ortografici eventuali, ma non ho voglia di correggere tutto il testo.
- Un paio di commenti veloci:
- La vocale terminale in napoletano non è affatto inutile. Scrivere "dit/rit" al posto di "dito/rito" è un errore, perché il suono vocalico finale esiste eccome: scrivendo "dit/rit", la parola andrebbe pronunciata come se facesse rima con l'inglese "bit". Non esiste al momento una soluzione soddisfacente per l'ortografia napoletana, e in particolare per la rappresentazione della vocale atona (e non "afona"). Sopprimerla nella scrittura (come in "Ngopp all anm ro nonn, o sapevm") non è certo una soluzione, dato che, ripeto, il suono vocalico è ben presente. Ad esempio, confronta la grafia "pate" (padre) con la grafia "pat": la prima mostra chiaramente che la parola è bisillaba, mentre la seconda grafia, monosillabica, inganna il lettore.
- Che c'è di strano nel fatto che ci sia bisogno di studiare una lingua per poterla leggere correttamente? Io non mi aspetto di essere in grado di leggere in tedesco prima di averne studiato le regole dell'ortografia. Perché dovrebbe essere diverso in napoletano? Vogliamo che il napoletano si "legga come si scrive" o che si "legga come si scrive IN ITALIANO"? Invito anche a riflettere sul fatto che non è vero che l'italiano "si legge come si scrive"; l'ortografia italiana non indica la sonorità della "s" e della "z", l'apertura della "o" e della "e" accentata, per non parlare di parole come "società", nelle quali il suono "i" magicamente scompare. Le lingue slave, ad esempio, sono molto più precise nella loro ortografia. Arek' Fu 01:00, 11 feb 2008 (CET)
Sono d'accordo sulla non soppressione del suono vocalico che esiste e, secondo me, va scritto, ma non con le vocali consuete...altrimenti continueremo a sentir cantare improbabili o' solE mio...o, per essere più attuali, a' tazzulellA e' cafè. Io vivo e insegno a Roma, ma sono napoletana. Il maestro di musica dei miei alunni ha deciso di far cantar loro la famosissima canzone di Pino Daniele "A' tazzulella e cafè".Mi ha chiesto di insegnare loro la pronuncia ed io, non conoscendo il francese, ho usato la fonetica internazionale inglese (che insegno). Ebbene il suono finale l'ho fatto pronunciare come la i di bird, first... Scrivendo alla lavagna il segno fonetico corrispondente sono riuscita a far si che gli alunni potessero controllare le vocali finali e quelle intermedie, ma mi sono resa conto che il problema non è stato affatto risolto! Avrei dovuto accentare le vocali per rendere i suoni aperti o chiusi,porre l'accento sulla prima vocale dei dittonghi, raddoppiare alcune consonanti e trasformarne altre....Insomma o si canta alla romana o, con la santa pazienza di cui mi sono munita, non si legge (come non abbiamo letto noi quando l'abbiamo imparato): listening, listening, listening!
G
modificaLeggo: "spesso la g seguita da vocale è quasi omessa nella pronuncia" In parte è vero ma lo "spesso" è riferibile esclusivamente a vocali quali la u (Guerra = Uerra; Guappo = Uappo) ma non mi pare che sia considerabile come regola generale. Gaiola non viene pronunciato "aiola", Giuvanne non viene pronuncio "Uvanne" o "Iuvanne". Ge Può rientrare nella casistica: Gennaro spesso "Ennàro ma in parole come gentile la g è addirittura spesso rafforzata smorzando la vocale ad essa successiva. --pino_alpino 01:37, 17 set 2006 (CEST)
troppo spesso si ci cimenta con il testo napoletano senza essere bene informati dei prestiti linguistici da altre lingue più antiche e/o contemporanee del napoletano. Nelle varie diswcussioni, ad esempio, è pressoché ignorato che i Longobardi, popolazioni di gruppo propriamente celtico, "possettero keste terre" per circa seicento anni. É credibile che non abbiano lasciato reliquie linguistiche? E allora parole come waglione, wallani, vavuro, werra, (ragazzo, castagne, boscaglia, guerra) da dove deriverebbero con quella gu che si trasforma in w? Per quanto attiene invece alla G di Giuvanno, o Gennaro, non va scordato che i detti nomi sono originari di altre lingue e originariamente sempre trascritti con la I o J (Johannes o Januarius, ma si dice anche innàro (gennaio, janua in latino) e guarda caso in portuguese la parola finestra (fenster, celtico) si dice Janela, pronunciata come il nostro Gennaro. Impossibile ridurre una complessità linguistica di circa tremila anni a pochi secoli di dominazioni, benché più vicini e quindi più incidenti.
A chi ha scritto prima di me svelo un segreto: l'alfabeto napoletano NON contiene la lettera W. In napoletano il grafema /g/ seguito da /u/ si pronuncia [ɣ]. Quella G non è annullata o sostituita da una W, bensì pronunciata in questo modo.
Lingua ufficiale
modificaL'articolo subito mette le mani avanti affermando che il napoletano è considerato dalla maggior parte dei linguisti un dialetto (cosa alquanto discutibile: io sono un linguista e non mi risulta affatto...). Ma soprattutto affermando che esso non è mai stato usato come lingua ufficiale da nessuno stato, men che meno dal Regno delle Due Sicilie. Credo che quest'ultima affermazione sia falsa, dal momento che ho preso personalmente cognizione di atti ufficiali del Regno scritti in napoletano, risalenti al dominio borbonico, così come altri atti ufficiali del Regno sono scritti in castigliano, catalano, francese. La motivazione di ciò è da ricercarsi nell'inesistenza di una lingua ufficiale del Regno a livello normativo (d'altronde, neanche la Costituzione e altre fonti del diritto della Repubblica italiana sanciscono espressamente la lingua ufficiale).
- Confermo e sottoscrivo; peraltro una fonte normativa c'era: il codice penale borbonico (che conteneva anche la parte processuale) prevedeva che le arringhe del difensore si dovessero pronunciare in lingua napoletana. --84.223.209.130 (msg) 01:09, 23 ago 2008 (CEST)
- Fonti alla mano, correggete quanto ritenete errato :) --Mau db (msg) 01:13, 23 ago 2008 (CEST)
- Caro Mau, la fonte è il codice penale duosiciliano, che io purtroppo però non ho; ne ho preso cognizione a un convegno, ma non ho acquistato il testo che lo riporta. In ogni caso, qui non è questione di fonti. L'uso della lingua napoletana come lingua ufficiale del Regno si basava sulla consuetudine, esattamente come si basa sulla consuetudine l'uso della lingua italiana in Italia: in Costituzione non è specificato che si tratta della lingua nazionale (qualcuno nella passata legislatura ha proposto di mettercelo ma ha incontrato la strenua opposizione dell'ala estrema sinistra del parlamento) e lo si può verificare esclusivamente dalla consuetudine e da alcune fonti secondarie con un ragionamento deduttivo (per esempio la legge sulle minoranze linguistiche). --84.223.208.214 (msg) 23:50, 23 ago 2008 (CEST)
- A suffragare la "tesi" circa la dignità di lingua, aggiungo, da campano, l'uso diffuso del napoletano nella vita quotidiana del 90% della popolazione a tutti i livelli, dai semplici cittadini, ai professionisti, alle istituzioni, uso che non ho mai riscontrato in nessun'altra parte d'Italia, se non più a sud della Campania ed in maniera molto meno diffusa che dalle mie parti. Il restante 10%, invece, ne fa un uso promiscuo, relegando il napoletano alla battuta di spirito, alla "massima morale" o ai momenti di rabbia o di chiarimento. Questo uso di "Lingua ufficiale" di fatto, non può altro che derivare da un uso diffuso a livello istituzionale nei secoli passati, uso che ha poi prodotto l'abbondantissima letteratura napoletana. --Mikros (msg) 20:13, 8 ott 2008 (CEST)
- Caro Mau, la fonte è il codice penale duosiciliano, che io purtroppo però non ho; ne ho preso cognizione a un convegno, ma non ho acquistato il testo che lo riporta. In ogni caso, qui non è questione di fonti. L'uso della lingua napoletana come lingua ufficiale del Regno si basava sulla consuetudine, esattamente come si basa sulla consuetudine l'uso della lingua italiana in Italia: in Costituzione non è specificato che si tratta della lingua nazionale (qualcuno nella passata legislatura ha proposto di mettercelo ma ha incontrato la strenua opposizione dell'ala estrema sinistra del parlamento) e lo si può verificare esclusivamente dalla consuetudine e da alcune fonti secondarie con un ragionamento deduttivo (per esempio la legge sulle minoranze linguistiche). --84.223.208.214 (msg) 23:50, 23 ago 2008 (CEST)
- Fonti alla mano, correggete quanto ritenete errato :) --Mau db (msg) 01:13, 23 ago 2008 (CEST)
- Confermo e sottoscrivo; peraltro una fonte normativa c'era: il codice penale borbonico (che conteneva anche la parte processuale) prevedeva che le arringhe del difensore si dovessero pronunciare in lingua napoletana. --84.223.209.130 (msg) 01:09, 23 ago 2008 (CEST)
Questa discussione, come la voce sulla "lingua napoletana", evidenzia una confusione tra il volgare italiano in uso in Campania, che dalla fine del 1400 è già ampiamente toscanizzato, dal 960 all'unità d'Italia, e il dialetto napoletano utilizzato in passato e oggi in diversi contesti e per tale motivo al suo interno differenziato nel tempo e in ambiti socio-culturali (ricchi, poveri, intellettuali, tecnici, teatro etc.). In conclusione in Campania, come in altre regioni, si è scritto, e in minor misura parlato, l'Italiano/volgare locale, si è parlato, e in minor misura scritto, il dialetto locale, quest'ultimo evoltosi nella forma che conosciamo oggi. Per quanto riguarda i documenti ufficiali del Regno delle Due Sicilie nonché quelli giudiziari, i testi che ho letto e che sono in circolazione sono in italiano versione campana e non nel napoletano di Scarpetta. Per le fonti, consultare Francesco Bruni L'italiano nelle regioni. Vol. I e II Utet. --Frankie8 23:03, 3 set 2011 (CEST)
- Contesto la definizione di dialetto e non lingua. Oltre a documenti ufficiali redatti in Napoletano ricordo gli innumerevoli testi letterari in prosa o poesia. Esso non rappresenta una involuzione del volgare toscano/italiano ma rappresenta una evoluzione indipendente dal latino con inserimenti di altre lingue pre-romane (del gruppo greco e sannita). E' dotato di una propria grammatica e struttura linguistica. Come del resto il Siciliano, che viene correttamente definito lingua, a sua volta si "specializza" in numerosi dialetti e varianti locali.
- Esiste infatti la voce lingua napoletana che, però, è riferita alla storica lingua nazionale dell'ex-regno di Napoli (diversa dunque dal dialetto popolare partenopeo). E comunque, se si eccettua il romanesco, quasi nessun dialetto (tantomeno il napoletano) rappresenta una involuzione del volgare toscano/italiano; il termine "dialetto" è da intendersi piuttosto come "idioma parlato in un'area estremamente ristretta": il dialetto napoletano è infatti diverso anche dal puteolano o dal torrese.--3knolls (msg) 22:14, 17 mar 2021 (CET)
- Contesto la definizione di dialetto e non lingua. Oltre a documenti ufficiali redatti in Napoletano ricordo gli innumerevoli testi letterari in prosa o poesia. Esso non rappresenta una involuzione del volgare toscano/italiano ma rappresenta una evoluzione indipendente dal latino con inserimenti di altre lingue pre-romane (del gruppo greco e sannita). E' dotato di una propria grammatica e struttura linguistica. Come del resto il Siciliano, che viene correttamente definito lingua, a sua volta si "specializza" in numerosi dialetti e varianti locali.
Dialetto più amato d'Italia di gran lunga?
modifica"...in Italia e in tutto il mondo ne fa sicuramente il dialetto italiano di gran lunga più conosciuto e amato." a parte che non va mica messo lì dove sono elencate le località ove vien parlato il dialetto, ma una frase del genere è degna di essere scritto in un'enciclopedia? Non credo, leviamoci almeno quel "di gran lunga", poiché, sì, è bello e conosciuto, ma dialetti come il siciliano e il romano pure... - Daviduzzu
l'avverbio napoletano abbasc' non deriva dal castigliano ma dal catalano abaix!
'abbascio' (con finale, nel napoletano come nel francese la finale si scrive e non si pronuncia, a meno che non sia di Avellino dove si pronuncia tutto) non viene nè dal catalano, nè dallo spagnolo, nè dal portoghese... si da il caso che tutte queste lingue derivino dal latino, ed anche in italiano esiste la parola basso (e abbasso, meno usata).
Oltretutto il siciliano non è un dialetto, paragonarlo al romano è veramente degradante... G.O. 19:00, 25 Feb, 2008 (UTC)
- Hai ragione, G.O.: il siciliano e il napoletano non sono dialetti, il romano sì. Daviduzzu fa dei paragoni un po' azzardati. --84.223.209.130 (msg) 01:05, 23 ago 2008 (CEST)
Si dà il caso che in napolitano le vocali finali si pronuncino eccome. Nella maggioranza dei casi con il suono schwa. --151.77.44.54 (msg) 13:02, 9 lug 2013 (CEST)
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La pagina di discussione di una voce dev'essere utilizzata per discutere dei miglioramenti da apportare alla voce stessa, non per offendere gli altri. Maquesta Belin 19:01, 25 feb 2008 (CET)
Nessun blog, nessun forum, nessuna offesa; converrai con me che paragonare una lingua letteraria ad un dialetto è oggettivamente degradante, per la lingua. Calma e serenità.
G.O. 0:40 26 Feb, 2008 (UTC+1)
- No, non concordo, e soprattutto non ritengo che questa discussione sia utile per il miglioramento della pagina. E lo scopo di una pagina di discussione, guarda caso, è proprio il miglioramento della pagina. Quindi, chiudiamo la discussione. --Maquesta Belin 00:42, 26 feb 2008 (CET)
La mia era, difatti, una nota (più che mai corta, peraltro) che lasciava il tempo che trova. La cotanto beata idea di piazzare nel bel mezzo della pagina un avviso quanto mai elefantiaco e fuori luogo,non ha certamente corso nella stessa direzione di quello che avrebbe voluto. Possiamo comunque concludere ivi la discussione, poichè non era nemmanco tra le mie ultime intenzioni trattenermi in discussioni ad ora tanto tarda. Saluti. G.O. 1:02 26 Feb, 2008 (UTC+1)
Fonetica
modifica"la s impura (cioè seguita da consonante) è spesso pronunciata /ʃ/ (come la sc dell'italiano scena) ma non quando è seguita da una dentale t o d". Anzitutto, in alcuni dialetti del napoletano (p. es. in abruzzese) l'eccezione delle dentali non vale; ho aggiunto un inciso nel testo per sottolineare questa differenza.
Inoltre, ho un sospetto sulla pronuncia della "s impura" che non sono però stato in grado né di confermare né di smentire consultando libri e dizionari... magari qualcuno di voi ne sa di più. Il mio sospetto è che il suono della "s impura" napoletana non sia una /ʃ/ (cioè il suono dell'italiano scena) ma sia piuttosto una /ɕ/, ovvero una fricativa alveolo-palatare sorda. Wikipedia inglese ha un articolo su questo suono e anche un campione audio da ascoltare. Per farla breve, la /ɕ/ è come la "sc" italiana, ma con la lingua un po' più arretrata. Provate a pronunciare la parola napoletana "scola" e la parola italiana "scena" per accorgervi della differenza. In attesa di pareri illuminati, preferisco non modificare la pagina. Arek' Fu 01:19, 11 feb 2008 (CET)
Esempi
modificaC'è da ridere: Per la maggior parte gli "esempi" mi sembrano fantasia. Inoltre "ricchione" è slang italiano- non spagnolo. E poi che c'entra il portoghese? 75.157.203.16 (msg) 20:19, 16 mag 2008 (CEST)
- Ricchione è lingua napoletana e deriva dallo spagnolo orejon; i vocabolari della lingua italiana più recenti che ho riportano "recchione", con variante "ricchione", come espressione centromeridionale, perché evidentemente è stata importata dalla lingua napoletana. --84.223.209.130 (msg) 01:04, 23 ago 2008 (CEST)
- Concordo!!! Sti esempi mi sembrano più un esercizio per individuare somiglianze linguistiche che una vera ricerca etimologica dei termini. E' molto, ma molto pericolosa, a mio parere, va quantomeno ridimensionata!!! Win
Majore
modificaPerdonatemi, ma da dove è uscito fuori sto "majore"? Io non ho mai sentito nessun napoletano dire "majore", al massimo "sinnaco"(non so se è scritto bene, comunque è molto più simile al "sindaco" italiano che al "mayor" inglese.
Verissimo! Il mio dizionario elettronico dice "sinneco"...
Attenzione: come scrivere la lingua napoletana...
modificaC'è un sacco di risorse per l'apprendimento e insegnamento della lingua napoletana. Fate una ricerca su google e vedrete tutte le opere antiche e nuove scritte sul napoletano.
Solo una cosa da parte mia sull'apostrofo: Si propende pertanto per scrivere sempre 'o (lo), 'a (la), 'e (le), 'nu (un/uno), 'n (in), 'na (una), e 'e (de) con l’apostrofo a monte, perché c'era una lettera ed è stata eliminata.
LATINO ------ NAP. ANTICO ------ NAP. MODERNO
illum ------------------ lo ------------------ 'o (il, lo)
illam ------------------ la ------------------ 'a (la)
ille --------------------- le ------------------ 'e (i, gli, le)
unum ----------------- no ----------------- 'nu (un, uno); n' + vocale
unam ----------------- na ----------------- 'na (una); n' + vocale
de --------------------- de ------------------ 'e (di)
SI SCRIVE ----- NON SI SCRIVE
'o sole ------------- o' sole (il sole)
'a luce ------------- a' luce (la luce)
'e ppate ----------- e' ppate (i padri)
'nu figlio ----------- nu' figlio (un figlio)
n'omme ----------- 'n omm
'n cielo ------------ n'cielo (in cielo)
'n deritte ---------- n'deritte (in diretto)
'na figlia ----------- na' figlia (una figlia)
'e vuje -------------- e'vuje (di voi)
p.s. utente Justinianus da Perugia: Pe cortesia lassa stà comm'è...
Tutte 'e esse umane nasceno libbere e eguale 'n dignitaje e 'n deritte. Isse tenneno 'e raggione e 'e cuscienze e hanna operà l'auno cu n'ato c' 'o spireto 'e fraternetaje.
Come già spiegato precedentemente non ha nessun senso di scrivere: e'esse, n'dignitaje, n'deritte, e'raggione, e'cuscienze, ecc. Se fai così allora sbagli.
Ecco alcuni riferimenti utili qui: 'e livre e 'e vucabularie. Salutammo paisá!
!! Giustissima la notazione grafica 'o, 'a ... Una precisazione: la corretta pronuncia dei napoletano per "i padri" è 'e pat, così come per "i cani" è 'e can senza raddoppiamento della consonante, fenomeno che occorre solo nei plurali femminili (e non maschili), ad es. 'e mmuglièr (le donne). Ciò in conseguenza del fatto che l'articolo maschile plurale 'e e il femminile plurale 'e non coincidono affatto: il primo è derivazione diretta del latino illi>li>i>e, il secondo muove probabilmente da haec, da cui il raddoppiamento della consonante che segue.
Criatura e Mugliera
modificaNon sono molto d'accordo sulla provenienza delle parole Criatura (bambina) e Mugliera (moglie). Nel caso di Criatura, si afferma che esso derivi dal portoghese Criança, quando è in realtà la forma napoletana dell'italiano creatura intendendo una piccola creatura, un dono del creato. Nel caso di Muglieria, la parola è sicuramente derivata dal latino mulier, ma filtrato dallo spagnolo mujer dalla quale ha derivato la forma 'gl' in vece della pronuncia particolare della lettera 'j' in spagnolo. Per quanto riguarda, infine, Capaddozio (capo squadra) che comunque non ho mai sentito, esiste anche un altro modo per definire il capo di una formazione di più persone, spesso usato in maniera sarcastica ad indicare un presuntuoso o un arrogante, che è 'capuzziello'. --Mikros (msg) 20:34, 10 set 2008 (CEST)
- Non esistono, perlomeno sino alla prima metà del secolo XX, parole della lingua napoletana derivate dall'italiano, dunque ti sbagli su criatura. Il napoletano infatti è una lingua neolatina più antica del toscano/italiano, non un dialetto di quest'ultimo, che si è formato lungo secoli durante i quali nell'attuale Italia meridionale il toscano/italiano era completamente sconosciuto, mentre si parlavano più o meno diffusamente il francese, il castigliano e il catalano. --84.222.232.252 (msg) 11:54, 23 feb 2010 (CET)
ELIMINARE LA GRIGLIA
modificaLa griglia fatta alla sezione "ESEMPI" non è opportuna semplicemente perchè rende IMPOSSIBILE per la maggioranza degli utenti immettere nuove definizioni data la difficoltà di immettere le parole nella griglia insieme a segni e linee varie che vanno necessariamente aggiunte alle parole. Quella griglia va tolta se vogliamo che le definizioni siano aggiunte in modo semplice e da tutti.
Cosentino
modificaLe immagini indicano che soltanto i dialetti dell' estremo- settentrionale della provincia di Cosenza sono di tipo napoletano. Altri dicono che la linea Cirò-Amantea, a circa 50 Km sotto la città di Cosenza, è la suddivisione comunemente riconosciuta tra il dialetto cosentino - calabrese settentrionale (di matrice napoletana) e quello meridionale (di matrice siciliana). Qual'è?? Lucio
Versione precedente
modificaVorrei sapere chi è che aveva scritto tutte quelle fandonie sul volgare meridionale in questa pagina. Si diceva che il napoletano non era mai stato lingua ufficiale. Che è un dialetto. Che i dialetti campani storicamente non sono considerati napoletano. Che il dialetto napoletano non è mai stato considerato un volgare illustre. Che è tutelato dalla carta europea di pinco pallino. Con tutta la buona fede possibile non vorrei che questa persona continui a collaborare su wikipedia. --Wentosecco (msg) 14:57, 9 dic 2008 (CET)
- Lessico
Perché si usa la "x" per rappresentare lo "sc"? Alcune etimologie improbabili vanno rimosse. --Wentosecco (msg) 17:20, 9 dic 2008 (CET)
In quali paesi?
modificaScusate, ma leggevo la pagina e mi ha colpito una cosa. Viene fatto intendere che il napoletano viene parlato in Canada, USA, Brasile, Argentina, Belgio, Francia. Mi potete precisare in quali paesi delle suddette nazioni si parla napoletano? Altrimenti non ha senso scrivere una cosa del genere. --Jack482186 (msg) 00:18, 3 mag 2009 (CEST)
- Che significa «nei paesi delle nazioni»? Comunque è specificato che si tratta di comunità di immigrati. --84.222.234.196 (msg) 16:20, 21 lug 2009 (CEST)
Unificazione delle due Sicilie
modificaMi permetto di far notare che viene ripetutamente detto all'interno dell'articolo che i Regni di Napoli e Sicilia siano stati uniti nel regno delle Due Sicilie ne 1442 sotto Ferdinando primo. Tuttavia si parla di Regno delle Due Sicilie solo a partire dal 1816. Inoltre i due regni non sono mai stati uniti in uno solo fino a quella data dalla rivolta dei Vespri. Per il 1442 consiglio di parlare di unione della corona di Napoli a quella spagnola. Xannaru (msg)XannaruXannaru (msg) 22/07/2009
- Il Ferdinando I di cui si parla nell'articolo è Ferdinando I di Borbone delle Due Sicilie, sino al 1816, appunto, Ferdinando IV di Borbone Sicilia-Napoli. La locuzione Due Sicilie sino al suo decreto di unificazione non era appunto ufficiale, ancorché in uso nel basso Medioevo (non è vero, come dici tu, che non se ne parlava. Questo perché le corone di Napoli e Sicilia di fatto coincidevano, in quanto in capo al medesimo sovrano. Proprio per questa ragione Ferdinando IV volle unirle. Dal punto di vista giuridico si trattava in ogni caso di due stati differenti, e d'altronde anche dopo il suo decreto alla Sicilia venne riconosciuta un'ampia autonomia che le consentiva, tra l'altro, di perpetuare consuetudini in deroga alle leggi vigenti nel continente). --84.222.232.252 (msg) 12:07, 23 feb 2010 (CET)
- Dimenticavo: non c'è mai stata, che io sappia, una unificazione della corona napoletana con quella spagnola. Non puoi consigliare di parlare di una cosa che non esiste! L'unione è un fatto formale, o quantomeno giuridicamente rilevante (non solo le fonti-atto ma anche fonti-fatto, a particolari condizioni negli ordinamenti di diritto positivo, hanno rilevanza giuridica): caso tipico di union state è il Regno unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. La coincidenza delle corone, invece, non corrisponde necessariamente a un'unione: vedi tutti i paesi del British Commonwealth of Nations che riconoscono la corona inglese. --84.222.232.252 (msg) 12:12, 23 feb 2010 (CET)
Tavuto: Greco o Arabo?
modificaTavuto/Tavut etc viene dal greco tapto seppellire ..basta cercare un qualsiasi sito di traduzione italiano greco antico...o fare una breve ricerca su internet per rendersi conto che il termine era già presente prima dell arrivo degli arabi. Il termine e diffuso in tutto il sud italia e ho forti dubbi che l intero sud italia sia stato cosi fortemente influenzato dall arabo,giacche tale termine compare in pugliese, campano, lucano,calabrese....Tabbutu (siciliano) è l unico termine che deriva "parzialmente " dall arabo Tabut..la parola originaria in siciliano era Tavuto come nel resto del sud italia con l arrivo degli arabi la parola Tavuto (che è praticamente identica alla parola araba Tabut) si è trasformata in Tabbutu..ritengo quindi che la citazione sia perlomeno molto "dubbia". --87.19.115.36 (msg) 20:29, 1 dic 2009 (CET)
- L'argomento per l'origine araba di "tavuto" è la presenza di parole analoghe nelle lingue ibero-romanze: ataúde (portoghese), ataúd (spagnolo), taüt (catalano). Si noti che gli arabismi in spagnolo e portoghese sogliono portare l'articolo arabo e perciò nella maggioranza dei casi cominciano con a, mentre gli arabasimi nel catalano, cosí come nei volgari meridionali italiani, di regola non portano l'articolo arabo. D'altronde l'eventual origine greca non spiega l'accento sulla u: dovrebbe, a rigor di logica, dare "tàuto" anziché "tavúto". Огненный ангел (msg) 04:52, 8 apr 2014 (CEST)
mi dispiace ma tabbutu non è arabo ma greco,gli arabi neanche sapevano che era un tabbutu.la tradizione araba non prevede l uso di bare ma di avvolgere il corpo in stoffe,mentre i greci si.
Documentazione
http://www.old.consiglio.basilicata.it/pubblicazioni/rossi/Rossi.pdf Etimologia Greco-Latina di Vocaboli Dialettali
http://www.arabismo.it/?area=costume&menu=religione&pag=ritofunebreislamico
La sepoltura araba , islamica è definitiva, non prevede cioè riesumazioni, e ove possibile non prevede l’uso di una bara; deve tassativamente avvenire in piena terra, in una fossa in cui il defunto possa essere coricato su un fianco, di nuovo con la testa in direzione della Mecca
http://www.onoranzafunebre.com/rito-funebre-islamico.html
La tradizione islamica richiede funerali semplici, umili, molto rispettosi, è rifiutata l’ostentazione, generalmente non si usano lapidi né mausolei, non si usa mettere la foto del defunto o fiori vicino al corpo. Generalmente non sono consentite le bare, se la legge locale lo permette, a meno che non ci siano motivi di danneggiamento del corpo o di malattie infettive del defunto.
http://www.oltremagazine.com/index.html?id_articolo=1364
È utile ricordare che la tradizione islamica,araba tende a seppellire i morti senza bara, avvolgendoli con un pezzo di stoffa; il corpo viene posato sul fondo, non direttamente a contatto con la terra ma su un letto di foglie, e poi viene coperto con lastre di pietra grezza per non fare giungere direttamente la terra sul corpo.
Area di diffusione
modificaInnanzitutto il napoletano si parla in tutto il Molise e non solo a Sesto Campano. Chi ha indicato questo comune si è fatto ingannare dall'aggettivo «campano», senza sapere che quest'aggettivo è stato introdotto in séguito alle norme sull'unificazione amministrativa del Regno d'Italia (cosiddette legge Ricasoli e legge Rattazzi) per distinguerla da altri Sesto in Italia. All'epoca le regioni politiche NON c'erano (sarebbero state introdotte solo con la costituzione repubblicana, entrata in vigore il 1/1/1948) e tutti i comuni dell'attuale Molise facevano parte della provinia di Terra di Lavoro. Successivamente passarono alla neo-istituita provincia di Benevento. Per la provincia di Campobasso bisognerà attendere il Fascismo e infine per la provincia di Isernia il 1970. --84.222.232.252 (msg) 11:49, 23 feb 2010 (CET)
Inoltre se consideriamo la classificazione linguistica cui fa riferimento il template, dobbiamo tener presente che essa tiene conto anche dei dialetti, non solo della lingua standard: dunque il napoletano si parla in tutta l'Italia meridionale ad eccezione del Salento e della Calabria ultra (in cui si parlano dialetti della lingua siciliana). --84.222.232.252 (msg) 11:50, 23 feb 2010 (CET)
Tasto "Pizza"
modificaCos'è? Nella voce non è detto. Forse premendolo compare la scritta "pizza"? O cos'altro? E' simpatico ed interessante ma andrebbe scritto. ---Ricce (msg) 17:37, 7 mar 2010 (CET)
"Gengomma o cingomma"
modificaCredo sia una forzatura considerare questo termine come napoletano, o perlomeno io in 33 anni non l'ho mai sentito in zona (io sono di aversa...). L'ho sentito dire solo da foggiani... ---Tsenglabs (msg) 12:03, 02 lug 2010 (CET)
'Lemmi'
modificaIo credo sia importante inserire "Tekkt"(provenienza dall'inglese Take it, fu adottato per la prima volta negli anni in cui gli statunitensi soggiornavano a Napoli nel '43-44),come ben sapete, è un termine usatissimo.
'E nippl (i nippoli)
modificaCol termine nippoli non ci si riferisce ai capezzoli ma alle "palline" di fibra che si formano sui tessuti vecchi ed usurati.
in realtà si riferisce a qualunque piccola protuberanza di forma vagamente sferica
Spagnolo? Catalano?
modificaTutto quell' elenco di parole che deriverebbero dal castigliano e dal catalano non ha alcun senso! Cucchiàra, cioè cucchiaio deriva da Cuchara? Ma quando? i dialetti italiani derivano dal latino esattamente come il catalano e lo spagnolo per cui è ovvio che alcune parole si assomiglino, ma che il napoletano abbia a che fare con lingue iberiche è una totale str***ta! La sintassi è completamente diversa, solo alcune parole derivano direttamente dal castigliano, ma pochissime!!
aggio dal francese ai-je
modificaTra le parole derivanti da francese perchè non mettere la voce del verbo avere 'aggio' (ai-je)? E' usatisiimo
- Perché non deriva dal francese, ma semplicemente dal latino.
Comunità in Portogallo ?
modificaÈ strano. Io penso che i napoletani sono più numerosi in Spagna (Costa Brava, Costa del Sol), in Germania (Baviera), in Svizzera. No ? Sirius2044 (msg) 22:57, 9 set 2011 (CEST)
correntemente ?
modificanon sono d'accordo con la definizione "parlata correntemente" e propongo di sostituirla con "accanto all'italiano". nel sud non parlano italiano? solo napoletano ? non mi risulta. dato che l' italiano è parlato come lingua madre dal 95 per cento degli italiani ( compresi quelli del sud )per cui il napoletano è solo il loro dialetto e dunque usato accanto all'italiano.per contro quando parlate di lingue minoritarie e di minoranze linguistiche dite sempre " accanto all' italiano , principale lingua d' uso " e altre cavolate simili quando in quel caso sta bene dire " correntemente "
- Prima di ogni cosa non sono cavolate simili, poi, quando tu fai un discorso; parli metà italiano e metà napoletano? Dici Mi metto la Cazètta? --Beard Bôgia nen 21:18, 20 dic 2011 (CET)
Collegamento non funzionante
modificaDurante un controllo automatico il Bot ha individuato questo collegamento esterno come non funzionante. Per favore, verifica che il collegamento non sia realmente disponibile e valuta se sostituirlo o rimuoverlo. Grazie!
- http://poesianapoletana.poetionline.com
- In Lingua napoletana on 2012-01-12 17:32:38, Socket Error: 'getaddrinfo failed'
- In Lingua napoletana on 2012-01-14 20:11:59, Socket Error: 'getaddrinfo failed'
Collegamento non funzionante 2
modificaDurante un controllo automatico il Bot ha individuato questo collegamento esterno come non funzionante. Per favore, verifica che il collegamento non sia realmente disponibile e valuta se sostituirlo o rimuoverlo. Grazie!
- http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=34942
- In Lingua napoletana on 2012-01-12 17:32:39, 404 Not Found
- In Lingua napoletana on 2012-01-14 20:12:06, 404 Not Found
--ArcheoBot (msg) 21:12, 14 gen 2012 (CET)
nelle similartudini e origini delle parole dovete aggiungere 'currèa' spagnolo 'correa' in italiano cintura
Napoletano riconosciuto come lingua dall'UNESCO
modificaVedo che l'unica fonte citata è un articolo di giornale. Non è possibile reperire e linkare una dichiarazione più ufficiale? --151.51.45.146 (msg) 21:12, 9 feb 2012 (CET)
Infatti hai completamente ragione. La citazione dell'articolo di giornale è insufficiente. Credo che si debba rimandare almeno a questo link: http://www.unesco.org/culture/languages-atlas/index.php
- Sì il napoletano sarebbe la lingua denominata "South italy". La cosa strana è che dice che è "vulnerabile". Non ricordo dove lessi che non lo era. Voglio dire, le lingue vulnerabili sono quelle poco parlate..e non quelle discretamente diffuse. --o'Sistemoneinsultami 17:08, 3 set 2012 (CEST)
Questa frase riguardo il patrimonio Unesco per me è da eliminare, completamente sbagliata. Essere riconosciuta come lingua, eventualmente vulnerabile come da link, non significa essere patrimonio dell'umanità UNESCO il quale si riferisce solamente a dei siti (monumenti, città ecc.) oppure c'è un patrimonio intangibile UNESCO, che riguarda tutt'altro guarda alla riga italy UNESCO_Intangible_Cultural_Heritage_Lists --Bruno (msg) 16:17, 18 lug 2014 (CEST)
Con me e con te
modifica"Con me" e "Con te" non credo si scrivano "Cu mmico" e "Cu ttico", ma "Cu mme" e "Cu tte". Dico "non credo" perché sono napoletano, ma sono andato via da Napoli a 3 anni e quindi del dialetto non so molto.--WikiADieta634 (msg) 12:14, 31 dic 2012 (CET)
si è un po' perso ma qualcuno lo dice ancora... sicuramente si diceva, ti posso citare qualche canzone come reginella "regine' quanno stive cu mmico" --93.32.166.243 (msg)
Lingua napoletana vs dialetto napoletano
modificaSalve a tutti. Consultando il sito di Ethnologue, mi sono accorto che tra i dialetti della lingua napoletana (o meglio, del Napoletano-Calabrese) spicca (in ordine è proprio il primo) il "dialetto napoletano" (Napoletano (Neapolitan, Tirrenic)). Quest'ultimo - a mio parere - si riferisce all'idioma parlato nella città di Napoli e dintorni, evidentemente dialetto non della lingua italiana, ma del "gruppo meridionale" (definito, appunto, "lingua napoletana"). Voi che ne pensate? --Μαρκος 01:52, 18 gen 2013 (CET)
- Of course. Quelle elencate in quella pagina sono le varianti della lingua individuata da Unesco, ISO, Ethnologue etc. come "NAP". -- Dragonòt (msg) 09:13, 18 gen 2013 (CET)
- Il problema, secondo me, è che questa voce (Lingua napoletana) sia da riferire a Dialetti italiani meridionali, e che in quest'ultima compaia una frase piuttosto ambigua ("dialetti campani (Campania e Basso Lazio, il napoletano è riconosciuto come lingua dall'UNESCO"), in quanto a essere riconosciuto come "lingua" dall'UNESCO o da Ethnologue sarebbe l'intero gruppo dei dialetti meridionali (la "lingua napoletana") e non il semplice idioma della città di Napoli. --Μαρκος 21:24, 18 gen 2013 (CET)
- Infatti. Il napoletano come lingua si riferisce a tutti i dialetti parlati nell'Italia centro-meridionale (dalle Marche meridionali e al basso Lazio alla Calabria del nord e alla Puglia, tranne il Salento (siculofono). Il dialetto della città di Napoli è un "dialetto" sì, ma della "lingua napoletana" (e non certo dell'italiano, come si crede ancora comunemente). --Azz... 22:25, 18 gen 2013 (CET)
- Sì, ma convieni con me che ci sarebbero un bel po' di cose da correggere? --Μαρκος 22:37, 18 gen 2013 (CET)
- Infatti. Il napoletano come lingua si riferisce a tutti i dialetti parlati nell'Italia centro-meridionale (dalle Marche meridionali e al basso Lazio alla Calabria del nord e alla Puglia, tranne il Salento (siculofono). Il dialetto della città di Napoli è un "dialetto" sì, ma della "lingua napoletana" (e non certo dell'italiano, come si crede ancora comunemente). --Azz... 22:25, 18 gen 2013 (CET)
- Il problema, secondo me, è che questa voce (Lingua napoletana) sia da riferire a Dialetti italiani meridionali, e che in quest'ultima compaia una frase piuttosto ambigua ("dialetti campani (Campania e Basso Lazio, il napoletano è riconosciuto come lingua dall'UNESCO"), in quanto a essere riconosciuto come "lingua" dall'UNESCO o da Ethnologue sarebbe l'intero gruppo dei dialetti meridionali (la "lingua napoletana") e non il semplice idioma della città di Napoli. --Μαρκος 21:24, 18 gen 2013 (CET)
Tipo cosa?--o'Sistemone 00:57, 19 gen 2013 (CET)
- Beh, innanzitutto le due voci (Lingua napoletana e Dialetti italiani meridionali) dovrebbero essere unite, a meno che la seconda non diventi una cosa del tipo "Dialetti della lingua napoletana". Poi ci sarebbe da specificare che a Napoli (città) si parla una variante di quella lingua, e non la "lingua napoletana" nella sua totalità. --Μαρκος 01:03, 19 gen 2013 (CET)
- Bhe la voce "Dialetti meridionali" al secondo rigo, rimanda già alla lingua napoletana. In effetti possono essere unite le voci. Inoltre, il sito unesco dà il "titolo" di lingua al napoletano. Quindi, o sono "lingua tutti i dialetti meridionali", o è lingua il dialetto napoletano, che è praticamente la lingua stessa (a differenza delle parlate delle province vicine, che si sono distaccate un po' dal napoletano). Magari io così la vedo. Altrimenti, il sito unesco determinerebbe lo status di lingua ad una lingua che no nesiste, se di fatto ci sono solo dialetti. Non so se mi sono spiegato. --o'Sistemone 01:11, 19 gen 2013 (CET)
Rientro - Inoltre, sul sito ufficiale, nella voce "South Italy", vedi il seguente box Name of the language South Italian (en), italien du sud (fr), napolitano-calabrés (es), южно-итальянский (ru) Alternate names Neapolitan; Neapolitan-Calabrese; неаполитанский; неаполитанско-калабрийский Vitality Vulnerable Number of speakers 7500000 Rough estimate based on various sources Location(s) Campania, Lucania (Basilicata), Abruzzi (Abruzzo), Molise, northern Calabria, northern and central Apulia (Puglia), southern Lazio and Marche as well as easternmost Umbria Country or area Italy Coordinates lat : 40.9798; long : 15.249 Corresponding ISO 639-3 code(s) nap
Quindi, la lingua "Sud Italia" o "Napoletano-Calabrese" o "Napoletano", localizzata in Campania, Lucania, Abruzzo, Molise, Nord della Calabria, etc etc...parlata da tot persone, ha la corrispondenza iso 639-3 codice NAP. Quindi, si determina una certa "paternalità" alla lingua secondo me. --o'Sistemone 01:14, 19 gen 2013 (CET)
- Non ho ben capito il discorso, comunque... sì: il "titolo" di lingua è stato dato, in realtà, a un insieme di "dialetti" (o idiomi, o parlate), un po' come è avvenuto con la lingua sarda (riconosciuta dallo Stato italiano) o con la lingua siciliana (non riconosciuta).--Μαρκος 01:35, 19 gen 2013 (CET)
- Bhe la voce non è tanto diversa da quelle della lingua sarda o siciliana. Anzi, la struttura è identica. Le nozioni sono per lo più sotiche-culturali. E' ovvio che poi in sicilia, sardegna o in sud Italia si parli l'italiano. Ma storicamente, nel Regno di Sicilia si parlava il siciliano, da cui derivi il dialetto locale di oggi, e nel territorio del Regno di Napoli (nella voce "dialetti meridionali" si parla di Regno delle Due Sicilie, ma è errato) si parlava il napoletano (o volgare pugliese), da cui poi derivano i dialetti meridionali locali. Secondo me, va semplicemente unita la voce "dialetti meridionali" a lingua napoletana, e lasciare i relativi redirect. Tutto qua. poi che a Bari non si parli "la lingua napoletana" è ovvio (secondo me). --o'Sistemone 01:42, 19 gen 2013 (CET)
- Quello che voglio dire io è un'altra cosa: a Bari (tanto per citare il tuo esempio) si parla un "dialetto" della "lingua napoletana" (almeno secondo le classificazioni linguistiche delle fonti su cui si basa Wikipedia), insieme altrimenti noto come "dialetti italiani meridionali"; a Napoli si parla un "dialetto" (il "napoletano", il principale dialetto di questo sistema) della "lingua napoletana". In teoria, pertanto, sia a Bari che a Napoli si parla la lingua napoletana, ma in due varianti (totalmente o quasi, ndr) diverse. --Μαρκος 02:01, 19 gen 2013 (CET)
- Bhe la voce non è tanto diversa da quelle della lingua sarda o siciliana. Anzi, la struttura è identica. Le nozioni sono per lo più sotiche-culturali. E' ovvio che poi in sicilia, sardegna o in sud Italia si parli l'italiano. Ma storicamente, nel Regno di Sicilia si parlava il siciliano, da cui derivi il dialetto locale di oggi, e nel territorio del Regno di Napoli (nella voce "dialetti meridionali" si parla di Regno delle Due Sicilie, ma è errato) si parlava il napoletano (o volgare pugliese), da cui poi derivano i dialetti meridionali locali. Secondo me, va semplicemente unita la voce "dialetti meridionali" a lingua napoletana, e lasciare i relativi redirect. Tutto qua. poi che a Bari non si parli "la lingua napoletana" è ovvio (secondo me). --o'Sistemone 01:42, 19 gen 2013 (CET)
Si, ma ovunque è così. In sardegna il dialetto cagliariato è diverso da quello di sassari. Così come il catanese, è diverso da quello palermitano. Credo che le pagine siano sussistenti più da un punto di vista storico, che linguistico. In Sardegna vive nelle sue differenzazioni, la lingua sarda. In Sicilia la lingua siciliana, e nel sud Italia la lingua napoletana.--o'Sistemone 02:10, 19 gen 2013 (CET)
- Appunto, è proprio questo il punto: in più parti, invece, ho letto che sarebbe il "napoletano di Napoli" a essere riconosciuto come "lingua" da UNESCO, Ethnologue etc. Per non parlare del "doppione" Lingua napoletana-Dialetti italiani meridionali. --Μαρκος 02:22, 19 gen 2013 (CET)
- Bhe, è la lingua del meridione a essere UNESCO. Quindi sarebbe in teoria tutte le lingue da cui derivano le parlate meridionali a essere UNESCO. Altrimenti l'unesco che fa..dà lo status di lingua ad una lingua che non esiste? Se dice che il napoletano è lingua unesco, qualcuno la parlerà pure no? Inoltre, la voce "Dialetti meridionali" è sulla falsa riga di "Dialetti settentrionali". Fu creata (secondo me) solo per elencare qualcosa. Ma di fatto, i dialetti meridionali sono "lingua napoletana". Per esempio Puèt'èsse nu baròne. oppure nu marchèse, pe mmè si pròbbie nudde, ce ttu non zi Barèse. Questo è barese...per me, all'85% è napoletano. Da qui si capisce che le parlate meridionali sono lingua napoletana, quindi UNESCO. Ma sono tutte le parlate meridionali a esserlo e non solo a Napoli. Uno non deve lasciarsi confondere dal fatto che la sardegna e la sicilia, rimanendo mere regioni, hanno conservato la lingua siciliana e sarda. il regno di Napoli, divenendo ben sei regioni amministrative, ha visto la propria lingua diventare sei dialetti. No. Rimane storicamente pur sempre una derivazione stretta della lingua napoletana. Io tutt'al più modificherei le altre voci meridionali. Scrivendole tutte sotto la dicitura "lingua napoletana" UNESCO. Lascerei intatta invece la voce "Dialetti meridionali", ripeto, perchè un mero elenco sulla falsa riga di "Dialetti settentrionali". --o'Sistemone 02:29, 19 gen 2013 (CET)
- Riguardo al "qualcuno lo parlerà pure", occhio che è un casino... :) Noi siamo abituati all'italiano in cui c'è una lingua standard, ma la situazione non è sempre così semplice. Anche se l'ISO chiama la lingua "napoletano", ciò non significa che il dialetto parlato a Napoli valga più di quello di Bari o a Benevento (se non per questioni puramente statistiche come il numero di parlanti). I dialetti costituiscono un continuum (se per te che sei napoletano il barese è all'85% napoletano, per un barese il napoletano è all'85% barese), ed è all'intero continuum che l'UNESCO riconosce lo status di lingua. E la stessa situazione che si ha per la lingua lombarda (anzi peggio: prova a far parlare insieme un comasco e un bergamasco...), non importa se il nome della lingua rimanda a una città invece che a una regione. Balabiot (msg) 12:04, 19 gen 2013 (CET)
- Bhe, è la lingua del meridione a essere UNESCO. Quindi sarebbe in teoria tutte le lingue da cui derivano le parlate meridionali a essere UNESCO. Altrimenti l'unesco che fa..dà lo status di lingua ad una lingua che non esiste? Se dice che il napoletano è lingua unesco, qualcuno la parlerà pure no? Inoltre, la voce "Dialetti meridionali" è sulla falsa riga di "Dialetti settentrionali". Fu creata (secondo me) solo per elencare qualcosa. Ma di fatto, i dialetti meridionali sono "lingua napoletana". Per esempio Puèt'èsse nu baròne. oppure nu marchèse, pe mmè si pròbbie nudde, ce ttu non zi Barèse. Questo è barese...per me, all'85% è napoletano. Da qui si capisce che le parlate meridionali sono lingua napoletana, quindi UNESCO. Ma sono tutte le parlate meridionali a esserlo e non solo a Napoli. Uno non deve lasciarsi confondere dal fatto che la sardegna e la sicilia, rimanendo mere regioni, hanno conservato la lingua siciliana e sarda. il regno di Napoli, divenendo ben sei regioni amministrative, ha visto la propria lingua diventare sei dialetti. No. Rimane storicamente pur sempre una derivazione stretta della lingua napoletana. Io tutt'al più modificherei le altre voci meridionali. Scrivendole tutte sotto la dicitura "lingua napoletana" UNESCO. Lascerei intatta invece la voce "Dialetti meridionali", ripeto, perchè un mero elenco sulla falsa riga di "Dialetti settentrionali". --o'Sistemone 02:29, 19 gen 2013 (CET)
E ma quando si dice che la lingua Lombarda è parlata da circa 7 milioni di persone, praticamente, allora...chi la parla? Stesso discorso per la lingua napoletana. Chi la parla? --o'Sistemone 12:37, 19 gen 2013 (CET)
- Tutta quella gente di cui avete fatto gli esempi: napoletani, baresi, comaschi, bergamaschi, etc... -- Dragonòt (msg) 13:38, 19 gen 2013 (CET)
[← Rientro] Il problema che vorrei porre alla vostra attenzione è un altro: prendiamo il caso della voce Dialetti campani. L'incipit afferma che
«I dialetti campani sono gli idiomi locali parlati in Campania, regione dell'Italia meridionale. Se ne distinguono tre: il napoletano (riconosciuto come lingua dall'Unesco), il cilentano e l'irpino. Questi ultimi due derivano dal napoletano, come la maggior parte dei dialetti del Sud Italia»
Proviamo a rappresentare quanto affermato usando gli insiemi: l'insieme A (=dialetti campani) contiene l'insieme B (=lingua napoletana) o, piuttosto, sarebbe contenuto al suo interno, dato che per "lingua napoletana" s'intende l'insieme di tutti i dialetti italiani meridionali? Spero di essere stato abbastanza chiaro. --Μαρκος 13:48, 19 gen 2013 (CET)
Allora...credo di aver capito. Voi dite che la lingua lombarda, contiene i dialetti comaschi, milanesi, etc etc. Che la lingua siciliana, contiene i dialetti palermitani, catanesi, messinesi, etc etc. Ed infine, che la lingua napoletana, contiene al suo interno, i dialetti baresi, cilentani, salernitani ed anche il dialetto napoletano. Giusto? --o'Sistemone 17:14, 19 gen 2013 (CET)
- In realtà le fonti sono l'UNESCO, l'ISO, i linguisti come Tullio de Mauro (in Linguistica elementare), etc. -- Dragonòt (msg) 17:19, 19 gen 2013 (CET)
- in che senso Drago?--o'Sistemone 17:26, 19 gen 2013 (CET)
- Nel senso che non lo diciamo noi, quella che hai scritto alle 17:14 è la definizione che ne danno i linguisti. Sia per la lingua lombarda sia per la lingua napoletana, le lingue coprono l'area geografica più ampia e si dividono in molti dialetti. Quindi, nell'esempio di Markos90, per "lingua napoletana" s'intende l'insieme di tutti i dialetti italiani meridionali. L'incipit di dialetti campani è orrendamente sbagliato! :) Balabiot (msg) 10:26, 21 gen 2013 (CET)
- E non solo quello! --Μαρκος 12:15, 21 gen 2013 (CET)
- Nel senso che non lo diciamo noi, quella che hai scritto alle 17:14 è la definizione che ne danno i linguisti. Sia per la lingua lombarda sia per la lingua napoletana, le lingue coprono l'area geografica più ampia e si dividono in molti dialetti. Quindi, nell'esempio di Markos90, per "lingua napoletana" s'intende l'insieme di tutti i dialetti italiani meridionali. L'incipit di dialetti campani è orrendamente sbagliato! :) Balabiot (msg) 10:26, 21 gen 2013 (CET)
- in che senso Drago?--o'Sistemone 17:26, 19 gen 2013 (CET)
Discussione interrotta? Proposte? Pareri? --Μαρκος 03:59, 24 gen 2013 (CET)
- Discussione molto interessante, è da un po' che volevo dire la mia. Secondo me c'è da fare un lavoro non da poco sui dialetti del sud, 3 cose su tutte: fare una sola pagina per la lingua principale, risistemare le pagine sui dieletti "regionali" (io le eliminerei del tutto sinceramente... sono voci che, a parte linkare i vari dialetti parlati nella regione, offrono davvero pochi spunti), creare una pagina sul dialetto napoletano. Andiamo quindi in ordine, per prima cosa sono assolutamente da unire le pagine dialetti italiani meridionali e lingua napoletana perchè parlano della stessa cosa, la lingua principale. Poi propongo di cancellare le varie voci "regionali" del tipo dialetti campani, dialetti pugliesi, etc. perchè (secondo me) non hanno motivo di esistere se non come contenitori di link alle pagine dei vari dialetti. Infine bisogna creare la pagina sul dialetto napoletano, cioè il dialetto parlato nella città di Napoli... con tanto di disambiguazione tra dialetto e lingua, e magari cercando di capire quali parti della voce "lingua napoletana" sarebbero invece da mettere nella voce "dialetto napoletano" (perchè secondo me qualche concetto riportato in questa voce non si riferisce in realtà alla lingua in generale ma al dialetto parlato a Napoli). Cmq in ogni voce sui dialetti bisogna essere chiari sul fatto che stiamo parlando di un dialetto della lingua napoletana (così come il salentino è un dialetto della lingua siciliana). Dobbiamo essere più chiari possibile insomma perchè chi legge non sempre riesce a capire di cosa stiamo parlando in questo guazzabuglio (era una vita che volevo usare questa parola ahahaha) di lingue e dialetti. Ho amici della provincia di Bari che quando gli dico che parlano un dialetto della lingua napoletana mi guardano come fossi un alieno. Se non sono stato chiarissimo chiedete pure, Salvatore --23:49, 22 lug 2013 (CEST)
- Si certo Salvatore. Intanto troviamo prima un consenso. La discussione mi pare più aperta che chiusa...--o'Sistemone 23:53, 22 lug 2013 (CEST)
- Discussione molto interessante, è da un po' che volevo dire la mia. Secondo me c'è da fare un lavoro non da poco sui dialetti del sud, 3 cose su tutte: fare una sola pagina per la lingua principale, risistemare le pagine sui dieletti "regionali" (io le eliminerei del tutto sinceramente... sono voci che, a parte linkare i vari dialetti parlati nella regione, offrono davvero pochi spunti), creare una pagina sul dialetto napoletano. Andiamo quindi in ordine, per prima cosa sono assolutamente da unire le pagine dialetti italiani meridionali e lingua napoletana perchè parlano della stessa cosa, la lingua principale. Poi propongo di cancellare le varie voci "regionali" del tipo dialetti campani, dialetti pugliesi, etc. perchè (secondo me) non hanno motivo di esistere se non come contenitori di link alle pagine dei vari dialetti. Infine bisogna creare la pagina sul dialetto napoletano, cioè il dialetto parlato nella città di Napoli... con tanto di disambiguazione tra dialetto e lingua, e magari cercando di capire quali parti della voce "lingua napoletana" sarebbero invece da mettere nella voce "dialetto napoletano" (perchè secondo me qualche concetto riportato in questa voce non si riferisce in realtà alla lingua in generale ma al dialetto parlato a Napoli). Cmq in ogni voce sui dialetti bisogna essere chiari sul fatto che stiamo parlando di un dialetto della lingua napoletana (così come il salentino è un dialetto della lingua siciliana). Dobbiamo essere più chiari possibile insomma perchè chi legge non sempre riesce a capire di cosa stiamo parlando in questo guazzabuglio (era una vita che volevo usare questa parola ahahaha) di lingue e dialetti. Ho amici della provincia di Bari che quando gli dico che parlano un dialetto della lingua napoletana mi guardano come fossi un alieno. Se non sono stato chiarissimo chiedete pure, Salvatore --23:49, 22 lug 2013 (CEST)
Avviso
modificaÈ stato detto: "Non si capisce come da questa bibliografia generica si possa scrivere una voce specialistica: aggiungo {{NN|linguistica|febbraio 2013}} e l'unico titolo specialistico". Prima di rimuovere l'avviso si trovi una soluzione al problema. --Μαρκος 01:04, 10 feb 2013 (CET)
Bibliografia
modificaNon ho capito perchè vengono rimossi testi dalla bibliografia. Chi mi aiuta a capire? --o'Sistemone 11:42, 10 feb 2013 (CET)
- Aiuto:Bibliografia. Citare nella sezione solo i libri effettivamente utilizzati nella stesura della voce e correttamente inseriti tra le note. --Μαρκος 14:29, 10 feb 2013 (CET)
- Cioè quindi nella bibliografia devono esserci solo libri presenti nelle note?--o'Sistemone 14:37, 10 feb 2013 (CET)
- Sarebbe auspicabile. --Μαρκος 15:02, 10 feb 2013 (CET)
- Si ma "sarebbe auspicabile" è diverso da..."deve essere a tutti i costi così"...:D... --o'Sistemone 15:08, 10 feb 2013 (CET)
- Wikipedia è un progetto basato sulla collaboratività e sul buon senso, non è una dittatura. --Μαρκος 17:06, 10 feb 2013 (CET)
- Sono assolutamente d'accordo. Comunque leggendo la voce ho delle serie perplessità circa altre questioni che solleverò in un altro paragrafo prossimamente.--o'Sistemone 17:19, 10 feb 2013 (CET)
- Wikipedia è un progetto basato sulla collaboratività e sul buon senso, non è una dittatura. --Μαρκος 17:06, 10 feb 2013 (CET)
- Si ma "sarebbe auspicabile" è diverso da..."deve essere a tutti i costi così"...:D... --o'Sistemone 15:08, 10 feb 2013 (CET)
- Sarebbe auspicabile. --Μαρκος 15:02, 10 feb 2013 (CET)
- Cioè quindi nella bibliografia devono esserci solo libri presenti nelle note?--o'Sistemone 14:37, 10 feb 2013 (CET)
Perché i "dialetti alto-meridionali" sono diventati "lingua napoletana"?
modificaA parte il fatto che per secoli sono stati considerati dialetti, e solo recentissimamente vengono chiamati "lingua" (trovatemi un trattato di linguistica anteriore al 1980 che parli di lingua napoletana riferendosi all'insieme dei dialetti parlati nel Sud della penisola italiana con l'esclusione del Salento e di gran parte della Calabria, dove si parlano i cosiddetti dialetti meridionali estremi). Ma poi, se fosse stata una lingua, l'avrebbero usata come lingua ufficiale del Regno di Napoli, no? Perché invece il Regno di Napoli, almeno dalla metà del '500, usava l'italiano? Ma oltre a questo, se anche è una lingua (una lingua orale, diciamo), perché è "napoletana" e non "barese" o "potentina" o "salernitana"? Solo perché Napoli è la città più grande? Allora la lingua austro-bavarese dovrebbe chiamarsi "lingua viennese", no? Provate ad andare a Bari e dite agli anziani di Bari vecchia che loro parlano la lingua napoletana, e vediamo cosa vi rispondono. Ragazzi, voi fate un ottimo lavoro, ma credo sarebbe stato molto più corretto chiamare la pagina "dialetti alto-meridionali" o, al limite, "lingua alto-meridionale", indipendentemente dal nome che gli dà l'Unesco. — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.42.179.135 (discussioni · contributi) 23:22, 16 gen 2014 (CET).
- Unesco che, guarda caso, chiama questo continuum dialettale (o lingua, se vogliamo) South Italian (inglese), Italien du sud (francese), napolitano-calabrés (spagnolo) e южно-итальянский (russo, anche se non lo so leggere). --Μαρκος 00:02, 17 gen 2014 (CET)
Perfetto, Markos, quindi anche l'Unesco mi dà ragione! Ma allora perché, su Wikipedia, si parla sempre di lingua napoletana? Del resto, qualcuno mi dovrebbe spiegare perché il dialetto di Canosa di Puglia dovrebbe essere lingua napoletana, e non lingua barese, o lingua foggiana, o lingua pescarese. :-D Continuum dialettale, come giustamente dici tu, è un termine molto più accurato. P.S. Scrivo da un altro posto, per questo l'IP è diverso, ma sono sempre io, cioè quello che ha posto la domanda. — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.44.18.87 (discussioni · contributi) 00:37, 17 gen 2014 (CET).
- Non so perché si parli di "lingua napoletana" intesa come l'insieme dei dialetti italiani meridionali (voce che peraltro già esiste: per una discussione in merito, leggi questa sezione), quando poi la stessa Ethnologue (da cui dipende tutto, a quanto sembra) parla di "Napoletano-Calabrese" (e classifica il "napoletano di Napoli" come dialect: Napoletano (Neapolitan, Tirrenic), come puoi leggere qui). Teoricamente, quindi, o si cambia il titolo di questa pagina, spostandola a Lingua napoletano-calabrese (e sarà la volta buona che non scriverò più su WP), o si trasforma in Dialetto napoletano e si sposta tutta la parte relativa alla più grande accezione di "dialetti meridionali" in questa sede, che al momento si propone come una sorta di doppione. --Μαρκος 16:19, 17 gen 2014 (CET) P.S.: anche se contribuisci come utente anonimo, non dimenticare di firmarti.
- Sono
per lo piùcompletamente d'accordo(tranne sull'indulgenza verso una fonte come Ethnologue, per la quale WP putroppo non ha ancora perso tutta l'infatuazione delle origini, e che non è né autorevole né terza).(Non avevo letto bene). Ma prima di fare un passo drastico, che si porterebbe sicuramente dietro discussioni infinite e stucchevoli, ci sono piccoli interventi decisamente urgenti. Il tmp ad es. suscita ironia, anche se accompagnato dalla specificazione (ridicola) Dialetti strettamente collegati alla lingua napoletana. Per quanto collegati, suonano e sono molto diversi. Nelle Marche non si parla napoletano, sarebbe ora di capirlo. (Un mio amico napoletano, in proposito, ebbe a dire: come no, pure in Islanda). --Erinaceus (msg) 19:26, 19 apr 2014 (CEST) P.S. Solo per capirci, se volete divertirvi a cercare il napoletano da quelle parti leggete pure qui (io così al volo ho contato 2 "Napoli" e720 "Roma").- E in Salento non si parla siciliano. Ma dobbiamo fare un sondaggio per togliere Ethnologue dalle voci di Wikipedia? --Μαρκος 01:12, 21 apr 2014 (CEST)
- Sarebbe ora. Tra un po' ci metto una C. --Erinaceus (msg) 22:42, 2 giu 2015 (CEST)
- E in Salento non si parla siciliano. Ma dobbiamo fare un sondaggio per togliere Ethnologue dalle voci di Wikipedia? --Μαρκος 01:12, 21 apr 2014 (CEST)
- Sono
Linguisticamente dovete capire che sono correlati. Non sono "dialetti" dipendenti l'uno dall'altro ma costituiscono con il napoletano un continuum dialettale, come era per il greco antico l'attico, il dorico etc... Dovreste spiegarmi di grazia come si poteva usare l'italiano nel 1500 quando questo manco esisteva. JustineLolitad'O (msg) 18:04, 11 set 2019 (CEST)
... e il puteolano?
modificaSalve a tutti, in questa voce, come si collocherebbe il dialetto puteolano (ma anche quello torrese)? Non è fatta menzione. --Guarracino (msg) 13:14, 24 ott 2014 (CEST)
- questa è la sezione sotto la voce Pozzuoli.--Guarracino (msg) 13:15, 24 ott 2014 (CEST)
- la voce infatti parla anche di variazione diatopiche, il puteolano e il torrese (sia di sponda oplontina che corallina) e tutte le altre parlate locali sono appunto delle varianti del napoletano.--87.11.18.15 (msg) 21:46, 27 ott 2014 (CET)
- Sì, ma non sono elencate le varianti esistenti sul territorio. Forse sarebbe il caso...?--Guarracino (msg) 22:50, 27 ott 2014 (CET)
- non credo, se ci mettiamo ad elencare tutte le varianti dialettali in Italia ci incartiamo, è umanamente impossibile anche reperire fonti, si incontrerebbero le stesse difficoltà con la lingua siciliana come quella lombarda e veneta, insomma a mio avviso non ne verremmo a capo.--87.11.18.15 (msg) 11:03, 28 ott 2014 (CET)
- Sì, ma non sono elencate le varianti esistenti sul territorio. Forse sarebbe il caso...?--Guarracino (msg) 22:50, 27 ott 2014 (CET)
- la voce infatti parla anche di variazione diatopiche, il puteolano e il torrese (sia di sponda oplontina che corallina) e tutte le altre parlate locali sono appunto delle varianti del napoletano.--87.11.18.15 (msg) 21:46, 27 ott 2014 (CET)
Unione
modificaIn merito all'unione qui proposta da Markos90, comunico anzitutto che sono d'accordo. L'ipotesi (2) (unione in entrata da Dialetti italiani meridionali) proprio non mi convince. Se anche fosse possibile - ma ne dubito - estendere la nozione di napoletano a tutta la Campania, non si vede a che patto i dialetti delle altre regioni, specie lontane, rientrerebbero nella definizione. Il punto è che non è possibile storicamente chiamarli napoletani, anche ammesso che si tratti di pura nomenclatura; ma le convenzioni di nomenclatura si trovano nella tradizione delle fonti scientifiche (italiane), non vengono imposte ex abrupto dall'esterno (Unesco, Ethnologue). Personalmente preferisco l'opzione (1). Mi permetto di suggerire un'alternativa ulteriore: (4) si tenga pure, se piace, la definizione di lingua ma si proceda come indicato al numero (3). Nel frattempo, apprendo da Wikipedia di parlare napoletano, anzi di essere addirittura un madrelingua. --Erinaceus (msg) 09:27, 5 giu 2015 (CEST)
- Appoggio anch'io sicuramente la tua opzione 4. E nel frattempo, io apprendo dall'Unesco di parlare "suditaliano"... non so chi sta peggio :-P --Retaggio (msg) 09:49, 5 giu 2015 (CEST)
- Approvo l'opzione 4 (se ho compreso bene). A mio parere, a un certo punto una classificazione vale l'altra e personalmente non so più cosa pensare. È davvero così necessario classificare varietà linguistiche in maniera univoca? (si confronti però una recente presentazione di Roger Blench che ha fatto un po' parlare). Insomma quel che vorrei dire è di concentrarci anche su questioni di basilare importanza (come la frustrante suddivisione lingua/dialetto che di fatto ha valore puramente socio-politico e null'altro, o come le pagine che introducono concetti chiave della linguistica, che fanno pena!). Si badi, la mia non vuole essere una critica, ma solo un semplice invito un po' scanzonato. State facendo un ottimo lavoro tutti! Grazie per il vostro tempo e le vostre risorse! 😊 --SynConlanger (msg) 23:21, 2 ago 2015 (CEST)
- Copio dall'avviso Unione (vedere cronologia voce per autori): "rattano entrambe del medesimo argomento, ovvero del diasistema linguistico contrassegnato dal codice ISO "nap". Le soluzioni possibili sono: (1) unire questa all'altra pagina, come IMHO suggeriscono gli studi del settore; (2) unire quella a questa, modificando il titolo della voce in base alle fonti proposte (Ethnologue e UNESCO); (3) unire i contenuti all'altra e trasformare questa in Dialetto napoletano, concentrandosi così esclusivamente sull'idioma parlato nella città di Napoli e nella sua area urbana" --SynConlanger (msg) 17:46, 9 ago 2015 (CEST)
- Adesso che però la voce è diventata "Dialetto napoletano", bisognerebbe quantomeno mettere mano al template! --84.220.93.82 (msg) 16:26, 10 ago 2015 (CEST)
- Copio dall'avviso Unione (vedere cronologia voce per autori): "rattano entrambe del medesimo argomento, ovvero del diasistema linguistico contrassegnato dal codice ISO "nap". Le soluzioni possibili sono: (1) unire questa all'altra pagina, come IMHO suggeriscono gli studi del settore; (2) unire quella a questa, modificando il titolo della voce in base alle fonti proposte (Ethnologue e UNESCO); (3) unire i contenuti all'altra e trasformare questa in Dialetto napoletano, concentrandosi così esclusivamente sull'idioma parlato nella città di Napoli e nella sua area urbana" --SynConlanger (msg) 17:46, 9 ago 2015 (CEST)
Languoide di Napoli
modificaQuesta voce riguarda il languoide parlato a Napoli e zone limitrofe, quindi non è il languoide catalogato nap da Ethnologue. Preghiamo di non effettuare modifiche insensate. L'uso di "lingua napoletana" non è supportata dalle fonti. Sulla distinzione lingua e dialetto si veda la voce Dialetto, Lingue parlate in Italia e Languoide. Qui dialetto è usato nel secondo senso di "lingua contrapposta a quella nazionale", si badi bene, LINGUA. Questo uso è supportato dalle fonti, come riportato nelle voci. Possiamo ovviamente, anzi dobbiamo, menzionare i vari riconoscimenti e nomenclature giuridiche che però sono comunque da ritenere secondari alle fonti specialistiche linguistiche. --SynConlanger (msg) 11:55, 11 ago 2015 (CEST)
- Ma scusi "languoide" cos'è? Parola coniata da lei? E poi perché se non si parla del "napoletano" di Ethnologue, poi nella tabella sinottica, alla voce "distribuzione" si legge proprio la descrizione geografica del "meridionale non estremo di Pellegrini" alias "lingua napoletana di Ethnologue"?--Toislex (msg) 00:13, 12 ago 2015 (CEST)
- Invito anche a rifare il controllo qualità perché allo stato attuale dopo il -24000 caratteri da lei operato, la voce è scesa ben al di sotto della sufficienza. Praticamente ha mantenuto la parte delle etimologie di dubbia fede e ha tolto enormi paragrafi di storia linguistica corredata di fonti.--Toislex (msg) 00:15, 12 ago 2015 (CEST)
- Il termine non è una mia creazione (vedi Lingua (linguistica)#Lingue e varietà, fonte citata; mi riservo di usare il termine solo in discussione per favorire la comprensione e alleggerire gli animi e non nelle voci, dato che l'uso non è ancora generalizzato). Io ho solo effettuato uno scorporo (come da avviso) del materiale che mi sembrava inerente al tema della voce target e ho lasciato il materiale che non mi pareva inerente. Non ho apportato io ulteriori modifiche successive. Invito tutti a sistemare questa voce, citando immediatamente le fonti (la prassi diffusa di scrivere cose dal proprio sacco e poi veder comparire il template fonti mancanti deve essere fermata, indipendentemente dalla verità delle cose scritte. Wikipedia non funziona così, vedere i pilastri). Buon lavoro a tutti! -SynConlanger (msg) 10:49, 12 ago 2015 (CEST)
- Invito anche a rifare il controllo qualità perché allo stato attuale dopo il -24000 caratteri da lei operato, la voce è scesa ben al di sotto della sufficienza. Praticamente ha mantenuto la parte delle etimologie di dubbia fede e ha tolto enormi paragrafi di storia linguistica corredata di fonti.--Toislex (msg) 00:15, 12 ago 2015 (CEST)
- Ma scusi "languoide" cos'è? Parola coniata da lei? E poi perché se non si parla del "napoletano" di Ethnologue, poi nella tabella sinottica, alla voce "distribuzione" si legge proprio la descrizione geografica del "meridionale non estremo di Pellegrini" alias "lingua napoletana di Ethnologue"?--Toislex (msg) 00:13, 12 ago 2015 (CEST)
NPOV required
modificaHo aperto la richiesta di neutralità perché non è coerente con e.g. Lingua occitana. Questo è diventato una masterclass di linguistica per scanzare il tabù dialettoVslingua italiano... La visione di wikipedia deve essere globale e coerente. È necessario dunque allestire l'articolo sulla lingua parlata a Napoli (1, 2, 3,4) perché non si capisce niente... Se qualcuno mi rimandassi alla pagina dialetti..., ricordo a tutti che le lingue sono globalmente lingue... non patois sud-français o dialetti meridionali...--C.R. (msg) 10:57, 19 set 2015 (CEST)
- {{P e {{C si devono chiarire.
- I iwlink puntano alla lingua e non al dialetto.
- Il localismo-itwiki "Il termine dialetto..." andrebbe rimosso, non è coerente. (v. Lingua napoletana)
- Lo scorporo è stato utile per tornare al POV "lingua in Italia = dialetto italiano". Questo non succede nelle altre voci su itwiki (e.g.: lingua in Francia =/= dialetto francese). (v. Lingua napoletana bis)
- Lo scorporo e rinvio si fece in base alle opinioni personali, ignorando addirittura altri riferimenti validi non-Ethnologue... lasciando "lingua" come "lingua secondo Ethnologue" (dialetto secondo itwiki)--C.R. (msg) 01:58, 23 dic 2015 (CET)
Le uniche opinioni personali qui presenti mi sembrano le tue. La "lingua napoletana" riconosciuta è il continuum dei dialetti italiani altomeridionali parlati dall'Abruzzo fino al nord della Calabria, dei quali il dialetto napoletano parlato a Napoli e dintorni è una variante. L'attribuzione di "napoletano" all'intero continuum linguistico altomeridionale deriva dalla definizioni di "napolitani" agli abitanti della parte continentale del regno borbonico, escludendo quindi i siciliani. Questa pagina deve parlare del dialetto napoletano, e non della lingua napoletana più correttamente conosciuta come italiano meridionale o alto-meridionale. A Bari piuttosto che a Pescara piuttosto che a Potenza non si parla il dialetto napoletano. Cerchiamo di smetterla di basarci su campanilismi regionalisti che non hanno a che spartire con un'enciclopedia.--Barot Barotto (msg) 21:55, 23 dic 2015 (CET)
- OK... purtroppo senza risolvere i punti segnalati io direi che il flag POV non è risolto (non è ancora coerente). Ti incoraggio a migliorare la voce, le voci correlate e wikilink. --C.R. (msg) 00:26, 24 dic 2015 (CET)
Lingua e dialetto omonimi?
modificaNon ha senso che si usi lo stesso termine per indicare sial la lingua che uno dei suoi dialetti. Sarebbe come dire che ci sia un dialetto della lingua russa chiamato dialetto russo. Si può rinominare l'articolo relativo alla lingua in lingua napoletano - calabrese?--93.48.247.174 (msg) 15:27, 4 feb 2016 (CET)
È vero ma l'inglese è parlato in più nazioni ed è una lingua pluricentrica, quindi non si può applicare questa logica al napoletano.--93.48.247.173 (msg) 15:40, 16 feb 2016 (CET)
- grazie di capirmi; detto questo io ne sarei contento anche se spostiamo a lingua napoletano - calabrese, abbiamo riferimenti (Ethnologue e 2)... il riferimento ISO è valido... altri riferimenti (+8) accademici sono stati riportati su Discussione:Dialetti italiani meridionali, e il consenso per i titoli su progetto linguistica è totale...--C.R. (msg) 09:59, 18 feb 2016 (CET)
Perché i "dialetti alto-meridionali" sono diventati "lingua napoletana"? - Risposta.
modificaSemplicemente perché il territorio peninsulare dell'ex-Regno delle Due Sicilie veniva chiamato comunemente "Napolitano", sebbene la definizione precisa fosse Sicilia Citra o Citeriore (al di qua del faro di Messina). Dato che in quest'area si è sviluppato un volgare, con tutta la serie di dialetti e derivazioni linguistiche varie, che presenta caratteristiche grammaticali comuni ma che connotano una certa diversità dai volgari di altre parti della penisola, gli studiosi hanno ritenuto opportuno riunirle in un insieme d'idiomi denominato Volgare Pugliese. Questa scelta è spiegata dal fatto che la Puglia assunse una centralità politica nel territorio peninsulare durante la prima fase di unificazione del regno, risalente agli inizi del XII secolo. Nel tempo, diventando Napoli la capitale del regno, ovviamente quest'ultima ha assunto la centralità politica, economica e culturale. Almeno della parte di territorio peninsulare: tant'è vero che i siciliani, che avevano mantenuto una certa autonomia, appellavano come "napolitani" tutti i loro compatrioti della Sicilia Citra (al di qua del faro). Perciò il Napoletano, il Salernitano, il Molisano, l'Aquilano, il Potentino, il Barese, il Foggiano, il Catanzerese, ecc. ecc. possono essere indifferentemente ritenuti dialetti del Volgare Pugliese o della Lingua Napolitana, o Napoletana come si dice correntemente. — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Giovanni Ramboni (discussioni · contributi) 12:50, 25 ott 2016 (CEST).
- Attenzione a non confondere i confini linguistici con quelli politici, perché dialetti di tipo meridionale intermedio si parlano anche ad Ascoli Piceno (che non faceva parte del Regno di Napoli) ma non a Reggio Calabria (che pure del Regno era parte integrante). Ma soprattutto evitiamo di confondere la lingua napoletana con i dialetti italiani meridionali intermedi: la prima era una lingua colta che un tempo era in uso (sia pure non ufficialmente) in quasi tutto il Regno di Napoli, mentre i secondi avevano e hanno amplissima diffusione popolare ma differivano da una località all'altra (e comunque essi non discendono dalla lingua napoletana, ma direttamente dal latino). - - 3knolls (msg) 21:16, 12 dic 2019 (CET)
Collegamenti esterni modificati
modificaGentili utenti,
ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Dialetto napoletano. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:
- Aggiunta del link all'archivio https://archive.is/20121205043117/http://www.torreomnia.com/Testi/argenziano/dizionario/presentazione.htm per http://www.torreomnia.com/Testi/argenziano/dizionario/presentazione.htm
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot
Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 06:20, 28 ago 2018 (CEST)
Collegamenti esterni modificati
modificaGentili utenti,
ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Dialetto napoletano. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:
- Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20160314103643/http://poesianapoletana.poetionline.com/ per http://poesianapoletana.poetionline.com/
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 14:52, 7 apr 2019 (CEST)
Wikiquote: Citazione di Marc Monnier sulla lingua napoletana
modificaqui, a pagina 244, caso mai la si volesse mettere su wikiquote.. --188.15.239.111 (msg) 12:37, 29 ott 2019 (CET)
Tauto / Tavuto
modificaHo dovuto ri-annullare le modifiche dell'utente:Unoemmesse poiché basate essenzialmente su ricerche originali. Del resto basta cercare su en.wiktionary il lemma تابوت per trovare una vastissima raccolta di fonti autorevoli e plurilingue, per cui sulla questione etimologica non sembrano proprio esserci dubbi. - - 3knolls (msg) 21:08, 12 dic 2019 (CET)