Discussione:Fonetica

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  • Raramente la morfologia tocca lo studio della fonetica, e ancor meno la semantica (lo studio del significato delle parole) e la sintassi. Invece la pragmatica può benissimo venir considerata quando si tratta del livello acustico.[senza fonte]
  • Fonetica naturale: Il principale esponente di questa "corrente" è il fonetista e linguista italiano Luciano Canepari. Egli sostiene che per avere un'applicazione pratica nell'apprendimento e/o insegnamento della pronuncia, ma anche come base convincente per qualsiasi successiva speculazione e teorizzazione astratta, la fonetica dovrebbe essere ‹naturale›, nel senso che dovrebbe esser possibile farla senza altri strumenti che il proprio apparato articolatorio e le proprie orecchie. Dovrebbe basarsi sulla nostra innata capacità di distinguere i suoni, che tutti possediamo, o perlomeno possedevamo, prima d'essere, per così dire, ‹corrotti› dalle convenzioni ortografiche della nostra madrelingua.

Più scientificamente, potremmo dire che la fonetica naturale mira a cogliere l'essenza dei suoni linguistici: determinandone l'esatta articolazione per mezzo della cinestesìa (la coscienza di ciò che succede nella nostra bocca mentre li produce); mostrandoli con accurati diagrammi articolatori (orogrammi, vocogrammi, labiogrammi, palatogrammi, dorsogrammi), e uditivi (principalmente tonogrammi); rappresentandoli con simboli fonetici appropriati (che non devono essere troppo vaghi, pena l'inutilità.


--Cinzia (writing to reach you) 23:25, 17 nov 2007 (CET)Rispondi

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