Discussione:Maddalena (nome)
Sull'etimologia data di Maddalena, mi sorgono due domande:
1) E' una regola della lingua ebraica quella di costruire i nomi delle persone (al femminile) derivanti dal nome del luogo di provenienza o di nascita come nel caso dato di Maddalena da l'ebraico Magdalene e questo da Migdala/Magdala = Migdal(a)/Magdal(a)+ ena (suffisso)?
2) Sappiamo dai vangeli che Maddalena era una prostituta che divenne discepola di Cristo. Esiste in latino il termine "leno-, -onis", lenone (it.) = che indulge a servizi vergognosi, corrispondente al termine accadico 'lemnu' = vergognoso (in latino abbiamo 'lena' = prostituta). La corrispondenza tra questi "leno-" latino, il "lenone" italiano, la 'lena = prostituta' in latino e il suffisso *"-lena" di Maddalena sono un puro caso di coincidenza fonica oppure vi può essere all'origine una qualche relazione semantica? --Paolo Sarpi II (msg) 22:24, 9 mar 2008 (CET)
- in quale verso del vangelo si dice che maddalena fosse una prostituta? si dice solo che fu liberata da sette demoni, che è diverso --fabella (msg) 22:57, 9 mar 2008 (CET)
- Ti rispondo così su due piedi, senza avere ora sotto mano testi autorevoli, ma usando solo un po' di logica: Maria Maddalena non era una prostituta nei Vangeli e veniva chiamata Maria di Magdala. L'accostamento con la prostituta fu fatto nel 591 da papa Gregorio Magno (leggi la voce relativa). Dunque sicuramente l'aggettivo Maddalena nel senso di "proveniente da Magdala" può essere tipico della lingua latina e non ebraica. Anche la relazione che tu suggerisci con il latino lena potrebbe essere un'ipotesi suggestiva. Ci occorrerebbe avere però fonti che attestino quando si è affermato l'uso del nome nella forma Magdalena (se prima o dopo il 591 ad esempio) per poterne trarre delle deduzioni. Se dovessi venire a conoscenza di queste informazioni non mancherò di riportarle. - Beatrix (msg) 23:07, 9 mar 2008 (CET)
- A ben guardare esistono anche altri nomi femminili con il suffisso -LENA, per esempio MARILENA, MILENA, ecc. pertanto il senso (spiegazione, significato) del suffisso -LENA andrebbe cercato altrove e non tanto nella comparazione con il latino LENA (prostituta) a cui si può essere indotti per la storia della complessa figura di Maria Maddalena.
- Chissà se il morfema -LENA è connesso al nome maschile LINO e al suffisso del cognome prettamente veneto VOLTOLINA forse attestato anche nelle iscrizioni venetike come VOLTIOLENO (mego doto fugsia votna sainatei reitiai op voltioleno) ed anche come variante morfologica in BELLENEI o nelle iscrizioni del leponzio BELENUS, BELINUS, forse nell'osco a)BELLANOM, nel latino BLENNUS,...poi esiste il nome (antroponimo, idronimo e toponimo) Lena. --Paolo Sarpi II (msg) 22:44, 11 mar 2008 (CET)
Aggiornamento: il nome di María he Magdalene' veniva usato già nella versione greca della Bibbia (fonte: Emidio De Felice - Dizionario dei nomi italiani). Per cui escluderei una relazione con la parola latina lena. - Beatrix (msg) 11:36, 12 mar 2008 (CET)
Altra ipotesi etimologica
modificaDal dizionario etimologico del latino e delle voci moderne di Giovanni Semerano:
Clan (inglese), gruppo di famiglia in Scozia. Gaelico clann (comunità famigliare). Accadico kalum (> kalun > kaln per metatesi clan). Clean (inglese) «politus» puro , tedesco kleine piccolo, anglosassone CLÆNE (puro), germanico occidentale *klaini-, antico frisone KLĒNE, antico alto tedesco kleini, medio alto tedesco kleine (chiaro, puro, delicato). Viene ipotizzata la base *klai- (vedere voce clay) e il senso di ‘lucente’. La voce ha base remota che richiama, semanticamente affine al tedesco, l’etrusco clan (figlio), originariamente col significato di greco παῖς, piccolo, figlio, servo: clan corrisponde ad accadico QĀLUM (piccolo, ‘light, small, young’ servo, schiavo, ‘slave’), latino calo, calonis garzone che serve nell’esercito; ebraico QĀLAL (essere piccolo, breve, ‘to be small, little’), QĀLĀL (pulito, splendente, ‘polished, shining’). A questa grande famiglia fonosemantica appartiene anche la voce CLONE = (Dal DELI di Cortellazzo e Zolli : clone, s. m. ‘insieme d'individui, spec. batteri, derivati senza fecondazione da un solo individuo capostipite’ (1934, Enc. it. XXI 183). Dal gr. klon ‘germoglio’, da avvicinare a klân ‘spezzare’, di orig. indeur.)
Aggiungo a quanto scritto dal Semerano,
Tutte queste voci sono composte da 2 radicali: 1) C- o K- o Q- (con funzione determinante generale, ?); 2) L- (con funzione determinante particolare), Il (I) radicale è in corso di approfondimento (comunque indica la comunità). Il (II) radicale -L- di -Lan [lum, lal, leine, lene, lino, leno, ecc.] (indica l'articolazione determinata all'interno della comunità, oppure altra innovazione semantica; le combinazioni sucessive: -um, -al, -eine, ene, ino, -eno, ecc. sono una ulteriore specificazione): a questo ambito lessicale e semantico forse è riportabile il suffisso italico (anche in italiano e veneto) -LINO -a, adoperato per costruire i diminutivi dei nomi e degli aggettivi : PICCOLINO -a, FANTOLIN/FANTOLINO -a, CEO/CEOLIN -a; nonché il suffisso -INO che potrebbe essere una semplificazione del forse più antico -LINO con le possibili varianti al femminile LINA e apofoniche LENO, LENA. Anche il napoletano QUAGLIONE si potrebbe ricondurre a questo antico ambito fonosemantico, non solo mediterraneo.
--Paolo Sarpi II (msg) 15:06, 12 mar 2008 (CET)
1) Dal dizionario etimologico di alcune voci della lingua inglese e tedesca, del filologo Giovanni Semerano:
- MAID = fanciulla, giovane domestica;
tedesco MĀGD (magde), gotico MAGAPS, antico alto tedesco MAGAD, olandese MAAGD sono forme femminili (confrontare per la formazione del femminile il morfema -(a)t che dall’intera area semitica si estende all’egizio): gotico MAGUS, antico sassone MAGU, antico iralndese MUG (garzone); i nome propri scozzesi e irlandesi preceduti da MAC (figlio) ; il tedesco MÄDCHEN (sec. XVII < MÄGDCHEN), per MAGD alle origini col significato di ragazza da marito: e la base originaria darà il significato di «cresciuto, adulto, figlio maggiore»: della stessa origine del latino «MAG-NUS».
2) Dal dizionario etimologico del latino, di Giovanni Semerano (che spiega il nome della torre in ebraico e l’abbaglio preso nel far derivare il significato di MAGDALENA dato: dall'ebraico Magdalene significa abitante o originaria di Magdala, località situata a circa 3 km a nord di Tiberiade. Magdala, a sua volta, deriva dall'ebraico Migdal, che significa "torre": ...
- (*MAG-); MAGNUS, -a, um (comparare «major» da *mag-yo-s): grande, potente.
Antico indiano MAH-, MAHÁT- (grande) , armeno MEC (grande), gotico MIKILIS, tocarioA MAK (grande, molto), greco μέγας. Sumero MAH (grande, potente), semitico: accadico MAḫDU (grande, numeroso, ‘gross, viel, zahlreich’), il cui avverbio è MAḫDIŠ, MĀDIŠ (richiama il latino «magis»: ‘gross; zahlreich’). Accadico MAḫḫU: confrontare con greco μάγος. Il suffisso -γο- è da base semitica : ugaritico e ebraico js’, aramaico j‘a, accadico aṣû (salire, ‘to rise, to grow’), waṣium (‘hih-rising).
3) Così i conti dovrebbero tornare anche con la seconda parte della voce Maddalena ossia Madda-LENA; e il nome acquista un senso logico, in armonia con i casi della generalità delle lingue umane. Infatti i nomi di derivazione dalla località sono molto più rari dei cognomi, per esempio Visentin, Trevisan, Perugino (da Vicenza, da Treviso, da Perugia), ecc., si trova quasi unicamente come cognome; alcuni dei pochi casi in cui il cognome è anche o più un nome sono quelli di "Veneziano" e "Romano" (da Venezia, da Roma o forse meglio da "veneziano" o "romano " come cittadinanza).--Paolo Sarpi II (msg) 19:48, 20 mar 2008 (CET)
Leno, Lena e lenire
modificaUn’altro aspetto legato a questo antroponimo femminile (Maddalena) che lo caratterizza anche nella tradizione evangelica, è quello antichissimo (Paleolitico Superiore o Neolitico ?) riservato alle donne, ossia quello di lavare e ungere i morti, i cadaveri (anche dietro compenso). Ed è in questo ambito che si trovano le connessioni con la voce “lenire e lenimento” e il valore di "lindo e pulito" nonchè la spiegazione alla successiva valenza della voce Leno come vergognoso e di Lena come prostituta. (Con l'ausilio delle opere del glottologo Mario Alinei).--Paolo Sarpi II (msg) 20:52, 20 mar 2008 (CET)
Un chiarimento sull’elemento -Leno, -Lena, relativo alla seconda parte della voce MaddaLENA che può aiutare a comprendere il perché della sua valenza "ambigua" (che in latino in parte corrisponde a LĒNŌ, -ŌNIS ma con una valenza mercantilistica vergognosa come quello della prostituzione, rispetto a quella celto-germanica che in origine sembra non avere la medesima connotazione riprovevole):
Da “Le origini delle lingue europee” di Mario Alinei Vol. II Esempi Di Stratigrafia Lessicale Celtica (pag. 566):
2)Una nozione che - incredibilmente - viene di solito posta nell’orizzonte PIE, mentre non può essere che recentissima, è quella del «compenso fisso» (che è tutt’altra cosa che «ricompensa»). Essa deve invece risalire al Bronzo, al più presto, e più probabilmente al Ferro e ai nuovi rapporti sociali che si instaurano in questo periodo. La concordanza si instaura infatti fra la base antico irlandese lōg «compenso, prezzo» e la famiglia germanica per «compenso, stipendio», rappresentata da gotico e antico islandese laun, anglosassone laun, antico frisone len [ibidem], antico alto, tedesco, medio alto tedesco e antico sassone lōn, tedeso Lohn, nederlandese loon, svedese lön, islandese laun [Kluge-Seebold s.v.; Buck 11.87]. Il lat. lucrum è vicino, ma non identico, come semantica. 3)Anche la nozione del «prestito», che implica l’esistenza della proprietà privata e probabilmente anche quella del denaro, dev’essere datata alla fine delle età dei Metalli (e certo non al PIE!). Non a caso, come aveva già intuito Hubert [ibidem, 66], abbiamo un’esatta corrispondenza solo fra Celtico e Germanico: antico irlandese air-leicim «io presto», irlandese air-leagaim, e gotico leibwan, antico alto tedesco lī(h)an, medio alto tedesco lihen (id.), antico sassone lihan (id.), tedesco leihen, nederlandese lenen, inglese lend, islandese làna, tutti «prestare» (dal sostantivo antico islandese lin, antico alto tedesco lēhan «prestito»). --Paolo Sarpi II (msg) 21:25, 21 mar 2008 (CET)
Mag-, Mad-, Magda, Madda, Magdala
modifica1) Dal dizionario etimologico di alcune voci della lingua inglese e tedesca, del filologo Giovanni Semerano: MAID = fanciulla, giovane domestica; tedesco MĀGD (magde), gotico MAGAPS, antico alto tedesco MAGAD, olandese MAAGD sono forme femminili (confrontare per la formazione del femminile il morfema -(a)t che dall’intera area semitica si estende all’egizio): gotico MAGUS, antico sassone MAGU, antico iralndese MUG (garzone); i nome propri scozzesi e irlandesi preceduti da MAC (figlio); il tedesco MÄDCHEN (sec. XVII < MÄGDCHEN), per MAGD alle origini col significato di ragazza da marito: e la base originaria darà il significato di «cresciuto, adulto, figlio maggiore»: della stessa origine del latino «MAG-NUS».
E' difficile ipotizzare/supporre che la base MAG, MAGD, MAD, possa essere intesa come un prestito introdotto nei primi secoli della diffusione del cristianesimo in Europa e che in questo periodo la vicenda evangelica di Maddalena, possa aver determinato il sorgere di un nuovo nome generico MAID con il valore semantico di “ragazza da marito” e di così ampia diffusione.
Da Le Origini delle lingue europee del glottologo Mario Alinei (pag 556-557) Da una radice IE col probabile significato di «grande», (da cui latino magnus, antico indiano mah- «grande» [Buck 1.23 ma con riserva IEW 708-9] nasce il nome esclusivamente celtico del «campo»: gallico magus, antico irlandese mag, irlandese magh, gallese maes, bretobe maez, da confrontare antico irlandese magen «luogo» (da cui gallese maen, cornico men, bretone maen- «pietra» [Buck 1.44; IEW 709]. Quindi è voce precristiana e IE o PanIE. L'apporto di Alinei spiega in parte anche la semantica ebraica della voce MAGDALA come città/paese/villaggio/luogo e come torre (di pietra e di grande costruzione). Il termine quindi è antichissimo e comune sia alle lingue semitiche che a quelle indoeuropee (celtiche, germaniche, indiane).
Dal dizionario etimologico del latino, di Giovanni Semerano (che spiega il nome della torre in ebraico e l’abbaglio preso nel far derivare il significato di MAGDALENA dato: dall'ebraico Magdalene significa abitante o originaria di Magdala, località situata a circa 3 km a nord di Tiberiade. Magdala, a sua volta, deriva dall'ebraico Migdal, che significa "torre":
(*MAG-); MAGNUS, -a, um (comparare «major» da *mag-yo-s): grande, potente. Antico indiano MAH-, MAHÁT- (grande) , armeno MEC (grande), gotico MIKILIS, tocarioA MAK (grande, molto), greco μέγας. Sumero MAH (grande, potente), semitico: accadico MAḫDU (grande, numeroso, ‘gross, viel, zahlreich’), il cui avverbio è MAḫDIŠ, MĀDIŠ (richiama il latino «magis»: ‘gross; zahlreich’). Accadico MAḫḫU: confrontare con greco μάγος. Il suffisso -γο- è da base semitica : ugaritico e ebraico js’, aramaico j‘a, accadico aṣû (salire, ‘to rise, to grow’), waṣium (‘hih-rising).
Una voce analoga la si potrebbe intravvedere nelle due iscrizione venetiche sotto riportate (ma non ancora interpretate dagli specialisti) :
- (Este 62: iscrizione incisa su di un chiodo per l’iscrizione votiva, santuario venetico di Este)
vda.n. ka.n.ta m(a)kna dona.s.to re.i./tiia.i. (n. pro a. intelligitur) -vdankantamaknadonastoreitiai
- vdan kanta makna donasto reitiai
- (GT 3-Gurina-Valle di Zeglia-Gailtal)
-ve.n.natola/.r.maχetlo.n.
- venna tolar magetlon
--Paolo Sarpi II (msg) 22:06, 21 mar 2008 (CET)
- E' possibile che il nome cristiano "Maddalena", in alcune aree d'Europa si sia fuso o abbia interferito con varianti antroponimiche femminili preesistenti, aventi aspetti fonosemantici analoghi o molto simili e risalenti a basi lessicali e culturali preistoriche comuni all'Eurasia. --Paolo Sarpi II (msg) 09:28, 22 mar 2008 (CET)
Riparo Madeleine
modifica-(Con il contributo di Mario Alinei, dalla sua opera "Le origini delle lingue d'Europa" e di Giovanni Semerano, dalle sue opere: Le origini della cultura europea; dizionari etimologici del greco antico, del latino e delle voci moderne)-
In Francia esiste una secolare (millenaria?) tradizione magico-religiosa legata alle caverne (grotte, chiamate anche barme, balme, baume) e alla presenza (apparizione) di entità femminili divine (un esempio è la località di Fatima); un'altra è la grotta di Sainte Baume (fra Marsiglia e Tolosa) legata alla leggenda del ritiro trentennale di S. Maria Maddalena - la donna che curò con unguento il corpo di Cristo morto e convertì la Francia meridionale al Cristianesimo - un'altra grotta e situata in Dordogna, nei pressi di Dursac che in archeologia è chiamata riparo Madeleine e da il nome anche a una delle principale culture del Paleolitico Superiore: il Maddaleniano o Magdaleniano.
Le grotte o caverne sono state, per centinaia di miliaia se non milioni di anni, un rifugio per la specie umana e lo sono tuttora per molte specie di animali.
In molte aree del Sud della Francia e nel Nord-Ovest dell'Italia il mese di luglio è chiamato "mese della Maddalena" o "Maddalena"; "Maddalena" è anche il nome che si dà al giorno del solstizio di mezza estate nel Vaud francoprovenzale (in varie località).
Il rito dell'unzione dei morti è ancora presente per esempio nella "estrema unzione" cattolica, affidato ai sacerdoti ma, un tempo, questo rito (lavaggio, unzione e vestizione dei morti) era affidato alle donne, in particolare anziane (spesso nubili o vedove); cura dei morti e assistenza agli agonizzanti). Il lavaggio dei cadaveri - spesso con acqua mischiata a vino, acquavite, aceto, canfora, erbe, sale e presso gli ebrei seguito da spargimento di uova, con o senza vino, sulla testa e sul petto del cadavere.
In tedesco le donne addette a queste opere (di carità non solo cristiana e, a volte, svolte dietro compenso) hanno nomi speciali: Leichenfrau, Seelnonne, Leichenhuhn, ecc. I vari nomi delle grotte sopracitati (barme, balme, baume) si connettono a l'italiano "balsamo", latino "balsamun", greco "balsamon".
Il "balsamo" richiama la "balsamazione o imbalsamazione" della "salma" (salmi, salmodiare, sale) e l'antichissimo culto dei morti di preistorica e ampia diffusione, nel quale si inserisce anche la figura evangelica di Maddalena e il culto della stessa in varie località cristiane. Questo culto è connesso alle grotte (e alle grotte artificiali come le piramidi d'Egitto) dove si seppellivano i morti di rango.
La voce "salma" si connette per esempio al latino "salvus" (intero, intatto, sano); antico indiano "sárvaḥ", avestico "haurvō", antico persiano"haruva-" (intero), come il greco "ὅλος" che, a loro volta si connettono a accadico *šalwu (šalmu : intero)...(il greco σῶμα corrisponde ad accadico "ṣalmu" = corpo, forma, figura). In tutte queste voci s'interseca il nome del "sale" come nutrimento e come ingrediente balsamico fondamentale per la conservazione dei cadaveri. Ovviamente tutte queste voci con i radicali Sa- Sal-(di antichissima formazione e diffusione) sono connesse con le parole salute, salvezza, sanità, salve, salvia, santo, sapido, sapere, savio, saggio, Psalms, salmi, salam, shalom, ecc. .
Da Maria di Magdala a Maddalena e Adamo
modificaIl passaggio da una denominazione come Maria di Magdala (dei vangeli ?) a Maddalena attraverso il greco attestato nel dizionario dei nomi italiani di Emilio De Felice come María he Magdalene forse contiene anche una possibile spiegazione della variazione semantica odierna da quella di partenza.
Qui ci vorrebbe l’intervento di un filologo specialista nella storia della lingua greca, per far luce su questo passaggio, filtrato dalla cultura del traduttore del testo dall’ebraico al greco.
È possibile che già in questo passaggio l’innovazione (variazione) lessicale abbia assunto quell’aggiunta (variazione) semantica che oggi caratterizza la voce Maddalena.
È possibile che nella versione greca più antica : mi pare sia “Il vangelo di Giacomo” (ca. 150 d.C.) [stante la voce in Wikipedia poiché non sono un esperto esegeta dei vangeli] la figura di Maria di Magdala abbia assunto aspetti diversi da quelli originali, caricandosi o fondendosi con altre valenze proprie del culto dei morti “pagano” (non cristiano) che tutt’ora permane e di altri significati presenti nella cultura del traduttore.
Il passaggio morfologico da : “... di (proveniente da, o appartenente al villaggio di:) Magdala” a “Magda <Madda+lena (-lena = elemento suffissante ma con precisa valenza semantica non chiarita ?)” non presumo rientri nella tipicità morfologica suffissale del greco (di quel tempo, che non conosco) per indicare “la provenienza dalla localita di” “Magdala” (luogo/località della torre/faro ? sul Lago di Tiberiade) nel villaggio chiamato Genezaret.
L’ebraico moderno Migdal (significa “torre di avvistamento” e non soltanto torre senza una funzione specifica (Mig- = “come mirare, guardare con attenzione”; avvistamento, controllo, protezione, ecc) e (-dal = .... sto lavorando sulla ricerca di questa parte della voce Migdal)
In ebraico moderno (dizionario ebraico-italiano del Giuntina, ed. Prolog):
MIGDALÔR = faro; MIGDÂL = torre di avvistamento da terra e di riferimento per i naviganti; MIKŜAM SHAV = miraggio; MIGÛN = protezione antiproiettile; MIVDÂK = esame; MIDÂ = misura; MI = chi (colui che, coloro i quali, ciò che) e (chi?); MIN (mi-, me) = come prefisso: da allora, da capo, da oggi, da molto, da solo, da te, ecc. ;
MIRPÊSET = terrazzo;
OR = luce; LEHA’ÎR = illuminare; LEHATZÎTZ = dare un’occhiata; LIHIÔT = essere;
LEDÂ = nascita; IOLDÂ = bambina; ADÂM = uomo umano (il nome Adamu è attestato nei reperti di Ebla siriana); BEN ADÂM = essere umano; ADĀH = adornata = ADA nome proprio; ma può essere però anche la forma abbreviata di nomi di origine germanica quali Adalgisa, Adalberta, Adele, Adelaide, il cui primo elemento, la parola athala- (in tedesco Adel), indica l'origine nobile (dalla voce in Wikipedia);
nobile (m,f) = ATZÎL; nobile = ATZÎLI; nobiltà = ATZULÂ; nobilitare = LEHA’ATZÎL;
ADAMÂ = terra (anche : ERÊTZ), anche terreno; ADAM DÂM = rossiccio; ADÔM = rosso /a; IÂIN ADÔM = vino rosso ; ÊVEN ÔDEM= rubino;
DOR = generazione; IAD = mano; SANDÂK = padrino;
PRUTZÂ = prostituta; ETNÂN = pagamento della prostituta;
LEHALÎN = lamentarsi, protestare; LEKONÊN = dolersi; KUVLANÂ = lamentela; (da non trascurare le affinità fonosemantiche con le voci soprariportate relative alle stratificazioni preistoriche del lessico celtico);
SAL = cesto; MÊLAX = sale; SHALÔM = pace; KFAR = paese [forse da connettere alle origini con : (le fare italico-longobarde, Fara la città mesopotamica, il termine famiglia e il toponimo Africa]
Il morfema (radicale) -DA- che ritroviamo in molto del lessico ebraico relativo all’“uomo” : Adâm, Adâh, Ledâ, Ioldâ, ecc. si chiarisce meglio con il contributo del filologo semitico Giovanni Semerano dove alla voce ’ĀDĀM della sua opera : Le origini della cultura europea, dà questa valenza:
In ebraico Adamo (’ĀDĀM) oltre che nome proprio, ha anche una connotazione semantica generica, di “genere umano, umanità”. Quando è preceduto dall’articolo determinativo, va inteso come nome proprio. In ugaritico adam ha lo stesso significato di “umanità”. I tentativi per penetrare la etimologia di tale nome sono stati infruttuosi: il senso che gli si attrinuisce è “mio padre” o “produrre” o “servo”. Si è finito col pensare che non era ebraico il linguaggio dell’Eden. Ma in effetti il nome ’ĀDĀM denotò originariamente ciò che costituisce l’unità di sangue di una comunità umana che dalla gens si dilata all’umanità tutta: tale nome ha origine dall’elemento iniziale ’Ă- che ritroviamo in ’Ădhōnāy e che ha il senso di «ille» latino, corrispondente ad aramaico, neobabilonese ’a, a-a (originariamente pronome dimostrativo “quello” ‘that’) e accadico damu (inglese: ‘blood, kin’= affinità, razza; 'kind'= genere) ebraico dām ([ז]zan = specie). In Ebla fra i personaggi storici è attestato il nome Adamu (Giorgio Pettinato, Ebla, pag. 148, 151, 154).
Mi domando anche se vi sia qualche connessione tra l'ebraici Ādām e Ădhōnāy e il greco Adone?
Scavi archeologici di Magdala
modificaEstratto da: http://www.terrasanta.net/terrasanta/att_det.jsp?wi_number=584&wi_codseq=
Per quale ragione sono importanti gli scavi archeologici di Magdala?
Ci aiutano a capire meglio la cultura materiale, il contesto del tempo di Gesù, in una zona dove lui stesso ha vissuto. Cosa si può dire della città? Giuseppe Flavio (che qui aveva capeggiato la resistenza antiromana) e le fonti rabbiniche ci parlano di un centro abitato da 40 mila persone, un luogo tutt'altro che marginale, dotato di un importante porto e di una nutrita flotta di pescherecci, di mura difensive, di un ippodromo, di sinagoghe e scuole rabbiniche. Gli scavi stanno riportando alla luce il reticolo viario, le ville, la piazze, le terme, le sinagoghe di quella che era la vera capitale della regione, con una economia basata sulla pesca, sull'agricoltura, sulla lavorazione del pesce e del legno d'acacia.
Migdal significa infatti «torre dei pesci» e il suo nome greco, Tarichea «pesce salato» rimanda al processo di salatura. Oltre alla pesca nel lago, era fiorente l'itticoltura, praticata in vasche alimentate da sorgenti di acqua tiepida. Poi il prodotto veniva essiccato e commercializzato attraverso le vie dell'epoca. Di qui passava la Via Maris, la più importante arteria commerciale che collegava l'Egitto all'Oriente...
Pesce in ebraico moderno = dag
Pescare = ladûg
Credo di aver trovato la soluzione
modificaI tre nomi : Maddalena, Maria di Magdala (italiano), Magdalene (ebraico), María he Magdalene( greco);
Il suffisso greco LENE del nome "Magdalene" è la corrispondente declinazione delle voci greche [λᾶὁς, laos], [ionico e attico λεώς, leos] = esercito, popolazione che corrisponde all’ebraico l(e)’on (popolo); e all’antico babilonese li, abbreviazione di liwu (limu: mille), accadico lē'û e di babilonese lē'wû detto di uomini, soldati, artigiani valorosi, capaci, bravi; per cui il nome ebraico Magdalene declinato al femminile, dovrebbe indicare l'appartenenza alla comunità umana della città di Migdal e il greco María he Magdalene dovrebbe significare letteralmente : Maria della gente o del popolo o della comunità della città di Migdal. Sempre che non esista nella vastita del lessico ebraico o nelle varianti locali (dialetti che non conosco) altra voce indicante specificatamente condizioni o stati particolari della donna come nel caso del tedesco Maid (fanciulla e giovane domestica), ecc., presente in epoca antica, ai tempi di Cristo. --Paolo Sarpi II (msg) 11:10, 25 mar 2008 (CET)
- In lingua araba esiste anche il maschile dell’ebraico (?) Magda-(Magdalene) ossia Magdi (come il nome del giornalista Maǧdī ‘Allām, inoltre esiste anche l’antroponimo Lino; non so però se questi due nomi siano la continuazione di antichi nomi semitici (condivisi anche con la lingua ebraica) oppure se sono innovazioni di epoca cristiana dovuti all’influenza dei vangeli o della successiva colonizzazione da parte degli europei inglesi.--Paolo Sarpi II (msg) 21:13, 29 mar 2008 (CET)
Magdalenska-gora
modificaEsiste anche una città slovena con questo nome: [1] --Paolo Sarpi II (msg) 15:27, 31 mar 2008 (CEST)