Douglas DC-5

aereo di linea Douglas Aircraft Company

Il Douglas DC-5 era un aereo di linea bimotore, ad ala alta, realizzato dalla Douglas Aircraft Company (nell'impianto di El Segundo) sul finire degli anni trenta.

Douglas DC-5
Rara immagine del DC-5 con insegne civili
(foto tratta dalla rivista Flight)
Descrizione
TipoAereo di linea
Equipaggio3 persone[1]
ProgettistaEdward H. Heinemann
CostruttoreStati Uniti (bandiera) Douglas Aircraft Company
Data primo volo20 febbraio 1939
Data entrata in servizio1940
Data ritiro dal servizio1949
Utilizzatore principaleStati Uniti (bandiera) USMC
Altri utilizzatoriPaesi Bassi (bandiera) KNILM
Stati Uniti (bandiera) US Navy
Esemplari12
Sviluppato dalDouglas DB-7
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza19,05 m (62 ft 6 in)
Apertura alare23,77 m (78 ft 0 in)
Altezza6,05 m (19 ft 10 in)
Superficie alare76,55 (824 ft²)
Peso a vuoto6 202 kg (13 673 lb)
Peso max al decollo9 072 kg (20 000 lb)
Passeggerifino a 22 passeggeri
Propulsione
Motoredue radiali Wright GR-1820-F62 Cyclone, a 9 cilindri, raffreddati ad aria
Potenza850 hp
(634 kW)
Prestazioni
Velocità max356 km/h (221 mph)
Velocità di crociera325 km/h (202 mph)
Autonomia2 575 km (1 600 mi)
Tangenza7 200 m (23 620 ft)

Dati tratti da Enciclopedia l'Aviazione[2],tranne dove integrato.

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Sviluppo

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Il progetto del velivolo nacque con l'intenzione di proporre un aereo destinato ai collegamenti di breve/medio raggio, che fosse in grado di operare anche da aeroporti minori. Si trattava quindi di un velivolo destinato a itinerari più corti rispetto a quelli del DC-3 e del quasi contemporaneo DC-4.

Il disegno derivava da quello del bombardiere DB-7[2] dal quale riprendeva almeno due soluzioni tecniche che lo distinguevano senza dubbio dai due, più famosi, predecessori commerciali: l'ala alta e il carrello d'atterraggio in configurazione tricicla anteriore[3].

Il prototipo venne portato in volo per la prima volta il 20 febbraio 1939 ed era equipaggiato con una coppia di motori Wright GR-1820-F62 Cyclone da 850 hp: si trattava di un motore radiale a 9 cilindri raffreddato ad aria, sviluppato agli inizi degli anni trenta.

I primi ordini per il velivolo non tardarono a pervenire: la KNILM, (Koninklijke Nederlandsch-Indische Luchtvaart Maatschappij) compagnia operante nelle Indie Orientali Olandesi (che, nonostante le sigle assonanti, all'epoca nulla aveva in comune con la KLM) avanzò richieste per quattro velivoli, la Pennsylvania Central Airways ne ordinò sei e la SCADTA due[2]. Tuttavia lo scoppio della guerra condizionò ampiamente la vita operativa del nuovo aereo Douglas.

Descrizione tecnica

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Nella sua configurazione di serie il DC-5 manteneva le caratteristiche evidenziate dal prototipo: ala alta, carrello triciclo anteriore, piani di coda con sensibile angolo diedro positivo, motori Wright Cyclone (anche se veniva offerta, in alternativa, l'installazione di motori Pratt & Whitney R-1690). A seconda della configurazione scelta poteva trasportare dai 16 ai 22 passeggeri[2].

Impiego operativo

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Un C-110 sui cieli della Nuova Guinea, nel 1942.

Prima dello scoppio della guerra la Douglas riuscì a completare le consegne dei soli 4 esemplari ordinati dalla KNILM.

Di questi quattro velivoli, uno rimase danneggiato durante il bombardamento di Darwin e, divenuto successivamente preda di guerra nipponica, fu impiegato dal Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu. Gli altri tre esemplari riuscirono a riparare in Australia dove furono inquadrati nell'Allied Directorate of Air Transport e impiegati dall'USAAF con la designazione di C-110[4].

Nel frattempo era stata portata a termine la costruzione di un lotto di sette velivoli ordinati dalla United States Navy: i primi tre, designati R3D-1[5], erano destinati al trasporto di 16 persone; ne vennero effettivamente consegnati solo due, poiché uno andò distrutto. I rimanenti quattro velivoli, cui fu assegnata la sigla R3D-2, montavano motori Wright Cyclone R-1820-44 da 1 000 hp e furono dotati di sedili ribaltabili e portellone laterale in fusoliera, per ospitare fino a 22 paracadutisti; vennero consegnati allo United States Marine Corps[2].

Particolare fu la vita del prototipo: al termine dei collaudi venne acquistato a titolo personale da William Boeing in configurazione da 16 passeggeri; venne successivamente requisito dall'US Navy e impiegato con la designazione di R3D-3[2].

Un solo DC-5 arrivò ancora integro al termine del conflitto: venne venduto allo Stato di Israele, ufficialmente come velivolo civile; l'aereo, cui furono sbrigativamente tolte le insegne e dipinto a mano sul muso il nome di Yankee Pasha - The Bagel Lancer, venne invece assegnato ai reparti da trasporto dell'Heyl Ha'Avir. Durante la guerra arabo-israeliana del 1948 venne occasionalmente impiegato come bombardiere: rimosso il portellone di carico laterale, le bombe venivano fatte cadere "con una sapiente spinta del piede da parte di un membro dell'equipaggio"[6]. Al termine della guerra, dopo essere stato impiegato anche come aula per l'istruzione dalla Airline School, l'ultimo DC-5 venne dismesso e rottamato alla metà degli anni cinquanta.

Varianti

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Un R3D-2 ripreso in azione durante un lancio di paracadutisti.
  • DC-5: versione base passeggeri, quattro esemplari costruiti.
    • C-110: designazione assegnata ai medesimi velivoli dall'USAAF.
  • R3D-1: versione militare a 16 posti; costruita per la marina statunitense e prodotta in tre esemplari (di cui uno andato perduto prima della consegna).
  • R3D-2: versione militare a 22 posti; quattro velivoli assegnati il corpo dei Marines.
  • R3D-3: denominazione assegnata al primo prototipo quando, dopo essere stato acquistato da William Boeing come velivolo personale, venne requisito dall'US Navy e impiegato come trasporto.

Utilizzatori

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  Paesi Bassi
Stati Uniti

Militari

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  Giappone
operò con un esemplare ex KLM requisito.
  Israele
Stati Uniti

Velivoli comparabili

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  Regno Unito
  Paesi Bassi
  1. ^ (RU) DC-5, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 22 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2010).
  2. ^ a b c d e f Achille Boroli, Adolfo Boroli, L'Aviazione (Vol.6), Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1983, p. 254.
  3. ^ (EN) Commercial Contrasts, in Flight, 27 aprile 1939. URL consultato il 26 agosto 2010.
  4. ^ (DE) Harrie Verstappen, Douglas DC-5, the forgotten Douglas, su vrcurassow.com, http://www.vrcurassow.com. URL consultato il 26 agosto 2010.
  5. ^ Si noti la curiosità della designazione della US Navy, cronologicamente antecedente a quelle del Douglas DC-3 (che fu R4D) e del DC-4 (che fu R5D).
  6. ^ (EN) Mike Delta, Forgotten Five: The history of the very limited production of the Douglas DC-5 Airliner, in Air Classics, vol. 29, n. 7, luglio 1993, p. 65, ISSN 0002-2241.

Bibliografia

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  • Achille Boroli, Adolfo Boroli, L'Aviazione (Vol.6), Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1983, p. 254.

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