Due tattiche della socialdemocrazia nella rivoluzione democratica

saggio di Lenin

Due tattiche della socialdemocrazia nella rivoluzione democratica (in russo: Две тактики социал-демократии в демократической революции) è una delle prime e più importanti opere politiche di Lenin, un saggio pubblicato nell'estate 1905 mentre si trovava in esilio a Ginevra nel quale egli affronta le questioni della prima rivoluzione russa e indica i compiti del proletariato per gli anni futuri, che culmineranno nella Rivoluzione d'ottobre del 1917.

Due tattiche della socialdemocrazia nella rivoluzione democratica
Titolo originaleДве тактики социал-демократии в демократической революции
AutoreLenin
1ª ed. originale1905
Generesaggistica
Sottogenerepolitica
Lingua originalerusso

Descrizione

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Nell'opera vengono esposte le differenze fondamentali emerse tra bolscevichi e menscevichi. Al IIIº Congresso del Partito Operaio Socialdemocratico Russo, tenutosi a Londra, i Menscevichi non avevano preso parte, preferendo indire una loro propria conferenza.[1] Lenin spiega le decisioni prese al Congresso, e allo stesso tempo esamina le posizioni politiche prese da Martov e compagni alla conferenza menscevica tenutasi a Ginevra, criticandole al fine di rivelare la linea da seguire per assumere la guida di un proletariato che abbia acquisito la coscienza di classe.

«Il proletariato deve condurre a termine la rivoluzione democratica legando a se la massa dei contadini, per schiacciare con la forza la resistenza dell'autocrazia e paralizzare l'instabilità della borghesia. Il proletariato deve fare la rivoluzione socialista legando a sé la massa degli elementi semi-proletari della popolazione, per spezzare con la forza la resistenza della borghesia e paralizzare l'instabilità dei contadini e della piccola borghesia. Tali sono i compiti del proletariato.»

La teoria rivoluzionaria di Lenin è la teoria della "rivoluzione ininterrotta" (analoga alla teoria trotskista della "rivoluzione permanente"): «Dalla rivoluzione democratica cominceremo subito, nella misura delle nostre forze, delle forze del proletariato cosciente e organizzato, a passare alla rivoluzione socialista. Noi siamo per la rivoluzione ininterrotta. Non ci arresteremo a metà strada».[2]

Lenin in questo lavoro, afferma che la socialdemocrazia ha conquistato il potere in Europa dopo la Comune di Parigi a causa della reazione borghese.

  1. ^ Nel 1905, al III Congresso del Partito socialdemocratico operaio russo (Londra), parteciparono solo i bolscevichi. Alla conferenza di Ginevra , solo i menscevichi, che spesso vengono chiamati in questo opuscolo "neoiskristi", perché avevano dichiarato, per bocca di Trockij, il quale era allora un loro fautore, che tra la vecchia e la nuova Iskra vi era un abisso.
  2. ^ Rivoluzione socialista e dittatura del proletariato, su piattaformacomunista.com. URL consultato il 10 giugno 2024.
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