Sergio Duilio Fanali

generale italiano
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Duilio Fanali (Roma, 21 giugno 1911Scauri di Minturno, 27 agosto 1987) è stato un aviatore e generale italiano.

Sergio Duilio Fanali
NascitaRoma, 21 giugno 1911
MorteMinturno, 27 agosto 1987
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Italia (bandiera) Italia
Forza armataRegia Aeronautica
Aeronautica Militare
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1933 - 1971
GradoGenerale di Squadra Aerea
GuerreGuerra civile spagnola
Seconda guerra mondiale
Comandante di165ª Squadriglia
155º Gruppo
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Carriera militare

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Entra come allievo nell'ottavo corso "Ibis" del 1930 all'Accademia Aeronautica a Caserta presso il palazzo reale ed è promosso sottotenente in ottobre del 1932. Ottiene il brevetto di pilota nel 1933 e quello di pilota militare nel 1934. Nel 1937 fa parte del Reparto Alta Velocità a Desenzano sul Garda[1].

Guerra civile spagnola e seconda guerra mondiale

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Nel 1937, con il grado di Tenente, Fanali parte volontario per combattere nella guerra civile spagnola con l'Aviazione Legionaria contro la Repubblica spagnola, a fianco dei franchisti e insieme a truppe portoghesi e tedesche. Il suo aereo viene colpito più volte, ma mai abbattuto[2]. Il 18 febbraio 1938, durante lo scontro decisivo della battaglia di Teruel, in Spagna, 12 velivoli Breda Ba.65 della 65ª Squadriglia sono impiegati nello spezzonamento-mitragliamento delle vie di comunicazione. Nell’attacco il velivolo n° 18, pilotato dal capitano Fanali, viene colpito da circa cento schegge di granata, ma la robusta struttura del velivolo d’assalto della Breda gli consentirà di rientrare alla base nonostante i danni. La battaglia di Teruel, combattuta tra il dicembre del 1937 ed il febbraio del 1938, vedrà la vittoria delle forze nazionaliste con gravi perdite dei repubblicani e sarà determinante per le sorti del conflitto. L’Aviazione Legionaria, che svolge un ruolo fondamentale nella battaglia, nella giornata del 18 febbraio produce il massimo sforzo con circa 150 sortite di caccia CR.32, bombardieri S.79, S.81, BR.20 e velivoli d’assalto Ba.65.

Torna in Italia nel 1938 e nel 1940 è in Libia come comandante della 165ª Squadriglia del 12º Gruppo caccia del 50º Stormo d'Assalto. Nel 1942 dalla Sicilia come comandante del 155º Gruppo del 51º Stormo prende parte agli attacchi contro le basi alleate a Malta.[3] Dopo l'armistizio del 1943, Fanali partecipa dalla Sardegna alla guerra di liberazione con l'Aeronautica Cobelligerante Italiana[4]. All'inizio del 1945 il Tenente-Colonnello Fanali viene nominato comandante operativo del 51º Stormo[5].

 
Lo Stemma della 65ª Squadriglia Assalto, Comandata dal Capitano Fanali nel 1938, Motto Mi fanno un baffo

Il Tenente colonnello Fanali conclude la seconda guerra mondiale con 6 medaglie d'argento, 2 di bronzo, due Croci al merito di guerra e medaglie commemorative alla campagna di Spagna, e a quella d'Albania, una medaglia di benemerenza per i volontari della Campagna di Spagna[6]. Gli abbattimenti del pilota Fanali sono 15, tra il 1940 e il 1942, tuttavia non possono essere verificati con esattezza[3]. È stato ferito leggermente due volte, alla faccia e alla gamba[3].

Secondo dopoguerra

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Dopo la guerra, Fanali ha continuato la sua carriera nell'Aeronautica Militare. Dal 1948 al 1951 è all'Ambasciata Italiana a Londra come addetto aeronautico militare. È ispettore interinale delle scuole dell'aeronautica dal 1958 al 1961. Dal 1961 al 1963 è vicecomandante delle Forze Armate Aeree alleate del Sud Europa, e poi Comandante della 2ª Regione fino al 1966. Tra il 1965 e il 1966 è anche Comandante del NATO Defense College[7]. Dal 1966 al 1968 il Generale di S.A. Fanali è presidente del Centro Alti Studi per la Difesa[8].

Nel 1968 diventa Capo di stato maggiore dell'Aeronautica, posizione che mantiene fino al 1º novembre del 1971[7]. Va in pensione alla fine del 1971, e successivamente diviene direttore della Rivista Aeronautica, il periodico dello Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare.

Scandalo Lockheed

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Il 22 marzo 1976 il Generale (in ausiliaria) Duilio Fanali viene arrestato mentre ritorna a casa dalla redazione della Rivista Aeronautica[9]. Aveva ricevuto un avviso giudiziario il 1º marzo 1976, dopo che era già stato sentito in febbraio e messo a confronto con Salieri, il segretario di Camillo Crociani, quando gli vengono sequestrati i conti bancari e ritirato il passaporto. Il 27 marzo 1976, cinque giorni dopo l'arresto, esce dal carcere in libertà provvisoria insieme ad Antonio Lefebvre e Vittorio Antonelli[10]. Ma il Generale Fanali non era estraneo a controversie pubbliche anche prima dello scandalo Lockheed. "L'imperativo categorico è arrestare la marea rossa" definisce le priorità politiche del Fanali, che nel 1972 prima accetta, poi rinuncia per prudenza, a presentarsi alle elezioni con l'MSI[11].

Golpe Borghese

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Fanali, simpatizzante di Franco, Salazar e de Gaulle, aveva già messo in imbarazzo il Governo italiano. Nel 1974 il Ministro degli Esteri Aldo Moro deve rispondere all'interrogazione di un deputato comunista in Commissione Difesa, Aldo D'Alessio, sulle esternazioni anti-democratiche del generale Fanali. Poteva sembrare, secondo D'Alessio, che il generale Fanali parlasse per lo Stato maggiore della Difesa, per la Rivista Aeronautica, o addirittura per il Governo italiano. D'Alessio, citando il Fanali, chiede al Governo spiegazione delle frasi del Generale pronunciate in un convegno internazionale:

«Di fronte alla dura constatazione della penetrazione sovietica in buona parte dell'Europa e del Mediterraneo attraverso la lotta permanente istituita dal Cremlino e lo stretto rapporto ideologica nel movimento comunista internazionale, non può esistere altro modo di opporsi se non usare gli stessi metodi che usa l'avversario. E cercare di riconquistare le posizioni perdute.»

Aldo Moro risponde che il generale Fanali ha parlato “nella sua qualità di presidente onorario di un istituto di studi strategici e per la difesa di carattere privato, da lui stesso fondato”. Moro conclude affermando che l'intervento del generale di squadra aerea Duilio Fanali ha “carattere del tutto personale” e non coinvolge “il nostro Governo o lo stato maggiore della difesa”[12]. La settimana successiva all'interrogazione parlamentare di D'Alessio il generale Fanali riceve un avviso di garanzia per una sua presunta partecipazione al Golpe Borghese del dicembre 1970[13]. Secondo articoli di giornali il Generale Fanali doveva diventare Ministro della Difesa nel governo dei golpisti[14]. Silverio Corvisieri, nella Seduta Comune del Parlamento del 3-11 marzo 1977, dopo una battuta dove suggeriva che i C-130 sarebbero serviti per un golpe, ritorna al legame tra Fanali, Lockheed e golpe:

«Il generale Fanali.. è stato coinvolto e accusato di aver partecipato alle trame nere, ai tentativi golpisti; egli non era un isolato, un personaggio di colore, folcloristico. Ad esempio era amico di quel De Jorio...a sua volta accusato di complicità nel golpe Borghese (abbiamo poi visto come il golpismo e i legami con uomini vicino al Presidente del Consiglio facessero da sfondo a un arricchimento di questo generale che offende la coscienza degli italiani)»

Nella bozza della relazione finale della Commissione stragi presieduta dal Sen. Pellegrino, al capitolo Golpe Borghese, si parla ancora del ruolo di Fanali:

«Il Generale Casero e il Colonnello Lo Vecchio (i quali garantiscono di avere l'appoggio del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, generale Fanali) dovrebbero invece occupare il Ministero della Difesa»

Comunque il Gen. Fanali riceve solo un avviso di garanzia, e la sua posizione viene archiviata poco dopo su richiesta del pubblico ministero Claudio Vitalone.

Inchiesta Atlantique

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Nel 1977 si apre una nuova inchiesta sull'acquisto di 18 aerei antisommergibile Atlantique dalla francese Breguet, avvenuto nel 1968 e sostenuto vigorosamente dal Generale Fanali[17]. L'inchiesta del giudice Ilario Martella parte dalle affermazioni dei responsabili Lockheed alla Commissione Church e alla SEC che, avendo partecipato con i Lockheed P-3 Orion alla gara del Ministero della Difesa che si concluse con l'acquisto degli Atlantique francesi, affermavano che per vendere aerei al Ministero della Difesa si dovevano pagare tangenti[18]. L'avviso di garanzia arriva al Fanali in maggio 1977[19]. L'inchiesta Atlantique, a differenza da quella Lockheed sull'acquisto degli Hercules C-130, non coinvolgeva ministri, quindi Martella non viene sostituito dalla Commissione Inquirente per il trattamento dei reati dei ministri. Nel 1976 Martella era invece stato obbligato a trasferire l'inchiesta Lockheed e a trasmettere tutti i documenti raccolti al Parlamento. Sull'inchiesta Atlantique il senatore D'Angelosante propone il giro contrario, rispetto a quello del 1976, in pratica di consegnare i documenti emersi sull'acquisto degli Atlantique (risalente al 1968) in Parlamento durante l'inchiesta della Commissione Inquirente Lockheed alla magistratura ordinaria[20]. Anche qui si trova un assegno di 10 milioni, emesso da Europavia, società italiana che curava gli interessi di Breguet in Italia, naturalmente girato dalla moglie di Fanali[21]. Il Generale Fanali, infatti, uomo di altri tempi, si fidava più della moglie che delle fiduciarie d'oltralpe[22].

Lockheed: processo, condanne e degradazione

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Scandalo Lockheed.

Il 1º marzo 1979 il generale Fanali viene condannato a un anno e nove mesi dalla Corte Costituzionale, e a 200.000 lire di multa. Non va in carcere, perché la condanna è inferiore a due anni.

Duilio Fanali è il più combattivo tra gli imputati del processo Lockheed. Aveva già protestato vivacemente quando, prima della votazione per l'incriminazione in Parlamento dei nove imputati “laici” (non parlamentari) nel 1977, non gli era stato concesso di parlare. Fanali accusa la Commissione Inquirente di falso, e si difende dettagliatamente dalle accuse[23]. Nel 1979 la Corte Costituzionale, prima di ritirarsi per emettere il verdetto, offre agli imputati di parlare alla Corte. Nessuno degli imputati vuole essere il primo a parlare. Il Generale Fanali si offre volontario per la posizione più pericolosa, e la Corte non deve decidere per sorteggio.

Sui nomi in codice usati dalla Lockheed per indicare i corrotti italiani da pagare, sia la Lockheed che la Commissione Inquirente - e definitivamente la sentenza della Corte Costituzionale - concordano che il nome in codice "Pun" corrisponde al Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, Duilio Fanali. La modalità della corruzione nel caso di Fanali - "Pun" avviene attraverso la mediazione di Camillo Crociani, presidente e amministratore della Finmeccanica. Rispetto agli altri corrotti dalla Lockheed, le modalità sono più primitive. Crociani paga Fanali per conto della Lockheed con assegni intestati a nomi fasulli (come Mario Bossi, Mauro Alberti, etc.), poi girati e incassati da Carmen Valcarcel Fanali, moglie del Capo di stato maggiore dell'aeronautica. Le prove sono fin troppo chiare: 15 assegni da 5 milioni l'uno di Crociani a nomi di fantasia che finiscono ai Fanali[24]. Gli indizi o prove di corruzione del Fanali vanno tuttavia al di là degli assegni di Crociani, e non sono solo gli assegni ad attirare l'attenzione della stampa, ma anche i più visibili investimenti del generale Fanali.

 
Villa Fanali - Scauri, 2011. Parzialmente coperta da alberi si intravede la Torre dei Molini del XVI secolo, nel parco della Villa

A Scauri di Minturno i Fanali comprano proprietà immobiliari. Questo pericoloso bisogno di investire in vistose proprietà immobiliari era una comune preoccupazione dei corruttori della Lockheed. Succede infatti anche in Germania Ovest: i corrotti più incontinenti del Ministero della Difesa tedesco trasformano le tangenti in "mattone," e allarmano la Lockheed. La Lockheed aborrisce l'imprudenza e impazienza di funzionari dello stato che mostrano un nuovo status sociale, incompatibile teoricamente con il servizio dello Stato, suscitando in tal modo un'attenzione indesiderata e nociva[25]. In Italia gli immobili dei Fanali, noti anti-comunisti militanti fin dai tempi della guerra civile spagnola, attirano naturalmente l'attenzione del quotidiano comunista l'Unità, che indaga non solo su Fanali e le trame nere, ma anche sulla provenienza dell'ostentata ricchezza dei Fanali, con particolare interesse per la villa o le ville Fanali:

«I magistrati inquirenti durante le indagini hanno appurato che il generale Fanali è proprietario di una villa con terreno circostante situata nei pressi di Scauri, una cittadina balneare nella provincia di Latina. Su questo terreno sorge una vecchia torre che il generale Fanali ha avuto in proprietà malgrado il parere negativo delle Belle Arti. Il valore dell'immobile secondo gli esperti ammonterebbe a diverse centinaia di milioni.»

Il giorno successivo all'arresto del generale, l'Unità insiste:

 
Panoramica sul parco naturale Monte d'Oro, Scauri da monte Petrella - Parco naturale dei Monti Aurunci

«È un posto incantevole: la stradina in terra battuta (una traversa laterale a quella asfaltata che porta alla villa) conduce ad una splendida insenatura.... "Qui veniva a fare il bagno il generale Fanali"... Ma questa di Monte d'Oro è la seconda villa del generale Duilio Fanali, un'altra - e per la verità più maestosa - si trova nella zona Scauri vecchia. "Era un vecchio rudere, il generale l'ha trasformato". Il vecchio rudere era la torre del porto della "vecchia Pirae" il nome antico di Scauri .. il generale l'acquistò dal conte Caracciolo. Pagò una grossa cifra in contanti. Era il periodo delle trattative Lockheed.»

La villa romana dove si trovano i resti dell'antica Pirae è, ancora oggi a Scauri, conosciuta come villa Fanali[28].

Quanto alle testimonianze dei colleghi generali del Ministero della Difesa contro il Generale Fanali le certezze delle prove sono molto più discutibili. L'accordo fraudolento sulle compensazioni industriali firmato tra Lockheed e Ministero della Difesa è difficilmente opera dei soli Duilio Fanali e Mario Tanassi (ministro della difesa dal 1970 al 1972). Il principale testimone contro Fanali, il generale Bruno Zattoni, aveva ricevuto 4.732.000 lire bonificati da Vittorio Antonelli per conto del Crociani nel gennaio del 1970. La spiegazione del generale Zattoni, capo di Costarmaereo[29] è la seguente:

«Ho conosciuto Camillo Crociani nell'immediato dopoguerra quando vendeva al ministero pezzi di ricambio per apparecchi e automezzi militari .... Poi, l'ho incontrato a Roma e un giorno rimproverò la mia mentalità e quella dei miei colleghi di restare fuori da ogni iniziativa finanziaria che comportasse qualche rischio. Criticò che noi rimanessimo chiusi nel nostro guscio e mi propose di compiere qualche operazione in Borsa.»

Il Giudice istruttore Giulio Gionfrida non solo aveva trovato anche altri pagamenti al generale Zattoni, ma soprattutto Zattoni dopo il congedo era diventato il presidente della Ciset di Camillo Crociani[31]. La spiegazione incredibile dello Zattoni in realtà è comprensibile con quello che afferma Maurice Egan della Lockheed:

«per vendere gli aerei Hercules fu deciso di chiedere l'aiuto di «tre persone o, meglio, di tre gruppi di persone» con i quali fu stipulato un accordo che prevedeva il pagamento legandolo al «successo delle vendite».»

Nel 1978 la Corte Costituzionale decide di non procedere in questa direzione, ma di proseguire nella rotta stabilita dal Parlamento, con un unico imputato militare all'interno del Ministero della Difesa, il generale Fanali.

In ottobre del 1979 il Presidente della repubblica, Sandro Pertini, degrada il Generale di Squadra Aerea in ausiliaria Fanali ad aviere; il provvedimento tuttavia non intacca la pensione del Fanali[33].

Nel 1980 Duilio Fanali fa ricorso all'ONU per avere subito un processo (quello, appunto, in Corte Costituzionale) senza avere la possibilità di richiedere appello in una corte superiore, come invece garantisce la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici firmata anche dall'Italia, ed entrata in vigore il 23 marzo 1976[34]. Sempre nel 1980 Fanali viene condannato a pagare 1 miliardo e 300 milioni di lire dalla prima sezione della Corte dei conti a risarcimento dei procurati danni erariali, in solido con Tanassi e Palmiotti. La condanna viene sospesa perché Fanali non era apparentemente in grado di pagare. Tuttavia nel 1984 le sezioni riunite della Corte dei Conti ribaltano la prima sentenza del 1980 e non ritengono dimostrato che Fanali abbia causato un danno allo stato[35].

Il 27 agosto 1987 Duilio Fanali, mentre è in vacanza nella sua villa a Scauri in barca in compagnia della moglie, cade in acqua e muore. La causa della morte viene indicata come arresto cardiocircolatorio[36].

Onorificenze

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«Volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, nei numerosi voli di guerra portati brillantemente a termine dava prova di grande ardimento e sereno coraggio. Durante una ricognizione fotografica per la ricerca dei campi d'aviazione avversari, veniva attaccato da ben 9 caccia nemici; con impeto generoso contrattaccava e riusciva a disperdere l'intera pattuglia, e rientrava nelle linee col prezioso carico di rilievi fotografici della massima importanza nonostante che il suo apparecchio fosse stato seriamente danneggiato dal fuoco nemico. Magnifico esempio di alte virtù militari. Cielo di Spagna, 25 agosto 1937-XV.»
Medaglia d'argento al valor militare (
«Volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, comandante di una squadriglia di apparecchi d'assalto, già distintosi in precedenza, guidava il suo reparto in azioni di guerra particolarmente difficili per le avverse condizioni atmosferiche e la violenta reazione nemica, dimostrando, specie nei mitragliamenti e spezzonamenti, di possedere spiccate qualità di comandante, audacia e sereno spezzo del pericolo. Cielo di Spagna, agosto 1937, gennaio 1938-XVI»
«Volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, già ripetutamente distintosi, conduceva il proprio reparto in numerose altre brillanti azioni di mitragliamento e spezzonamento, malgrado la violenta e precisa reazione contraerea, la presenza della caccia avversaria e le contrarie condizioni atmosferiche. In una difficile azione, con l'apparecchio colpito in parti vitali, persisteva nell'azione stessa e riusciva a rientrare alla base senza causarne ulteriori danni e salvando il prezioso materiale. Cielo di Spagna, gennaio-luglio 1938-XVI.»
«Ardito pilota d'assalto, brillante comandante di squadriglia, guidava il proprio reparto con generoso impeto e serena audacia in difficili azioni di guerra, durante le quali infliggeva al nemico gravi perdite, spezzonando e mitragliando a volo rasente mezzi corazzati, truppe colonne di rifornimento. Capo di una formazione attaccata da numerosi caccia nemici, mentre si apprestava a spezzonare da bassa quota autoblindo avversarie, sosteneva con strenuo rigore la dura lotta finché, passato al contrattacco, riusciva ad abbattere un caccia avversario ed a volgere in fuga gli altri. Continuava validamente, in tal modo, alla magnifica vittoria che concludeva il combattimento. Cielo di Bir Sheferzen, 4 agosto 1940-XVIII.»
«Comandante di un gruppo da caccia, già distintosi in precedenza, partecipava, alla testa del suo reparto, a quattro audaci missioni di guerra contro un convoglio nemico fortemente scortato. In tre aspri combattimenti con la caccia avversaria, che tentava di attaccare nostre formazioni di aerosiluranti e di bombardieri, dava ripetute prove di ardimento e di non comune perizia, contribuendo all'abbattimento sicuro di cinque aerei nemici, all'abbattimento probabile di altri tre ed al mitragliamento di molti altri, consentendo ai velivoli scortati di portare vittoriosamente a termine la loro missione. Rientrato alla base dopo uno dei combattimenti ed appreso che un camerata era caduto in mare, ripartiva senz'altro alla ricerca del naufrago e col suo pronto e generoso intervento, contribuiva a salvarlo. Cielo del Mediterraneo, 12-13-14 agosto 1942-XX.»
«Sul campo. Cielo di Malta e del Mediterraneo Centrale, 1 giugno - 9 luglio 1942.»
«Partecipava, quale Comandante di Gruppo da caccia, alla luminosa vittoria nei giorni 14 e 15 giugno 1942 nel Mediterraneo. Incurante della violenta reazione contraerea, portava brillantemente a compimento le missioni affidategli, respingendo in aspri combattimenti reiterati attacchi della caccia avversaria, alla quale venivano inflitte notevoli perdite. Cielo del Mediterraneo, 14-15 giugno 1942-XX.»
Avanzamento per merito di guerra (2 volte)
«Gli è concesso l'avanzamento per merito di guerra per effetto del quale viene promosso al grado di Tenente Colonnello con anzianità di grado e decorrenza agli effetti amministrativi dal 13 maggio 1943.»
  1. ^ [1] e [2].
  2. ^ Gli uomini del 51º Stormo, Regia Aeronautica Italiana (Prima dell'8 settembre 1943) - Duilio Fanali [3] Archiviato il 20 maggio 2012 in Internet Archive..
  3. ^ a b c Italian biplane fighter aces - Duilio Fanali.
  4. ^ "Pilota da caccia durante la seconda guerra mondiale, sorpreso in Sardegna dall'8 settembre, riorganizzò e guidò il suo reparto col quale partecipò alla guerra di liberazione." La Repubblica, 28 agosto 1987 [4].
  5. ^ Biografia del Ministero della Difesa [5] e Biplane Figher Aces, Capitano Duilio Sergio Fanali Medaglia d'Oro al Valor Militare [6].
  6. ^ “Nel corso della sua carriera è stato decorato di sei medaglie d'argento (delle quali tre sul campo) e due di bronzo (di cui una sul campo) al valor militare; ha avuto due avanzamenti per merito di guerra."[7]
  7. ^ a b Il portale dell'Aeronautica Militare - Gen. S.A. Fanali.
  8. ^ Ministero della Difesa - Generale S.A. Duilio Fanali - dal 1º luglio 1966 al 27 febbraio 1968.
  9. ^ ”Duilio Fanali, direttore della Rivista Aeronautica che ha sede in via Savoia 78 (indirizzo dell'abitazione di Maria Fava, latitante ed ex responsabile della società fantasma Com.El.)” La Stampa, 23-03-1976 [8].
  10. ^ La Stampa, 28-03-1976 [ ].
  11. ^ L'Unità,12-10-1974[collegamento interrotto].
  12. ^ a b Atti Parlamentari, p.3868, VI Legislatura, 3 ottobre 1974.
  13. ^ La Stampa Sera, 12-10-1974.
  14. ^ Le affermazioni sono di Remo Orlandini. Fanali, un protagonista di episodi sconcertanti, La Stampa 24-03-1976 [9].
  15. ^ Resoconto Parlamento in Seduta Comune (Art. 96 della Costituzione) 3-11 marzo 1977,[10] p. 222. Del golpe a p.54.
  16. ^ Relazione della Commissione Stragi sul golpe Borghese - Proposta di relazione Archiviato il 27 febbraio 2008 in Internet Archive. depositata il 12.12.1995 dal Presidente della Commissione Stragi, Sen. Giovanni Pellegrino. Vedi anche La Repubblica,17-11-1990 [11].
  17. ^ Lefebvre sa parecchio anche sugli Atlantique, La Stampa, 29-09-1977.
  18. ^ Nel 1978 un'interrogazione parlamentare di deputati del MSI, tra i quali Mirko Tremaglia, è ironica sulle diverse pressioni nella scelta degli aerei anti-sommergibile del 1968: "Ai Ministri di grazia e giustizia e della difesa. - Per conoscere se il sostituto procuratore della Repubblica Ilario Martella, che indaga sull'acquisto da parte del Governo italiano degli aerei antisom Atlantic 150, acquisto che avvenne fra roventi polemiche da parte di settori del mondo politico italiano che avrebbero preferito gli aerei offerti dalla Lockheed, abbia provveduto ad ascoltare l'estensore dell'articolo apparso su La Voce repubblicana del 29 novembre 1968, articolo che sotto il titolo "Dietro il volo degli antisom", sviluppa una dura requisitoria contro l'acquisto da parte italiana degli aerei francesi Breguet Atlantic, diffondendosi invece lungamente sui pregi dell'altro aereo concorrente, l'Orion, prodotto dalla Lockheed." Atti Parlamentari, Seduta del 7 febbraio 1978, p. 14060.
  19. ^ Stampa Sera, 10-05-1977.
  20. ^ La Stampa, 12-02-1978.
  21. ^ La Stampa, 27-01-1977.
  22. ^ La Stampa 24-03-1976, Anche graficamente mostra come Lefevbre, Antonelli, Fava usavano già fiduciarie del Liechtenstein. Il Generale Fanali invece faceva girare gli assegni alla moglie. [12].
  23. ^ La Stampa, 03-03-1977.
  24. ^ Sentenza Corte Costituzionale nel procedimento di accusa Luigi Gui, Mario Tanassi, e altri - 1º marzo 1979 [13].
  25. ^ L'ambasciatore statunitense a Bonn riferisce al Dipartimento di Stato nel 1976: "dopo aver pagato le tangenti improvvisamente scoppiò una grande paura all'interno della Lockheed perché il signor Sellschopp, uno di quelli che al Ministero della Difesa aveva ricevuto una grossa somma, aveva iniziato a investire il denaro ricevuto in immobili; alla Lockheed chi sapeva diceva: "per l'amor di Dio, questi ragazzi non sanno come gestire tutti questi soldi, e ci provocheranno dei disastri." (gennaio 1976, declassificato nel 2006) [14].
  26. ^ L'Unità, 23-03-1976[collegamento interrotto].
  27. ^ L'Unità, 24-03-1976[collegamento interrotto].
  28. ^ Latina Oggi, 17-09- 2010.
  29. ^ Costarmaereo, cioè Costruzioni armamenti aeronautici (1965-1998), oggi si chiama Armaereo ed è la Direzione Generale degli Armamenti Aeronautici e Spaziali, di fatto è l'ufficio acquisti dell'Aeronautica e partecipazioni industriali dell'industria aeronautica italiana. Risponde direttamente al Direttore Nazionale degli Armamenti e Segretario Generale della Difesa che, ai tempi di Fanali e Zattoni, era il Gen. Giuseppe Giraudo.[15].
  30. ^ “È l'ufficiale che firmò il contratto per gli Hercules. Il Generale prese milioni da Crociani ora dice: "Giocava per me in Borsa”. La Stampa 27.07.1978 [16]. "Due generali di squadra aerea e un generale di corpo d'armata dell'Esercito, tutti della riserva, sono comparsi in questi giorni davanti al magistrato che conduce l'inchiesta sullo scandalo Lockheed. Sono: Duilio Fanali, Bruno Zattoni e Giuseppe Giraudo." L'Unità, 20-02-1976 [17][collegamento interrotto].
  31. ^ Esattmenta in aprile del 1975. Vedi L'Unità 20-02-1976[collegamento interrotto].
  32. ^ Ibid.
  33. ^ La Repubblica, 28-08-1987.
  34. ^ Duilio Fanali lamenta di essere vittima del Stato italiano, che ha violato i suoi diritti civili e politici. Fanali perde il ricorso nel 1983. “The author of the communication (initial letter dated July 1980) is Duilio Fanali, an Italian citizen residing in Rome, Italy. He submits the communication on his own behalf.... . On 28 July 1981 the Human Rights Committee therefore decided that the communication was admissible...In his response dated 29 June 1982, commenting on the State party's submission under article 4 (2) of the Optional Protocol, Mr. Fanali maintains, inter alia, that the "one level only" proceedings before the Constitutional Court in the 'Lockheed Affair" are widely recognized as having been unjust and that there are several draft bills and reports before the houses of the Italian Parliament proposing changes in the present juridical regime. ...Accordingly, the Human Rights Committee, acting under article 5 (4) of the Optional Protocol to the International Covenant on Civil and Political Rights, is of the view that the present case does not disclose any violation of the Covenant.” CCPR/C/18/D/75/1980 - 31 March 1983 [18].
  35. ^ La Repubblica, 03-10-1984 [19]. Vedi anche La Stampa, 03-10-1984 [20].
  36. ^ È Morto a Formia Duilio Fanali - Repubblica.it » Ricerca.
  37. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  38. ^ web del Quirinale: dettaglio decorato.
  39. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  40. ^ http://www.aeronautica.difesa.it/organizzazione/csma/passatiCSMA/Pagine/Gen_SA_Fanali.aspx

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