Branzolino

frazione del comune italiano di Forlì
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Branzolino è una frazione di Forlì, che sorge a circa 9 km dal centro cittadino nella pianura in direzione di Ravenna.

Branzolino
frazione
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Forlì-Cesena
Comune Forlì
Territorio
Coordinate44°17′40″N 12°03′30″E
Altitudine14 m s.l.m.
Abitanti502 (31-12-2014)
Altre informazioni
Cod. postale47122
Prefisso0543
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Branzolino
Branzolino

Non molto si conosce della frazione. Sigismondo Marchesi riporta che il suo nome, in passato, è stato ricordato solo 4 volte. Nel 1494 servì infatti come accampamento per i soldati nelle guerre italo-francesi. Nel 1500, per lo stesso motivo, fu utilizzato da Cesare Borgia. Nel 1584 risulta la 3ª menzione, per motivi molto meno importanti, dovuti a litigi tra le famiglie Numai e Denti circa il beneficio l'utilizzo di alcuni terreni. Infine, nel 1636, è stata ricordata per le inondazioni dovute alla rottura degli argini da parte del fiume Montone.

Nel 1944, vi avvenne un eccidio nazifascista, detto eccidio di Branzolino, nel quale furono uccisi alcuni attivisti antifascisti:

  • Secondo Cervetti
  • Ferdinando Dell'Amore
  • Ivo Gamberini
  • Giovanni Golfarelli.

Chiesa parrocchiale di Branzolino

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Ignote sono anche le origini della chiesa. Presenta 3 altari. La tela dell'altare maggiore che rappresenta san Giovanni che battezza Cristo, è attribuito al pittore Fanzaresi. Vi è una piccola immagine della beata vergine del Carmine, in altorilievo, dei fratelli Graziani, e una tela, la Madonna del Rosario con san Domenico e santa Caterina, della scuola di Carlo Cignani.

Il campanile fu costruito a cura di don Matteo Savorelli, parroco dal 1738 al 1765. L'interno della chiesa è stato decorato dal pittore di origine ferrarese Giorgio Rossi.

Tra il 12 e 13 novembre 1944 gli invasori nazifascisti minarono e distrussero il campanile secolare. Negli anni tra il 1950 e il 1955 fu ricostruito l'attuale campanile in quel periodo mon.Giacomo Zaccaria storico e scrittore era il parroco (1946-1991) sempre il Zaccaria restaurò la chiesa danneggiata e ricostruì la canonica. Nel 1977 realizzò il nuovo altare in marmo per il 1981 fu completato il mosaico sull'altar maggiore rappresentante il battesimo di Gesù, le vetrate colorate sono state l'ultima opera di abbellimento di quella piccola chiesa.

Negli anni 1953/1954 fu riparato il tetto della chiesa perché presentava vaste infiltrazioni di acqua che negli anni avevano deteriorato la struttura in legno a cassettoni del soffitto interno e le conseguenti decorazioni nei pannelli , e nelle travi. Il lavoro di falegnameria fu eseguito da Sozzi Olindo falegname tuttofare, padre di Monsignor Sozzi Don Ettore, Rettore Sacrista poi per 65 anni del Santuario della Madonna del Fuoco nel Duomo Cattedrale in Forlì. Tutte le decorazioni dei cassettoni del soffitto sono state dipinte di nuovo riproducendo i medesimi disegni, le decorazioni delle travi e il pannello centrale che rappresenta l'Agnello sono state ritoccate quasi completamente perché sbiadite dal tempo, da Bissi Gianfranco nipote allora quattordicenne, di Sozzi Olindo, che seguiva sempre il nonno materno durante i suoi lavori. Nello stesso periodo Sozzi Olindo, aiutato sempre dal fedele nipote Gianfranco, ricostruì i contrappesi in olmo e tutte le relative ferramenta delle campane pericolosamente deteriorate, nel campanile della non lontana chiesa di Villafranca.

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