Eccidio di Pilone Virle
L'eccidio di Pilone Virle è stata una strage nazifascista avvenuta in località Pilone Virle, alle porte di Carignano, in provincia di Torino[1].
Eccidio di Pilone Virle strage | |
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Tipo | impiccagione |
Data | 7 settembre 1944 |
Luogo | Località Pilone Virle |
Stato | Italia |
Provincia | Provincia di Torino |
Comune | Carignano |
Coordinate | 44°53′47.16″N 7°40′11.11″E |
Responsabili | Sicherheitsdienst |
Motivazione | rappresaglia |
Conseguenze | |
Morti | 8 |
Antefatti
modificaIl 4 settembre 1944 alcuni partigiani effettuarono un attentato al ristorante della stazione in località pilone Virle, a Carignano, uccidendo un soldato tedesco e ferendone un secondo. Per rappresaglia il giorno successivo la Xª MAS effettuò un rastrellamento terrorizzando la popolazione locale, uccidendo l'anziano contadino Giovanni Lorenzo Peyretti, e catturando dieci ostaggi.
L'eccidio
modificaDue giorni dopo, in seguito a trattative serrate e al pagamento di un riscatto i civili furono liberati. Nonostante ciò i tedeschi per rappresaglia prelevarono otto partigiani tenuti prigionieri nelle Carceri Nuove di Torino. Dopo averli condotti a bordo di un camion a Pilone Virle, luogo dell'attacco partigiano del 4 settembre, li impiccarono.
Per ordine del comando nazista i cadaveri restano esposti sino alle otto della sera.
Vittime
modificaAl Pilone Virle furono impiccati:
- Giorgio Brugo, di Romagnano Sesia, classe 1924;
- Leonardo Cocito, di Genova, classe 1914;
- Antonio Cossu, di Nule, classe 1921;
- Liberale De Zardo, di catania, classe 1893;
- Marco Lamberti, di Bra, classe 1915;
- Pietro Mancuso, di Palermo, classe 1920;
- Giorgio Porello, di Bra, classe 1915;
- Guido Portigliatti, di Avigliana, classe 1925.
Monumenti e omaggi
modificaSul luogo dell'eccidio è stata posta una lapide con i nomi delle vittime[2].
Il comune di Carignano ha dedicato a ciascuna delle vittime dell'eccidio una strada. A Genova una via del quartiere Albaro è stata intitolata a Leonardo Cocito.
Onorificenze
modificaCocito, tra i primi organizzatori della Resistenza nel Roero, è stato insignito della medaglia d'oro al valor militare[3]. Lamberti, comandante di distaccamento nel I Gruppo Divisioni Autonome Alpine, è stato decorato con la medaglia d'argento al Valor Militare[4].