Ein Kheloheinu
Ein K[h]eloheinu (in ebraico אֱין כֱּאלֹהֱינוּ?, "nessuno è come il nostro Dio") è un noto inno ebraico. Gli ebrei ortodossi lo pronunciano Ein Kelokeinu[1] quando vi fanno riferimento fuori dal servizio liturgico, onde evitare di pronunciare il nome di Dio invano o violare in altro modo la santità della venerazione dell'Altissimo.
Ein Keloheinu viene a volte cantata alla fine del servizio mattutino (shacharit). Nella tradizione aschenazita al di fuori di Israele, è recitata solo alla fine dello Shabbat e dei servizi liturgici delle festività ebraiche, verso la fine del servizio Mussaf, subito prima la lezione talmudica sulla produzione dell'incenso del Tempio. Tuttavia in Terra d'Israele, come anche in tutti i servizi mattutini di preghiera sefardita, è detta quotidianamente.[2] In altre tradizioni regionali viene usata altrove nella liturgia, ma è comunque nota in tutto il mondo.[3] In molte sinagoghe viene cantata; in alcune sinagoghe ortodosse è recitata sottovoce da ogni fedele e non viene considerata parte integrante del servizio di preghiera.
La tradizione della preghiera consiste nel fatto che ciascuna delle sue 20 frasi conta come una benedizione. Gli ebrei vengono esortati a recitare almeno 100 benedizioni al giorno (Talmud, Menachot 43b]. Durante i giorni della settimana, la preghiera Shemoneh Esrei (o "Amidah") contiene 19 benedizioni e si recita tre volte, per un totale di 57 benedizioni e le rimanenti 43 sono dette durante altre parti dei servizi quotidiani nonché durante altre occasioni della giornata. Nello Shabbat e altri festival tuttavia l'Amidah consiste di sole sette benedizioni. Ein Keloheinu era designata ad assicurare che tutti dicessero almeno 100 benedizioni al giorno, anche in quei giorni quando l'Amidah è più corta.[4]
Quattro nomi differenti vengono usati per riferirsi a Dio in questa preghiera:
- Elohim (אלהים) - Dio
- Adon (אדון) - Signore
- Melekh (מלך) - Re
- Moshia` (מושיע) - Salvatore o Messia.
tali nomi sono nella stessa sequenza in cui appaiono nella Torah.[5] I cabalisti videro nell'uso dei quattro nomi di Dio dei riferimenti a quattro differenti qualità divine.[6]
Testo
modificaVersione originale
modificaOriginale ebraico | Traslitterazione | Traduzione italiana |
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אין כאלהינו אין כאדונינו אין כמלכנו אין כמושיענו
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En kelohenu, en kadonenu, en kemalkenu, en kemoshi`enu, mi chelohenu, mi chadonenu, mi chemalkenu, mi chemoshi`enu, Ata tooshiaynu. |
Non c'è nessuno come il nostro Dio, Non c'è nessuno come il nostro Signore, Non c'è nessuno come il nostro re, Non c'è nessuno come il nostro Salvatore.
Chi è come il nostro Dio? Chi è come il nostro Signore? Chi è come il nostro Re? Chi è come il nostro Salvatore? Tu ci mostrerai la misericordia di Sion quando giungerai, perché sarà il momento di concederle favore. |
il testo ebraico è come appare in tutti i siddurim, sia aschenaziti che sefarditi.
° L'ultima riga del piyut stesso è "Tu sei il nostro salvatore."[7]
La liturgia aschenazita lo segue immediatamente (come parte del canto) con "Tu sei Colui davanti al quale..." seguito da una descrizione talmudica della miscelazione delle spezie dell'incenso per il Tempio.[8]
°° Le liturgie sefardite/mizrahi seguono l'ultima riga del piyut con le parole: "Tu ci salverai", seguite dalla citazione di Salmi 102:14[9], "Tu sorgerai..."[10]
Versione ladina
modificaIn molte congregazioni sefardite, Ein Keiloheinu viene spesso cantata in ladino, o in alternanza tra ebraico e ladino, sebbene mantenga il suo nome ebraico.
Testo ladino
modificaTesto ladino | Traslitterazione |
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נון כומו מואישטרו דיו, נון כומו מואישטרו שינייור, נון כומו מואישטרו ריאי, נון כומו מואישטרו שלבדור. קיין כומו מואישטרו דיו, קיין כומו מואישטרו שינייור, קיין כומו מואישטרו ריאי, קיין כומו מואישטרו שלבדור. לוארימוס אה מואישטרו דיו, לוארימוס אה מואישטרו שינייור, לוארימוס אה מואישטרו ריאי, לוארימוס אה מואישטרו שלבדור. בנדיגֿו מואישטרו דיו, בנדיגֿו מואישטרו שינייור, בנדיגֿו מואישטרו ריאי, בנדיגֿו מואישטרו שלבדור. טו סוס מואישטרו דיו, טו סוס מואישטרו שינייור, טו סוס מואישטרו ריאי, טו סוס מואישטרו שלבדור. |
Non komo muestro Dyo, non komo muestro Senyor,
Non komo muestro Rey, non komo muestro Salvador. Ken komo muestro Dyo, ken komo muestro Senyor, Ken komo muestro Rey, ken komo muestro Salvador. Loaremos a muestro Dyo, Loaremos a muestro Senyor, Loaremos a muestro Rey, Loaremos a muestro Salvador. Bendicho muestro Dyo, Bendicho muestro Senyor, Bendicho muestro Rey, Bendicho muestro Salvador. Tu sos muestro Dyo, Tu sos muestro Senyor. Tu sos muestro Rey, Tu sos muestro Salvador. |
Note
modifica- ^ int. al., B.S. Jacobson, The Sabbath Service, orig. 1968, trad. (EN) 1981, Tel-Aviv: Sinai Publishing, p. 317.
- ^ B.S. Jacobson, The Sabbath Service, cit., p. 317; macy Nulman, Encyclopedia of Jewish Prayer, Jason Aronson, s.v. "Ayn Kaylohaynu", 1993, p. 71.
- ^ Macy Nulman, Encyclopedia of Jewish Prayer, cit., p. 72; Ismar Elbogen, Jewish Liturgy: A comprehensive history, orig. 1913, trad. (EN) 1993, Philadelphia, Jewish Publ. Society, p. 95 (in Persia, conclude il servizio del venerdì notte).
- ^ Jacobson, The Sabbath Service, cit., p. 319; macy Nulman, Encyclopedia of Jewish Prayer, cit., pp. 71-72.
- ^ B.S. Jacobson, The Sabbath Service, cit., p. 320, che menziona le apparizioni in Genesi 1:1,15:2, su laparola.net., Esodo 15:18, su laparola.net. e Deuteronomio 33:29, su laparola.net..
- ^ Abraham Millgram, Jewish Worship, Philadelphia, Jewish Publ. Society, 1971, p. 494.
- ^ Nulman, Encyclopedia of Jewish Prayer, cit., p. 72; Israel Abrahams, Companion to the Authorised Daily Prayer Book, 2ª ed. 1922, Londra: Eyre & Spottiswoode, p. CLXVII.
- ^ Nulman, Encyclopedia of Jewish Prayer, cit., p. 72; Abrahams, Companion to the Authorised Daily Prayer Book, cit., p. CLXVII; Joseph H. Hertz, Authorized Daily Prayer Book with commentary, introductions and notes, American ed. 1948, Bloch Publ., p. 545; Nosson Scherman, The Complete ArtScroll Siddur (Ashkenaz), 2ª ed., 1987, Mesorah Publ., pp. 476-477.
- ^ Salmi 102:14, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Nulman, Encyclopedia of Jewish Prayer, cit., p. 72; Abrahams, Companion to the Authorised Daily Prayer Book, cit., p. CLXVII; Koren Sefard Siddur, 2008, Gerusalemme, Koren Publ., p. 67 (mattina settimanale) e p. 206 (mussaf dello Shabbat); Koren Mizrahi Siddur, 1988, Gerusalemme, Koren Publ., p. 78 (mattine settimanali) e p. 223 (mussaf dello Shabbat); Nosson Scherman, The Complete ArtScroll Siddur (Sefard), 1985, Mesorah Publ., pp. 180-181 (mattine settimanali) e pp. 516-517 (mussaf dello Shabbat); Orot Sephardic Weekday Siddur, 1994, Orot, p. 276; Orot Sephardic Shabbat Siddur, 1995, Orot, pp. 472-473.
Bibliografia
modifica- Eisenberg, R., The JPS Guide to Jewish Traditions, Jewish Publication Society of America, 2004. ISBN 0-8276-0760-1
- Telushkin, J., Jewish Literacy: The Most Important Things to Know About the Jewish Religion, Its People and Its History , William Morrow, 1ª ed., 1991. ISBN 0-688-08506-7
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Audio file, "Ein Keloheinu" (regolare); MP3 (EN)
- Audio file "Ein Keloheinu" (lento); MP3 (EN)
- "Ein Keloheinu", testo (EN)
- Collegamenti a file audio multipli con differenti melodie di "Ein Keloheinu" Archiviato il 4 novembre 2020 in Internet Archive. (EN)
- Collana di Siddur di rito italiano Archiviato il 17 novembre 2016 in Internet Archive. (IT)
- Siddur italiano di Rav Prato (IT)
- Siddur italiano dello Shabbat (IT)
- Siddur di rito italiano secondo l'uso di Gerusalemme (IT)