Eledone cirrhosa
Il moscardino bianco (Eledone cirrhosa Lamarck, 1798) è un mollusco cefalopode della famiglia Eledonidae[1].
Riveste una certa importanza commerciale, in quanto viene utilizzato comunemente come alimento.
Moscardino bianco | |
---|---|
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Mollusca |
Classe | Cephalopoda |
Sottoclasse | Coleoidea |
Superordine | Octopodiformes |
Ordine | Octopoda |
Sottordine | Incirrina |
Superfamiglia | Octopodoidea |
Famiglia | Eledonidae |
Genere | Eledone |
Specie | E. cirrhosa |
Nomenclatura binomiale | |
Eledone cirrhosa Lamarck, 1798 | |
Sinonimi | |
Eledone aldrovandi (Montfort, 1802) |
Distribuzione e habitat
modificaIl moscardino bianco è diffuso in tutto il Mar Mediterraneo e nella porzione nord-orientale dell'Oceano Atlantico, grossomodo dalle coste dell'Islanda al Marocco meridionale.
La specie può essere rinvenuta a profondità comprese fra i 25 ed i 700 metri, ma sembra essere più comune attorno ai 75 metri: i moscardini bianchi non hanno particolari preferenze riguardo al substrato, ma appaiono maggiormente diffusi in zone con fondali sabbiosi o fangosi (come il Mar Adriatico[2]).
Descrizione
modificaDimensioni
modificaMisura fino a 40–45 cm di lunghezza, braccia comprese, per un peso che in media si attesta attorno ai 700 g, ma che in alcuni casi può sfiorare i 2 kg. I maschi sono più piccoli anche della metà rispetto alle femmine. Generalmente la taglia di questi animali tende ad aumentare nelle acque più fredde.
Aspetto
modificaIl mantello del moscardino bianco è ricoperto da numerose piccole verruche ed appare di dimensioni e larghezza maggiori rispetto alla testa. Esso appare naturalmente di colore giallo-bruno chiaro, con una maculatura rossiccia: l'animale è in grado di cambiare repentinamente colore, divenendo più chiaro o più scuro a seconda dello stato d'animo e dell'ambiente circostante. Al di sopra dei grossi occhi sono presenti due filamenti di pelle che valgono a questi animali il nome comune di "polpo cornuto".
Le braccia, in numero di otto, a parità di dimensioni appaiono più corte rispetto all'assai simile moscardino comune (Eledone moschata), ma parimenti a esso presentano un'unica fila di ventose su ciascun braccio. Nei maschi, il terzo braccio destro è più corto rispetto agli altri, e la sua punta è modificata a formare un organo copulatore, l'ectocotile.
Biologia
modificaIl moscardino bianco tende a vivere a profondità maggiori rispetto al moscardino comune, per evitare una competizione interspecifica nelle vaste zone in cui l'areale delle due specie si sovrappone: nonostante ciò, le sue abitudini di vita sono molto simili. Esso predilige infatti i fondali sabbiosi o fangosi, dove ricava la propria tana alla base di rocce isolate, Poriferi o in grosse conchiglie, bottiglie, vasi o altri oggetti concavi. Durante la notte l'animale lascia il proprio rifugio per andare alla ricerca di cibo; i moscardini bianchi sono animali solitari e territoriali e reagiscono in genere in maniera aggressiva alla vista di conspecifici, ingaggiando combattimenti che terminano molto spesso con l'amputazione di arti o il cannibalismo.
Alimentazione
modificaQuesti animali si nutrono principalmente di crostacei (granchi, gamberetti) e molluschi (come le telline), che scovano nella sabbia o fra le rocce durante le loro cacce notturne.
Riproduzione
modificaIl periodo riproduttivo va da marzo ad agosto: il maschio introduce il proprio sperma all'interno del mantello della femmina attraverso un braccio appositamente modificato (ectocotile); la femmina in seguito depone da 100 a 500 uova grosse e gelatinose, alle quali fa incessantemente la guardia, cessando di nutrirsi. Dalle uova nascono piccoli già simili ai genitori, che si disperdono nelle acque superficiali e tornano sul fondale una volta cresciuti.
Come conseguenza del fatto che questi animali muoiono dopo l'atto riproduttivo (caratteristica comune alla stragrande maggioranza dei cefalopodi), la popolazione adulta della specie è particolarmente esigua nei mesi autunnali, durante i quali abbondano invece gli esemplari giovani[3]
Note
modifica- ^ (EN) MolluscaBase eds. (2024), Eledone cirrhosa, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 15/11/2024.
- ^ Pastorelli, A.M., Vaccarella, R., de Zio, V. (1995) Distribuzione dei cefalopodi commerciali nel basso Adriatico. Biol. Mar. Medit., 2 (2): 501-502.
- ^ Casali, G. Manfrin Piccinetti, S. Soro, (1998) Distribuzione di cefalopodi in Alto e Medio Adriatico. Biol. Mar. Medit., 5(2): 307-318.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Eledone cirrhosa
- Wikispecies contiene informazioni su Eledone cirrhosa