Elisabetta di Lituania
Elisabetta di Lituania (in polacco Elżbieta Giedyminówna) (tra il 1301 e il 1304 – 2 giugno 1364) fu duchessa di Płock e, dopo la morte del marito Venceslao, reggente della Masovia.
Elisabetta di Lituania | |
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Duchessa di Płock | |
In carica | 1316 circa - 23 maggio 1336 |
reggente di Płock | |
In carica | 1340 - 1343 |
Duchessa di Wyszogród | |
In carica | 1349 - 1364 |
Nascita | tra il 1301 e il 1304 |
Morte | 2 giugno 1364 |
Dinastia | Gediminidi |
Padre | Gediminas |
Madre | Jewna |
Consorte di | Venceslao di Płock |
Figli | Anna di Płock Boleslao III di Płock |
Religione | cattolicesimo |
Figlia del granduca di Lituania Gediminas e probabilmente di Jewna, dal 1349 divenne anche duchessa di Wyszogród.
Biografia
modificaFiglia del granduca lituano Gediminas e probabilmente di sua moglie di nome Jewna, il nome pagano di Elisabetta rimane sconosciuto. La storiografia precedente ipotizzava erroneamente che si trattasse di una certa Danmilla.[1] Molto probabilmente intorno al 1316 e certamente prima del 6 dicembre 1320, Elisabetta sposò il principe Venceslao di Płock su sollecito di suo padre.[2] La dote della principessa lituana ammontava a 720 marchi d'argento di Cracovia e nove grzywna d'oro, tre volte in più rispetto a una cifra ritenuta normale per l'epoca.[3] Dal matrimonio della coppia nacquero due figli, ovvero Anna, moglie futura moglie del duca di Żagań Enrico V il Ferro, e il futuro duca di Płock Boleslao III.[4]
Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1337, Elisabetta esercitò probabilmente la reggenza per conto del figlio, mantenendo questa carica fino a quando il giovane raggiunse la maggiore età, avvenuta tra il 1340 e il luglio 1343.[5]. Il 21 ottobre 1349, in occasione di un consiglio riunitosi a Wiskitki, il figlio di Elisabetta le concesse la castellania di Wyszogród a vita.[6] Quest'assegnazione fu confermata dal re polacco Casimiro III il Grande nell'ambito di una riunione tenutasi a Kalisz il 27 dicembre 1355.[7] Nel 1359 Elisabetta entrò in conflitto con il principe della Masovia Siemowit III, il quale impose illegalmente dei diritti e al contempo degli obblighi agli abitanti di Gostynin, parte del patrimonio della vedova di Elisabetta. Il conflitto tra quest'ultima e il duca venne mediato dal re Casimiro il Grande a Brześć Kujawski il 12 febbraio 1359.[8]
La morte di Elisabetta viene riferita da Jan Długosz in Rocznik czyli Kronikach sławnego Królestwa Polskiego ("Annali o Cronache del famoso Regno di Polonia") sotto l'anno 1364. Questo resoconto è generalmente considerato affidabile dagli storici moderni.[9] È molto probabile che la vedova del duca Venceslao di Płock sia citata anche nel necrologio del monastero premonstratense di Strzelno sul decesso, avvenuto il 2 giugno, di un'anonima duchessa della Masovia.[10] Secondo il resoconto fornito da Jan Długosz, Elisabetta di Lituania fu sepolta nella Cattedrale di Płock.[9]
Note
modifica- ^ Balzer (2005), pp. 770-771.
- ^ Tęgowski (1999), pp. 42-43.
- ^ Tęgowski (1999), p. 43.
- ^ Grabowski (2012), pp. 76-77.
- ^ Grabowski (2012), pp. 77-78.
- ^ Grabowski (2012), pp. 78-79.
- ^ Grabowski (2012), pp. 86-87.
- ^ Supruniuk (2010), pp. 27-28.
- ^ a b Jasiński (1998), p. 48.
- ^ Grabowski (2012), p. 441.
Bibliografia
modifica- (PL) O. Balzer, Genealogia Piastów, II, Wydawnictwo Avalon, Cracovia, 2005, pp. 769-772, ISBN 83-918497-0-8.
- (PL) J. Grabowski, Dynastia Piastów mazowieckich, Cracovia, Wydawnictwo Avalon, pp. 63–64, 76–78, 86–88, 222–223, 440–442, 614, ISBN 978-83-7730-066-4.
- (PL) K. Jasiński, Rodowód Piastów mazowieckich, Poznań, Breslavia, Wydawnictwo Historyczne, 1998, pp. 46-48, ISBN 83-913563-0-2.
- (PL) A. Supruniuk, Mazowsze Siemowitów (1341-1442). Dzieje polityczne i struktury władzy, Varsavia, Wydawnictwo DiG, 2010, pp. 21-28, ISBN 978-83-7181-644-4.
- (PL) J. Tęgowski, Pierwsze pokolenia Giedyminowiczów, Poznań, Breslavia, Wydawnictwo Historyczne, 1999, pp. 42-44, ISBN 83-913563-1-0.
Voci correlate
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