Emanuele Boccali
Emanuele Boccali, detto Emanuele Greco (talvolta anche Manolo Boccali, in greco Μανόλης Μποκάλης; ultimo ventennio del XV secolo circa – Verona, 1516), è stato un condottiero e capitano di ventura greco naturalizzato italiano.
Emanuele Boccali | |
---|---|
Nascita | ultimo ventennio del XV secolo circa |
Morte | Verona, 1516 |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Biografia
modificaEmanuele Boccali nacque approssimativamente nell'ultimo ventennio del XV secolo, probabilmente in Italia, figlio del capitano di ventura Nicolò Boccali e dall'aristocratica albanese Caterina Arianiti Comneno, figlia di Giorgio e sorella di Costantino. Emanuele era fratello, inoltre, di Costantino Boccali, anch'egli capitano di ventura.
Poco e nulla si sa della sua giovinezza: dopo avere inizialmente militato agli ordini di suo zio Costantino Arianiti, il Boccali passò brevemente sotto le insegne del re di Francia e quindi del marchese del Monferrato, per poi passare, come già il padre, al servizio della Serenissima Repubblica di Venezia (1510)[1].
Nel 1510 è ricordata una sua azione vittoriosa presso Cittadella, ma non poté portarsi alla difesa di Treviso assediata dalle truppe della Lega di Cambrai. Posto a capo di un manipolo di stradiotti, nel 1511 prese parte a uno scontro nei pressi di Noale: in quell'occasione, cadde in un'imboscata tesagli da alcune decine di armigeri francesi e tedeschi, ma riuscì a sopravvivere grazie al tempestivo intervento dei cavalleggeri di Meleagro da Forlì[1].
Passato al servizio di Massimiliano I d'Asburgo, nell'ottobre 1515 era condottiero di cento cavalieri leggeri, e, accampatosi presso Sabbioneta, fu attaccato e sconfitto dal capitano albanese Mercurio Bua (che, nel 1519, sarebbe diventato suo cognato, avendo egli preso in moglie Caterina, sorella del Boccali), al servizio di Venezia: il Greco si salvò trovando rifugio nel vicino castello[1].
Nel 1516 si trovava a Verona, assediata dall'esercito franco-veneto: qui, tra il luglio e l'agosto di quell'anno, il Boccali rimase ucciso da un colpo di alabarda, infertogli accidentalemente mentre cercava di sedare una violenta rissa scoppiata tra i suoi uomini e quelli del capitano Bernardino Calderaro[1].
Note
modifica- ^ a b c d Note biografiche di Capitani di Guerra e di Condottieri di Ventura operanti in Italia nel 1330 - 1550, su condottieridiventura.it. URL consultato il 26 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2008).
Collegamenti esterni
modifica- Roberto Damiani (a cura di), MANOLI BOCCALI (Emanuele Greco) Figlio di Niccolò, fratello di Costantino. Nipote di Costantino Arianiti, su Condottieri di ventura, 27 novembre 2012. URL consultato il 24 dicembre 2019.