Erwin Josef Ender
Erwin Josef Ender (Steingrund, 7 settembre 1937 – Roma, 19 dicembre 2022) è stato un arcivescovo cattolico tedesco.
Erwin Josef Ender arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Christus reconciliatio nostra | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 27 agosto 1943 a Steingrund |
Ordinato diacono | 3 aprile 1965 |
Ordinato presbitero | 10 ottobre 1965 dal cardinale Julius August Döpfner |
Nominato arcivescovo | 15 marzo 1990 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato arcivescovo | 5 aprile 1990 da papa Giovanni Paolo II |
Deceduto | 19 dicembre 2022 (85 anni) a Roma |
Biografia
modificaErwin Josef Ender nacque a Steingrund, una località oggi nota con il nome di Kamienna e facente parte del comune di Bystrzyca Kłodzka, il 7 settembre 1937. Trascorse la sua infanzia nella Slesia, all'epoca parte della Germania nazista. La famiglia Ender fu colpita dall'espulsione dei tedeschi dalla Slesia avvenuta dopo la seconda guerra mondiale e nel 1945 si stabilì a Lüdinghausen, nel Münsterland.[1]
Formazione e ministero sacerdotale
modificaFrequentò frequentò il liceo vescovile "Johanneum" di Ostbevern e nel 1959 conseguì il diploma a Loburg. Poi entrò nel collegio Borromäum di Münster [2] e studiò filosofia e teologia cattolica come candidato al sacerdozio della diocesi di Münster, prima presso l'Università di Münster e poi presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma come alunno del Pontificio Collegio Germanico-Ungarico in Urbe.[1]
Il 3 aprile 1965 fu ordinato diacono.[3] Il 10 ottobre successivo fu ordinato presbitero per la diocesi di Münster a Roma dal cardinale Julius August Döpfner, arcivescovo metropolita di Monaco e Frisinga. Nel 1970 conseguì il dottorato in teologia con una tesi intitolata "Heilsökonomie und Rechtfertigung. Eine Untersuchung über die Heilsfrage bei John Henry Newman" ("Economia della salvezza e giustificazione. Un'indagine sulla questione della salvezza in John Henry Newman").[2] Lo stesso anno entrò in servizio presso la Segreteria di Stato della Santa Sede inizialmente con compiti amministrativi e dal 1972 come responsabile della sezione diplomatica di lingua tedesca.[1] Dal 1972 seguì un biennio di studi diplomatici presso la Pontificia accademia ecclesiastica [4] e per ottenere la licenza in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense.[5]
Il 31 gennaio 1976 papa Paolo VI gli conferì il titolo onorifico di cappellano di Sua Santità,[6] mentre il 2 dicembre 1986 papa Giovanni Paolo II lo promosse prelato d'onore di Sua Santità.[7]
Ministero episcopale
modificaIl 15 marzo 1990 papa Giovanni Paolo II lo nominò arcivescovo titolare di Germania di Numidia e delegato apostolico nella Regione del Mar Rosso.[8] Il 5 aprile gli assegnò anche l'incarico di pro-nunzio apostolico in Sudan.[9] Ricevette l'ordinazione episcopale lo stesso giorno nella basilica di San Pietro in Vaticano per mano dello stesso pontefice, co-consacranti gli arcivescovi Giovanni Battista Re, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, e Justin Francis Rigali, segretario della Congregazione per i vescovi e del Collegio cardinalizio.[10]
Il 26 marzo 1992, con il breve apostolico Suo iam pridem di papa Giovanni Paolo II, la Somalia fu eretta in delegazione apostolica autonoma e la delegazione apostolica della Regione del Mar Rosso assunse il nome di delegazione apostolica nella Penisola Arabica. Lo stesso giorno monsignor Ender venne nominato delegato apostolico in Somalia.[11]
In Sudan, nel 1996, accusò il governo di aver torturato un sacerdote per estorcergli una falsa confessione di aver pianificato un sabotaggio antigovernativo.[12]
Il 9 luglio 1997, venne trasferito all'ufficio di nunzio apostolico in Lituania, Estonia e Lettonia, con sede a Vilnius. Succedette a monsignor Justo Mullor García, precedentemente nominato nunzio apostolico in Messico. Poco dopo, il 9 agosto 1997, venne anche nominato amministratore apostolico di Estonia.
Il 5 maggio 2000 firmò a Vilnius per conto della Santa Sede tre accordi con la Lituania concernenti questioni giuridiche, la collaborazione in campo educativo e culturale e la cura pastorale dei cattolici in servizio nell'Esercito.[13] Il 16 settembre successivo prese parte alla cerimonia dello scambio degli strumenti di ratifica di questi tre accordi tenutasi nel Palazzo Apostolico.[14]
L'8 novembre 2000 firmò a Riga per conto della Santa Sede un accordo con la Lettonia concernente alcune materie relative alle relazioni tra la Chiesa e lo Stato.[15]
Il 19 maggio 2001 papa Giovanni Paolo II lo nominò nunzio apostolico nella Repubblica Ceca.[16][17] Succedette a monsignor Giovanni Coppa, ritiratosi per raggiunti limiti di età.
Il 25 luglio 2002 firmò a Praga per conto della Santa Sede un accordo con la Repubblica Ceca concernente il regolamento dei rapporti reciproci.[18]
Il 25 novembre 2003 il papa lo trasferì alla guida della Germania.[19] Succedette a monsignor Giovanni Lajolo, precedentemente nominato segretario per i rapporti con gli Stati.
Il 13 maggio 2005 prese parte alla cerimonia dello scambio degli strumenti di ratifica dell'accordo che regola i rapporti tra la Santa Sede e la Libera Città Anseatica di Brema, tenutasi nella nunziatura apostolica di Berlino.[20] Il 25 dello stesso mese prese parte alla cerimonia dello scambio degli strumenti di ratifica dell'accordo che regola i rapporti tra la Santa Sede e il land del Brandeburgo, tenutasi nella stessa nunziatura.[21]
Il 29 novembre 2005 firmò nel Municipio di Amburgo per conto della Santa Sede un accordo che regola i rapporti tra la Chiesa cattolica e il land di Amburgo.[22] Il 9 ottobre dell'anno successivo prese parte alla cerimonia dello scambio degli strumenti di ratifica di questo accordo, tenutasi nella nunziatura apostolica di Berlino.[23]
Il 19 gennaio 2007 firmò nel Palazzo Principe Carlo di Monaco di Baviera per conto della Santa Sede un protocollo addizionale al Concordato con la Baviera del 29 marzo 1924.[24] L'8 giugno successivo prese parte alla cerimonia dello scambio degli strumenti di ratifica di questo protocollo addizionale, tenutasi nella nunziatura apostolica di Berlino.[25]
Il 15 ottobre 2007 papa Benedetto XVI accettò la sua rinuncia all'incarico, applicando la norma che consente ai nunzi apostolici di ritirarsi raggiunti i 70 anni di età.[26] Si stabilì a Roma continuando a collaborare nella Curia romana.[1] Il 9 maggio 2009 il papa lo nominò membro della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli.[27]
Nel 2011 guidò la delegazione della Santa Sede alla conferenza patrocinata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite a Mosca sulla discriminazione e la persecuzione dei cristiani.[28]
Il 25 ottobre 2015 celebrò il 50º anniversario di ordinazione presbiterale e il 25º anniversario di ordinazione episcopale.[29]
Era membro onorario dell'associazione studentesca cattolica KAV Suevia di Berlino dal 2007 e membro dell'Arciconfraternita dell'Addolorata del Campo Santo dei Teutonici e dei Fiamminghi.
Morì a Roma il 19 dicembre 2022 all'età di 85 anni.[1][30][31][32] Le esequie si tennero il 7 gennaio alle ore 10 nella cattedrale di San Paolo a Münster e furono presiedute da monsignor Felix Genn, vescovo di Münster. Al termine del rito fu sepolto nel cimitero canonico adiacente allo stesso edificio.[33][34][35][36]
Opere
modifica- Heilsokonomie und Rechtfertigung. Eine Untersuchung über die Heilsfrage bei John Henry Newman, Essen, Ludgerus, 1972, pp. VIII, 244.
Genealogia episcopale e successione apostolica
modificaLa genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Enrico Benedetto Stuart
- Papa Leone XII
- Cardinale Chiarissimo Falconieri Mellini
- Cardinale Camillo Di Pietro
- Cardinale Mieczysław Halka Ledóchowski
- Cardinale Jan Maurycy Paweł Puzyna de Kosielsko
- Arcivescovo Józef Bilczewski
- Arcivescovo Bolesław Twardowski
- Arcivescovo Eugeniusz Baziak
- Papa Giovanni Paolo II
- Arcivescovo Erwin Josef Ender
La successione apostolica è:
- Vescovo Bishop Rudolf Deng Majak (1996)
- Vescovo Antonio Menegazzo, M.C.C.I. (1996)
- Vescovo Vilhelms Toms Marija Lapelis, O.P. (2000)
- Vescovo Jonas Kauneckas (2000)
Onorificenze
modificaOnorificenze tedesche
modificaOnorificenze straniere
modificaNote
modifica- ^ a b c d e (DE) Früherer deutscher Nuntius Erwin Ender gestorben, su katholisch.de, 19 dicembre 2022. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ a b (DE) Erwin Ender, su munzinger.de. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (DE) Helmuth Knörzer (a cura di), Der Tisch ist gedeckt, was Bischöfen schmeckt. Speisen, Tischgebete und Anekdoten, Bauer, 2009, ISBN 978-3-934509-97-9. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Ex-alunni 1950 – 1999, su vatican.va. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (DE) Erwin Josef Ender, su nuntiatur.de. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LXVIII, Tipografia poliglotta vaticana, 1976, p. 300. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LXXIX, Tipografia poliglotta vaticana, 1987, p. 129. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LXXXII, Tipografia poliglotta vaticana, 1990, p. 406. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LXXXII, Tipografia poliglotta vaticana, 1990, p. 535. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Papa Giovanni Paolo II, Omelia nella santa messa di ordinazione episcopale di quattro presuli, su vatican.va, 5 aprile 1990. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), LXXXIV, Tipografia vaticana, 1992, pp. 496-497. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (EN) Jemera Rone e Brian Owsley, Behind the red line: political repression in Sudan, New York, Human Rights Watch, 1996, p. 206, ISBN 9781564321640. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Accordi tra la Santa Sede e la Repubblica di Lituania, su press.vatican.va, 5 maggio 2000. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Scambio degli strumenti di ratifica di tre accordi tra la Santa Sede e la Repubblica di Lituania, su press.vatican.va, 16 settembre 2000. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica di Lettonia, su press.vatican.va, 8 novembre 2000. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), XCIII, Tipografia vaticana, 2001, p. 503. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Nomina del Nunzio Apostolico nella Repubblica Ceca, in bollettino della Sala stampa della Santa Sede, 19 maggio 2001. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Firma dell'accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Ceca sul regolamento dei rapporti reciproci, su press.vatican.va, 25 luglio 2002. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Nomina del Nunzio Apostolico nella Repubblica Federale di Germania, in bollettino della Sala stampa della Santa Sede, 25 novembre 2003. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Scambio di strumenti di ratifica dell'accordo tra la Santa Sede e la Libera Città Anseatica di Brema, su press.vatican.va, 14 maggio 2005. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Scambio di strumenti di ratifica dell'accordo fra la Santa Sede e il Brandeburgo, su press.vatican.va, 26 maggio 2005. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Firma di accordo tra la Santa Sede e la Città Libera e Anseatica di Amburgo, su press.vatican.va, 30 novembre 2005. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Scambio degli strumenti di ratifica dell'accordo tra la Santa Sede e la Città Libera e Anseatica di Amburgo, su press.vatican.va, 13 ottobre 2006. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Frma di un protocollo addizionale al Concordato della Santa Sede con la Baviera, su press.vatican.va, 22 gennaio 2007. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Scambio di Strumenti di ratifica del Protocollo Addizionale al Concordato della Santa Sede con la Baviera, su press.vatican.va, 9 giugno 2007. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Rinuncia del Nunzio Apostolico nella Repubblica Federale di Germania e nomina del successore, in bollettino della Sala stampa della Santa Sede, 15 ottobre 2007. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ Nomina di Membri della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, in bollettino della Sala stampa della Santa Sede, 9 maggio 2009. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (EN) Statement Of H.E. Archbishop Erwin Josef Ender Apostolic Nuncio, Special Envoy Of The Holy See International Conference On The Discrimination And Persecution Against Christians Moscow, su holyseemission.org, 30 novembre 2011. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (DE) Erzbischof Dr. Erwin Josef Ender feierte doppeltes Weihejubiläum, su bistum-muenster.de, 25 ottobre 2015. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (DE) Deutsche Bischofskonferenz trauert um Nuntius em. Erzbischof Erwin Josef Ender, su dbk.de, 19 dicembre 2022. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (DE) Lüdinghauser war viele Jahre Vatikan-Botschafter, in Westfälische Nachrichten, 21 dicembre 2022. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ La morte dell'arcivescovo Erwin Josef Ender, nunzio apostolico, in L'Osservatore Romano, 28 dicembre 2022, p. 11. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (DE) Erzbischof Erwin Ender wird auf Domherrenfriedhof in Münster beigesetzt, su bistum-muenster.de, 28 dicembre 2022. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (DE) Gudrun Niewöhner, Ehemaliger Papstbotschafter beigesetzt, su bistum-muenster.de, 7 dicembre 2023. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (DE) Felix Genn, Omelia nella santa messa di esequie di monsignor Erwin Josef Ender (PDF), su bistum-muenster.de, 7 gennaio 2023. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (DE) Dank an einen Brückenbauer, in Westfälische Nachrichten, 8 gennaio 2023. URL consultato il 2 novembre 2024.
- ^ (DE) Elenco di tutte le decorazioni conferite dal Presidente federale per i servizi resi alla Repubblica d'Austria dal 1952 (PDF), su parlament.gv.at, 23 aprile 2012. URL consultato il 2 novembre 2024.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) David M. Cheney, Erwin Josef Ender, in Catholic Hierarchy.
- (DE) Erwin Ender, su munzinger.de. URL consultato il 2 novembre 2024.
- (DE) Erwin Josef Ender, su nuntiatur.de. URL consultato il 2 novembre 2024.
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