Eugenio Bossilkov

vescovo, martire e beato cattolico bulgaro
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Eugenio Bossilkov (in bulgaro Евгений Босилков?, Evgenij Bosilkov; Belene, 16 novembre 1900Sofia, 11 novembre 1952) è stato un vescovo cattolico bulgaro, della Congregazione della Passione di Gesù Cristo. Vescovo di Nicopoli, in Bulgaria, morì martire sotto il regime comunista. È stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II nel 1998.

Vincenzo Eugenio Bossilkov, C.P.
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Nicopoli (1947-1952)
 
Nato16 novembre 1900 a Belene
Ordinato presbitero25 luglio 1926 dal vescovo Damian Johannes Theelen, C.P.
Nominato vescovo26 luglio 1947 da papa Pio XII
Consacrato vescovo7 ottobre 1947 dal vescovo Ivan Romanov
Deceduto11 novembre 1952 (51 anni) a Sofia
 
Beato Eugenio Bossilkov

Vescovo e martire

 
Nascita16 novembre 1900 a Belene
Morte11 novembre 1952 (51 anni) a Sofia
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione15 marzo 1998
Ricorrenza11 novembre

Biografia

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Nato a Belene il 16 novembre 1900, lo stesso giorno venne battezzato con il nome di Vincenzo.

Formazione e ministero sacerdotale

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Nel 1911 entrò nel seminario dei Missionari Passionisti ad Oresh; dopo due anni passò in quello di Ruse. Nel 1914 fu inviato a studiare in Belgio e Paesi Bassi.

Il 28 aprile 1919 entrò nel noviziato passionista di Ere, in Belgio, dove professò nella congregazione dei passionisti il 29 aprile 1920.

Il 25 luglio 1926 fu ordinato presbitero, nella cattedrale di Ruse, dal vescovo Damian Johannes Theelen.

Dopo ulteriori studi a Roma tornò in Bulgaria, dove fu segretario di mons. Theelen, parroco di Bardarski Gheran ed amministratore apostolico della diocesi di Nicopoli.

Ministero episcopale

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Il 26 luglio 1947 papa Pio XII lo nominò vescovo di Nicopoli; succedette a Damian Johannes Theelen, deceduto il 6 agosto 1946. Il 7 ottobre 1947 ricevette l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di Ruse, dal vescovo Ivan Romanov, coconsacranti i vescovi Ivan Garufalov e Kiril Kurtev.

Il 17 settembre 1948 venne ricevuto in udienza da papa Pio XII, che gli predisse: "In Bulgaria l'aspetta la corona del martirio". Nonostante le pressioni perché restasse in Italia, tornò in patria, dove la persecuzione contro la Chiesa cattolica era ormai sistematica sotto il regime stalinista.

Il 18 febbraio 1949 scrisse al superiore provinciale passionista nei Paesi Bassi: "Ho il coraggio di vivere, spero di averlo anche per subire il peggio, restando fedele a Cristo, al Papa e alla Chiesa".

La causa del martirio fu la sua fedeltà alla Chiesa cattolica e al Papa, a servizio della fede cattolica che professava, durante il periodo di accanita persecuzione sotto il regime comunista che aveva preso il potere in Bulgaria dopo l'invasione e l'occupazione del 9 settembre 1944 da parte dell'esercito sovietico.

Tornato in Bulgaria fu arrestato il 16 luglio 1952, con l'accusa di aver costituito e diretto un'attività criminosa e sovversiva di spionaggio a servizio del Vaticano e dei paesi imperialisti. Il processo iniziò il 29 settembre presso il Palazzo di giustizia di Sofia; vi era imputato insieme ad altri 26 sacerdoti, a una suora e a due laici.

Il verdetto di condanna a morte per lui e tre sacerdoti assunzionisti fu emesso il 3 ottobre. Venne fucilato in carcere nella notte tra l'11 e il 12 novembre. L'ordine, a quanto sembra, venne direttamente da Mosca. Fu sepolto in una fossa comune in un luogo ancora sconosciuto.

Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 15 marzo 1998. La sua memoria liturgica si celebra l'11 novembre.

Genealogia episcopale

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La genealogia episcopale è:

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN34631586 · ISNI (EN0000 0000 6152 2903 · LCCN (ENno99013987 · GND (DE121578054 · BNF (FRcb13607508f (data) · J9U (ENHE987007303277905171