Faro di Capo Colonna
Il faro di Capo Colonna è un faro marittimo che si trova sull'omonimo promontorio, situato a sud di Crotone.
Faro di Capo Colonna | |||||||
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Stato | ![]() | ||||||
Regione | ![]() | ||||||
Provincia | ![]() | ||||||
Comune | ![]() | ||||||
Località | Capo Colonna | ||||||
Coordinate | 39°01′32.33″N 17°12′17.24″E | ||||||
Costruzione | 1873 | ||||||
Anno di attivazione | 1873 | ||||||
Altezza | 22 m | ||||||
Elevazione | 40 m s.l.m. | ||||||
Portata | 24 miglia nautiche | ||||||
Tipo ottica | Rotante | ||||||
Elenco fari | 3404[1] E2118 (ALL)[2] 10600 (NGA)[3] | ||||||
Visitabile | no | ||||||
Automatizzato | si | ||||||
Segnale | |||||||
Lampeggiante, un lampo bianco, periodo 5 s | |||||||
Periodo | 5 s | ||||||
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La particolarità del faro è quella di trovarsi contenuto nell'area archeologica di Capocolonna, presso lo storico capo Lacinio, ove si trovano i resti santuario di Hera Lacinia della polis Magno-Greca di Kroton, celebre per l'importanza sovralocale tra l'età arcaica e l'età romana[4].
Storia
modificaIl promontorio Lacinio ha una particolare vocazione a costituire un punto di riferimento per la navigazione. Lo stesso Santuario greco con il suo tetto in marmo bianco poteva essere avvistato a grande distanza e lo stesso promontorio costituiva un certo punto di riferimento per i vavigatori dell'antichità. Una funzione che svolge tuttora[5]. In età contemporeanea vicino al Faro vi sono i resti di due piccole costruzioni che ospitavano il telegrafo ottico di Claude Chappe, in funzione prima della costruzione del Faro stesso[6].
Il progetto del faro del 1865 era stato curato da Cesare Martin[7] e rientrava nel programma sviluppato dal regno post-unitario d'Italia nel periodo post-unitario compreso tra il 1864 e il 1891 di ampliamento ed uniformazione su tutto il territorio nazionale delle strutture di segnalazione costiera.
Il progetto venne approvato lo stesso anno, ed i lavori iniziarono nel 1866. Inizialmente si ipotizzò la fine dei lavori nel 1871, ma poi i lavori si protrassero[8] ed il faro entrò in funzione a tutti gli effetti nel 1873[9].
Il primo farista, che accese il fuoco del Faro di Capo Colonna, fu Gaetano Giulio Cesare, che aveva il compito di far ruotare la lanterna, con un sistema ad orologeria, che si caricava manualmente girando una manovella[10]. Infatti, Per molti anni, il faro era a luce fissa, ossia “sempre acceso” e visibile da tutte le direzioni. Oggi invece è dotato di luce “intermittente”, visibile ogni 5 secondi.
Nel 1904 il faro venne delimitato, e successivamente divenne a tutti gli effetti di proprietà della Marina Militare[9].
Nel 2021 a causa del dissesto idrogeologico del promontorio si sono verificato dei problemi strutturali che lo hanno reso inagibile[11]. È in corso la progettazione di lavori urgenti per l'eliminazione dei dissesti strutturali[12].
Dettagli tecnici
modificaIl faro si eleva per circa 20 metri di altezza. Il corpo principale della struttura, destinato ad ospitare l’alloggio del fanalista, presenta una cornice marcapiano che separa i due ordini di finestre ed un corpo centrale aggettante dalla parte del mare[7].
Alimentato elettricamente e ad ottica rotante, la luce è prodotta da una lampada alogena da 1000 W con un lampo bianco ogni 5 secondi della portata di 24 miglia nautiche, mentre una lampada LABI di riserva da 100 W con portata di 18 miglia nautiche è in dotazione all'infrastruttura semaforica in caso di guasto della lampada principale[13][14].
La luce di Capo Colonna è visibile in mare fino a 50 Km di distanza, e offre sicurezza ai naviganti in un tratto del Mar Ionio molto pericoloso per i forti venti, le insidiose correnti, le secche e gli scogli antistanti il promontorio.
Particolare la struttura della lanterna, realizzata in ghisa, che mostra graziose grondaie leonine di ispirazione liberty che sembrano rimandare, per quanto accidentalmente, alle antiche grondaie a testa di leone in terracotta che ornavano il tempio di Hera Lacinia.
Note
modifica- ^ Elenco dei Fari e Segnali da Nebbia, Marina Militare Italiana.
- ^ Admiralty List of Lights & Fog Signals (ALL), British Admiralty. Volume E
- ^ Publication 113, National Geospatial-Intelligence Agency.
- ^ Giuseppe Celsi, Il Santuario di Hera Lacinia, su Gruppo Archeologico Krotoniate (GAK), 7 novembre 2019. URL consultato il 14 gennaio 2025.
- ^ DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 aprile 1977, n. 816 Norme regolamentari ..., con la quale e' stata autorizzata l'adesione alla convenzione sul mare territoriale .... (GU Serie Generale n.305 del 09-11-1977), su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 15 gennaio 2025.«... la larghezza del mare territoriale italiano, sono tracciate ... Da Foce Fiume Neto (39° 12',50 - 17° 09',00) a Capo Colonna nord (39° 01',60 - 17° 12',50); Da Capo Colonna sud (39° 01',20 - 17° 12',40) a Capo Cimiti (38° 57',40 - 17° 10',40);»
- ^ (EN) Lo sviluppo socio-culturale del promontorio di Capo Colonna a Crotone nel quadro normativo regionale · Vincenzo Paolo Bagnato, Ada Palmieri, su Issuu. URL consultato il 14 gennaio 2025.
- ^ a b www.movio.beniculturali.it, https://www.movio.beniculturali.it/ascz/cartografiaarchiviodistatocatanzaro/it/72/faro-di-capo-colonna-prospetto . URL consultato il 14 gennaio 2025.
- ^ Supplemento al N° 855 del 24 Dicembre 1872, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Itlia.
- ^ a b Qualche curiosità sul Faro di Capo Colonna – Briganteggiando, su briganteggiando.it, 23 giugno 2018. URL consultato il 14 gennaio 2025.
- ^ Il Faro marittimo di Capocolonna, su Bella Crotone.
- ^ Tgcal24.it, Lo storico faro di Capocolonna protagonista delle Giornate Fai d'autunno a Crotone, su TGCAL24, 15 ottobre 2021. URL consultato il 14 gennaio 2025.
- ^ Faro di Capo Colonna (KR). indagini conoscitive sulle strutture finalizzate alla progettazione PFTE ed Esecutiva dell’intervento relativo ai “Lavori urgenti per l'eliminazione dei dissesti strutturali manifestatisi., su Portale Trasparenza Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. URL consultato il 14 gennaio 2025.
- ^ (EN) Russ Rowlett, Lighthouses of Italy: Calabria and Basilicata, su web.archive.org, 15 marzo 2018. URL consultato il 14 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2018).
- ^ CAPO COLONNE - Marina Militare, su www.marina.difesa.it. URL consultato il 14 gennaio 2025.
Voci correlate
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