Fatma Sultan (figlia di Murad III)
Fatma Sultan (in turco ottomano, فاطمہ سلطان, "Colei che si astiene"; Manisa, 1573 – Costantinopoli, 1620) è stata una principessa ottomana, figlia del sultano Murad III e della sua favorita Safiye Sultan. Era sorella del sultano Mehmed III.
Fatma Sultan | |
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Türbe Murad III, dove è sepolta Fatma Sultan | |
Sultana dell'impero ottomano | |
Nascita | Manisa, 1573 |
Morte | Costantinopoli, 1620 |
Sepoltura | Türbe di Murad III |
Luogo di sepoltura | Moschea Hagia Sofia, Istanbul |
Dinastia | Casa di Osman |
Padre | Murad III |
Madre | Safiye Sultan |
Coniugi | Bosnak Halil Pasha (1593-1603, ved.) Cafer Pasha (1604-1608, ved.) Hizir Pasha (1610-1610, ved.) contestato Kuyucu Murad Pasha (1611-1611, ved.) contestato |
Figli | Primo matrimonio Sultanzade Mahmud Bey Sultanzade Hasan Bey |
Religione | Islam sunnita |
Biografia
modificaFatma Sultan nacque a Manisa nel 1573. Suo padre era il futuro Murad III, figlio del sultano Selim II e nipote di Solimano il Magnifico, che allora era lo Şehzade che governava la regione. Sua madre era la sua favorita e futura Haseki Safiye Sultan[1].
Aveva almeno tre fratelli, Şehzade Mehmed (il futuro Mehmed III), Şehzade Selim e Şehzade Mahmud, e due sorelle, Hümaşah Sultan e Ayşe Sultan. Sue probabili sorelle erano anche Mihrimah Sultan e Fahriye Sultan.
Nel 1575 suo padre salì al trono e Fatma lo seguì a Costantinopoli.
Fra il 1580 e il 1582 sua madre cadde in disgrazia a causa di sua madre di Murad, Nurbanu Sultan, e sua sorella, Ismihan Sultan, e venne esiliata a Palazzo Vecchio. Fatma e le sue sorelle dovettero seguirla, mentre i suoi fratelli rimasero a Palazzo Topkapi in quanto eredi al trono. Fatma poté rientrare a Palazzo insieme alla madre e alle sorelle solo dopo il 1583, anno di morte di Nurbanu.
Secondo le fonti era molto simile a sua madre, ambiziosa, amante del potere e intrigante.
Il 6 dicembre 1593 suo padre la diede in sposa all'ammiraglio Bosnak Halil Pasha[2], con una dote di 300.000 ducati[3]. I festeggiamenti durarono sette giorni[4]. Halil Paşah rimase con la moglie incinta a Costantinopoli durante la campagna navale del 1595 e fu un alleato della suocera Safiye Sultan[5]. Fatma da questo matrimonio ebbe due figli.
Nel 1603 Fatma rimase vedova e l'anno dopo sposò Cafer Pascià[6], che venne promosso visir e governatore di Cipro, dove la coppia visse fino al 1608, quando Fatma rimase nuovamente vedova e tornò alla capitale[7].
Secondo alcune fonti, Fatma si sarebbe sposata altre due volte[8]: nel 1610 con Hizir Pasha, governatore di Van, Karaman, e Tamashvar, che morì nello stesso anno, e nel 1611 con Kuyucu Murad Paşah, visir del Divan, anche lui morto nello stesso anno.
Fatma morì nel 1620 e fu sepolta nel mausoleo Murad III nella moschea Hagia Sofia[9].
Discendenza
modificaFatma Sultan ebbe due figli dal suo primo matrimonio:
- Sultanzade Mahmud Bey (1595 - 1598)
- Sultanzade Hasan Bey (fra il 1596 e il 1604 - dopo il 1620)
Note
modifica- ^ Peirce 1993 , pag. 95
- ^ Uluçay 2011 , pag. 76
- ^ Uluçay 2011 , pag. 76.
- ^ Blake, Stephen P. (February 11, 2013). Time in Early Modern Islam: Calendar, Ceremony, and Chronology in the Safavid, Mughal and Ottoman Empires. Cambridge University Press. p. 103. ISBN 978-1-107-03023-7.
- ^ Cuerva, Ruben Gonzalez; Koller, Alexander (August 28, 2017). A Europe of Courts, a Europe of Factions: Political Groups at Early Modern Centres of Power (1550-1700). BRILL. p. 105. ISBN 978-9-004-35058-8.
- ^ Tezcan, Baki (November 2001). Searching for Osman: A reassessment of the deposition of the Ottoman Sultan Osman II (1618-1622). pp. 328 n. 18.
- ^ Börekçi, Günhan (2010). Factions and Favorites at the Courts of Sultan Ahmed I (r. 1603-17) and his Immediate Predecessors. pp. 236 n. 70.
- ^ Yılmaz Öztuna (2005). Devletler ve hânedanlar. Kültür Bakanlığı. p. 173. ISBN 978-975-17-0469-6
- ^ Uluçay 2011, p. 76
Bibliografia
modifica- Peirce, Leslie P. (1993). L'harem imperiale: donne e sovranità nell'impero ottomano . Stampa dell'Università di Oxford . ISBN 978-0-195-08677-5.
- Uluçay, Mustafa Çağatay (2011). Padişahların kadınları ve kizları . Ankara: Ötüken. ISBN 978-9-754-37840-5.