Ferrovia Agnone-Pescolanciano
La ferrovia Agnone–Pescolanciano era una linea ferroviaria a scartamento ridotto che collegava Agnone con Pescolanciano passando per Pietrabbondante in Molise. Fu distrutta nel 1943 dai guastatori nazisti e mai più ricostruita.
Agnone–Pescolanciano | |
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Stati attraversati | Italia |
Inizio | Agnone |
Fine | Pescolanciano |
Attivazione | 1915 |
Soppressione | 1943 |
Gestore | SAM (1942-1943)[1] |
Precedenti gestori | Curatore fallimentare Giovanni Ciampitti (1935-1942)[2] |
Lunghezza | 37,6 km |
Scartamento | 950 mm |
Elettrificazione | 1200 V CC |
Ferrovie | |
Storia
modificaLa costruzione della linea ferrata venne chiesta dalle popolazioni locali agnonesi con lo scopo di rompere l'isolamento delle aree dell'Alto Molise sin dall'inizio del secolo XX. Il progetto, redatto dall'ingegnere agnonese Federigo Sabelli, e fortemente voluto e sostenuto specialmente dai cittadini di Agnone, tra cui il Dr. Giuseppe Maria d'Onofrio e Venanzio Gamberale, venne concesso nel 1911 alla Società anonima per azioni Agnone-Pietrabbondante-Pescolanciano in Agnone[3], ed autorizzato l'esercizio con trazione elettrica; fu aperta al traffico il 6 giugno 1915[4] dalla Società per la Ferrovia Agnone-Pescolanciano (SFAP) a cui il concessionario originario aveva trasferito la concessione[5]. La linea aveva caratteristiche spiccate di ferrovia di montagna superando in qualche punto anche i 1.100 m s.l.m. La gestione venne assunta in seguito dalla concessionaria SAM (Società Automobilistica Molisana)[1].
La ferrovia svolse servizio viaggiatori e merci in piccole partite fino alla seconda guerra mondiale. Realizzava anche la coincidenza con i treni della linea Sulmona–Isernia nella stazione di Pescolanciano. Venne distrutta nel settembre del 1943 dai guastatori tedeschi in ritirata che ne minarono tutte le opere d'arte distruggendone in maniera capillare le infrastrutture. A causa dei gravi danni subiti non ne venne prevista più la ricostruzione[6].
Caratteristiche
modificaLa linea era lunga 37,6 km, a binario unico, scartamento ridotto (950 mm) e trazione elettrica a corrente continua e tensione di 1200 volt. La pendenza massima era del 42 per mille, il raggio minimo di 40 metri. Tutta la linea era ad un'altitudine superiore ai 600 m sul livello del mare, toccando l'apice al valico di Rocca Tamburri (1111 m)[7].
Percorso
modifica[2][8] Stazioni e fermate | ||||||
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Officina-Rimessa[9] † 1943 | |||||
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37+500 | Agnone † 1943 | 820 m s.l.m. | |||
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torrente Cerro[10] | |||||
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torrente S. Quirico[11] | |||||
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30+600 | Verrino † 1943 | 650 m s.l.m. | |||
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torrente Verrino[2][10] | |||||
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27+600 | Colle Vucci † 1943 | ||||
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torrente Gamberale[2][10] | |||||
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24+800 | Cassillo † 1943 | 885 m s.l.m. | |||
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21+700 | Officina Termica † 1943 | 1000 m s.l.m. | |||
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18+500 | Vastogirardi-Capracotta † 1943 | 1060 m s.l.m. | |||
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13+900 | Rocca Tamburri † 1943 | 1100 m s.l.m. | |||
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11+400 | Pietrabbondante † 1943 | 1000 m s.l.m. | |||
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8+100 | Trivento-Bagnoli sul Trigno † 1943 | 900 m s.l.m. | |||
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6+000 | Colle Meluccio † 1943 | 850 m s.l.m. | |||
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ponte Baranello sul fiume Trigno[2] | |||||
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per Sulmona / incrocio a livello[12] | |||||
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0+000 | Pescolanciano (SAM)[2][12] / Pescolanciano-Chiauci (RFI) | 762 m s.l.m. | |||
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per Isernia | |||||
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile |
Materiale rotabile
modificaSulla ferrovia prestarono servizio due locomotori, tre elettromotrici, tre rimorchiate e diciotto carri merci, tutti a due assi[5].
Note
modifica- ^ a b *** ATTO COMPLETO ***, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 6 dicembre 2020.
- ^ a b c d e f Cento anni fa l’Opera Grande degli agnonesi, su L'Eco, 1º agosto 2015. URL consultato il 5 dicembre 2020.
- ^ La concessione fu approvata con Regio Decreto n° 1258 del 6 luglio 1911, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 282 del 4 novembre 1911 Archiviato il 31 ottobre 2016 in Internet Archive..
- ^ Alessandro Tuzza, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it. URL consultato il 27 novembre 2018.
- ^ a b Muscolino, p. 115.
- ^ Atti parlamentari della Camera dei Deputati; seduta pomeridiana del 25 settembre 1951: risposta del Ministro dei trasporti Malvestiti all'interpellanza dell'on. Sammartino.
- ^ Muscolino, pp. 114-115.
- ^ Ferrovia Pescolanciano-Agnone - Ferrovie abbandonate, su ferrovieabbandonate.it. URL consultato il 5 dicembre 2020.
- ^ Stazione Agnone con Officina e Rimessa, su lerotaie.com.
- ^ a b c Molisealberi, Il Torrente Verrino, su molisealberi.com, 19 marzo 2014. URL consultato il 5 dicembre 2020.
- ^ (IT) Google Maps, su Google Maps. URL consultato il 5 dicembre 2020.
- ^ a b Coi binari fra le nuvole ….. ad incrociare la Pescolanciano-Agnone, su Altosannio magazine. URL consultato il 6 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2021).
Bibliografia
modifica- Federigo Sabelli, Relazione sul progetto della ferrovia economica Agnone-Pescolanciano, Agnone, Tipografia Sannitica, 1907.[1]
- Fabrizio Minichetti, SFAP: Società Ferroviaria Agnone Pescolanciano 1915-1944, Editrice Le rotaie.
- Piero Muscolino, Uno sguardo alle altre ferrovie d'Abruzzo e Molise scomparse, in Renzo Gallerati (a cura di), La ferrovia elettrica Penne-Pescara 1929-1963, Montesilvano, Grafica SiVA, 2008, p. 115.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ferrovia Agnone-Pescolanciano
Collegamenti esterni
modifica- Mappa della ferrovia dismessa, su ferrovieabbandonate.it.
- Franco Valente, Il Molise che sogno: Agnone: “Ru strasciòine”, un treno che non c’è più. Immagini e note sulla ferrovia scomparsa Agnone-Pescolanciano, su francovalente.it.
- Cento anni fa l’Opera Grande degli agnonesi, su ecoaltomolise.net.
- Coi binari fra le nuvole ….. ad incrociare la Pescolanciano-Agnone, su altosannio.it. URL consultato il 6 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2021).