Ferrovia del Duero

linea ferroviaria portoghese

La ferrovia del Duero è una linea ferroviaria a scartamento iberico che collega Ermesinde e Pocinho, in Portogallo. Prende nome dal fiume Duero, di cui segue la maggior parte del percorso. Tra Pocinho e Barca d'Alva, nel 1887, venne costruito un prolungamento per collegarla alla rete ferroviaria della Spagna; venne dismesso il 18 ottobre 1988.

Ferrovia
Stati attraversatiPortogallo (bandiera) PortogalloSpagna (bandiera) Spagna
InizioErmesinde
FinePocinho
Attivazione1875 - 1887
GestoreCaminhos de Ferro do Estado
Precedenti gestoriCompanhia dos Caminhos de Ferro Portugueses
Lunghezza171,5 km
Scartamentoiberico 1668 mm
NotePocinho-frontiera chiusa nel 1988
Ferrovie
 
Orario ferroviario del 20 dicembre 1875: tariffe e treni tra Porto e Caide
 
Convoglio regionale lungo il versante nord del fiume Duero

Prodromi

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Nel 1867 il governo portoghese presentò al Parlamento il progetto di vari collegamenti ferroviari da Porto per Pinhão, per Braga e verso la frontiera spagnola seguendo il corso del fiume Minho. Il 14 giugno 1872 fu approvata la costruzione della ferrovia del Minho e della ferrovia del Duero con un percorso passante da Penafiel[1]. Scopo principale della linea del Duero era il trasporto delle produzioni agricole e vinicole della regione, al tempo limitato al trasporto fluviale sul Río Duero[2]. Per la sua importanza economica la costruzione fu considerata prioritaria rispetto ad altre[3].

Si costruisce tra Ermesinde e Pinhão

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I lavori di costruzione delle ferrovie proposte ebbero inizio l'8 luglio 1872; Braga fu raggiunta il 20 maggio 1875[1]. L'operatività sulla linea del Duero ebbe inizio il 30 luglio 1875 con il completamento della prima tratta[1]; Régua fu raggiunta il 15 luglio 1879[4] e Pinhão il 1º luglio 1880[1].

Prosecuzione da Pinhão a Barca D'Alva e collegamento internazionale

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Viadotto in ferro di Barca d'Alva

L'apertura della linea fino a Pinhão realizzava il principale scopo della "Linea del Duero", stabilire cioè un collegamento con tale regione. Ma presto si pensò al prolungamento verso la frontiera spagnola, a Barca d'Alva per cui, il 23 luglio 1883, ne venne decisa la costruzione[1]. La linea fu aperta fino al Tua il 1º settembre 1883 mentre Pocinho fu raggiunta il 10 gennaio 1887[1].

Il tratto fino a Barca d'Alva fu inaugurato il 9 dicembre 1887[5][6]; lo stesso giorno fu inaugurata la linea internazionale Barca d’Alva-La Fuente de San Esteban che connetteva la linea del Duero alla rete ferroviaria spagnola, consentendo un servizio ferroviario diretto tra Porto e Salamanca[7]. Questa era la quinta connessione internazionale costruita da un gruppo di finanzieri di Porto che aveva preso il nome di "Sindicato Portuense"[8][9].

Nascono le ferrovie dello stato

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Con la legge del 14 luglio 1899 nacquero in Portogallo le Caminhos de Ferro do Estado, un'azienda dotata di una relativa autonomia di gestione delle ferrovie costruite dallo Stato[10]; la ferrovia del Duero fu inserita nella "Divisione statale del Duero e del Minho"[11].

Fasi di costruzione

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Viadotto di Ferradosa sul fiume Duero
Tratta Lunghezza Inaugurazione
Ermesinde – Penafiel 30,311 km 29 luglio 1875
Penafiel – Caíde 7,328 km 20 dicembre 1875
Caíde – Juncal 18,818 km 15 settembre 1878
Juncal – Peso da Régua 38,371 km 15 luglio 1879
Peso de la Régua – Ferrão 15,813 km 4 aprile 1880
Ferrão – Pinhão 7,611 km 1º giugno 1880
Pinhão – Tua 12,993 km 1º settembre 1883
Tua – Pocinho 31,678 km 10 gennaio 1887
Pocinho – Côa 9,061 km 5 maggio 1887
Côa – Barca D’Alva - frontera 18,882 km 9 dicembre 1887

Il XX secolo

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Il 7 febbraio 1902 furono approvati i progetti per la costruzione di due ponti sul fiume Duero, uno stradale di accesso alla stazione di Pinhão e l'altro ferroviario e stradale nei pressi di Pocinho per la ferrovia del Sabor e la strada reale n. 9[12].

La ferrovia Barca d’Alva-Salamanca si rivelò improduttiva dal punto di vista finanziario già dopo il fallimento del Sindicato Portuense e la sua integrazione nella "Compañía de las Docas de Porto y de los Ferrocarriles Peninsulares"[8]. La linea venne rilevata in gestione dalla "Compañía de Ferrocarriles de Salamanca a la Frontera de Portugal" e utilizzata per l'instradamento del "Sud Expresso" in quanto permetteva una riduzione del tempo di percorrenza di circa 5 ore[9].

Nel 1927, la Companhia dos Caminhos de Ferro Portugueses vinse la gara bandita dalle ferrovie dello Stato per la gestione delle linee compresa quella del Duero[11].

Chiusura del collegamento internazionale

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Il 30 settembre 1984 il governo spagnolo deliberò la chiusura al traffico di numerose tratte ferroviarie a partire dal 1º gennaio del 1985; uno di questi fu la ferrovia tra La Fuente de San Esteban e La Fregeneda e comportò la chiusura del Ponte Internazionale di Barca D'Alva e della stazione[13].

Nel 1988 anche sul ramo portoghese venne presa la stessa decisione motivata dalla scarsa redditività della tratta ferroviaria Pocinho-Barca d'Alva; la linea del Duero fu ridimensionata alla tratta Ermesinde-Pocinho dismettendo la sezione fino Barca d’Alva a partire dal 18 ottobre dello stesso anno[14].

Caratteristiche

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La ferrovia prende nome dal fiume Douro, che viene seguito dal tracciato sul suo versante nord da Régua fino al viadotto di Farradosa, che attraversa il fiume; la ferrovia prosegue seguendo il versante sud del fiume fino a Pocinho. Da tale località proseguiva, fino al 1988 fino alla frontiera con la Spagna. La tratta internazionale fino a Barca d'Alva permetteva di raggiungere, fino al 1985, Salamanca; questa connessione consentiva servizi ferroviari diretti tra tale località e Porto, mediante la Ferrovia del Minho.

Stazioni e fermate
     
Ferrovia del Minho Porto S.B.
     
Connessione di São Gemil → per L.ª Leixões
     
8,430 Ermesinde
     
8,976 Ferrovia del Minho Valença
     
9,500 Ermesinde (fermata dismessa)
     
10,406 Cabêda (Alfena)
     
14,300 Suzão
     
15,965 Valongo
     
18,622 São Martinho do Campo
     
21,815 Terronhas
     
23,387 Trancoso
     
25,332 Recarei-Sobreira
     
28,170 Parada
     
30,169 Cête
     
31,760 Irivo
     
31,904 R. Irivo
     
     
32,445 R. Irivo
     
33,154 Oleiros
     
34,940 Paredes
     
× fiume Sousa
     
37,400 Santiago
     
37,990 Penafiel
     
Caminho de Ferro de Penafiel à Lixa e Entre-os-Rios(CFPLE) Entre-os-Ríos
     
Penafiel † (staz. antica)
     
CFPLE Lixa
     
40,785 Bustelo
     
43,057 Meinedo
     
46,075 Caíde
 
 
 
37,9 Galleria Tapada (1086 m) × Autostrada A11
     
48,815 Oliveira
     
50,814 Vila Meã
     
50,817 Recesinhos
     
55,323 Livração
     
Ferrovia del Tâmega chius. dal 2009
     
fiume Támega
     
59,954 Marco de Canaveses
     
64,910 Juncal
     
65,201 Galleria Juncal (1621 m)
     
69,851 Pala
     
72,362 Mosteirô
     
75,318 Portuzelo
     
75,7 Ramal Aregos-CPE
     
78,374 Aregos
     
81,658 Mirão
     
84,090 Ermida
     
87,669 Porto Rei
     
91,412 Barqueiros
     
94,614 Rede
     
98,034 Caldas de Moledo
     
101,815 Godim (ant. Quatro Caminhos)
     
103,297 Régua
 
 
 
L.ª de Lamego prog. abband.
     
Ponte Ferroviario del Corgo × fiume Corgo
     
104,500 L.ª del Corgo chius. dal 2009
     
107,595 (antico tracciato)
     
107,769 Bagaúste
     
(antico tracc)
     
112,237 Covelinhas
     
116,411 Gouvinhas
     
119,219 Ferrão
     
123,369 Chanceleiros
     
126,830 Pinhão
     
132,321 Cotas
     
135,186 Castedo
     
138,428 São Mamede do Tua
     
fiume Tua
     
139,727 Tua
     
L.ª del Tua chius. dal 2008
     
145,136 Alegria
     
147,001 Galleria di Valeira (712 m)
     
(antico tracc)
     
Ponte Ferroviario di Ferradosa × fiume Duero
     
Ferradosa †(staz. ant.)
     
150,612 Ferradosa
     
(antico tracc)
     
153,133 Vargelas
     
158,400 Vesúvio
     
162,962 Freixo de Numão - Mós do Douro
     
168,801 Galleria Saião (752 m)
     
171,522 Pocinho
     
L.ª del Sabor † 1988
     
180,6 Foz Côa † 1988
     
fiume Côa † 1988
     
187,3 Castelo Melhor † 1988
     
189,1 Almendra † 1985
     
191,1 Barca d'Alva † 1985
     
191,8   Portogallo  Spagna × Viadotto sul fiume Águeda\ † 1985
     
ferrovia Barca d'Alva-La Fuente de San Esteban (per Salamanca)
  1. ^ a b c d e f Gaceta de los Ferrocarriles, n. 1684, pp. 92, 93.
  2. ^ Viegas, p. 27.
  3. ^ Santos, p. 118.
  4. ^ Los Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, p. 31.
  5. ^ Martins et al, p. 12.
  6. ^ Historia de Portugal en Fechas, p. 228.
  7. ^ Los Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, p. 12.
  8. ^ a b Martins et al, p. 39.
  9. ^ a b Los Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, p. 36.
  10. ^ Gaceta de los Ferrocarriles, n. 1683, pp. 76, 77.
  11. ^ a b Los Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, p. 62.
  12. ^ Gaceta de los Ferrocarriles, n. 341, p. 75.
  13. ^ (ES) Jorge Rubio; Almagro, Manuel Rubio, Aventura y ferrocarril, in Maquetren, n. 30, pp. 16-21.
  14. ^ Reis et al, p. 150.

Bibliografia

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  • (PT) Rui Capelo; Augusto Monteiro; João Nunes; António Rodrigues; Luís Torgal; Francisco Vitorino, História de Portugal em Datas, Círculo de Leitores, Lda. e Autores, 1994, p. 480, ISBN 972-42-1004-9.
  • (PT) João Paulo Martins, Madalena Brion, Miguel de Sousa, Maurício Levy, Óscar Amorim, O Caminho de Ferro Revisitado, O Caminho de Ferro em Portugal de 1856 a 1996, Caminhos de Ferro Portugueses, 1996, p. 446.
  • (PT) Francisco Cardoso dos Reis; Rosa Maria Gomes; Gilberto Gomes et al, Os Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, CP-Comboios de Portugal e Público-Comunicação Social S. A., 2006, p. 238, ISBN 989-619-078-X.
  • (PT) Luís Filipe Rosa Santos, Os Acessos a Faro e aos Concelhos Limítrofes na Segunda Metade do Séc. XIX, Faro, Câmara Municipal de Faro, 1995, p. 213.
  • (PT) Francisco José Viegas, Comboios Portugueses, Um Guia Sentimental, Lisbona, Círculo de Editores, 1988, p. 185.
  • (ES) Historia de Portugal en Fechas, Círculo de Leitores, Lda. y Autores, 1994, p. 480, ISBN 972-42-1004-9.
  • (ES) Los Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, CP-Comboios de Portugal y Público-Comunicação Social S. A., 2006, p. 238, ISBN 989-619-078-X.
  • (ES) Pedro Lains, Álvaro Ferreira de la Silva, Historia Económica de Portugal 1700-2000: El Siglo XIX, vol. 2, Lisboa, ICS-Imprensa de Ciencias Sociales, 2005, p. 491, ISBN 972-671-139-8.

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