Fiasca da pellegrino
La fiasca da pellegrino (o del pellegrino) è un genere di contenitore che permette il trasporto di piccole quantità di liquido con l'ausilio di una corda a tracolla o a spalla.
Descrizione e storia
modificaNel corredo del pellegrino, oltre il bordone e la conchiglia, la fiasca (spesso realizzata con la zucca lagenaria) è anche il simbolo del viaggiare a piedi.
Le copie sopravvissute fino ai giorni nostri possono essere in vari tipi di metallo, di ceramica o di vetro. La fiasca da pellegrino si presenta di forma lenticolare con quattro anse o prese forate disposte sui fianchi. Il suo collo è cilindrico o troncoconico.
Attestata sin dall'età del ferro nel Mediterraneo occidentale, la fiasca da pellegrino è un caratteristico recipiente in ceramica di origine filistea e fenicia[1], che sembra conoscere in Sardegna un grande successo dove fu ampiamente e per lungo tempo imitata particolarmente nel periodo nuragico. Di tradizione cipriota ma documentate anche in diversi contesti etruschi che ebbero contatti con la Sardegna[2] sono le riproduzioni di fiasche del pellegrino miniaturizzate in bronzo (alle quali spesso si attribuisce un importante valore simbolico e rituale).
Durante il Rinascimento, la fiasca da pellegrino è una tipologia frequente (in maiolica e in vetro) nel vasellame da mensa dei palazzi signorili. Era utilizzata principalmente esposta sulle credenze dei banchetti principeschi.
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Fiasca in terracotta con cordicella per la sospensione risalente al Nuovo Regno dell'Egitto. Museo Egizio, Torino.
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Fiasca in vetro cristallino con decori a smalti policromi e oro
(bottega veneziana, fine XV secolo) -
Fiasca da pellegrino o da viandante, Ceramica di Mantova (riproduzioni del XV secolo)
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Rappresentazione di pellegrini
xilografia di Jost Amman (1528) -
Fiasca stemmata in maiolica, inizio del XVI secolo
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Fiasche (a destra, forse del XV-XVI sec., a sinistra, forse XVII sec.) in terracotta ingobbiata, dipinta e invetriata
Note
modifica- ^ Piero Bartoloni, L'Africa romana (PDF), su eprints.uniss.it, Carocci editore, 2012, p. 1853. URL consultato il 14 maggio 2016.
- ^ Maria Ausilia Fadda, Il museo speleo-archeologico di Nuoro - Sardegna Cultura (PDF), su sardegnacultura.it, Carlo Delfino editore, 2006, p. 64. URL consultato il 14 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2007).
Voci correlate
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