Fiavé

comune italiano, in provincia autonoma di Trento
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Fiavé è un comune italiano di 1 066 abitanti[3] della provincia autonoma di Trento in Trentino-Alto Adige. È situato nelle valli Giudicarie esteriori, sull'altopiano morenico di Lomaso. Nel comune è localizzato il biotopo Fiavé, nel quale si trova anche il sito archeologico di Fiavé uno dei siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi, dal 2011 nell'elenco del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Fiavé
comune
Fiavé – Stemma
Fiavé – Veduta
Fiavé – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Amministrazione
SindacoNicoletta Aloisi (lista civica) dal 22-9-2020
Territorio
Coordinate46°00′16″N 10°50′32″E
Altitudine660 m s.l.m.
Superficie24,28[2] km²
Abitanti1 066[3] (31-10-2021)
Densità43,9 ab./km²
FrazioniBallino, Favrio (Favri), Stumiaga[1]
Comuni confinantiComano Terme, Bleggio Superiore, Ledro, Tenno
Altre informazioni
Cod. postale38075
Prefisso0465
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022083
Cod. catastaleD565
TargaTN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona F, 3 434 GG[5]
Nome abitantifiavetani (i fiavégi)
Patronosanti Fabiano e Sebastiano
Giorno festivo20 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Fiavé
Fiavé
Fiavé – Mappa
Fiavé – Mappa
Posizione del comune di Fiavé nella provincia autonoma di Trento
Sito istituzionale

Origini del nome

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I primi toponimi del paese di cui si ha notizia risalgono al XIII secolo: de Flavedo attestato nell'anno 1205-1217, Flaveum, Flaveium nel 1244 e villa Flavei nel 1313. Il nome Fiavé è un derivato con il suffisso -ētum dal latino fabulē che significa frasca, il bastoncino di sostegno per piante di legumi[6], quindi fabūlētum. Tramite metatesi il toponimo è diventato poi flavedo e quindi Fiavé[7].

La forma antica usata per il nome dell'abitante di Fiavé è flaveio (da flave(d)o con inserzione della i) che poi è stata trasformata al plurale in fiavégi, l'attuale forma dialettale, che in italiano diventa fiaveggiani o anche fiavetani.[8][9]

I primi insediamenti umani nella zona del Comune di Fiavé risalgono al 2300 a.C. e all'età del Bronzo. Durante l'impero romano e fino all'alto medioevo Fiavé apparteneva al municipio di Brescia ed era divisa in due rioni: il rione dei Sabadini a sud e dei Sotratori a nord. Nel periodo Medioevale e in età moderna tutti gli aspetti della vita comunitaria di Fiavé erano regolati attraverso antichi documenti chiamati carte di Regola che fornivano le basi dell'ordinamento civico del Comune. Le prime carte di Regola risalgono al 1458 per Fiavé, 1778 per Stumiaga, 1793 per Favrio e 1794 per Ballino. Nel 1996 le carte di Regola sono state sostituite dagli statuti comunali.[1]

Di particolare interesse per lo sviluppo del territorio fu la presenza a Fiavé, quale curato tra il 1893 e il 1898, di don Lorenzo Guetti, padre fondatore della cooperazione trentina. Sotto il suo diretto impulso nascerà a Fiavé la seconda cassa rurale trentina a sistema Raiffeisen (la prima fu quella di Quadra[10]) e una famiglia cooperativa della quale don Guetti fu il primo presidente[11]. Fu proprio a Fiavé che il prete giudicariese intraprese un percorso di formazione e promozione della cooperazione[12].[13]

Simboli

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La tazza di Fiavé al Museo delle palafitte di Fiavé.

Lo stemma e il gonfalone del Comune di Fiavé sono stati adottati con delibera consigliare del 30 aprile 1991, n. 32 e approvati con delibera della Giunta Provinciale del 7 giugno 1991, n. 7089.[14]

Stemma

«Troncato: nel 1º di verde, alla ninfea d'argento; nel 2º d'oro, al caratteristico reperto preistorico noto come Tazza di Fiavé, di nero. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale legate da un nodo d'oro.»

Nella parte inferiore del troncato, di colore giallo oro, c'è un reperto archeologico noto come tazza di Fiavé; la parte superiore presenta una ninfea su uno sfondo verde, tipica della torbiera di Fiavé, la zona in cui ora è situato il Biotopo Fiavé.

Gonfalone

«Drappo del rapporto di 5/9 troncato di giallo e di verde, caricato al centro dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti sovrastante la dicitu- ra in argento Comune di Fiavé, concavemente disposta, bordato e frangiato dello stesso, terminante in punta in 4 pendanti rettangolari e unito al bilico con 4 merli guelfi. Il bilico sarà appeso all'asta, foderata da una guaina di velluto verde ornato con bullette d'argento disposte a spirale, mediante un cordone del medesimo arricchito alle estremità di analoghe nappe.»

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa dell'Immacolata e dei Santi Fabiano e Sebastiano

Nel Comune di Fiavé sono presenti numerose chiese[1]:

Castello

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Vicino alla località Curé è situato Castel Campo, un antico castello medioevale menzionato per la prima volta nel 1163 ma ricostruito a causa di un incendio nel 1457.[15] Dalla frazione di Ballino è raggiungibile a piedi tramite un sentiero la Camerona, una grotta con un vasto ingresso di 20 metri di larghezza e 12 metri di altezza e nei dintorni della frazione è presente anche una cascata alta circa 30 metri.

Architettura rurale

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Nel paese di Fiavé e nelle sue frazioni sono presenti inoltre molti ponti e portali di case rurali tipiche delle Giudicarie Esteriori.[1]

Zona palafitticola e biotopo

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Biotopo Fiavé e Sito archeologico di Fiavé.

Nel comune di Fiavé è presente un biotopo dichiarato protetto nel 1988 e considerata Sito di Importanza Comunitaria (codice SIC IT3120068) per la presenza di una delle più vaste torbiere del Trentino e come luogo di nidificazione, sosta o svernamento di varie specie di uccelli, anche protette.

All'interno del biotopo inoltre, nella zona dove un tempo era situato il lago Carera (ora chiamata torbiera o palù), è situata un'importante zona palafitticola nella quale sono stati fatti molti ritrovamenti archeologici negli anni sessanta.

Nel 2011 l'UNESCO ha dichiarato Patrimonio dell'umanità 111 siti archeologici presenti sulle Alpi fra cui quello all'interno del Biotopo Fiavé.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[16][17]

Cultura

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La scuola elementare di Fiavé.

Nel comune sono presenti una scuola elementare ed una scuola materna.

A Fiavé è presente il Museo delle palafitte di Fiavé che è dedicato al sito archeologico situato nel Biotopo Fiavé.

Nella località Le Cornelle ha sede l'emittente radiofonica Radio DIGI-ONE.[18]

Infrastrutture e trasporti

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Il comune è attraversato dalla strada statale 421 dei Laghi di Molveno e Tenno.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1952 1957 Luigi Forelli Sindaco
1957 1961 Paolo Calza Sindaco
1961 1969 Gino Zanini Sindaco
1969 1974 Geremia Zanini Sindaco
1974 1975 Emilio Franceschi Sindaco
1975 1977 Renzo Giordani Sindaco
1977 1985 Luigi Calza Sindaco
1985 1995 Beniamino Bugoloni Sindaco
1995 8 maggio 2005 Sandro Guella Lista Insieme (lista civica) Sindaco [19]
9 maggio 2005 10 maggio 2015 Nicoletta Aloisi Rinnoviamo con voi (lista civica) Sindaco [20][21]
10 maggio 2015 21 settembre 2020 Angelo Zambotti lista civica Sindaco [22][23]
22 settembre 2020 in carica Nicoletta Aloisi lista civica Sindaco [24]

Variazioni

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Nel 1928[25] il comune viene soppresso e i suoi territori aggregati al nuovo comune di Lomaso; nel 1952[26] il comune viene ricostituito comprendendo anche i territori dell'ex comune di Stumiaga.[27]

  1. ^ a b c d Inquadramento geografico, storico-culturale, su comune.fiave.tn.it, Comune di Fiavé. URL consultato il 29 novembre 2013 (archiviato il 29 novembre 2013).
  2. ^ Dati del Comune di Fiavé sul sito comuni-italiani.it
  3. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Wilhelm Meyer-Lübke, Romanisches etymologisches Wörterbuch, Heidelberg, C. Winter, 1935.
  7. ^ Carlo Battisti, Maria Luisa Vecchi, Atlante toponomastico della Venezia Tridentina, Commento al foglio XI: I nomi locali della Valle del Sarca, Firenze, Istituto Studi Per L'alto Adige, 1956, p. 46, OCLC 15800894.
  8. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron, 1981, OCLC 8670704.
  9. ^ Giuliano Gasca Queirazza, et al, Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1995, p. 271, ISBN 88-02-04384-1.
  10. ^ Giorgio Corradi, Larido: La prima Cassa Rurale, su donguettilorenzo.com. URL consultato il 31 dicembre 2012 (archiviato il 31 dicembre 2012).
  11. ^ Giorgio Corradi, Don Lorenzo alla guida della famiglia cooperativa di Fiavé, su donguettilorenzo.com, 25 dicembre 2011. URL consultato il 31 dicembre 2012 (archiviato il 31 dicembre 2012).
  12. ^ Giorgio Corradi, Promozione e formazione alla cooperazione a Fiavé, su donguettilorenzo.com, 25 dicembre 2011 (archiviato il 31 dicembre 2012).
  13. ^ Associazione "Don L.Guetti, ieri,oggi e domani", Vita e opere di Don Lorenzo Guetti, su nuke.donguetti.it. URL consultato il 31 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2012).
  14. ^ Adozione dello stemma e del gonfalone del Comune di Fiavé (PDF), in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige, n. 32 del 23/07/1991, pp. 2520-2521 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2012).
  15. ^ Storia del castello sul sito ufficiale, su castelcampo.com. URL consultato il 20 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2010).
  16. ^ Dati ISTAT sul sito Comuni-Italiani.it.
  17. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  18. ^ Sito ufficiale di Radio DIGI-ONE.
  19. ^ Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Elezioni comunali di Fiavé del 2000 (PDF), su regione.taa.it, 17 giugno 2004. URL consultato il 6 giugno 2012 (archiviato il 28 dicembre 2012).
  20. ^ Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Elezioni comunali di Fiavé del 2005 (PDF), su regione.taa.it, 13 ottobre 2008. URL consultato il 18 giugno 2012 (archiviato il 28 dicembre 2012).
  21. ^ Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Elezioni comunali di Fiavé del 2010 (PDF), su regione.taa.it, 3 aprile 2012. URL consultato il 18 giugno 2012 (archiviato il 28 dicembre 2012).
  22. ^ Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Elezioni comunali di Fiavé del 2010 (PDF), su regione.taa.it, 8 settembre 2015. URL consultato il 20 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2018).
  23. ^ Elezioni comunali di Fiavé del 2010, su elezionicomunali.tn.it (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2016).
  24. ^ Elezioni comunali di Fiavé del 2020, su 2020.elezionicomunali.tn.it. URL consultato l'8 ottobre 2020 (archiviato l'8 ottobre 2020).
  25. ^ Regio Decreto 12 febbraio 1928 n. 414
  26. ^ Legge Regionale 16 aprile 1952, n. 9, in materia di "Ricostituzione del comune di Fiavé" (documento in data 28 dicembre 2012).
  27. ^ ISTAT, Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000, Roma, ISTAT, 2001, ISBN 88-458-0574-3.

Bibliografia

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  • Luigi Baroldi, Memorie di Fiavé e delle Giudicarie, Trento, Monauni, 1893, ISBN non esistente, OCLC 797434876.
  • Mario Levri, La Chiesa parrocchiale di Fiavé: nel primo centenario, Fiavé, Parrocchia del SS. Fabiano e Sebastiano, 1985, OCLC 797267534.
  • Tulio Marchetti, Fatti, uomini e cose delle giudicarie nel Risorgimento (1848-1918), Trento, Scotoni, 1926, ISBN non esistente, OCLC 82392128.
  • Renato Perini, Le palafitte di Fiavé, Fiavé, Gruppo Ricerca e Studi Giudicariese, 1975, OCLC 797055290.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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