Logfia minima
Logfia minima Dumort., 1827 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae).[1][2]
Bambagia minima | |
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Logfia minima | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Gnaphalieae |
Sottotribù | Gnaphaliinae |
Genere | Logfia |
Specie | L. minima |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Gnaphalieae |
Genere | Logfia |
Specie | L. minima |
Nomenclatura binomiale | |
Logfia minima Dumort., 1827 | |
Sinonimi | |
Filaggine minima |
Etimologia
modificaIl nome del genere è un anagramma del genere Filago.[3]. L'epiteto specifico (minima) indica una pianta con piccole dimensioni.[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Barthélemy Charles Joseph Dumortier (1797-1878) nella pubblicazione " Florula belgica, opera majoris prodromus, auctore ..." ( Fl. Belg. (Dumortier) 68) del 1827.[5]
Descrizione
modificaPortamento. La specie di questa voce ha un habitus di tipo erbaceo annuale. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme, e sono munite di asse fiorale eretto e con poche foglie. Una delle caratteristiche più particolari di questa specie sono le infiorescenze in quanto una generazione dei capolini sembra elevarsi sopra il grappolo precedente che l'ha generato. Inoltre l'habitus della pianta è cespitoso (diversi fusti crescono dalla base verso l'alto). Queste piante sono considerate monoiche in quanto i capolini contengono fiori femminili esternamente e fiori ermafroditi (e quindi anche maschili) centralmente. I cauli di queste piante sono provvisti del floema, ma non di canali resiniferi; mentre i sesquiterpeni lattoni sono normalmente assenti (piante senza lattice).[6][7][8][9][10][11][12]
Radici. Le radici sono secondarie da fittone.
Fusto. Altezza media: 2,5 – 15 cm.
- Parte ipogea: la parte sotterranea è fittonante.
- Parte epigea: la parte aerea del fusto è ramosa nella parte apicale. Le ramificazioni sono dicotomo-corimbose[13]. Il portamento è ascendente o a volte prostrato.
Foglie. Le foglie sono soprattutto caulinari; sono disposte in modo alterno e addensate in modo continuo lungo il caule. La forma è intera, lesiniforme con pelosità appressata. Il colore è grigiastro. Dimensione delle foglie: lunghezza 7 – 10 mm; larghezza 1 - 1,5 mm.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono scapose o composte da pochi capolini (3 - 7) raccolti in glomeruli subsferici e corimbosi. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale sessile di tipo discoide. I capolini, avvolti alla base da filamenti lanosi, sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a campanulate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, da 15 a 20 e a consistenza cartilaginea e colorate di marrone, sono disposte in modo più o meno embricato su 3 - 4 serie e possono essere connate alla base (strati di stereoma indiviso); talora possono avere un margine ialino; la forma è ottusa sono e sono disposte in modo patente (formano, alla fruttificazione, una stella con 5 angoli acuti); quelle interne sono acuminato-mucronate. Il ricettacolo è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma normalmente è conica. Dimensione dei capolini: larghezza 1 – 2 mm; lunghezza 3 – 3,5 mm. Dimensione dell'involucro: 3 – 3,5 mm.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre tubulosi, attinomorfi e si distinguono in:
- fiori del disco esterni (da 8 a 12 senza pappo; da 18 a 30 con pappo): sono femminili, filiformi e sono disposti in modo uniseriato, crescono all'ascella di una squama dell'involucro ed hanno la particolarità che il tubo corollino è inserito all'apice dell'ovario;
- fiori del disco centrali (da 3 a 5 per capolino): sono ermafroditi; le forme sono tubulari;
In questo gruppo di piante i fiori radiati (ligulati o del raggio) sono assenti; a volte sono confusi con i fiori femminili (tubulosi) del disco esterno più o meno sub-zigomorfi con un lembo piatto e possono essere interpretati come fiori del raggio.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[14]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la forma della corolla normalmente è tubolare con 5 lobi (raramente 4); i lobi hanno delle forme da lanceolate o deltate a lineari. I fiori sono colorati di giallastro.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) sono prive di sperone, ma hanno la coda (una sola); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è di tipo echinato (con punte sporgenti) a forma sferica è formato inoltre da due strati di ectesine, mentre lo strato basale è spesso e regolarmente perforato (tipo “gnafaloide”).[8]
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è intero o biforcato con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi hanno una forma allungata; possono essere ricoperti da minute papille o avere dei penicilli apicali o dorsali. Le superfici stigmatiche sono separate.[8]
- Antesi: da maggio ad agosto.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, dimorfici (i fiori esterni non hanno pappo), sono piccoli a forma oblunga; la superficie può essere ricoperta di piccoli peli doppi a forma clavata; il pericarpo può essere percorso longitudinalmente da alcuni fasci vascolari. Sono provvisti di un pappo ben sviluppato (con 13 - 16 setole) e uniseriato se tali frutti sono generati dai fiori più interni (se sono generati da quelli più periferici sono invece privi di pappo[13]).
Biologia
modificaImpollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
modificaGeoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Centro-Europeo / Sud-Siberiano, ma anche secondo altri testi[16] Ovest Europeo / Mediterraneo..
Distribuzione: in Italia questa pianta è rara e si trova al nord e al centro; ma anche in Calabria e Sardegna. Nelle Alpi è presente sicuramente nelle seguenti province: IM, CN, AO, NO, CO, SO, BZ. Oltreconfine (sempre nelle Alpi) si trova in Francia (dipartimenti di Alpes-de-Haute-Provence, Hautes-Alpes, Alpes-Maritimes, Drôme, Isère, Savoia e Alta Savoia), in Svizzera (cantoni Vallese e Ticino), in Austria (Länder della Stiria e Austria Inferiore). Sugli altri rilievi europei è ovunque presente[16]. Si trova anche in Scandinavia, Isole Britanniche e nel Magreb.[2]
Habitat: l'habitat tipico per queste piante sono i campi (vigne, oliveti e colture in genere), le zone incolte, ambienti ruderali, zone rocciose e i bordi dei sentieri. Il substrato preferito è siliceo (ma anche siliceo-calcareo) con pH acido e medi valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini queste piante si possono trovare da 200 fino a 1.300 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano.
Fitosociologia
modificaAreale alpino
modificaDal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[16]
- Formazione: delle comunità pioniere a terofite e succulente
- Classe: Koelerio-Corynephoretea
- Ordine: Corynephoretalia
- Alleanza: Thero-Airion
- Ordine: Corynephoretalia
- Classe: Koelerio-Corynephoretea
- Formazione: delle comunità pioniere a terofite e succulente
Areale italiano
modificaPer l'areale completo italiano L. minima appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]
- Macrotipologia: vegetazione delle praterie
- Classe: Koelerio glaucae-Corynephoretea canescentis Klika in Klika & V. Novák, 1941
- Ordine: Corynephoretalia canescentis Klika, 1934
- Alleanza: Corynephorion canescentis Klika, 1931
- Ordine: Corynephoretalia canescentis Klika, 1934
- Classe: Koelerio glaucae-Corynephoretea canescentis Klika in Klika & V. Novák, 1941
- Macrotipologia: vegetazione delle praterie
Descrizione. L'alleanza Corynephorion canescentis è relativa a comunità costituite da specie perenni che si sviluppano su sabbie acide o decarbonatate nelle aree interne. Queste comunità si presentano in modo discontinuo nelle praterie aride, ricche di licheni o dune sabbiose interne di origini fluviale. La distribuzione di questa cenosi si sviluppa dalla Francia, alla Germania fino all'Ucraina, compresa l'Inghilterra orientale. In Italia queste comunità sono rare e si rinvengono al Nord lungo i corsi medi dei fiumi.[18]
Specie presenti nell'associazione: Agrostis capillaris, Corynephorus canescens, Cladonia fogliacea, Cladonia furcata, Cladonia pixidata, Cladonia portentosa, Cetraria aculeata, Rumex acetosella, Thymus serpyllum, Hypochaeris radicata, Jasione montana, Logfia minima, Hieracium pilosella, Spergula morisonii, Teesdalia nudicaulis, Arabidopsis thaliana, Spergula morisonii, Teesdalia nudicaulis e Koeleria glauca.
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[19], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[20] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[21]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Il basionimo per questa specie è: Gnaphalium minimum Sm., 1800
Filogenesi
modificaIl genere di questa voce è descritto nella tribù Gnaphalieae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae.[22][23] La sottotribù Gnaphaliinae è caratterizzata da portamenti di vario tipo con specie ginomonoiche e monoiche, da foglie con margini interi, da capolini disciformi omogami o eterogami e raramente radiati (o subradiati), dallo stilo con rami troncati e superfici stigmatiche separate apicalmente, da acheni glabri o con tricomi allungati e pappo ridotto.[24]
Il genere Logfia appartiene al clade Flag, un gruppo informale monofiletico della sottotribù Gnaphaliinae che occupa una posizione più o meno "basale". In questo gruppo sono presenti specie dioiche (solo fiori femminili o solo fiori maschili) e piante a portamento cusciniforme. I capolini, in formazioni corimbose o spiciformi, possono essere sottesi da foglie bratteali. Il ricettacolo in alcuni casi è squamoso.[24]
Il "Flag clade", da un punto di vista filogenetico, può essere suddiviso in due parti: il "Lucilia-group" basato sui tricomi degli acheni e il resto del clade (in posizione "basale") considerato "gruppo fratello" del primo. Il genere di questa voce appartiene al gruppo "basale" caratterizzato dall'assenza di tricomi.[25].[26] In particolare nel gruppo "basale" si individua un clade ben definito: il Filago group formato dai seguenti generi: Ancistrocarphus, Bombycilaena, Chamaepus, Cymbolaena, Evacidium, Evax, Filago, Logfia, Micropus, Psilocarphus e Stylocline, alcuni attualmente considerati sinonimi di Filago e inclusi in esso (Cymbolaena, Evacidium, Evax). Il principale carattere morfologico che definisce il gruppo sono le palee ricettacolari che sottendono, e più o meno racchiudono, i fiori femminili.[27]
Logfia si distingue da Filago per i capolini solitari o in piccoli gruppi, per il numero delle brattee involucrali (5), inoltre quelle esterne includono profondamente i fiori femminili, in questi le corolle sono debolmente aderenti al frutto con forme oblunghe.[11]
I caratteri distintivi della specie L. minima sono:[11]
- le foglie sono lesiniformi con pelosità appressata;
- la dimensione dei capolini è di 3 - 3,5 mm;
- le brattee involucrali, alla fruttificazione, sono poco avvolgenti gli acheni.
Il numero cromosomico di L. minima è: 2n = 28.[28]
Variabilità
modificaAl sud (in Calabria) le piante di questa specie sono lievemente più grandi e sono state descritte come var. australis Fiori, ma secondo Sandro Pignatti rientrano nel campo della normale variabilità.[11]
Sinonimi
modificaSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Filago minima (Sm.) Pers.
- Filago minima var. brevifolia Rouy
- Filago montana var. minima (Sm.) DC.
- Gnaphalium minimum Sm.
- Logfia brevifolia Cass. .
- Oglifa minima (Sm.) Rchb.f.
- Xerotium minimum (Sm.) Bluff & Fingerh.
- Filago minima var. supina (DC.) Rouy
- Filago minor Bubani
- Filago montana DC.
- Filago montana var. supina (DC.) DC.
- Gnaphalium calabrum Ten.
- Gnaphalium filago Gueldenst. ex Ledeb.
- Gnaphalium gallicum Wohll.
- Gnaphalium minimum var. caespitosum Boenn.
- Gnaphalium minimum var. erectum Boenn.
- Gnaphalium minimum var. intermedium Boenn.
- Gnaphalium montanum var. supinum DC.
- Logfia lanceolata Cass.
Note
modifica- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 13 luglio 2023.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato l'11 luglio 2023.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 13 luglio 2023.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 13 luglio 2023.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ a b c d Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 562.
- ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, p. 271.
- ^ a b c d Pignatti 2018, vol. 3 - pag. 767.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 13 luglio 2023.
- ^ a b Motta, vol. 2 - pag. 226.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 96.
- ^ a b c d Flora Alpina, Vol. 2 - p. 446.
- ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 13 luglio 2023.
- ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 52.1.1 ALL. CORYNEPHORION CANESCENTIS KLIKA 1931. URL consultato il 22 marzo 2022.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ Mandel et al. 2019.
- ^ Zhang et al. 2021.
- ^ a b Smissen et al 2020.
- ^ Luebert et al. 2017.
- ^ Freie et al. 2019.
- ^ Galbany et al. 2010.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 18 gennaio 2011.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in PNAS, vol. 116, n. 28, 2019, pp. 14083-14088.
- Caifei Zhang, Chien-Hsun Huang, Mian Liu, Yi Hu, Jose L. Panero, Federico Luebert, Tiangang Gao, Hong Ma, Phylotranscriptomic insights into Asteraceae diversity, polyploidy, and morphological innovation, in JIPB, vol. 63, n. 7, 2021, pp. 1273-1293.
- Mercè Galbany‐Casals, Núria Garcia‐Jacas, Llorenç Sáez, Carles Benedí, and Alfonso Susanna, Phylogeny, Biogeography, and Character Evolution in Mediterranean, Asiatic, and Macaronesian Helichrysum (Asteraceae, Gnaphalieae) Inferred from Nuclear Phylogenetic Analyses, in International Journal of Plant Sciences, vol. 170, n. 3, 2009.
- Rob D. Smissen, Randall J. Bayer, Nicola G. Bergh, Ilse Breitwieser, Susana E. Freire, Mercè Galbany-Casals, Alexander N. Schmidt-Lebuhn & Josephine M. Ward, A revised subtribal classification of Gnaphalieae (Asteraceae), in Taxon, vol. 60, n. 4, 2020, pp. 778-806.
- Federico Luebert, Andrés Moreira-Muñoz, Katharina Wilke & Michael O. Dillon, Phylogeny and evolution of achenial trichomes in the Lucilia-group (Asteraceae: Gnaphalieae) and their systematic significance, in Taxon, vol. 66, n. 5, 2017, pp. 1184-1199.
- Susana E. Freire and Estrella Urtubey, Chryselium, a New South American Genus Segregated from Helichrysum (Asteraceae, Gnaphalieae), in Systematic Botany, vol. 44, n. 1, 2019, pp. 233-242.
- Mercè Galbany-Casals, Santiago Andrés-Sánchez, Núria Garcia-Jacas, Alfonso Susanna, Enrique Rico & M. Montserrat Martínez-Ortega, How many of Cassini anagrams should there be? Molecular systematics and phylogenetic relationships in the Filago group (Asteraceae, Gnaphalieae), with special focus on the genus Filago, in Taxon, vol. 59, n. 6, 2010, pp. 1871-1689.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikispecies contiene informazioni su Logfia minima
Collegamenti esterni
modifica- L. minima Royal Botanic Gardens KEW - Database
- Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 19 gennaio 2011.
- Filago minima IPNI Database
- Filago minima Flora Italiana - Schede di botanica
- Filago minima Tropicos Database