Filovia di Chieti

filovia italiana

La filovia di Chieti collega attualmente la parte bassa e più nuova della città, Chieti Scalo, comprendente la stazione ferroviaria, il policlinico e il campus universitario, con l'antico centro storico, posto su un colle. Denominata come linea 1, è gestita dall'azienda "La Panoramica", esercente dei trasporti pubblici urbani di Chieti, che ha preso dal 1985 il posto del precedente gestore, la Società per le Ferrovie Adriatico Appennino (FAA).

Filovia di Chieti
Servizio di trasporto pubblico
Tipofilovia urbana
StatiItalia (bandiera) Italia
CittàChieti
Apertura1950
Chiusura1992
Riapertura2009
Linee impiegate1
 
GestoreLa Panoramica
Mezzi utilizzativedi
 
Lunghezza9,6 km
Elettrificazione750 V cc
Trasporto pubblico

È a tutt'oggi l'unica filovia in esercizio sul territorio abruzzese.

Origini

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La filovia di Chieti fu inaugurata il 16 luglio 1950 in sostituzione di una ferrovia a scartamento ridotto in funzione dal 1905, gravemente danneggiata durante la guerra.

La linea serviva al collegamento della stazione ferroviaria, posta nella valle del fiume Pescara (nel vasto sobborgo di Chieti Scalo), con il centro della città, posto su un colle.

Il percorso della linea era: Madonna delle Piane - stazione FS - centro della città - Sant'Anna; particolarmente tortuoso e acclive era il percorso fra la stazione e il centro.

A eccezione del rinnovo dei mezzi a metà anni ottanta, con il passare degli anni mancarono i necessari interventi di adeguamento tecnologico. Così, nel 1992, a causa dell'obsolescenza del bifilare, fu necessario sospendere il servizio e avviare la ricostruzione integrale della rete.

I lavori, la cui durata prevista fu inizialmente di un periodo di pochi anni, si trascinarono a lungo e con molte interruzioni finché, il 26 settembre 2009[1], la linea è stata riattivata. L'esercizio regolare è ripreso nel 2013.

Stato attuale

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La linea 1 attualmente è collaudata e operativa per l'intero percorso piazzale sant'Anna - Stazione FF.SS. - Policlinico Università, di km.9,6. Dal 1º luglio 2013 sono entrati in servizio cinque nuovi filobus VanHool A330T.

 
Il percorso del filobus "La Panoramica" dal piazzale Sant'Anna alla fermata Ospedale-Università

Progetti

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Nelle intenzioni del Comune, vi sarebbe quella di chiudere l'anello filoviario, costruendo la linea aerea nel tratto Ospedale-Sant'Anna transitante per Tricalle (percorso della linea TUA Pescara-Chieti via Ospedale), operazione probabilmente abbinata alla soppressione della linea 10.

 
Il filobus n° 1, Fiat 668F, al deposito

Radiati o dismessi

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  • Fiat 668F/113 Stanga-TIBB (matricole 1-6), acquistate tra il 1950 e il 1952, radiate nel 1985: la vettura n° 1 è stata ceduta nel 1990 al Museo Nazionale dei Trasporti di La Spezia;
  • Fiat 668F/113 Stanga-TIBB (matricola 7), acquistata nel 1955 e radiata nel 1985;
  • Fiat 668F/111 CANSA-TIBB (matricole 8-9), acquistate nel 1959 dalla rete filoviaria di Genova, radiate nel 1985: la vettura n° 9 è stata ceduta nel 1986 al Museo Nazionale dei Trasporti;
  • Fiat 668F/210 TIBB (matricole 10-11), acquistate nel 1963 dalla rete filoviaria di Genova, radiate nel 1985: la vettura n° 11 è stata ceduta nel 1986 al Museo Nazionale dei Trasporti.
  • Menarini 201 FLU TIBB (matricole 212-221), acquistate nel 1985: 7 vetture con le matricole 212, 213, 215, 217, 219, 220 e 221 sono state completamente restaurate, le rimanenti 3 sono state demolite dopo aver fornito pezzi di ricambio alle prime (cannibalizzazione). Solo due o tre delle vetture restaurate, con livrea verde a due tonalità, verranno effettivamente utilizzate, per oggettiva necessità, mancando in esse l'impianto di aria condizionata e la pedana per utilizzo disabili.
  1. ^ A Chieti nuovamente in esercizio dopo 17 anni la storica filovia |, su www.ilpendolaremagazine.it. URL consultato il 22 febbraio 2024.

Bibliografia

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  • Paolo Gregoris, Francesco Rizzoli, Claudio Serra, Giro d'Italia in filobus, pp. 208–211, Cortona, Calosci Editore, 2003.
  • Franco Amoroso, 16 luglio 1950 Inaugurazione della linea filoviaria, pp. 192, Villamagna (Chieti), Casa Editrice Tinari, 2009.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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