Fontana dei Malavoglia
La fontana dei Malavoglia è una fontana monumentale della città di Catania, situata in piazza Giovanni Verga, che comprende un gruppo scultoreo artistico che interpreta stilizzandolo un episodio della celebre opera verghiana I Malavoglia (1881).
Fontana dei Malavoglia | |
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Autore | Carmelo Mendola |
Data | 1956-1975 |
Materiale | Marmo travertino di Tivoli |
Ubicazione | Piazza Giovanni Verga, Catania |
Coordinate | 37°30′50.83″N 15°05′34.26″E |
Piazza Giovanni Verga |
Storia
modificaLa fontana nacque in seguito ad un concorso, bandito dal comune di Catania il 10 novembre 1956, per la costruzione di un grande monumento a Giovanni Verga da apporre al centro della parte sud della piazza, di fronte al palazzo del Grand Hotel Excelsior. Nonostante lo scetticismo di molti artisti dell'epoca, prese parte al concorso cittadino anche Carmelo Mendola, uno scultore autodidatta catanese (1895-1976). Il progetto di Mendola convinse la commissione e vinse il concorso.
La realizzazione del complesso scultoreo durò ben diciannove anni. L'inaugurazione avvenne il 25 ottobre 1975[1]. L'autore morì poco tempo dopo, nel febbraio 1976, a causa di un'emorragia cerebrale.
La fontana è stata restaurata nel 2021 con il rimpiazzo di tutti gli impianti di diffusione dell'acqua e del sistema elettrico di riciclo, della caratteristica illuminazione e, soprattutto, con il ritorno al colore originario dell'opera e riconsegnata dal sindaco Salvo Pogliese alla città il 3 settembre di quello stesso anno.
Raffigurazione della Provvidenza
modificaIl soggetto dell'opera è la drammatica scena del naufragio della Provvidenza, la barca dei Malavoglia. L'artista ha saputo cogliere la tensione tra i corpi addolorati ma al tempo stesso in piena azione in maniera fedele a quanto descritto da Verga nel corrispettivo passo del romanzo:
«Si udiva il vento sibilare nella vela della Provvidenza e la fune che suonava come una corda di chitarra. All'improvviso il vento si mise a fischiare al pari della macchina della ferrovia, quando esce dal buco del monte, sopra Trezza, e arrivò un'ondata che non si era vista da dove fosse venuta, la quale fece scricchiolare la Provvidenza come un sacco di noci, e la buttò in aria. […] In questo momento s'udì uno schianto: la Provvidenza, che prima si era curvata su di un fianco, si rilevò come una molla, e per poco non sbalzò tutti in mare; l'antenna insieme alla vela cadde sulla barca rotta come un filo di paglia. Allora si udì una voce che gridava: - Ahi! come di uno che stesse per morire. […] Ad un tratto un colpo di vento la strappò netta e se la portò via sibilando. Allora i due fratelli poterono sbrogliare del tutto il troncone dell'antenna e buttarlo in mare. La barca si raddrizzò, ma padron 'Ntoni non si raddrizzò, lui, e non rispondeva più a 'Ntoni che lo chiamava. Ora, quando il mare e il vento gridano insieme, non c'è cosa che faccia più paura del non udirsi rispondere alla voce che chiama.»
L'effetto combinato dei getti d'acqua tra le intersezioni del basamento conferisce all'intera fontana un grande effetto scenografico.
Note
modifica- ^ Santi Bonaccorsi, Il monumento a Verga, articolo su La Sicilia del 27 ottobre 1975.
Bibliografia
modifica- Maria Teresa Di Blasi e Concetta Greco Lanza, Il Cicerone. Storia, itinerari, leggende di Catania, 2ª ed., Catania, Edizioni Greco, 2007, ISBN 978-88-7512-060-3.