Fortuny (lampada)
La Fortuny è una lampada progettata dall'artista poliedrico Mariano Fortuny y Madrazo nel 1903.[1]
Fortuny prodotto di disegno industriale | |
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Dati generali | |
Anno di progettazione | 1903 |
Progettista | Mariano Fortuny y Madrazo |
Profilo prodotto | |
Tipo di oggetto | lampada |
Idea | lampada da terra inizialmente utilizzata in set fotografici e cinematografici |
Concetti | illuminazione indiretta |
Produttore | Pallucco |
Prodotto dal | 1985-fino ad oggi |
Materiali | struttura in titanio |
Per la realizzazione di questa lampada, l'artista attuò profondi studi riguardanti l'illuminazione, soprattutto da palcoscenico, scoprendo che con l'uso di stoffe, più o meno elaborate, si può ottenere una luce indiretta e morbida. Da qui, inoltre, facendo riferimento alla sua esperienza nel settore della fotografia, Fortuny y Madrazo si ispirò alla struttura del treppiedi della macchina fotografica per creare il sostegno inferiore del paralume.
In conclusione si può dire che, unendo e applicando le conoscenze riguardanti gli strumenti da lui utilizzati in carriera, l'artista è riuscito a creare una lampada che ancora oggi è considerata un oggetto di design contemporaneo[2].
Idea di progetto
modificaLa lampada Fortuny nacque con la necessità di creare una luce indiretta e diffusa in un ambiente scenografico. Da questa necessità Fortuny partì per ideare e realizzare, in maniera innovativa, un paralume ombrelliforme il cui scopo era di propagare la luce riflessa verso un soggetto posto in un ambiente chiuso.
L'ispirazione per la realizzazione della piantana derivò dalla struttura a treppiede delle macchine fotografiche. Questo sistema consente, attraverso un asse centrale mobile, la regolazione in altezza della lampada. La struttura del complesso illuminante, costituito dal paralume e dalla lampada stessa, rende possibile la condizione di un settaggio direzionale per consentire una migliore versatilità e orientabilità dell'oggetto e della luce.
Storia
modificaNel 1899[3] l'artista Fortuny comincia a fare i suoi primi esperimenti partendo dalle problematiche in ambito fotografico. Il primo modello viene da lui realizzato nel 1902[4] e inaugurato successivamente nel 1906[5] nel teatro della contessa di Béarn a Parigi. Il nuovo sistema viene accolto da Sarah Bernhardt[6] e fu adottato in seguito da vari teatri europei. Nello stesso anno il teatro Kroll di Berlino tramite la AEG e grazie a Fritz Brandt installa un dispositivo di prova ma questo risulta troppo debole per le misure del palcoscenico. Così l'apparecchio viene perfezionato dagli ingegneri della AEG, raggiungendo il raddoppiamento delle dimensioni rispetto all'originale. Nel 1907[7] viene installato l'impianto definitivo per la rappresentazione di Tristano e Isotta.
Realizzazione
modificaI processi produttivi di questa particolare lampada possono variare in base alle differenti e numerose edizioni. L'elemento base che sorregge il gruppo illuminante è il treppiede, o cavalletto, esso viene realizzato attraverso il frazionamento di tubi metallici (acciaio) di diametri e geometrie prestabilite. Le entità risultanti da questa operazione andranno a costruire quello che sarà il sostegno del paralume. Il supporto (orientabile) ad arco della cupola, a differenza della parte inferiore, viene a costituirsi attraverso la tecnica della trafilatura e dell'assemblaggio di profilato a "C"[8]. Le varie parti strutturali assemblate saranno sottoposte infine a dei trattamenti di verniciatura policroma a polveri epossidiche variabile a seconda del modello. La componente innovativa del paralume viene realizzata da un telaio metallico ombrelliforme su cui viene teso un telo in cotone, anch'esso con tinte differenti in funzione della versione da realizzare.
Caratteristiche
modificaDimensioni
modificaaltezza | variabile (da 1900 a 2400 mm) |
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larghezza | 935 mm |
profondità | 820 mm |
diametro paralume | ø 860 mm |
Materiali
modificaparalume | cotone ignifugo |
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treppiedi | metallo verniciato |
lampadina ad incandescenza | 500 watt |
Peso
modificapeso complessivo | 12,5 kg |
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Descrizione
modificaLa lampada Fortuny viene realizzata in 3 versioni: Century, Moda e Ornaments. Ognuna di queste edizioni ha caratteristiche diverse per aspetti cromatici e dimensionali. È importante sottolineare che le lampade della serie Fortuny vengono realizzate in varie colorazioni e grandezze, a seconda dell'utilizzo e dell'ambiente che dovranno illuminare. Oltre alla variazione tonale è inoltre possibile, secondo un asse verticale rotante, la variazione dell'altezza e la direzione luminosa della lampada in base alle esigenze. Queste proprietà sono comuni a tutti i differenti modelli. La lampada Century ha una struttura che si può presentare nei colori nero, titanio e bianco. A suggerirne la base fu il treppiedi della macchina fotografica, con la gamba centrale regolabile. Il paralume ha invece una forma a quarto di sfera ed il cotone esterno è in colore nero, beige o bianco, mentre il tessuto interno è in cotone ignifugo stampato argento. La superficie riflettente permette una straordinaria propagazione omogenea ed uniforme della luce.
Note
modifica- ^ 1903 The Design Book, Phaidon
- ^ contemporaneo Design in 1000 oggetti, Phaindon Press Limited
- ^ 1899 Luce e ombra: Storia, teorie e pratiche dell'illuminazione teatrale, Cristina Grazioli
- ^ 1902 Luce e ombra: Storia, teorie e pratiche dell'illuminazione teatrale, Cristina Grazioli
- ^ 1906 Luce e ombra: Storia, teorie e pratiche dell'illuminazione teatrale, Cristina Grazioli
- ^ FORTUNY, Mariano in "Dizionario Biografico"
- ^ 1907 Luce e ombra: Storia, teorie e pratiche dell'illuminazione teatrale, Cristina Grazioli
- ^ tecnica della trafilatura e dell'assemblaggio di profilato a "C", http://www.pallucco.com/content/collection/fortuny-petite/pallucco_fortuny_it.pdf Archiviato il 3 febbraio 2018 in Internet Archive.
- ^ dimensioni: http://www.pallucco.com/content/collection/fortuny-petite/pallucco_fortuny_it.pdf Archiviato il 3 febbraio 2018 in Internet Archive.
- ^ a b lovethesign.com, https://www.lovethesign.com/it/pallucco/lampada-da-terra-fortuny .
Bibliografia
modifica- Guillermo De Osma, The Life and Work of Mariano Fortuny, Aurum Press, 1994.
- The Design Book, Phaidon, 2001, ISBN 978-88-6722-217-9.
- Design in 1000 oggetti, Phaidon Press Limited, 2006.