Fotorivelatore
Un fotorivelatore è un dispositivo in grado di rivelare la radiazione elettromagnetica, fornendo in uscita un segnale avente un'intensità di corrente o una differenza di potenziale proporzionale all'intensità della radiazione rilevata.
Tipologie e utilizzo
modificaEsistono tipi diversi di fotorivelatore, realizzati in base a diversi effetti di interazione tra la radiazione e la materia. In particolare possono differire per la porzione di spettro elettromagnetico che sono in grado di rilevare, e per l'intensità luminosa minima che riescono a misurare (alcuni sono in grado di rilevare i singoli fotoni).
Questi dispositivi sono indicati anche con il termine fotocellula[1].
Le applicazioni di questi dispositivi sono molteplici. Vanno dai dispositivi d'allarme agli automatismi per cancelli o porte, inoltre i cronometri di molte discipline sportive sono collegati a fotocellule. Le cellule fotoelettriche possono comandare l'accensione di lampade a seconda della luminosità presente, negli anni 60 alcuni costruttori di televisori tra i quali CGE, impiegavano una fotocellula per adeguare la luminosità dell'immagine in bianco e nero, alla luminosità dell'ambiente.
Inoltre sono utilizzati in ogni campo in cui sia necessario misurare l'intensità luminosa, ad esempio nella spettroscopia o nella fotometria, e nella fotografia.
Tipi di fotorivelatori
modificaFotorivelatori basati sull'effetto fotoelettrico o effetto fotovoltaico:
- basati su semiconduttore:
- fotoresistenza: basato sulle cariche fotogenerate (cioè sugli elettroni eccitati dalla luce incidente dalla banda di valenza alla banda di conduzione) in un semiconduttore
- fotodiodo: basato sulle cariche fotogenerate in una giunzione p-n
- cella fotovoltaica: simile ad un fotodiodo, ma non deve essere polarizzata per funzionare
- fototransistor: simile ad un fotodiodo, ma con amplificazione del segnale
- sensore di immagini (sensori digitali): circuiti integrati basati su cariche fotogenerate in un semiconduttore di tipo Charge Coupled Device (CCD), Charge Injection Device (CID) e CMOS, che permette di ricostruire un'immagine ottica
- basati su tubi a vuoto:
- fototubo: la luce provoca l'emissione di elettroni da un catodo in un tubo a vuoto
- fotomoltiplicatore: simile ad un fototubo, ma con un'amplificazione degli elettroni emessi (dinodo)
Fotorivelatori basati su effetti termici:
- bolometro: misura dell'aumento di temperatura dovuto alla luce tramite una termoresistenza
- cella di Golay: misura l'intensità di luce dall'aumento della pressione di un gas dovuto al riscaldamento per irraggiamento
- rivelatore piroelettrico: sfrutta la piroelettricità
Caratteristiche dei fotorivelatori
modificaIndipendentemente dal principio di funzionamento, tutti i fotorivelatori sono caratterizzati da alcune quantità:
- l'intervallo di lunghezze d'onda in cui il rivelatore funziona
- la responsività, cioè il rapporto tra la fotocorrente e la potenza ottica incidente; nei rivelatori basati sull'effetto fotoelettrico si considera anche l'efficienza quantica, cioè il numero di cariche generate per fotone incidente
- il rapporto segnale/rumore e l'intensità minima rivelabile
- la velocità di risposta
Note
modifica- ^ Fotorivelatore, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sui fotorilevatori
Collegamenti esterni
modifica- fotorivelatore, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) photodetector, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- www.iet.unipi.it - Fotorivelatori, su iet.unipi.it.
- www.ifac.cnr.it - Fotorivelatori #link non funzionante
- Generalità sui fotorivelatori (PDF) [collegamento interrotto], su roma3.infn.it.
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