Francesco Cazzulini

militare italiano

Francesco Cazzulini (Ricaldone, 15 agosto 1920Nowo Postojalowka, 20 gennaio 1943) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante la seconda guerra mondiale.

Francesco Cazzulini
NascitaRicaldone, 15 agosto 1920
MorteNowo Postojalowka, 20 gennaio 1943
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
RepartoBattaglione "Ceva"
1º Reggimento alpini
4ª Divisione alpina "Cuneense"
Anni di servizio1940 - 1943
GradoAlpino
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Campagna italiana di Russia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Operazione Piccolo Saturno
Seconda battaglia difensiva del Don
Decorazionivedi qui
dati tratti da I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro[1]
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Biografia

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Nacque a Ricaldone[1] (provincia di Alessandria) il 15 agosto 1920, figlio di Costantino[N 1] e di Maria Gaviglio[N 2] di professione contadini.[2] si arruolò nel Regio Esercito nel marzo 1940, destinato a prestare servizio nel Battaglione "Ceva" del 1º Reggimento alpini.[1] Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940, prese parte alle operazioni contro la Francia sulla frontiera occidentale.[3] Con l'inizio della campagna di Grecia, nel mese di dicembre il suo battaglione fu mandato in Albania, dove prese parte ai combattimenti sul fronte greco-albanese.[2] Dopo la capitolazione greca fu trattenuto in servizio attivo nel settembre 1941,[2] ed un anno dopo, il 31 luglio 1942, partì con il suo reggimento per il fronte russo, al seguito della 4ª Divisione alpina "Cuneense".[3]

Cadde in combattimento durante le concitare fasi della ritirata dell'8ª Armata,[N 3] in seguito allo sfondamento del fronte da parte dell'Armata Rossa. Il 20 gennaio 1943 durante un attacco notturno lanciato dal battaglione "Ceva", contro una forte posizione nemica a Nowo Postojalowka[1] (Russia), fu ferito, ma rifiutatosi di ritornare nelle retrovie continuò ad avanzare finche non cadde a terra mortalmente colpito. Per il coraggio dimostrato in tale frangente gli fu assegnata la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Le sue spoglie mortali riposano in terra di Russia, e gli è stato intitolato il gruppo dell'Associazione Nazionale Alpini di Ricaldone, sezione di Acqui Terme.[3]

Onorificenze

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«Alpino portafucile mitragliatore, durante un attacco notturno contro munite posizioni tenute da forze preponderanti che ostacolavano l’avanzata di una nostra colonna di rottura, si lanciava risolutamente in avanti trascinando i suoi alpini col suo valoroso esempio. Ferito, persisteva, imperterrito, nell’impari cruenta lotta rifiutando decisamente di recarsi al posto di medicazione. Nuovamente colpito in più parti del corpo, continuava ad avanzare con stoica fermezza alimentando, col suo eroico contegno, l’ardore bellico dei valorosi superstiti. Prossimo all’obiettivo tenacemente conteso, si abbatteva sull’arma coronando la sua giovane esistenza con l’estremo sacrificio affrontato con fredda determinazione. Saldo combattente, degno delle gloriose tradizioni degli alpini. Nowo Postojalowka (Russia), 20 gennaio 1943.»
— Decreto del Presidente della Repubblica dell'8 aprile 1949[4]

Annotazioni

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  1. ^ Originario di Acqui.
  2. ^ La signora Maria Gaviglio era originaria di Alice Bel Colle.
  3. ^ Conostiuta inizialmente come ARMIR era al comando del generale Italo Gariboldi.
  1. ^ a b c d Bianchi, Cattaneo 2011, p. 396.
  2. ^ a b c d L'Ancora n.15, 23 aprile 2006, p. 15.
  3. ^ a b c Bianchi, Cattaneo 2011, p. 397.
  4. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 15 aprile 1949, Esercito registro 11, foglio 173.

Bibliografia

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Periodici

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  • Medaglie d'oro alpine, in L'Ancora, n. 15, Aqui Terme, Editrice L'Ancora soc. coop. a.r.l., 23, p. 3.