Francesco I Moncada
Francesco Moncada de Luna, principe di Paternò (1510 – Caltanissetta, 23 febbraio 1566), è stato un nobile, politico e militare italiano del XVI secolo.
Francesco Moncada de Luna | |
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I Principe di Paternò VIII Conte di Adernò, XI Conte di Caltanissetta | |
In carica | 1565-1566 |
Investitura | 8 aprile 1565 |
Successore | Cesare Moncada Pignatelli |
VIII Conte di Adernò XII Conte di Caltanissetta | |
In carica | 1549-1566 |
Investitura | 13 febbraio 1550 |
Predecessore | Antonio Moncada Moncada |
Successore | Cesare Moncada Pignatelli |
Trattamento | Don |
Altri titoli | Barone di Mompileri, di Motta Sant'Anastasia, delle 164 onze annuali sopra i caricatori del Regno e del Grano Uno sopra le salme, Signore di Biancavilla, di Centorbi, e di Nicolosi. |
Nascita | 1510 |
Morte | Caltanissetta, 23 febbraio 1566 |
Sepoltura | Chiesa di San Domenico |
Luogo di sepoltura | Caltanissetta |
Dinastia | Moncada di Sicilia |
Padre | Antonio Moncada Moncada |
Madre | Giovanna Eleonora de Luna Rosso |
Consorte | Caterina Pignatelli Carafa |
Figli | Ferdinando |
Religione | Cattolicesimo |
Biografia
modificaFiglio di Antonio, VIII conte di Adernò e XI conte di Caltanissetta, e di Giovanna Eleonora de Luna Rosso dei conti di Caltabellotta, nel 1532 sposò la nobildonna Caterina Pignatelli Carafa, figlia di Camillo, conte di Borrello, un matrimonio nato da accordi tra il padre ed il di lei nonno paterno Ettore Pignatelli, duca di Monteleone e viceré di Sicilia.[1] Da detta unione nacquero sette figli.
Succedette a suo padre nei titoli e nei feudi di famiglia, di cui ricevette investitura il 13 febbraio 1550 e il 17 agosto 1557.[2] Proprio il Conte di Adernò suo padre, temendo potesse avere vita breve, gli impose di non svolgere alcuna attività militare durante il suo celibato.[3] Nel 1542, il Viceré di Sicilia lo nominò capitano d'armi a Siracusa, che in quell'anno assieme a tutta l'area sudorientale della Sicilia, fu colpita da un violento terremoto.[2][4] Il Conte di Adernò ricoprì il medesimo incarico anche a Catania, ad Augusta, nella Val Demone e nel Val di Noto.[2][5] Dal 1556 al 1565 fu stratigoto di Messina.[6] Fu inoltre deputato del Regno di Sicilia nel 1564 e nel 1566.[2]
Il re Filippo II di Spagna, con privilegio dato in Madrid l'8 aprile 1565, esecutoriato in Palermo il 3 giugno 1567, investì il conte Francesco Moncada del titolo di Principe di Paternò, che comportò l'elevazione della baronia di Paternò a principato.[2] Morì a Caltanissetta il 23 febbraio 1566, e il titolo di Principe di Paternò passò al figlio Cesare.[2]
Matrimoni e discendenza
modificaFrancesco Moncada de Luna, I principe di Paternò, dal suo matrimonio con Caterina Pignatelli Carafa ottenne la seguente discendenza:
- Ferdinando (o Ferrante);
- Camillo;
- Fabrizio († 1579), che sposò la pittrice Sofonisba Anguissola;
- Giulia (1539-1587), che fu moglie di Pietro Barresi Santapau, principe di Pietraperzia;
- Giovanna, che fu moglie di Pietro Gaetani del Bosco, barone di Sortino;
- Cesare, II principe di Paternò (1541 ca.-1571), che sposò Aloisia de Luna Vega, figlia di Pietro, duca di Bivona, che gli diede due figli, Isabella e Francesco;
- Isabella
- Lucrezia, che fu dapprima moglie di Orazio Branciforte Lanza, conte di Raccuja, e successivamente di Michele Spadafora, marchese di Roccella.[7][8]
Ebbe anche due figli naturali, Juan e Francisco de Moncada, nati dalla sua relazione con la spagnola Elisabetta de Molenis, conosciuta durante un suo soggiorno a Toledo.[9]
Ascendenza
modificaNote
modifica- ^ Lengueglia, p. 554.
- ^ a b c d e f Spreti, p. 639.
- ^ Lengueglia, p. 537.
- ^ Lengueglia, p. 541.
- ^ Lengueglia, p. 550.
- ^ P. Arena-Primo, barone di Montechiaro, Storia civile di Messina colle relazioni della storia generale di Sicilia, vol. 2, Stamperia Pedone, 1842, p. XXXIII.
- ^ Lengueglia, pp. 554-555.
- ^ L. Scalisi, L. Foti, Il governo dei Moncada (1567-1672), in La Sicilia dei Moncada: le corti, l'arte e la cultura nei secoli XVI-XVII, Domenico Sanfilippo Editore, 2006, p. 20.
- ^ Scalisi-Foti, p. 23.
Bibliografia
modifica- G. A. della Lengueglia, Ritratti della prosapia et heroi Moncadi nella Sicilia, vol. 1, Valenza, Sacco, 1657.
- F. M. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile, vol. 1, Palermo, Stamperia de' Santi Apostoli, 1754.
- G. Savasta, Memorie storiche della città di Paternò, Catania, Galati, 1905.
- V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. 5, Bologna, Forni, 1981.
Altri progetti
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