Francobolli dello Stato Pontificio
I francobolli dello Stato Pontificio sono quei francobolli emessi dalle Poste pontificie ed utilizzati nello Stato della Chiesa tra il 1º gennaio 1852 e la Presa di Roma (20 settembre 1870).
Lo Stato Pontificio è il terzo, in ordine cronologico, tra gli "antichi stati italiani" ad emettere e regolamentare l'utilizzo dei francobolli.
L'introduzione dei francobolli, o "bolli franchi" come venivano a volte chiamati all'epoca, avviene a seguito di un editto del cardinale Giacomo Antonelli del 29 novembre 1851 e successivo decreto del Ministero delle Finanze (datato 19 dicembre 1851) denominato Regolamento per l'applicazione dei bolli franchi alla corrispondenza postale.
Il soggetto dei francobolli è uguale per tutte le emissioni ed è lo stemma del Vaticano (composto dalle chiavi decussate sovrastate dalla tiara papale) sovrastato dalla scritta "FRANCO BOLLO POSTALE". Il valore nominale del francobollo è riportato sotto lo stemma con tre lettere: "BAJ", "SCUDO", "CENT" rispettivamente per Bajocco, Scudo e centesimi di Lira vaticana. Le sigle delle valute sono seguite dal numero che indica il valore.
Prima emissione
modificaLa prima emissione entrò in uso a partire dal 1º gennaio 1852 e restò in uso sino al 20 settembre 1867 per il solo Lazio (gli altri territori fino al 1860).
La prima emissione è composta da undici tipi di francobolli diversi: mezzo bajocco, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 50 bajocchi e 1 scudo.
Essi si distinguono, oltre che per l'esplicita indicazione del valore nominale, per il tipo della carta (a mano o a macchina), il colore e per la forma delle cornici entro cui è rappresentato il soggetto. Tutti i francobolli sono contenuti in una forma rettangolare.
Colorazioni della prima serie dello Stato Pontificio - Chiavi decussate in vari riquadri
modificaTutti i valori sono in nero su carta colorata, tranne i valori da 50 bajocchi e 1 scudo che sono monocromi su carta bianco-crema. Esistono numerose ristampe.
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Il valore da 1 bajocco esiste in due tipi di composizione del foglio (come i francobolli sono stati disegnati sul foglio). Nella 1ª composizione i filetti che dividono i francobolli sono in senso verticale. Nella 2ª composizione i filetti sono continui in senso orizzontale. Sono particolarmente pregiati tutti i valori che hanno tutti e otto i filetti che li contornano, in maniera visibile.
Alcuni esemplari di alcuni tipi esistono stampati con inchiostro oleoso, di colore grigio perla o verdastro. Non sono comuni.
Seconda emissione
modificaLa seconda emissione dei francobolli dello Stato Pontificio fu emessa il 21 settembre 1867. I tipi sono gli stessi utilizzati nella prima emissione, ma la valuta è in centesimi anziché bajocchi e scudi. La stampa è sempre tipografica in nero, ma in questa emissione è su carta lucida colorata. I fogli sono di 64 esemplari (4 gruppi di 16).
Colorazioni della seconda serie dello Stato Pontificio - Chiavi decussate in vari riquadri
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Terza emissione
modificaLa terza emissione dei francobolli dello Stato Pontificio fu emessa il 12 marzo 1868. I tipi sono gli stessi utilizzati nella seconda emissione, ma ristampati con dentellatura 13. La stampa è sempre tipografica in nero, ma in questa emissione è su carta lucida colorata. I fogli sono di 120 esemplari (escluso i 3 cent. che sono di 64 esemplari (4 gruppi di 16)). I fogli sono non dentellati ai 4 bordi laterali.
Colorazioni della terza serie dello Stato Pontificio - Chiavi decussate in vari riquadri
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I non emessi
modificaI francobolli non emessi dello Stato Pontificio del 1º settembre 1870 non furono emessi a causa dell'occupazione delle truppe italiane, con la famosa breccia di Porta Pia. I francobolli, già allestiti e in attesa di ultimazione, non furono gommati e dentellati, divenendo così una emissione a sé. Le colorazioni sono tenui, tipiche dell'emissione dentellata, perciò si distinguono abbastanza agevolmente dai francobolli della seconda serie. Inoltre i fogli sono di 120 esemplari, anziché 64 (della seconda emissione). I valori da 10 cent. e da 20 cent. sono comuni.
Colorazioni dei non emessi (identici alla terza serie) dello Stato Pontificio - Chiavi decussate in vari riquadri
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Francobolli del Regno d'Italia usati con annulli a rombo pontifici
modificaDurante il periodo di transizione tra lo Stato Pontificio e il Regno d'Italia in alcuni uffici del centro Italia rimasero in uso anche gli annulli a rombo pontifici, caratteristica obliterazione composta da un rombo con linee perpendicolari oblique.
Sono conosciuti tutti i valori della serie di Vittorio Emanuele II del 1863, escluso il 2 Lire. In foto due esemplari con questo annullo: il 20 centesimi azzurro del 1867 e il 60 centesimi lilla (uno dei pochissimi conosciuti con questo annullo).
Bibliografia
modifica- Catalogo Unificato 2007 - CEI
Voci correlate
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