Frank Sheeran

criminale statunitense (1920-2003)

Francis "Frank" Joseph Sheeran, soprannominato The Irishman (L'irlandese) (Darby, 25 ottobre 1920Filadelfia, 14 dicembre 2003), è stato un sindacalista e mafioso statunitense.

Membro di spicco dell'International Brotherhood of Teamsters di Jimmy Hoffa, una delle maggiori organizzazioni sindacali statunitensi, fu il tramite tra Hoffa e Cosa nostra statunitense, invischiata appunto nelle sue politiche sindacali.

Poco prima di morire dichiarò di essere stato l'esecutore materiale dell'omicidio del celebre sindacalista, deceduto appunto in circostanze poco chiare nel 1975, oltreché di circa altre 30 persone per conto della Famiglia Bufalino; pubblicate postume in un libro di memorie, diverse sue affermazioni sul suo effettivo coinvolgimento con la mafia - specie per quanto riguarda il proprio ruolo nella morte di Hoffa - nel corso degli anni sono state in parte smentite.[1][2][3]

Biografia

modifica

Sheeran nacque a Darby, una cittadina distante 8 km da Filadelfia (in Pennsylvania), il 25 ottobre del 1920, figlio di Thomas Francis Sheeran Jr., un imbianchino d'origini irlandesi, e di Mary Agnes Hanson, una casalinga d'origini svedesi.[4] Si distinse fin da giovane per la sua stazza, misurando circa 1,95 metri d'altezza per più di 110 chili di peso.[5]

Nell'agosto del 1941, a vent'anni, Sheeran si arruolò nell'esercito, ricevendo il proprio addestramento a Biloxi, nel Mississippi. In seguito all'attacco di Pearl Harbor nel dicembre dello stesso anno, si arruolò come volontario dei paracadutisti a Fort Benning, in Georgia, ma, dopo essersi slogato una spalla in addestramento, fu trasferito alla 45ª Divisione di Fanteria.[6] Congedato il 24 ottobre del 1945, un giorno prima di compiere 25 anni, servì in totale per 411 giorni.[7][8] Combatté nella Campagna d'Italia, partecipando agli sbarchi in Sicilia, a Salerno e ad Anzio, così come all'Operazione Dragoon in Francia e all'invasione alleata della Germania.[9]

L'esperienza in guerra fu per lui traumatica e provocò in lui un senso di apatia e freddezza che in seguito gli costarono care, decretando di fatto la sua ascesa al mondo del crimine organizzato di cosa nostra statunitense.[10]

Tornato a Filadelfia, lavorò per un certo periodo come camionista per un'azienda di alimentari. Entrò poi nella sezione locale dell'International Brotherhood of Teamsters (IBT), il sindacato dei camionisti statunitensi presieduto da Jimmy Hoffa. Nel 1970 quest'ultimo gli offrì l'importante posizione di presidente di una sezione dell'IBT, la nº 326 di Wilmington, nel Delaware.[11][12] Similmente allo stesso Hoffa e molti altri membri dell'IBT, Sheeran mantenne rapporti con noti figuri della criminalità organizzata, tra cui il boss della Cosa nostra statunitense della Pennsylvania del nord Russell Bufalino, di cui fu descritto come uno «stretto collaboratore» e tramite principale con Hoffa.[11][12] Dopo la sparizione di quest'ultimo il 30 luglio del 1975, Sheeran fu una delle persone incluse dall'FBI nel cosiddetto Hoffex memo come una delle potenziali «figure chiave del caso», data la sua presenza a Detroit il giorno della scomparsa di Hoffa e la sua vicinanza con la vittima.[11]

Nell'agosto del 1970 fu indagato assieme a Joseph "Chinkie" Chingaglini per l'omicidio di Robert De George, un sindacalista candidatosi come presidente della sezione nº 107 di Filadelfia con l'intenzione di ripulire l'IBT dalle infiltrazioni mafiose: le accuse caddero.[12] Nell'agosto del 1981 fu processato per aver accettato tangenti da Edward Boffa, il gestore di un'impresa di manovalanza, in cambio del proprio silenzio riguardo alla riduzione dei salari dei lavoratori.[12][13] Riconosciuto definitivamente colpevole nel 1982, ammise di aver versato il 50% dei proventi delle tangenti a Bufalino: Sheeran fu condannato a 18 anni di prigione per violazione del Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act, associazione a delinquere e frode postale, e gli fu imposto di rinunciare alla presidenza della sezione.[12][13][14] Iniziò a scontare la sua pena il 3 giugno 1983 in una prigione federale, a 62 anni.[5][14]

Dopo aver scontato circa 15 anni, fu rilasciato per via dell'età e dell'artrite di cui soffriva.[1][5] Morì il 14 dicembre del 2003, a 83 anni, in una residenza sanitaria assistenziale in periferia di Filadelfia.[1][5]

Dichiarazioni a Charles Brandt

modifica

Charles Brandt, l'autore del saggio biografico su Sheeran intitolato L'irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa (I Heard You Paint Houses) (2004), disse che Sheeran gli aveva confessato prima di morire di avere ucciso Jimmy Hoffa. Secondo il racconto di Brandt, Chuckie O'Brien portò in auto Sheeran, Hoffa, e il mafioso Sal Briguglio, fino a una casa di Detroit.
O'Brien e Briguglio parcheggiarono l'auto mentre Sheeran e Hoffa entrarono nell'abitazione, dove Sheeran sparò due volte in testa a Hoffa uccidendolo sul colpo. Sheeran disse che gli era stato riferito che il corpo di Hoffa fu poi cremato in segreto dopo l'omicidio, e confessò anche di aver in seguito eliminato pure Briguglio per paura che potesse parlare con i federali.[15] Bill Tonelli ha messo in dubbio le dichiarazioni di Sheeran in un articolo sulla rivista Slate intitolato The Lies of the Irishman, come anche il professore di Harvard Jack Goldsmith in Jimmy Hoffa and 'The Irishman': A True Crime Story? apparso in The New York Review of Books.[16]

In seguito alla notizia, dopo tanti anni furono effettivamente rinvenute delle macchie di sangue nella casa a Detroit indicata da Sheeran come luogo dell'omicidio,[15] anche se l'esame del DNA stabilì che non era quello di Hoffa.[17][18]

Nei media

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: The Irishman (film 2019).

La storia di Sheeran è raccontata nel film di Martin Scorsese The Irishman, in cui Sheeran è interpretato da Robert De Niro.

  1. ^ a b c (EN) Michael Kaplan, The ‘real’ story of the man who murdered Jimmy Hoffa, su New York Post, 17 novembre 2017.
  2. ^ (EN) Bill Tonelli, The Lies of the Irishman, su slate.com, 7 agosto 2019. URL consultato il 4 novembre 2019.
  3. ^ (EN) The Publisher of I Heard You Paint Houses Responds to “The Lies of the Irishman”, su slate.com, 16 agosto 2019. URL consultato il 4 novembre 2019.
  4. ^ T.J. English, Paddy whacked: the untold story of the Irish American gangster, HarperCollins, 2005, p. 438, ISBN 978-0-06-059002-4.
  5. ^ a b c d (EN) Steve Early, The Ghost of Jimmy Hoffa Won’t Go Away, su Jacobin, 12 ottobre 2019.
  6. ^ Brandt 2004, p. 39.
  7. ^ Brandt 2004, p. 38.
  8. ^ Brandt 2004, p. 52.
  9. ^ Brandt 2004, pp. 50–51.
  10. ^ Brandt 2004.
  11. ^ a b c (EN) Jo Thomas Special, Hoffa Investigators Pin Hopes on Assertions by an Underthorld Informer, in The New York Times, 11 febbraio 1979, p. 26.
  12. ^ a b c d e (EN) Subcomitato Permanente Investigativo del Comitato degli Affari Governativi, Trascrizione delle udienze di fronte al Senato degli Stati Uniti riguardo alla profilazione della criminalità organizzata nella regione del Medio Atlantico, vol. 4, United States Government Printing Office, 15, 23 e 24 febbraio 1983, p. 391 e 472.
  13. ^ a b (EN) Ufficio dell'Ispettore Generale del Dipartimento del Lavoro, Rapporto semi-annuale al Congresso degli Stati Uniti, 1982, pp. 62-63.
  14. ^ a b (EN) Pennsylvania Crime Commission, Rapporto del 1984, Darby, DIANE Publishing, p. 33, ISBN 978-0-7881-4562-9.
  15. ^ a b Detroit House Searched for Clues in Hoffa Case, su Fox News, 13 giugno 2004. URL consultato il 30 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2012).
  16. ^ Jack Goldsmith, Jimmy Hoffa and The Irishman: A True Crime Story?, in New York Review of Books, 26 settembre 2019. URL consultato il 26 settembre 2019.
  17. ^ History Detectives, su pbs.org. URL consultato l'11 maggio 2016. (transcript Archiviato il 18 ottobre 2016 in Internet Archive.)
  18. ^ Police: Blood found in Detroit home did not come from Hoffa, in USA Today, Associated Press, 15 febbraio 2005.

Bibliografia

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN28928806 · ISNI (EN0000 0000 4058 4099 · BNF (FRcb15505586v (data)
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie