Gaio Petronio Ponzio Nigrino

Gaio Petronio Ponzio Nigrino (in latino: Gaius Petronius Pontius Nigrinus; 2 a.C. circa – dopo il 37) è stato un magistrato e senatore romano, console dell'Impero romano.

Gaio Petronio Ponzio Nigrino
Console dell'Impero romano
Nome originaleGaius Petronius Pontius Nigrinus
Nascita2 a.C. circa
Mortedopo il 37
FigliPublio Petronio Nigro?
GensPontia
Gens d'adozionePetronia
PadreLucio Ponzio Nigrino (biologico);
Gaio Petronio (adottivo)
Consolatogennaio-giugno 37 (ordinario)

Biografia

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Dal nome di Nigrino è assai probabile[1][2][3][4][5] che egli appartenesse in origine alla gens dei Pontii Nigrini, e in particolare che fosse figlio del praetor aerarii del 20 Lucio Ponzio Nigrino[6][7], e che poi sia stato adottato da un Gaio Petronio, con ogni probabilità il console suffetto del 25[8]. È incerto il legame di parentela con il Ponzio Labeone[9] menzionato come fratello di un Ponzio Nigrino[10]: non si sa se questo fosse il padre biologico di Nigrino o Nigrino stesso[4][6][9][11].

Della carriera di Nigrino quasi nulla è noto, ad eccezione del suo consolato, che egli ricoprì insieme a Gneo Acerronio Proculo come ordinario per il primo semestre del 37[12][13][14][15][16][17][18][19][20][21]. Nigrino e Proculo, dopo la morte di Acuzia (ex moglie di Publio Vitellio)[19], il litigio tra Decimo Lelio Balbo e Giunio Otone[19], l'accusa contro Albucilla che coinvolse gli illustri Gneo Domizio Enobarbo, Gaio Vibio Marso e Lucio Arrunzio[19][22], il suicidio dello stesso Arrunzio[22][23], l'imprigionamento di Albucilla[22][23], la relegazione dell'ex-pretore Carsidio Sacerdote[23], l'espulsione dal senato di Ponzio Fregellano[23] e l'espulsione con relegazione di Decimo Lelio Balbo[23], il suicidio di Sesto Papinio Allenio e l'esilio della madre[24], si trovarono a fare i conti con la morte di Tiberio a marzo[15][20][25][26] e il suo funerale ad aprile[15][27][28][29], con l'ascesa di Caligola coadiuvata da Macrone e dai suoi pretoriani e dall'annullamento del testamento di Tiberio[12][15][18][30][31], e con la morte di Antonia minore[15][32][33]. Il nuovo princeps, però, permise loro di rimanere in carica fino al consueto termine semestrale per poi assumere egli stesso a luglio il consolato insieme allo zio Claudio[15][16][34][35].

Nigrino, dopo il suo consolato, scompare dalla storia: non sembra infatti essere lui il Publio Petronio citato come vittima di Nerone con il crimine di cospirazione, ma piuttosto Publio Petronio Nigro[4][36][37], forse suo figlio e ritenuto talvolta identico all'autore del Satyricon[38][39].

  1. ^ A. E. Gordon - J. S. Gordon, Roman Names and the Consuls of A.D. 13, in The American Journal of Philology, 72.3 (1951), pp. 283-292, in particolare p. 285.
  2. ^ M. Corbier, L'aerarium Saturni et l'aerarium militare, Rome 1974, p. 53.
  3. ^ O. Salomies, Adoptive and Polyonymous Nomenclature in the Roman Empire, Helsinki 1992, p. 90.
  4. ^ a b c PIR2 P 812 (Wachtel).
  5. ^ R. Seager, Tiberius, Malden-Oxford-Carlton 20052, p. 107.
  6. ^ a b PIR2 P 811 (Vidman).
  7. ^ CIL VI, 32270.
  8. ^ PIR2 P 266 (Wachtel).
  9. ^ a b PIR2 P 803 (Vidman).
  10. ^ CIL VI, 9338.
  11. ^ Fratello di Nigrino lo ritiene M. Horster, Bauinschriften römischer Kaiser, Stuttgart 2001, p. 201 nota 34.
  12. ^ a b CIL II, 172.
  13. ^ CIL X, 6774.
  14. ^ CIL X, 6638.
  15. ^ a b c d e f Fasti Ostienses, frgm. Ch (Vidman).
  16. ^ a b Fasti fratrum Arvalium (Inscr. It. 13, 1, 24 = AE 1991, 307).
  17. ^ TPSulp 51 = AE 1972, 86.
  18. ^ a b IGR IV 251.
  19. ^ a b c d Tacito, Annales, VI, 47.
  20. ^ a b Svetonio, Vita di Tiberio, LXXIII, 1.
  21. ^ Cassio Dione, Storia Romana, LVIII, 27, 1; indice al libro LIX; LIX, 6, 5.
  22. ^ a b c Cassio Dione, Storia Romana, LVIII, 27, 2-5.
  23. ^ a b c d e Tacito, Annales, VI, 48.
  24. ^ Tacito, Annales, VI, 49.
  25. ^ Tacito, Annales, VI, 50.
  26. ^ Cassio Dione, Storia Romana, LVIII, 27, 1; 28.
  27. ^ Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, XVIII, 236.
  28. ^ Svetonio, Vita di Tiberio, LXXV, 3; Vita di Caligola, XIII; XV, 1.
  29. ^ Cassio Dione, Storia Romana, LVIII, 28, 5.
  30. ^ Svetonio, Vita di Caligola, XII, 2-3.
  31. ^ Cassio Dione, Storia Romana, LIX, 1.
  32. ^ Svetonio, Vita di Caligola, XV, 2; XXIII, 2.
  33. ^ Cassio Dione, Storia Romana, LIX, 3, 3-4.
  34. ^ Svetonio, Vita di Caligola, XV, 2; XVII, 1.
  35. ^ Cassio Dione, Storia Romana, LIX, 6, 5.
  36. ^ PIR2 P 294 (Wachtel).
  37. ^ Diversamente, V. Rudich, Political Dissidence under Nero, London-New York 1993, p. 290.
  38. ^ R. Syme, Tacitus, Oxford 1958, p. 627 nota 4.
  39. ^ V. Rudich, Political Dissidence under Nero, London-New York 1993, p. 290.

Bibliografia

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  • PIR2 P 812 (Wachtel).
  • O. Salomies, Adoptive and Polyonymous Nomenclature in the Roman Empire, Helsinki 1992, p. 90.