Gais (Svizzera)
Gais (toponimo tedesco) è un comune svizzero di 3 098 abitanti del Canton Appenzello Esterno.[1][2]
Gais comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Appenzello Esterno |
Distretto | Non presente |
Amministrazione | |
Lingue ufficiali | Tedesco |
Territorio | |
Coordinate | 47°21′45″N 9°27′16″E |
Altitudine | 933 m s.l.m. |
Superficie | 21,23 km² |
Abitanti | 3 098[1] (2021) |
Densità | 145,93 ab./km² |
Comuni confinanti | Altstätten (SG), Appenzello (AI), Bühler, Eichberg (SG), Rüte (AI), Schlatt-Haslen (AI), Trogen |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 9056 |
Prefisso | 071 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 3022 |
Targa | AR |
Nome abitanti | gaiser |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaIl comune confina a nord con i comuni di Bühler e Trogen, a est con Altstätten nel Canton San Gallo, a sud con Schwende-Rüte nel Canton Appenzello Interno, e a ovest sempre in Appenzello Interno con i comuni di Schlatt-Haslen e Appenzello.[3]
Idrografia e orografia
modificaIl comune è quasi interamente attraversato dal Rotbach, affluente del Sitter che si forma nella parte settentrionale.[3] A nord, sulla linea del confine comunale, scorrono lo Wissbach e il Bruederbach, mentre a sud si trova lo Zwislenbach.[3] A est si formano vari corsi d'acqua di varie dimensioni che scorrono verso il Canton San Gallo, fra cui il Fluebach, il Trübbach, il Luterbach e lo Schachenbach.[3] A nord il comune include anche un piccolo lago, il Gäbrisseeli.[3]
Ai confini settentrionali e meridionali sono situati due gruppi montuosi, tra le cui cime vi sono a nord il Gäbris (1250 m s.l.m., punto più elevato del comune) e il Kellersegg (1194 m s.l.m.), e a sud il Golterberg (1175 m s.l.m.), il Brandegg (1140 m s.l.m.) e l'Hörchelkopf (877 m s.l.m.).[3]
Clima
modificaDati meteo (simulazione)[4] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 2 | 2 | 6 | 11 | 14 | 17 | 20 | 20 | 16 | 14 | 7 | 3 | 2,3 | 10,3 | 19 | 12,3 | 11 |
T. min. media (°C) | −5 | −5 | −3 | 0 | 4 | 7 | 9 | 10 | 7 | 4 | −1 | −4 | −4,7 | 0,3 | 8,7 | 3,3 | 1,9 |
Giorni di calura (Tmax ≥ 30 °C) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Giorni di gelo (Tmin ≤ 0 °C) | 25,8 | 22,2 | 20,2 | 12,1 | 3,0 | 0,6 | 0,1 | 0,0 | 0,3 | 3,8 | 14,2 | 22,9 | 70,9 | 35,3 | 0,7 | 18,3 | 125,2 |
Giorni di ghiaccio (Tmax ≤ 0 °C) | 7,9 | 8,0 | 3,9 | 0,4 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,1 | 3,3 | 7,2 | 23,1 | 4,3 | 0,0 | 3,4 | 30,8 |
Giorni di pioggia | 12,5 | 12,4 | 14,0 | 12,7 | 14,0 | 13,5 | 13,3 | 12,0 | 11,5 | 10,6 | 12,2 | 13,6 | 38,5 | 40,7 | 38,8 | 34,3 | 152,3 |
Giorni di neve | 7,2 | 7,6 | 6,4 | 2,8 | 0,4 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,1 | 0,7 | 4,1 | 7,2 | 22,0 | 9,6 | 0,0 | 4,9 | 36,5 |
Giorni con manto nevoso ≥ 1 cm | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Giorni di cielo sereno | 9 | 7 | 6,7 | 6,5 | 6,0 | 5,4 | 7,6 | 9,0 | 7,7 | 8,4 | 7,6 | 7,4 | 23,4 | 19,2 | 22,0 | 23,7 | 88,3 |
Vento (direzione-m/s) | 3,1 | 3,3 | 3,1 | 2,8 | 2,5 | 2,2 | 2,2 | 1,9 | 2,2 | 2,2 | 2,5 | 3,1 | 3,2 | 2,8 | 2,1 | 2,3 | 2,6 |
Utilizzo del suolo
modificaIl suolo comunale è prevalentemente occupato da superfici boschive, campi e prati.[5] Dal 1983 al 2017 si è assistito ad un aumento dell'area edificata (da 78 a 100 ettari) a scapito di campi e prati (da 1060 a 1028 ettari), mentre gli altri utilizzi risultano stabili.[5] Il tasso di impermeabilizzazione, pari al 5,4% della superficie del comune, è più alto della media svizzera ed è in leggera crescita negli ultimi decenni.[6]
tipologia | ettari | |||
---|---|---|---|---|
Area edificata | 100 | |||
Superfici del traffico | 28 | |||
Superfici d'insediamenti speciali | 3 | |||
Zone verdi e di riposo | 6 | |||
Frutticoltura, viticoltura, orticoltura | 1 | |||
Campicoltura e praticoltura | 1028 | |||
Alpeggi | 9 | |||
Bosco | 896 | |||
Laghi e fiumi | 11 | |||
Superfici improduttive | 27 |
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Storia
modificaSotto l'abbazia di San Gallo Gais costituì un baliaggio distinto con un proprio Ammann e un proprio tribunale, e già dal XIV secolo sussisteva una certa autonomia comunale.[2] Sotto l'egida di Konrad Geppensteiner, Ammann ze Geiss, gli abitanti di Gais aderirono alla Lega delle città sveve nel 1377 e nel 1401 a quella dei sudditi dell'abate di San Gallo, la cosiddetta Lega popolare dei servi ecclesiastici.[2] La battaglia dello Stoss, un episodio rilevante nel quadro delle guerre di Appenzello, si svolse sul territorio di Gais.[2]
Nel nuovo Paese di Appenzello Gais passò alla Rhode di Rinkenbach-Wies. Gli sviluppi successivi vennero determinati dall'appartenenza ecclesiastica.[2] La popolazione di Gais, che in precedenza faceva capo alla chiesa di San Lorenzo, a San Gallo, e ad Appenzello, tra il 1275 e il 1333 (forse nel 1315) ottenne una propria chiesa, elevata a parrocchiale dedicata alla Madonna prima del 1370.[2] Progressivamente ad essa fecero riferimento anche i fedeli della semi-Rhode di Rotenwies appartenente a Trogen, che facevano capo a Marbach e ad Altstätten, e quelli della curtis di Rietli, compresa nella giurisdizione (Meieramt) di Altstätten.[2] Nonostante una tradizione amministrativa eterogenea - appartenenza a una Rhode per Rotenwies, diritto curtense del Rheintal per Rietli, baliaggio con statuto particolare per Gais - e le strutture comunitarie di cui al più tardi dal XV secolo ognuna di queste regioni disponeva per lo sfruttamento dei beni comuni - specialmente boschi - sotto l'egida comune della chiesa di Gais gradualmente venne a crearsi il comune attuale.[2]
La costruzione della nuova chiesa attorno al 1460 e la conversione alla fede riformata nel 1525 favorirono il processo di formazione del comune e fecero sì che la parrocchia di Gais si presentasse in seguito come unità politica.[2] Dal 1527 al 1597 anche i riformati di Appenzello si recarono a Gais per seguire le funzioni religiose.[2] Con l'atto di separazione del 1597, Gais entrò a far parte di Appenzello Esterno, conservando comunque i diritti sugli alpeggi e sull'opera comune Mendle nell'Appenzello Interno rispettivamente fino al 1674 e al 1815.[2] Le comunità delle opere collettive sul territorio di Gais risultano tuttora esistenti come corporazioni autonome: Hackbüel, Rotenwies e Rietli-Schachen.[2] Soprattutto nel XIX secolo esse accrebbero le loro proprietà terriere.[2]
L'insediamento menzionato nel 1467 come ville Gais, nato nei pressi della chiesa, si sviluppò attorno a un'ampia piazza, seguendo un piano prestabilito.[2] Dopo l'incendio del 1780, il villaggio venne ricostruito rispettando la struttura precedente.[2] Il nuovo stile architettonico, pur alterandone il carattere, allo stesso tempo conferì alla piazza un aspetto uniforme: gli sforzi per mantenere intatta l'immagine di questi luoghi di importanza nazionale nel 1977 valsero al comune il premio Wakker.[2] Nel XIX secolo la località si espanse gradualmente e divenne un villaggio agglomerato, e dopo il 1960 quartieri di nuova costruzione modificarono profondamente il paesaggio.[2]
L'economia lattiera e l'allevamento costituirono le tradizionali basi di sostentamento, a cui dal XVI secolo si aggiunsero il servizio mercenario e la produzione tessile.[2] Nel XIX secolo soprattutto lungo il Rotbach nacquero diverse industrie tessili, come un impianto per la filatura, lo stampaggio e l'apprettatura in località Strahlholz nel periodo 1802-1929, uno stabilimento per il candeggio, la tintura e l'apprettatura nella medesima località a partire dal 1805, diverse fabbriche di ricamo e ditte per la commercializzazione di prodotti tessili dal 1872 e sei impianti per la ritorcitura dal 1875.[2] La fabbrica di laterizi fu in funzione dal 1846 al 1917.[2] La crisi economica del periodo tra le due guerre mondiali colpì soprattutto l'industria a domicilio, mentre la maggior parte delle fabbriche sopravvisse.[2] Fra il 1749 e il 1860 Gais acquisì fama mondiale come centro per la cura del siero.[2] Tuttavia Gais non riuscì a trasformarsi in una moderna stazione climatica, per cui dopo il 1860 l'afflusso di turisti calò in misura massiccia nonostante l'apertura di parecchie pensioni.[2]
Le strade per Altstätten e Bühler vennero ampliate a partire dal 1836, e le linee ferroviarie per San Gallo, Appenzello e Altstätten vennero inaugurate rispettivamente nel 1889, nel 1904 e nel 1911.[2] L'istituto magistrale cantonale situato in località Rieseren rimase aperto dal 1833 al 1866.[2] Il comune parrocchiale cattolico, fondato nel 1884, eresse una cappella nel 1885.[2] L'ospedale comunale del 1904 fu trasformato in clinica nel 1982, e nel 1958 a Gais fu inaugurata la prima clinica di riabilitazione della Svizzera.[2] Nel 1980 tra i 731 edifici a uso abitativo figuravano 120 case di vacanza, mentre 50 appartamenti affittati a scopi turistici si trovavano all'interno di altre abitazioni.[2] Dalla fine della seconda guerra mondiale, l'agricoltura, l'industria tessile, l'artigianato e il commercio costituiscono le principali fonti di reddito.[2] Dal 1980 è in atto una progressiva trasformazione di Gais in comunità residenziale.[2] Dal 1960 al 2000 i pendolari in uscita sono aumentati in misura significativa, corrispondenti a quasi la metà della popolazione attiva nel 2000.[2]
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaGais comprende nel suo territorio 6 edifici classificati come beni culturali di importanza nazionale, e 12 beni culturali di importanza regionale[7].
Architetture religiose
modificaFra i beni culturali di importanza nazionale vi è la Chiesa riformata (già di Santa Maria), attestata dal 1370 e ricostruita nel 1460[8].
Edifici
modificaFra gli edifici di importanza nazionale, oltre alla chiesa riformata già menzionata, vi sono:
- Haus zum Neuen Ochsen ("Casa del bue nuovo")
- Gasthof Krone ("Locanda Corona")
- Ehemaliges Kaufmannshaus Gruber ("Ex casa del mercante Gruber")
- Gasthaus zum Falken ("Locanda al falco")
- Bauernhaus Ballmoos ("Casa rurale Ballmoos")
Musei
modificaDal 1972 Gais ospita un museo cittadino (Museum Gais), classificato come bene culturale di interesse regionale.[7][9] Il museo contiene vari dipinti, fotografie e acquerelli della cittadina e una serie di opere del disegnatore e incisore appenzellese Johann Ulrich Fitzi.[9]
Altro
modificaA Gais si trova una cappella (Schlachtkapelle) e una statua (Schlacht-Denkmal) che commemorano la vittoria degli Appenzellesi nella Battaglia dello Stoss. Entrambe le strutture sono considerate beni culturali di interesse regionale.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaL'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1][2]:
Abitanti censiti[10]
Famiglie
modificaNel 2021 a Gais abitavano 1 327 nuclei famigliari (economie domestiche).[11] Nel comune le famiglie tendono a essere di dimensioni leggermente maggiori rispetto alla media nazionale.[11]
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Nazionalità
modificaNazionalità | Svizzera | Appenzello Esterno | Gais | |||
---|---|---|---|---|---|---|
Svizzera | 74,32% | 1º | 83,42% | 1º | 87,06% | 1º |
Germania | 3,56% | 3º | 4,7% | 2º | 4,07% | 2º |
Portogallo | 2,92% | 4º | 1,21% | 4º | 2,1% | 3º |
Austria | 0,51% | 11º | 1,08% | 5º | 1,29% | 4º |
Bosnia ed Erzegovina | 0,32% | 16º | 0,42% | 11º | 0,84% | 5º |
Italia | 3,76% | 2º | 1,58% | 3º | 0,71% | 6º |
Eritrea | 0,48% | 12º | 0,61% | 8º | 0,48% | 7º |
Kosovo | 1,31% | 6º | 0,57% | 9º | 0,32% | 8º |
Paesi Bassi | 0,25% | 22º | 0,20% | 21º | 0,23% | 9º |
Afghanistan | 0,24% | 23º | 0,31% | 13º | 0,23% | 10º |
Sri Lanka | 0,33% | 15º | 0,33% | 12º | 0,23% | 11º |
Energia
modificaProduzione
modificaTra il 2010 e il 2020 il comune ha aumentato la sua produzione di elettricità tramite fonti rinnovabili, specialmente energia solare.[13][14] La produzione di elettricità da solare è infatti passata da 54 MWh/anno nel 2011 a 1312 MWh/anno nel 2019.[13][14] Di conseguenza, anche la percentuale di consumo di elettricità prodotta autonomamente è aumentata dal 0,5% nel 2011 al 7,0% nel 2019.[13][14]
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Infrastrutture e trasporti
modificaGais è servito dall'omonima stazione sulla ferrovia San Gallo-Gais-Appenzello (linee S20, S21 e S22 della rete celere di San Gallo), capolinea della ferrovia Altstätten-Gais (linea S24 della rete celere di San Gallo). Inoltre, è servito dalla stazione di Zweibrücken e dalla stazione di Strahlholz, fermate a richiesta della ferrovia San Gallo-Gais-Appenzello, e dalle fermate a richiesta di Hebrig, di Schachen, di Rietli e di Stoss AR (situata nei pressi del passo Stoss) sulla ferrovia Altstätten-Gais.
Amministrazione
modificaOgni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.
Note
modifica- ^ a b c Ufficio federale di statistica, Bilancio demografico secondo il livello geografico istituzionale, su pxweb.bfs.admin.ch. URL consultato il 5 giugno 2023.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af Dizionario storico della Svizzera.
- ^ a b c d e f Cartine della Svizzera, su map.geo.admin.ch.
- ^ Dati climatici e meteorologici storici simulati per Gais, su meteoblue.com. URL consultato il 10 ottobre 2022.
- ^ a b c (FR) Ufficio federale di statistica, Statistique de la superficie, utilisation du sol - Communes selon 10 classes, su bfs.admin.ch. URL consultato l'11 ottobre 2022.
- ^ a b (FR) Ufficio federale di statistica, Statistique de la superficie, occupation du sol - Surfaces imperméabilisées par communes, su bfs.admin.ch. URL consultato l'11 ottobre 2022.
- ^ a b (DE) Inventario della protezione beni culturali con oggetti d’importanza nazionale e regionale - AR (PDF), su babs.admin.ch, Ufficio federale della protezione della popolazione, 1º gennaio 2022. URL consultato il 25 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2021).
- ^ Thomas Fuchs, Gais, in Dizionario storico della Svizzera, 18 agosto 2005. URL consultato il 31 luglio 2018.
- ^ a b (DE) Museum Gais, su museums.ch. URL consultato l'11 ottobre 2022.
- ^ Dizionario storico della Svizzera, Ufficio federale di statistica
- ^ a b c Ufficio federale di statistica, Economie domestiche secondo le unità geografiche istituzionali e la taglia dell'economia domestica, su pxweb.bfs.admin.ch. URL consultato l'11 ottobre 2022.
- ^ Ufficio federale di statistica, Popolazione residente permanente e non permanente secondo le unità geografiche istituzionali, il luogo di nascita e la nazionalità, su pxweb.bfs.admin.ch. URL consultato l'11 ottobre 2022.
- ^ a b c d (DE) Strom-Kennzahlen 2011 (PDF), su ar.ch. URL consultato il 13 ottobre 2022.
- ^ a b c d (DE) Strom-Kennzahlen 2019 (PDF), su ar.ch. URL consultato il 13 ottobre 2022.
- ^ (DE) Strom-Kennzahlen 2013 (PDF), su ar.ch. URL consultato il 13 ottobre 2022.
- ^ (DE) Strom-Kennzahlen 2015 (PDF), su ar.ch. URL consultato il 13 ottobre 2022.
- ^ (DE) Strom-Kennzahlen 2017 (PDF), su ar.ch. URL consultato il 13 ottobre 2022.
Bibliografia
modifica- Thomas Fuchs, Gais, in Dizionario storico della Svizzera (DSS), traduzione di Daniela Idra, Accademia svizzera di scienze umane e sociali, 20 novembre 2006. URL consultato il 9 maggio 2022.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gais
Collegamenti esterni
modifica- (DE) Sito ufficiale, su gais.ch.
- (IT, DE, FR) Gais, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
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