Gay Games
I Gay Games sono un evento sportivo e culturale organizzato dalla comunità gay e lesbica, sotto l'egida della Federazione dei Gay Games. La prima edizione si svolse a San Francisco nel 1982, nata dall'idea del dottor Tom Waddell,[1] ex-atleta olimpico, il cui scopo era quello di promuovere lo spirito di inclusione e partecipazione, e la ricerca del miglioramento personale nell'ambito di un evento sportivo:
«Lo scopo della Federazione dei Gay Games (FGG) è quello di incoraggiare ed aumentare l'autorispetto delle lesbiche e dei gay in tutto il mondo e di ingenerare rispetto e comprensione nel mondo non-gay, principalmente attraverso un evento atletico e culturale, partecipatorio e organizzato internazionalmente, da disputarsi ogni quattro anni, e comunemente noto come Gay Games.»
I Gay Games erano in precedenza noti come Olimpiadi Gay (Gay Olympic Games) ma una causa intentata dal Comitato Olimpico Internazionale ha costretto gli organizzatori a cambiare il nome, eliminando la parola "Olympic".[2][3] Il CIO tuttavia ha autorizzato altri gruppi ad utilizzare il termine "Olimpiadi" e per questo motivo alcuni lo hanno accusato di discriminazione (vedi anche omofobia), sebbene le persone omosessuali non abbiano mai sofferto di discriminazioni all'interno delle Olimpiadi ufficiali.
I Gay Games sono aperti a tutti coloro desiderino partecipare, senza badare all'orientamento sessuale. Non esistono requisiti minimi di qualificazione per competervi.
I Gay Games raccolgono assieme atleti ed artisti da tutto il mondo, molti provengono da nazioni in cui l'omosessualità resta illegale e nascosta.
I V Gay Games di Amsterdam (Paesi Bassi), sono stati il più grande evento sportivo gay della storia, con oltre 14.000 partecipanti in oltre 30 eventi sportivi e culturali.
In tutti gli anni in cui non si svolgono gli eventi internazionale dei Gay games e dei World Outgames, si tengono in Europa gli Eurogames, competizioni sportive organizzate dall'EGLSF (European Gay and Lesbian Sport Federation), federazione europea che raggruppa le associazioni sportive gay e lesbiche europee.
Edizioni dei Gay Games
modificaNome | Luogo | Data di apertura | Data di chiusura | Partecipanti |
---|---|---|---|---|
I Gay Games - Challenge '82 | San Francisco, USA | 28 agosto 1982 | 2 settembre 1982 | 1.600 |
II Gay Games - Triumph '86 | San Francisco, USA | 10 agosto 1986 | 17 agosto 1986 | 3.500 |
III Gay Games - Celebration '90 | Vancouver, Canada | 4 agosto 1990 | 11 agosto 1990 | 9.500 |
IV Gay Games - Unity '94 | New York, USA | 18 giugno 1994 | 25 giugno 1994 | 11.000 |
V Gay Games - Friendship '98 | Amsterdam, Paesi Bassi | 1º agosto 1998 | 8 agosto 1998 | 14.700 |
VI Gay Games - Under New Skies | Sydney, Australia | 2 novembre 2002 | 9 novembre 2002 | 12.000 |
VII Gay Games - Where the World Meets | Chicago, USA | 15 luglio 2006 | 22 luglio 2006 | 11.500 |
VIII Gay Games - Be Part of It | Colonia, Germania | 31 luglio 2010 | 6 agosto 2010 | 13.500 |
IX Gay Games - Go All Out! | Cleveland, USA | 9 agosto 2014 | 16 agosto 2014 | 10.000 |
Jeux Mondiaux de la Diversité - X Gay Games | Parigi, Francia | 4 agosto 2018 | 12 agosto 2018 | 10.317 |
XI Gay Games | Hong Kong | 3 novembre 2023[4] | 11 novembre 2023 | |
XII Gay Games | Valencia, Spagna | 2026 | 2026 |
La settima edizione dei Gay Games (previsti nel 2006) era stata assegnata in origine a Montréal (Canada) ma in seguito a divergenze e al mancato accordo con gli organizzatori canadesi sulle dimensioni dell'evento, la FGG nel 2004 ritirò il suo beneplacito, assegnando i giochi a Chicago. L'organizzazione di Montréal 2006 decise comunque di proseguire nel suo lavoro, dando vita alla prima edizione dei World Outgames.
L'organizzazione dell'ottava edizione di Gay Games fu contesa da Colonia, Johannesburg e Parigi, che presentarono la loro candidatura alla FGG il 16 marzo del 2005: il 14 novembre dello stesso anno, durante il consueto meeting di Chicago, i dirigenti della FGG elessero a larga maggioranza la località tedesca.
Note
modifica- ^ Comité Olympique International, Affinity-based Games, in Historical Archives Olympic Studies Centre, 29 novembre 2012.
- ^ (EN) Ian Warren, David v. Goliath: The Gay Games, the Olympics, and the Ownership of Language, in Entertainment and Sports Law Journal, vol. 4, n. 1, 2006, p. 2, DOI:10.16997/eslj.99.
- ^ (EN) Elizabeth Weiss, Most famous lawsuits surrounding the Olympics, su stories.avvo.com, AvvoStories, 26 luglio 2016.
- ^ Originariamente erano calendarizzati per il 2022, ma sono stati differiti a causa dell'insorgere dell'emergenza sanitaria conseguente alla pandemia di COVID-19.
Bibliografia
modifica- Daniel Bell., Encyclopedia of International Games., Jefferson [etc.]: McFarland & [and] Co., 2003.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gay Games
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sito della Federazione dei Gay Games, su gaygames.org.
- (EN) Sito della Federazione Europea delle Associazioni Sportive Gay e Lesbiche (EGLSF), su eglsf.info.
- (EN) The brief history of gay athletes, su espn.go.com.
- (EN) Tom Farrey, The last closet: sports, su espn.go.com.
- (EN) Sito di Outsports.com, su outsports.com. URL consultato il 28 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2007).