Geppi Di Stasio

attore, regista e drammaturgo italiano

Geppi (Giuseppe) Di Stasio (Roma, 27 settembre 1962) è un attore, regista e drammaturgo italiano[1]. Napoletano per cultura ed adozione[1], la sua poetica si distingue per la capacità di armonizzare contenuti sociali e comicità. Il suo teatro, di chiara matrice comica, è stato da più parti definito "Teatro che fa discutere"[2][3].

Geppi Di Stasio

Biografia

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Inizia a recitare giovanissimo. Debutta come attore in teatro nel 1970 all'età di soli otto anni con lo spettacolo Annella di Portacapuana di G. Davino per la regia di Gennaro Magliulo che inaugurò il Teatro Sannazaro di Napoli. Di quel cast facevano parte attori già esperti come Ugo D’Alessio, Enzo Turco, Pietro De Vico, Luisa Conte, Lucia Valeri, nonché attori giovani come Nicola Di Pinto, Tommaso Bianco, Wanda Pirol, Giulio Adinolfi.

Nelle due seguenti stagioni partecipa ad altre commedie che prevedevano ruoli per attori della sua età, fino a staccarsi dalle scene per studiare ed intraprendere l'attività di regista, formandosi al fianco di Aldo Giuffré come aiuto regista.

In seguito, come regista di lavori teatrali[4], dirige lo stesso Giuffré, Giovanna Ralli, Gigi Reder, Lando Buzzanca, Antonio Casagrande e divi del cinema prestati al teatro come Barbara Bouchet e Rosa Fumetto.

Come regista affronta riscritture e manipolazioni di testi, fino a divenire autore lui stesso. Produce oltre 40 titoli teatrali, spesso contrassegnati da una vena ironico/malinconica, ma soprattutto da una comicità graffiante.

Dal 1999 dirige la Compagnia Stabile del Teatro delle Muse di Roma, con la quale rappresenta testi inediti che lo vedono protagonista in scena, testi che alternano tradizione ed innovazione[5][6][7].

Geppi Di Stasio ha partecipato ad alcuni film e serie televisive ed è stato coautore e co-conduttore di una trasmissione televisiva intitolata Calcistica Mente, un programma sul calcio caratterizzato da ironia graffiante, teatralità e musica.

Nel 2012 è stato protagonista come “voce recitante” di Pierino e il lupo di S. Prokofiev con l'orchestra sinfonica del Conservatorio Alfredo Casella dell'Aquila[8].

Ha ricevuto nel 1996 il Premio Totò per la regia teatrale. Nel 2014 è stato insignito del Premio Troisi alla carriera con menzione speciale per le peculiarità artistiche e umane[9].

  • Ricchi in canna e poveri sfondati (1991)
  • Amans (1992)
  • L'amore è Cekhov (1993)
  • Don Giovanni non è morto (1996)
  • Beata Maddalena (1997)
  • La gente non deve sapere (1999)
  • Donna Lisistrata (2001)
  • Di donna ce n'è una sola (2004)
  • Ragù in agrodolce (2005)
  • SPQN (2005)
  • Vaffanclub (2005)
  • Sotto chiave (2005)
  • Capriccio suite (2006)
  • Teatralmente parlando (2006)
  • Teatralmente parlando... e cantando! (2007)
  • Le damigelle di Mondragone (2007)
  • In arte Masaniello (2007)
  • Il gobbo delle nostre dame (2007)
  • Tra lui e lei (2008)
  • Il coraggio (2008)
  • Il macchiettista (2008)
  • Quando c'è la salute (2009)
  • Il suo nome era... il Signor "G" (2009)
  • Prima la mamma e poi la moglie (2009)
  • Non ci resta che Napoli (2010)
  • L'agenzia della felicità (2010)
  • Che c'è da ridere (2011)
  • Il riscatto dei guitti (2011)
  • Cravattari (2011)
  • Non ci fate ridere (2012)
  • L'eredità di zio Domenico (2012)
  • Il presepe di Amleto (2013)
  • Una vacanza ci farà bene (2015)
  • L'ultima domenica[10] (2016)
  • La doppia vita di Sabato e Domenico (2016)
  • Quattro mamme per Ciro (2016)
  • Voi non siete napoletani (2017)
  • Lavaci col fuoco[8] (2017)

Adattamenti e riscritture

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Altri spettacoli a cui ha preso parte

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Film e televisione

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  1. ^ a b Bianca Maria Sezzatini, Intervista a Geppi Di Stasio: autore, regista, attore, su The Sunday's Cafè, 30 ottobre 2011. URL consultato il 6 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2013).
  2. ^ Geppi Di Stasio e il teatro che fa discutere, su Teatroteatro.it, 25 febbraio 2006. URL consultato il 6 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2013).
  3. ^ Stefania Ninetti, Geppi Di Stasio: restituire al Teatro la sua dignità, con rigore, poesia e personalità, su SaltinAria.it, 22 novembre 2014. URL consultato il 6 dicembre 2021.
  4. ^ Sabrina Quartieri, Da Pino Insegno a Rodolfo Laganà, ecco la nuova stagione del teatro Tirso de Molina, in Il Messaggero, 29 settembre 2015. URL consultato il 6 dicembre 2021.
  5. ^ Teatro: 'Il coraggio' di Geppi di Stasio al delle Muse di Roma (2), su Libero, 27 gennaio 2013. URL consultato il 6 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. ^ IL CARTELLONE DEL TEATRO DELLE MUSE, ANCORA INSIEME FRAZZETTO E DI STASIO, su GlobalPress, 30 settembre 2014. URL consultato il 6 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2014).
  7. ^ Geppi Di Stasio, la nuova stagione del Teatro delle Muse, in Il Quotidiano del Lazio, 11 settembre 2015. URL consultato il 6 dicembre 2021.
  8. ^ a b Sergio Roca, Da Pierino e il Lupo, qualche anno dopo… variazioni sul tema. La favola di Prokofiev negli Anni duemila, su LiminaTeatri.it. URL consultato il 6 dicembre 2021.
  9. ^ Giù il sipario sul "Troisi Festival" a Benevento, in Metropolis, 6 dicembre 2014. URL consultato il 6 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2015).
  10. ^ E AL TEATRO DELLE MUSE ARRIVA “L’ULTIMA DOMENICA”, in Roma2Oggi, 24 marzo 2016. URL consultato il 6 dicembre 2021.
  11. ^ Al Teatro delle Muse arriva “Lo Sciupafemmine” di Nino Marino con Geppi Di Stasio e Roberta Sanzò foto, in RomaDailyNews, 3 marzo 2020. URL consultato il 6 dicembre 2021.

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