Giacomo Grandoni
Giacomo Grandoni (Pitigliano, 1797 – Scansano, 4 agosto 1855) è stato un funzionario e politico italiano del Granducato di Toscana.
Giacomo Grandoni | |
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Grandoni raffigurato da Giovanni Dupré | |
Ministro economo del bonificamento delle Maremme | |
Durata mandato | 1828 – 1833 |
Direttore dell'Ufficio di bonificamento delle Maremme | |
Durata mandato | 1833 – 4 agosto 1855 |
Contitolare | Alessandro Manetti |
Gonfaloniere di Grosseto | |
Durata mandato | 1854 – 4 agosto 1855 |
Predecessore | Michelangelo Contri |
Successore | Luigi Romualdi |
Dati generali | |
Professione | Funzionario, economo |
Biografia
modificaNato a Pitigliano nel 1797, si trasferì a Grosseto dove iniziò a lavorare giovanissimo come computista nella cancelleria del comune nel 1815. Due anni dopo fu destinato all'Ufficio dei fossi e coltivazioni. Si interessò di questioni economiche e finanziarie e fu provveditore dell'ente a partire dal 1819 e in seguito della Camera di soprintendenza comunitativa di Grosseto.[1]
Con l'avvio della grande bonifica per colmata delle paludi maremmane, il granduca Leopoldo II di Lorena istituì nel 1828 una commissione idraulico-economica, nominando Grandoni quale ministro economo, al fianco di Federico Capei (direttore) e Alessandro Manetti (architetto idraulico).[2] Dopo l'istituzione dell'Ufficio di bonificamento delle Maremme nel 1833, Grandoni e Manetti guidarono insieme l'ente per oltre vent'anni, il primo come direttore economico-amministrativo, il secondo come direttore tecnico.[3] In particolare, il ministro economo ebbe il delicato compito di gestire le casse dell'ufficio granducale, di sovrintendere alle controversie e le dispute sui terreni e di determinare indennità e compensi per i privati coinvolti.[4]
Nel 1854 divenne gonfaloniere della città.[1] Morì improvvisamente il 4 agosto 1855 a Scansano, dove gli uffici venivano trasferiti a causa dell'estatatura, e fu sepolto nel cimitero della Misericordia.[5] Poco dopo la morte, la famiglia commissionò a Giovanni Dupré un medaglione in marmo quale monumento funerario per il duomo di Grosseto, ma fu invece collocato nel 1873 all'interno della sala consiliare del nuovo palazzo comunale.[6]
Ebbe il titolo di cavaliere di Santo Stefano.[7]
Note
modifica- ^ a b Innocenti 1928, pp. 95-96.
- ^ Tartini 1838, pp. 200-201.
- ^ Tartini 1838, p. 203.
- ^ Manetti 1849, p. 33.
- ^ Almanacco etrusco, 1856, p. 351.
- ^ Crispolti, Mazzanti, Quattrocchi 2005, p. 71.
- ^ Alamanacco toscano, 1855, p. 282.
Bibliografia
modifica- Danilo Barsanti e Leonardo Rombai, Scienziati idraulici e territorialisti nella Toscana dei Medici e dei Lorena, Firenze, Centro editoriale toscano, 1994.
- Enrico Cappelli (E. Cleppali), Grosseto. Appunti storici, a cura di Giorgio Bonfiglioli, Grosseto, Innocenti Editore, 2017.
- Enrico Crispolti, Anna Mazzanti e Luca Quattrocchi (a cura di), Arte in Maremma nella prima metà del Novecento, Milano, Silvana Editoriale, 2005.
- Adone Innocenti, Grosseto. Storia ed arte, Grosseto, Etruria Nuova, 1928.
- Alessandro Manetti, Sulla sistemazione delle acque della Valdichiana e sul bonificamento delle Maremme, Firenze, Mariano Cecchi, 1849.
- Ferdinando Tartini, Memorie sul bonificamento delle maremme toscane, Firenze, Giuseppe Molini, 1838.
Voci correlate
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