Gianfilippo Usellini
Gianfilippo Usellini (Milano, 7 maggio 1903 – Arona, 21 agosto 1971) è stato un pittore italiano.
Biografia
modificaNasce a Milano nel 1903. Inizia a dipingere giovanissimo, intorno ai [1] sedici anni d'età. Dopo gli studi classici studia all'Accademia di Belle Arti di Brera [1] con Ambrogio Alciati e si diploma nel 1927.
Già nel 1926 è invitato ad esporre alla Biennale di Venezia.[1] Partecipa alla Prima Quadriennale di Roma nel 1931.
È vicino al movimento di Novecento, ma non prende parte alle mostre del gruppo. Sono gli anni in cui giunge a definire il suo linguaggio artistico, caratterizzato da un metafisico classicismo ispirato alla grande pittura italiana del '400. Si dedica anche alla pittura murale e al mosaico.
Dal 1928 al 1940 tiene la cattedra di decorazione applicata alla Scuola Superiore d'Arte Applicata all'Industria del Castello Sforzesco di Milano.[1] Insegna anche disegno alla Società Umanitaria di Milano dal 1935 al 1937.
Dal 1940 al 1960 insegna al Liceo Artistico di Brera.[1]
Dal 1961 al 1963 ad Arcumeggia (Varese) insegna affresco in corsi estivi tenuti per i migliori allievi delle varie Accademie di Belle Arti italiane. Dal 1961 è titolare della cattedra di Decorazione e affresco all'Accademia di Brera, fino alla sua morte (Arona, 1971).[1]
Opere
modificaNel 1935 realizza nella Sala del Consiglio Provinciale di Sondrio sei grandi encausti parietali, raffiguranti attività tipiche della Valtellina: mietitura, vendemmia, tessitura, filatura, pesca, alpeggio, caccia, industria del legno, lavorazione del granito e alpinismo.[2] [3]
Nel 1948 tiene una sua prima personale negli Stati Uniti.[1]
Nel 1960 realizza le quattro grandi tele per le scuole medie di Vimercate dedicate alle principali attività spirituali e materiali dell'uomo, ora conservate nel MUST museo del territorio vimercatese[collegamento interrotto].
Nel 1962 realizza ad Arcumeggia l'affresco: Il ritorno dell'emigrante. Nel 1967 esegue ad Arcumeggia la decorazione di una cappelletta votiva con affreschi illustranti Sant'Antonio abate e San Rocco.[1]
Negli ultimi anni della sua vita realizza una Deposizione per il Museo d'Arte Sacra del Vaticano.[1]
Note
modifica- ^ a b c d e f g h i Arcumeggia - La galleria all'aperto dell'affresco. a cura di Alberto Bertoni e Raffaella Ganna, Macchione Editore, Varese, 1997.
- ^ Il palazzo del Governo - Comune di Sondrio, su comune.sondrio.it. URL consultato l'8 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2014).
- ^ Nella nostra provincia Archives - ValtellinArte Archiviato il 27 luglio 2014 in Internet Archive.
Bibliografia
modifica- A.Beccaria,Gianfilippo Usellini, Hoepli editore, Milano 1946
- E.Pontiggia,V.Scheiwiller,Gianfilippo Usellini. Favola simbolo allegoria. Catalogo , Leonardo Arte editore, 1991
- Gianfilippo Usellini,1903-1971, catalogo della mostra a Sondrio, Palazzo della Provincia, Leonardo Arte editore, 1994
- Usellini e il Lago Maggiore, catalogo della mostra, Arona 1996, Ed. Mazzotta, 1996
- Arcumeggia - La galleria all'aperto dell'affresco. a cura di Alberto Bertoni e Raffaella Ganna, Macchione Editore, Varese, 1997.
- Usellini alla Scala, Ed. Allemandi, 2003
- F. Usellini, Gianfilippo Usellini e il carnevale, Silvia Editrice, 2007
- G.Lindner, R.Fabrizio, Dopo de Chirico. Metaphysische Malerei der Gegenwart, Panorama Museum, Bad Frankenhausen, 2012, ISBN 978-3-938049-23-5
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gianfilippo Usellini
Collegamenti esterni
modifica- Usellini, Gianfilippo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Usellini, Giàn Filippo, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Opere di Gianfilippo Usellini, su Open Library, Internet Archive.
- Galleria Ricci Oddi, Piacenza, su riccioddi.it. URL consultato il 1º maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2006).
- Mostra del centenario, Milano, Rotonda di via Besana, Milano, 2003-2004, su archiviostorico.corriere.it.
- MUST museo del territorio vimercatese, su museomust.it. URL consultato il 18 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 35262223 · ISNI (EN) 0000 0000 4887 6862 · LCCN (EN) nr92020195 · GND (DE) 119256738 · BNF (FR) cb15091661t (data) |
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