Giovanni Battista Berghinz

ufficiale e partigiano italiano

Giovanni Battista Berghinz, nome di battaglia "Barni" (Montecatini Terme, 8 febbraio 1918Trieste, 12 agosto 1944), è stato un ufficiale e partigiano italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Giovanni Battista Berghinz
NascitaMontecatini Terme, 8 febbraio 1918
MorteTrieste, 12 agosto 1944
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
GradoTenente
GuerreSeconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Ritratto di Alfredo Sforzini[1]
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Biografia

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Lapide commemorativa del tenente

Tenente di artiglieria, osservatore dall'aeroplano. Nacque a Montecatini da genitori friulani (la madre, incinta, era fuggita dal Friuli dopo la rotta di Caporetto). Arruolatosi nel Regio Esercito come sottotenente di complemento, l'8 luglio 1938 fu destinato in Africa Orientale Italiana, dove rimase fino al 1º novembre 1939. Nominato sottotenente in servizio permanente effettivo il 31 luglio 1940, frequentò il 4º Corso di osservazione aerea, conseguendo il relativo brevetto. Prestò servizio in diversi aeroporti in Patria e all'estero. Dall'ottobre 1942 al febbraio 1943 fu nuovamente in Africa. L'armistizio dell'8 settembre 1943 lo sorprese in Francia, all'aeroporto di Hyères. Passato in clandestinità per sfuggire alla Gestapo, tornò in Italia, dove continuò l'attività di partigiano nella brigata "Osoppo Friuli", con il nome di battaglia di "Barni". Nel marzo del 1944 conseguì la laurea in giurisprudenza presso l'università di Bologna. Il 28 luglio dello stesso anno venne catturato e imprigionato a Udine; seviziato inutilmente per estorcergli informazioni, trasferito a Trieste nel carcere del Coroneo, dove le torture lo ridussero quasi cieco ed in fin di vita. Il 12 agosto fu prelevato dalle SS, condotto nella risiera di San Sabba e probabilmente finito nella camera a gas e nel forno crematorio, attivi in quel luogo. Venne decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. A suo nome sono intitolate: una caserma in Udine; una via a Montecatini; un'aula del Liceo Classico Jacopo Stellini di Udine; un'aula della scuola alberghiera di Montecatini ed il Gruppo di Udine dell'Associazione Nazionale Ufficiali Provenienti dal Servizio Attivo (ANUPSA).

Onorificenze

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«Ardente passione e sublime senso del dovere fecero di lui un eroe, che, lasciata la terra straniera ove combatteva, tornava attraverso stenti e peripezie sul sacro suolo della Patria per impugnare le armi e difenderla dalla oppressione. In innumerevoli audaci sabotaggi e arditi colpi di mano rifulgeva il suo valore santificato dall’epica lotta combattuta. Arrestato, seviziato e ridotto quasi cieco, subiva con stoica rassegnazione e fiero contegno ogni martirio, ma non tradiva i compagni. Decedeva sotto i colpi dei suoi carnefici assurgendo nel cielo dei più puri eroi della Patria. Zona di Udine, 12 agosto 1944.[2]
  1. ^ Poggio 2017, p.12.
  2. ^ Quirinale - scheda - visto 2 gennaio 2009

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