Giovanni Nepomuceno Carlo del Liechtenstein

Giovanni Nepomuceno Carlo del Liechtenstein
	Il principe ritratto da Etienne Chevalier, 1740, Liechtenstein Museum
Principe sovrano del Liechtenstein
	Stemma
In carica	17 dicembre 1732 –; 22 dicembre 1748
Predecessore	Giuseppe Giovanni Adamo
Successore	Giuseppe Venceslao I
Nome completo	tedesco: Johann Nepomuk Karl Borromäus Joseph Franz de Paula Franz Xaver Kilian; italiano: Giovanni Nepomuceno Carlo Borromeo Giuseppe Francesco di Paola Francesco Saverio Chiliano
Trattamento	Sua Altezza Serenissima
Nascita	Vienna, 6 o 8 luglio 1724
Morte	Vyškov, 22 dicembre 1748 (24 anni)
Luogo di sepoltura	Chiesa della Natività della Vergine Maria, Vranov
Dinastia	Von Liechtenstein
Padre	Giuseppe Giovanni Adamo del Liechtenstein
Madre	Maria Anna di Oettingen-Spielberg
Consorte	Maria Giuseppina di Harrach-Rohrau
Figli	Marianna; Giovanni Giuseppe; Antonia
Religione	Cattolicesimo

Giovanni Nepomuceno Carlo del Liechtenstein (nome completo in tedesco Johann Nepomuk Karl Borromäus Joseph Franz de Paula Franz Xaver Kilian; Vienna, 6 o 8 luglio^[2]^[3] 1724 – Vyškov, 22 dicembre 1748) è stato principe del Liechtenstein dal 1732 al 1748.

Biografia

Infanzia

Era figlio del Principe Giuseppe Giovanni Adamo del Liechtenstein e della principessa Maria Anna di Oettingen-Spielberg.

Ascesa al Principato

Il principe Giovanni Nepomuceno Carlo ritratto nel XVIII secolo

Alla morte del padre, Giovanni Nepomuceno Carlo aveva solo otto anni e suo zio Giuseppe Venceslao resse per lui il governo come reggente. Giovanni Nepomuceno Carlo acquisì la maggiore età per governare nel 1745 e prese così autonomamente il controllo degli affari del Principato del Liechtenstein.

Matrimonio

Nel 1744 sposò la sua cugina, Maria Giuseppina di Harrach-Rohrau, (1727 - 1788), figlia del Conte Federico Augusto di Harrach-Rohrau e della Principessa Maria Eleonora del Liechtenstein.

Morte

Giovanni Nepomuceno Carlo morì tre anni dopo, ad appena 24 anni, senza lasciare discendenti maschi e il governo venne riassunto in reggenza dallo zio Giuseppe Venceslao.