Giovanni Paganucci
Giovanni Paganucci (Livorno, 1827 – Montevideo, 1889) è stato uno scultore italiano.
Biografia
modificaAmico di Giovanni Boldini e Giovanni Fattori (con cui condivise intorno al 1855 una soffitta in via Nazionale a Firenze)[1], si formò all'Accademia di Belle Arti di Firenze .
Ha date di nascita e di morte non certe. Iniziò a insegnare all'Accademia di Firenze dal 1873, e in quel decennio partecipò a diverse mostre di scultura organizzate dall'Accademia. Giovanni Paganucci fu tra i primi scultori ad essere incaricati per la facciata del Duomo fiorentino, infatti quando viene mostrata al pubblico il 28 dicembre 1879 la sezione sinistra della facciata, già vi erano collocati alcuni elementi scultorei, tra i quali opere dello scultore livornese come gli Angeli che cantano gloria, ad alto rilievo, entro le formelle esagonali dello sguancio della porta. Nella primavera 1882 ottiene la commissione del San Tommaso per la Galleria degli Apostoli[2][3]. Dal 4 febbraio 1875 risulta ammesso alla classe degli "Accademici corrispondenti" dell'Accademia di Belle Arti di Firenze e contemporaneamente residente a Montevideo[4]. Morì nel 1888[1888 o 1889?] in America Latina e l'Accademia lo commemorò nella persona del presidente del Collegio, Felice Francolini, che di lui disse: "fu artista di merito, chiamato a Montevideo come maestro di quella Accademia"[5].
Le opere sicure di Paganucci, come la scultura di Leonardo Fibonacci conservata nel Camposanto monumentale di Pisa del 1861[6] e il monumento del letterato Giuseppe Micali[7], oggi conservato nel Tribunale penale di Livorno, dimostrano un'aspirazione verso la naturalezza e l'immediata evidenza delle forme che lo avvicinano al nascente realismo. A Livorno si conserva un'ulteriore scultura di Giovanni Paganucci, il Genio della Musica, collocata nel giardino di Villa Fabbricotti[8].
A Livorno esiste una via dal 1938 intitolata all'artista[9].
Opere
modifica- Busto di John Peard (1860)[10]
- Leonardo Fibonacci (1861)
- Giuseppe Micali (1862)
- Modello per il Monumento a Camillo Benso Conte di Cavour (1862)
- Modello per il Monumento a Cosimo Del Fante (1866)[11]
- Busto di Carlo Poerio (1867-1868)[12]
- Rilievi per gli Angeli che cantano gloria (1872 circa)
- San Tommaso (1882)
Note
modifica- ^ Giovanni Fattori, 1980, p. 46.
- ^ Opere d'arte - OPAFI Catalogazione, su arnolfo.operaduomo.firenze.it. URL consultato il 28 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2019).
- ^ Pagina:Le facciate del Duomo di Firenze.djvu/38 - Wikisource, su it.wikisource.org. URL consultato il 28 luglio 2019.
- ^ Atti Collegio, 1887
- ^ Atti Collegio, 1889
- ^ Giovanni Sforza, 1871, p. 144.
- ^ Letteratura sulla vita e sulle opere di Giuseppe Micali, in L'emporio pittoresco giornale settimanale, Sonzogno, 1864, pp. 255-258.
- ^ Museo Civico Giovanni Fattori. L'Ottocento, Ospedaletto (Pisa), Pacini, 2008, pp. 36-37.
- ^ Livorno Magazine - Passato e Presente della Città dei 4 Mori - Periodico on line di Informazione e Cultura, su livornomagazine.it. URL consultato il 27 luglio 2019.
- ^ (EN) Anna Maria Cerioni e Alessandro Cremona, L’epopea del ricordo: storia e restauri delle memorie e dei monumenti pubblici della Passeggiata del Gianicolo, in Il Gianicolo. Il colle "aureo" della cultura internazionale della sacralità e della memoria», a cura di Carla BENOCCI e Marcello FAGIOLO, Roma, Artemide 2016, pp. 212-237. URL consultato il 27 luglio 2019.
- ^ Giuseppe Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei contorni di Livorno, G. Marini, 1873. URL consultato il 28 luglio 2019.
- ^ FIRENZE , SI COMMEMORA IL 150ESIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI CARLO POERIO, su Linkabile, 25 maggio 2018. URL consultato il 27 luglio 2019.
Bibliografia
modifica- Giovanni Fattori, Scritti autobiografici, editi e inediti, con tutti i ritratti dipinti e fotografici dell'artista, noti o ritrovati, De Luca, 1980.
- Giovanni Sforza, Memorie storiche della città di Pisa dal 1838 al 1871, Company' tipi di Angelo Valenti, 1871.
Altri progetti
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