Giovanni Pilo

politico italiano

Giovanni Pilo, noto come Gianni Pilo[1] (Macomer, 3 settembre 1954), è un politico italiano, deputato di Forza Italia dal 1994 al 2001.

Giovanni Pilo

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 aprile 1994 –
29 maggio 2001
LegislaturaXII, XIII
Gruppo
parlamentare
Forza Italia
CoalizionePolo delle Libertà (XII)
Polo per le Libertà (XIII)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoForza Italia
Titolo di studioDiploma di liceo scientifico
ProfessioneImprenditore

Biografia

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Nato a Macomer in provincia di Nuoro, Pilo inizia la sua attività di sondaggista a Milano dove conosce Silvio Berlusconi. Quando nel 1993 Berlusconi fonda insieme a Marcello Dell'Utri il nuovo partito di Forza Italia, in occasione delle elezioni politiche del 1994, Pilo, diventato amministratore delegato della Diakron, viene incaricato dallo stesso Berlusconi di stilare sondaggi per valutare i consensi degli elettori nei confronti del nuovo partito di centro-destra e del suo leader[2].

I sondaggi di Pilo rivelano un grande sostegno nei confronti di Forza Italia e della sua coalizione, sondaggi che si riveleranno poi veritieri in quanto il Polo delle Libertà uscirà vincitore dalle urne e Pilo viene eletto deputato. Caduto il governo Berlusconi, con l'avvicinarsi delle elezioni politiche del 1996, Pilo viene nuovamente commissionato di valutare l'indice di apprezzamento di Forza Italia a livello nazionale: in questa occasione, i consensi del partito di Berlusconi calarono notevolmente, e a vincere le elezioni fu Romano Prodi con il suo Ulivo. Pilo viene riconfermato deputato, ma gli viene ritagliato un ruolo di secondo piano all'interno del partito. Nel 1998 si dimette dal consiglio d'amministrazione della Diakron[3].

Pur non ricandidandosi in occasione di elezioni successive, dedicandosi all'attività imprenditoriale nel settore petrolifero[4], Pilo ritiene che uno dei suoi ultimi successi da sondaggista sia stata la prevista elezione di Giorgio Guazzaloca a sindaco di Bologna, primo sindaco di centro-destra del capoluogo emiliano, sostenuto anche da Forza Italia[5].

In Parlamento, durante i suoi due mandati, ha fatto parte della Commissione Affari Costituzionali, della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, della Commissione Lavoro Pubblico e Privato. Inoltre è stato componente del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della Commissione Vigilanza Rai[6].

  • Perché il Polo ha perso le elezioni, Roma, Newton-Compton, 1996, ISBN 88-8183-490-1.
  1. ^ Perchè il Polo ha perso le elezioni, su ibs. URL consultato il 26 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2021).
  2. ^ Antonio Dipollina, 'Ma se quelli sono sondaggi...', la Repubblica, 10 febbraio 1994. URL consultato il 16 settembre 2018.
  3. ^ Pilo lascia guida Diakron, Adnkronos, 16 dicembre 1998. URL consultato il 16 settembre 2018.
  4. ^ Alberto Statera, Pilo il Sondaggista dall'aria fritta al gas, la Repubblica, 11 luglio 2005. URL consultato il 16 settembre 2018.
  5. ^ «Io ex mago dei sondaggi: oggi sono inutili», cavevisioni.it, 3 luglio 2018. URL consultato il 16 settembre 2018.
  6. ^ Giovanni Pilo / Deputati / Camera dei deputati, su Camera dei Deputati. URL consultato il 26 luglio 2021.

Collegamenti esterni

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  • Giovanni Pilo su Camera.it - XII legislatura, Parlamento italiano
  • Giovanni Pilo su Camera.it - XIII legislatura, Parlamento italiano