Giulio Avellino
Giulio Giacinto Avellino, detto Il Messinese (Messina, 1645 – Ferrara, 27 agosto 1700), è stato un pittore italiano.
Biografia
modificaNato a Messina, da cui il soprannome con cui era conosciuto, era il fratello maggiore del pittore Onofrio Avellino. Visse a lungo a Ferrara ove visse negli ultimi anni sua vita.[1][2] Fu suo mèntore il futuro suocero Niccolò Francesco Maffei, architetto e matematico. Avellino fu allievo di Salvator Rosa a Roma per due anni e a lui si ispirò realizzando dipinti di architetture e ruderi. Tornato a Messina si specializzò nella raffigurazione di paesaggi. Costretto a fuggire da Messina, si rifugia prima a Napoli e poi a Venezia e quindi a Cremona e Ferrara.[3][4]
Opere di Avellino sono presenti a Ferrara o in Romagna, ma anche a Napoli, Cremona e Venezia.[3]
Morì a Ferrara il 20 agosto 1700 presso l'Ospedale dei Battuti Bianchi dipendente dalla parrocchia di San Salvatore, tempio ove è documentata la sepoltura.[2]
Note
modificaBibliografia
modifica- Laura Bartoni, Le vie degli artisti: residenze e botteghe nella Roma barocca dai registri di Sant'Andrea delle Fratte, (1650 - 1699), Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2012, ISBN 978-88-6134-938-4.
- Luigi Napoleone Cittadella, Notizie relative a Ferrara per la maggior parte inedite, vol. 1, Ferrara, Domenico Taddei, 1864.
- Antonio Minasi, Memorie de' pittori messinesi e degli esteri che in Messina fiorirono dal secolo XII sino al secolo XIX, Messina, Giuseppe Pappalardo, 1821.
- Stefano Ticozzi, Dizionario degli architetti, scultori, pittori, intagliatori in rame ed in pietra, coniatori di medaglie, musaicisti, niellatori, intarsiatori d'ogni etá e d'ogni nazione, vol. 1, Milano, Gaetano Schiepatti, 1830.
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