Giuseppe De Capitani d'Arzago
il Marchese Don Giuseppe De Capitani d'Arzago (Milano, 15 febbraio 1870 – Paderno Dugnano, 17 novembre 1945) è stato un politico e banchiere italiano.
Marchese Giuseppe De Capitani d'Arzago | |
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Podestà di Milano | |
Durata mandato | 6 settembre 1928 – 20 novembre 1929 |
Predecessore | Ernesto Belloni |
Successore | Marcello Visconti di Modrone |
Ministro dell'agricoltura | |
Durata mandato | 31 ottobre 1922 – 5 luglio 1923 |
Presidente | Benito Mussolini |
Predecessore | Giovanni Bertini |
Successore | accorpato nel Ministro per l'Economia Nazionale |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 24 gennaio 1929 – |
Legislatura | dalla XXVIII |
Tipo nomina | Categorie: 3, 5 |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXIV, XXV, XXVI, XXVII |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Liberale Italiano Partito Nazionale Fascista |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Pavia |
Professione | Amministratore d'azienda |
Biografia
modificaNato in una famiglia nobile, era marchese. Laureato in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Pavia, lavorò come amministratore d'azienda presso la cassa di risparmio (di cui fu anche presidente dell'associazione delle province lombarde dal 1924 al 1944 e di quella nazionale dal 1931 al 1943). Titolato con numerose onorificenze, inizia la sua carriera politica all'inizio del Novecento con il Partito Liberale Italiano.
Fu eletto deputato per la prima volta nel 1913 e confermò il suo seggio anche al termine delle elezioni politiche del 1919 e del 1921. Segretario nazionale dei liberali dal 1919 al 1922 (con una breve interruzione tra l'aprile ed il giugno del 1921), fu promotore dell'alleanza PLI-PNF e divenne il Ministro dell'agricoltura del Governo Mussolini; in precedenza era stato sottosegretario di stato al ministero del Tesoro e della pubblica istruzione.
Nell'esecutivo del duce resta fino al 5 luglio 1923; continuò la sua attività politica divenendo presidente dell'istituto internazionale del risparmio e successivamente podestà di Milano (6 settembre 1928) dopo che il precedente podestà Ernesto Belloni era rimasto coinvolto in uno scandalo di tangenti.
Si dimise da podestà di Milano il 19 novembre 1929 per accettare la nomina a senatore del Regno. Fu anche vicepresidente del Senato dal 1934 al 1939.
Caduto il fascismo, nel 1944 venne deferito presso l'Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo; il procedimento finì con un non luogo a procedere a causa della sua morte, avvenuta per cause naturali.
Suo figlio Alberto De Capitani d'Arzago fu un noto archeologo e storico dell'arte.
Onorificenze
modificaVoci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuseppe De Capitani d'Arzago
Collegamenti esterni
modifica- De Capitani d'Arzago, Giuseppe, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- DE CAPITANI D'ARZAGO, Giuseppe, in Enciclopedia Italiana, I Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1938.
- Giuseppe Sircana, DE CAPITANI D'ARZAGO, Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 33, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1987.
- Giuseppe De Capitani d'Arzago, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- DE CAPITANI D'ARZAGO Giuseppe, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- Giuseppe De Capitani d'Arzago, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88824263 · ISNI (EN) 0000 0000 6202 7437 · BAV 495/202043 · BNF (FR) cb11309471m (data) |
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