Giuseppe Monti (rivoluzionario)
Giuseppe Monti (Moresco, 4 gennaio 1835 – Roma, 24 novembre 1868) è stato un patriota e rivoluzionario italiano.
Biografia
modificaMuratore[1], nato in un piccolo centro dell'attuale provincia di Fermo, prese parte alla terza guerra d'indipendenza, combattendo nei ranghi dell'esercito italiano. Nel 1867 si offrì volontario, insieme con Gaetano Tognetti, per compiere un attentato alla caserma Serristori di Roma[1], nella città ancora sotto il potere temporale della Chiesa, e preparare il terreno all'insurrezione garibaldina[1].
Il 22 ottobre dello stesso anno[1], Monti e Tognetti fecero esplodere due barili di polvere provocando il crollo parziale dell'edificio, in cui perirono venticinque zuavi pontifici, quasi tutti italiani e francesi e due civili romani, Francesco Ferri e la piccola figlia Rosa[2][3][4]. Scoperti, furono catturati il 24 ottobre 1868, condannati alla pena capitale e decapitati mediante ghigliottina[5], in via dei Cerchi, nei pressi del Circo Massimo[6], un mese dopo, il 24 novembre.
Citazioni in opere artistiche
modificaAlla vicenda dei due rivoluzionari sono stati dedicati alcuni canti popolari:
- Ai 24 ma di settembre
- Guerra guerra
- Italiani qui tutti ascoltate[7]
- E a Roma, a Roma, canto che riprende alcune strofe di una più antica canzone dedicata a Monti e Tognetti e diffuso dopo Porta Pia[8].
Giosuè Carducci dedicò loro la poesia Per Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti martiri del diritto italiano.
Gaetano Sanvittore pubblicò nel 1869 il libro I misteri del processo Monti e Tognetti[9] a cui si ispira il film di Luigi Magni In nome del Papa Re, con Nino Manfredi.
Note
modifica- ^ a b c d Vedi la voce "Monti, Giuseppe" nella Enciclopedia Italiana. Riferimenti in Collegamenti esterni.
- ^ Nella Relazione pubblicata dalla Civiltà Cattolica e disponibile online (vedi nota relativa) sono elencati 15 zuavi italiani, in gran parte cittadini dello Stato pontificio, 9 francesi e un tirolese, oltre a "due borghesi romani".
- ^ I "due borghesi romani" nel volume La mano di Dio nella invasione garibaldina del 1867. Memorie storiche di Paolo Mencacci romano, volume terzo, Roma, Tipografia Cuggiani, Santini e C., 1874, p. 6. (Google libri), vengono identificati in "Francesco Ferri e la piccola figlia Rosa". Si salvò, invece, Giuseppa Cecchi, moglie di Francesco e madre della bambina, pur "stramazzata a terra e fuori dei sensi".
- ^ Il numero delle vittime e la ripartizione tra militari e civili, differisce tra le varie fonti. Nell'articolo del Corriere della Sera, citato nei Collegamenti esterni, Vittorio Messori scrive di "ventitré zuavi francesi e quattro inermi popolani romani". La scheda pubblicata sul sito del Museo criminologico, elencata anch'essa nei Collegamenti esterni, parla di "venticinque soldati zuavi" ma non fa cenno a vittime civili. Arrigo Petacco, a pagina 120 del volume già citato, scrive: "Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, aiutati da due ex emigrati, riuscirono a piazzare una mina che fece rovinare una parte dell'edificio, ma nel frattempo gli zuavi pontifici si erano messi in salvo e l'azione perse di importanza pratica". Sembrerebbe, dunque, secondo quest'ultima fonte, un attentato senza vittime. La Relazione della Civiltà Cattolica, pubblicata a ridosso del fatto, elencando i nomi e la città di origine di tutte le vittime, può considerarsi la più attendibile.
- ^ Questa fu l'ultima esecuzione mediante ghigliottina eseguita in Roma. Vedi la scheda Ghigliottina dello Stato Pontificio Archiviato il 5 febbraio 2012 in Internet Archive. dal sito del Museo criminologico di Roma. URL visitato il 25/11/2011
- ^ Sergio Delli, Le strade di Roma, Roma, Newton Compton Editori, III edizione, 1988, p. 278
- ^ Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti condannati al taglio della testa...[collegamento interrotto] dal sito multimania.it
- ^ AA. VV., Avanti Popolo - due secoli di canti popolari e di protesta civile, a cura dell'Istituto Ernesto De Martino, ed. Hobby & Work, p. 24.
- ^ Il testo è disponibile online sui siti IntraText Digital Library e Biblioteca Nazionale Braidense
Bibliografia
modifica- Marco Severini, «MONTI, Giuseppe» in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 76, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuseppe Monti
Collegamenti esterni
modifica- Mónti, Giuseppe, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Mónti, Giusèppe, su sapere.it, De Agostini.
- Marco Severini, MONTI, Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 76, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012.
- Copia archiviata, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 13 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2013). Vittorio Messori e Indro Montanelli, articolo del Corriere della Sera del 16 settembre 2000, p. 35. URL visitato il 24/11/2011
Controllo di autorità | VIAF (EN) 51290593 · ISNI (EN) 0000 0000 6137 4760 · SBN CFIV257282 · BAV 495/169884 · LCCN (EN) no97012805 |
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