Giuseppe Testa (partigiano)

partigiano italiano (1924-1944)

Giuseppe Testa (Morrea, 25 maggio 1924Fontanelle di Alvito, 11 maggio 1944) è stato un partigiano italiano, medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Ritratto di Giuseppe Testa

Biografia

modifica
 
Monumento di Morrea dedicato a Giuseppe Testa

Tre giorni prima dell'armistizio di Cassibile era stato a Milano per conto della Direzione del Genio militare di Roma, presso la quale era impiegato. L'8 settembre 1943, mentre tentava di tornare a casa, il giovane geometra fu arrestato dai tedeschi a Monterotondo (RM). Restò poco nelle loro mani. Riuscito a liberarsi, raggiunte le montagne dell'Abruzzo, prima affiancò l'attività di un sacerdote della valle Roveto, don Savino Orsini[1] che con Ugo Gemmiti e Pietro Casalvieri aveva costituito un comitato per l'assistenza ai detenuti politici, ai prigionieri alleati e ai militari italiani in fuga, e successivamente assunse il comando del distaccamento di Morrea (AQ) della brigata partigiana "Patrioti della Marsica" (Banda Marsica).

In seguito a delazione, il 21 marzo 1944, i nazifascisti riuscirono ad arrestare don Savino Orsini, i due suoi collaboratori e Giuseppe Testa. Al giovane comandante partigiano fu riservato un trattamento particolarmente crudele. I tedeschi, che già gli avevano spezzato un braccio durante il primo interrogatorio, decisero di portarlo al proprio comando di Sora (FR) e successivamente nel campo di internamento di Madonna della Stella, collocato nella contrada situata tra Sora e Broccostella (FR), per meglio poter infierire su di lui. Ma anche lì, dopo giorni e giorni di sevizie, non riuscirono a farlo parlare. Sommariamente giudicato da un tribunale militare tedesco, Giuseppe Testa fu condannato a morte e fucilato lungo le sponde di un canale, nella località di Fontanelle di Alvito (FR)[2][3][4].

Onorificenze

modifica
«Giovane ardente di alti sentimenti di amor Patrio, abbracciava con entusiasmo la causa dei partigiani, costituendo nel suo paese un comitato per l'assistenza dei prigionieri di guerra alleati e dei militari italiani sbandati. Arrestato per vile delazione di un militare tedesco, fintosi inglese, non svelava, malgrado torture e minacce, l'organizzazione clandestina e il luogo dove era occultato un soldato alleato. Processato da un tribunale tedesco, benché promessagli salva la vita se avesse parlato, preferiva la morte. Dinanzi al plotone di esecuzione, con virile fermezza offriva la sua nobile e giovane vita per la libertà della Patria.»
— Morrea, settembre 1943 - Alvito (Frosinone), 11 maggio 1944[5]
  1. ^ Don Savino Orsini, un parroco di montagna nella guerra di liberazione, su vaticannews.va. URL consultato il 22 gennaio 2025.
  2. ^ Igor Pizzirusso (a cura di), Episodio di Fontanelle di Alvito, 11-05-1944 (PDF), su straginazifasciste.it. URL consultato il 25 gennaio 2025.
  3. ^ Eleonora di Nonno, Morrea, il borgo fantasma in Abruzzo che custodisce la storia di un eroe, su fanpage.it, Fanpage.it, 15 novembre 2023. URL consultato il 25 gennaio 2025.
  4. ^ Mario Martini, L'arresto di Giuseppe Testa, su sanvincenzovalleroveto.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 25 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2016).
  5. ^ Segretariato generale della Presidenza della Repubblica - Servizio sistemi informatici - reparto web, Le onorificenze della Repubblica Italiana, su Quirinale. URL consultato il 26 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2018).

Bibliografia

modifica
  • Ernesto Dimpflmeier, Prigioniero dei liberatori. Odissea di un tedesco antinazista in Italia (Prisoners of the libetarors. The italian odyssey of an anti nazi german), Ass.ne Il Liri, Canistro, 2019.
  • Mario Martini, Giuseppe Testa, 1924-1944, Medaglia d'oro al valor militare della Resistenza, Centro di Studi Sorani "Vincenzo Patriarca", Sora, 1995.

Voci correlate

modifica

Collegamenti esterni

modifica