Goffredo Mameli (sommergibile)
Il Goffredo Mameli è stato un sommergibile della Regia Marina.
Goffredo Mameli | |
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Descrizione generale | |
Tipo | sommergibile |
Classe | Mameli |
Proprietà | Regia Marina |
Costruttori | Tosi, Taranto |
Impostazione | 17 agosto 1925 |
Varo | 9 dicembre 1926 |
Entrata in servizio | 20 gennaio 1929 |
Intitolazione | Goffredo Mameli |
Radiazione | 1º febbraio 1948 |
Destino finale | demolito |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 1.010 t |
Dislocamento in emersione | 830 t |
Lunghezza | 64,6 m |
Larghezza | 6,52 m |
Pescaggio | 4,33 m |
Profondità operativa | 100 m |
Propulsione | 2 motori diesel da 3000 cv; 2 motori elettrici da 1000 cv |
Velocità in immersione | 7,7 nodi |
Velocità in emersione | 17,2 nodi |
Autonomia | 4360 miglia a 8 nodi in superficie 110 miglia a 3 nodi in immersione |
Equipaggio | cinque ufficiali e 47 sottufficiali e comuni |
Armamento | |
Artiglieria | 1 cannone da 102/35 mm 2 mitragliere Breda Mod. 31 da 13,2 mm |
Siluri | 6 lanciasiluri da 533 mm (4 a prua e 2 a poppa); 10 siluri |
informazioni prese da Uomini sul fondo di Giorgio Giorgerini,[1] e [1] | |
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Storia
modificaIn origine avrebbe dovuto chiamarsi Masaniello, ma il 16 gennaio 1927 (prima del completamento) il nome fu cambiato in Goffredo Mameli[2].
Il 29 settembre 1928, non ancora operativo, nel porto di Taranto fu protagonista di una collisione con il rimorchiatore San Pietro, nella quale rimase danneggiato[2].
Il 19 aprile 1929, durante una navigazione da Cagliari ad Almeria, un colpo di mare causò la scomparsa del sottonocchiere Silvio Delia. Al rientro dalla crociera, il 13 ottobre a Genova, il battello ricevette la bandiera di combattimento offerta dalla associazione "A Compagna".
All'inizio degli anni trenta compì assieme ai gemelli una crociera nel Mediterraneo orientale, con tappa a Salonicco, Lero e Rodi ed il contemporaneo svolgimento di esercitazioni aeronavali[3].
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, al comando del c.c. Nicola Maiorana, fu inviato ad operare a sud di Creta dove, nella notte fra il 1º ed il 2 agosto 1940, lanciò infruttuosamente cinque siluri contro il piroscafo greco Raula (1044 tsl), che poi affondò col cannone dopo averlo fatto abbandonare dall'equipaggio[2][4].
Nel corso dell'anno svolse altre quattro missioni al largo di Malta e della costa cirenaica; nel 1941 ne compì altre tre (il 9 settembre 1941 fu inviato assieme ad altre unità a contrastare l'operazione britannica «Coat» posizionandosi una novantina di miglia a sud-sudest di Malta, ma non avvistò le unità nemiche[5]) e poi, per il cattivo stato in cui versavano i motori, fu assegnato alla Scuola Sommergibili di Pola[2].
Nel 1942, dopo la sostituzione dell'apparato motore[6], fu impiegato per altre tre missioni offensive (con compiti antisommergibile)[2].
All'annuncio dell'armistizio era ai lavori[2].
Durante la cobelligeranza fu poi impiegato per esercitazioni antisommergibili degli Alleati, con base alle Bermuda[7].
Fu demolito nel dopoguerra.
Note
modifica- ^ Da Navypedia.
- ^ a b c d e f Regio Sommergibile Mameli, su xmasgrupsom.com. URL consultato il 23 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2014).
- ^ Giorgerini, p. 157.
- ^ Giorgerini, p. 244.
- ^ Giorgerini, p. 267.
- ^ Giorgerini, p. 123.
- ^ Giorgerini, p. 380.
Bibliografia
modifica- Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50537-2.