Gorzegno
Gorzegno (Gorzègn in piemontese) è un comune italiano di 250 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte.
Gorzegno comune | |
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Veduta | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Cuneo |
Amministrazione | |
Sindaco | Marco Chinazzo (lista civica) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 44°31′N 8°08′E |
Altitudine | 319 m s.l.m. |
Superficie | 13,97 km² |
Abitanti | 250[1] (31-12-2023) |
Densità | 17,9 ab./km² |
Frazioni | Pianelle |
Comuni confinanti | Feisoglio, Levice, Mombarcaro, Niella Belbo, Prunetto |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 12070 |
Prefisso | 0173 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 004097 |
Cod. catastale | E111 |
Targa | CN |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 711 GG[3] |
Nome abitanti | gorzegnesi |
Cartografia | |
Posizione di Gorzegno nella provincia di Cuneo | |
Sito istituzionale | |
Origini del nome
modificaIl suo nome deriva forse da Cohors Aennii di epoca romana, a indicare un reparto di presidio che dipendeva dal centurione Ennio.[4]
Storia
modificaNel Medioevo e nella prima età moderna Gorzegno fu feudo di uno dei rami della famiglia Del Carretto (detto appunto Del Carretto di Gorzegno). Fino al XVIII secolo Gorzegno diede il nome ad un esteso marchesato, riconosciuto come feudo imperiale. Il suo territorio comprendeva le "università" (cioè le comunità) di Albaretto della Torre, Arguello, Serravalle Langhe, Bossolasco, Niella Belbo, San Benedetto Belbo, Cravanzana, Feisoglio, Levice, Prunetto e Monesiglio.
Simboli
modificaNello stemma comunale è raffigurato un labaro con la scritta SPQR e Cohors Aennii, in memoria di un reparto dell'esercito romano che dipendeva dal centurione Ennio.[5] Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaNASC - Museo delle Pietre parlanti
modificaRestano a Gorzegno numerosi edifici storici risalenti perlopiù dalla fine del XVI agl'inizi del XIX secolo, molti dei quali sono attualmente in stato di abbandono parziale o totale, o fortemente alterati nelle loro strutture originarie. Un censimento di tutti gli edifici e un'indagine sulle loro origini ed evoluzione è stata compiuta a partire dal 2020 dagli storici Walter Accigliaro e Giordano Berti che hanno provveduto a ricostruire la storia di Gorzegno sulla base di documenti attendibili. Da quella ricerca è sorto, su ideazione di Romano Vola, già Sindaco di Bergolo, il Nasc - Museo delle Pietre parlanti, un percorso a cielo aperto dove ogni edificio è dotato di un'apposita didascalia e di un codice QR che rimanda all'omonimo sito web contenente estesi approfondimenti e materiale fotografico. [6]
Il percorso a cielo aperto include, oltre agli elementi architettonici antichi, una sezione d’arte contemporanea, curata da Giordano Berti, con opere donate da artisti di varia provenienza distribuite in vari punti del paese.
Una sezione etnografica, curata da Giordano Berti in collaborazione con l'art designer Letizia Rivetti, include vari manufatti in pietra della tradizione locale realizzati dalla fine del XIX alla metà del XX secolo.
Nel 2021 è stata inaugurata una nuova sezione intitolata "Le misteriose Pietre di Voynich", a cura di Giordano Berti, con opere degli scultori Nando Gallo, Ivano Ghiglia e Remo Salcio, ispirate alle illustrazioni del misterioso Manoscritto Voynich [7]
Edifici storici
modifica- Castello dei Marchesi del Carretto - Restano pochi ma interessanti ruderi della struttura edificata nel Medioevo e più volte rimaneggiata, sino a trasformarla da fortilizio in palazzo di rappresentanza dei Marchesi di Gorzegno.
- Cappella di S. Martino - Da secoli sconsacrata, la chiesetta fu costruita nel 1587 nei pressi del castello sulle basi di un edificio sacro preesistente. Si tratta di uno dei pochi esempi, in Piemonte, di chiesa con pianta a croce greca. Dopo un lungo abbandono è stata restaurata nel 1998 con criteri filologici e ora serve da spazio espositivo per mostre d'arte.
- Mulino dei Marchesi - Fu edificato nel 1569 sotto l’altura del castello. La macina funzionava tramite una ruota idraulica azionata dallo scorrimento del corso d’acqua alimentato dal fiume Bormida, che scorre poco distante. L’alluvione del 1994 lo ha fortemente danneggiato. Durante la ristrutturazione del 1999 è stata rinvenuta l'epigrafe con lo stemma dei Marchesi Del Carretto combinato con l'aquila imperiale e i nomi dei signori del luogo.
Architetture religiose
modifica- Chiesa di S. Siro - La parrocchiale di Gorzegno fu riedificata tra il 1622 e il 1630 in sostituzione della chiesa preesistente. Le forme attuali della facciata risalgono al 1843. Internamente si conservano dipinti di varia qualità artistica e di epoche diverse, fra i quali una Madonna del Rosario datata 1631 e firmata da Agostino Stuchi o «Steucus». Quasi tutto l’interno della chiesa è decorato con numerosi fregi e figurazioni a rilievo in stucco, in particolare figure angeliche, opera di abili maestranze luganesi.
- Pieve di S. Giovanni Battista o Madonna della Neve - La prima struttura dell'edificio fu costruita nell'Alto Medioevo sulle basi di un tempio pagano, come sembrano testimoniare alcune lapidi votive ritrovate sul luogo risalenti al II secolo d.C. e oggi conservate al Museo Eusebio di Alba. Dopo una ristrutturazione avvenuta nel 1438, una drastica trasformazione strutturale avvenne nel 1774-1778; in quell'occasione avvenne la nuova dedicazione alla Madonna della Neve.
Eventi
modifica- Festival delle Magie. Rassegna di mostre d'arte antica e moderna, teatro di strada, concerti, installazioni multimediali light&sound, ideata nel 2019 dal poeta albese Romano Vola, dall'art designer Letizia Rivetti e dallo scrittore bolognese Giordano Berti. La manifestazione abbraccia varie tematiche: esoterismo, folklore locale, cultura agroalimentare, tutela del patrimonio storico e paesaggistico. Il Festival delle Magie si è svolto nel 2020 e nel 2021 nel primo fine settimana di settembre.[8]
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[9]
Amministrazione
modificaPeriodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2008 | 2011 | Aldo Balocco | lista civica | Sindaco | |
2011 | 2014 | Piero Montanaro | lista civica | Sindaco | |
2014 | 2019 | Piero Montanaro | lista civica | Sindaco | II mandato |
2019 | in carica | Marco Chinazzo | lista civica | Sindaco |
Curiosità
modifica- A Gorzegno è ambientata la tragica vicenda, realmente accaduta, narrata da Beppe Fenoglio in Un giorno di fuoco (Garzanti, 1963).[10] Successe che, alla metà di ottobre del 1933, un contadino di Gorzegno, Felice "Pietro" Gallesio, a causa di dissidi familiari, con un colpo di doppietta uccise prima il parroco del paese, poi il nipote Alessandro, quindi si rifugiò in un fienile. All'arrivo dei carabinieri di Alba, Gallesio li accolse a colpi di doppietta, ferendo gravemente un appuntato e il brigadiere. Da Cuneo giunsero altri rinforzi, accolti da Gallesio allo stesso modo. Nel conflitto a fuoco rimase ferito anche un giornalista, giunto sul posto per rendere conto di un tragico avvenimento che la stampa locale aveva reso noto in tutto il Piemonte. Dopo un lungo assedio, Gallesio finì le munizioni, ma non si arrese. Alla fine di una settimana di follia il "delinquente di Gorzegno", come venne definito da alcuni giornali dell'epoca, fu ucciso dai carabinieri. Fenoglio aveva conosciuto quella vicenda oltre 20 anni dopo, grazie ai racconti che nelle Langhe continuavano a rimbalzare di bocca in bocca, e ne trasse spunto per un racconto bellissimo, ma non del tutto aderente, pare, ai fatti realmente accaduti. In sostanza, "il folle di Gorzegno" fu rappresentato come una specie di antieroe vittima di una miseria materiale e morale che per lungo tempo attanagliò l'Alta Langa; una miseria magistralmente dipinta da Fenoglio in altro suo capolavoro "La malora".
- Il paese di Gorzegno è più volte citato come ambientazione degli avvenimenti narrati nel libro giallo Rebus di mezza estate, di Gianni Farinetti (Marsilio editore, 2013). Nel testo di Farinetti si trovano varie allusioni a una tradizione dell'Alta Langa che fa di Gorzegno un "villaggio di scemi". Questa tradizione è ironicamente tramandata dagli stessi abitanti di Gorzegno con numerosi e buffi racconti (L'asino sul campanile, L'asino che beve la luna, La zivéra, La lampadina bruciata, Alla ricerca del sole, Il campanile addobbato, ecc.), che un cronista locale, Ferdinando Balocco, ha inserito nel suo Gorzegno tra storia e leggenda (Alma Tipografica, 2005).
Note
modifica- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2023 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Comune di Gorzegno, Storia, su comune.gorzegno.cn.it. URL consultato il 3 ottobre 2021.
- ^ Fabrizio Antonielli d'Oulx, Curiosità araldiche dei Comuni piemontesi (PDF), Consiglio regionale del Piemonte, 2020, p. 12.
- ^ NASC Museo delle Pietre parlanti [collegamento interrotto], su museodellepietreparlanti.it.
- ^ Il mistero del Codice Voynich a Gorzegno, su savonanews.it, 11 agosto 2021.
- ^ Festival delle Magie Gorzegno 4-5 settembre 2021, info e programma, su cronacatorino.it.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Giacomo Verri, La vera storia di "Un Giorno di fuoco"
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gorzegno
Collegamenti esterni
modifica- Nasc - Museo delle Pietre parlanti https://www.museodellepietreparlanti.it/
- Sito ufficiale, su comune.gorzegno.cn.it.
- Gorzégno, su sapere.it, De Agostini.