Gregorio Magalotti
Gregorio Magalotti (Roma, 1490 circa – Bologna, 6 dicembre 1537) è stato un vescovo cattolico italiano.
Gregorio Magalotti vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | |
Nato | circa 1490 a Roma |
Nominato vescovo | 23 agosto 1532 da papa Clemente VII |
Deceduto | 6 dicembre 1537 a Bologna |
Biografia
modificaGiureconsulto e letterato, fu carissimo a Clemente VII che nell'aprile 1532 lo nominò vicecamerlengo e governatore di Roma, succedendo a Giovan Maria Ciocchi Del Monte, il futuro papa Giulio III, di cui Magalotti era stato uditore. Il 23 agosto dello stesso anno ottenne la carica di vescovo di Lipari e, il 20 agosto di due anni dopo, di vescovo di Chiusi; rimase tuttavia sempre a Roma perché impegnato nelle cariche civili. Il 14 settembre 1534 fu nominato da papa Clemente VII presidente della Provincia Romandiolæ, carica confermata il 19 settembre dell'anno successivo da papa Paolo III, il quale il 6 dicembre 1535 lo avrebbe nominato governatore della Marca d'Ancona e il 5 gennaio 1537 governatore di Bologna.
Come governatore di Roma, ossia il magistrato alla testa del principale tribunale penale della città di Roma, tra la fine del 1533 e l'inizio del 1534 Magalotti giudicò Benvenuto Cellini accusato di non aver consegnato un calice d'oro a Clemente VII; l'artista ricorderà nella Vita il "birresco sguardo" di Magalotti[1]. Un altro episodio che lo vide coinvolto nella sua funzione di governatore fu il rifiuto del marchese Giuliano Cesarini, gonfaloniere del Popolo romano, all'ordinanza del governatore a che i privati consegnassero allo Stato le armi in loro possesso. Cesarini, ritenendo che fosse umiliante ubbidire alle leggi a causa del suo rango nobiliare, mandò dei sicari i quali il 14 marzo 1534 assalirono il governatore a colpi di spada. Magalotti fu ferito gravemente, ma il Cesarini non fu punito, nonostante le pene comminategli da Clemente VII, perché si mise sotto la protezione dell'imperatore Carlo V, colui che aveva fatto mettere a sacco Roma nel 1527.[2] Magalotti fu sepolto nella chiesa di Santa Cecilia in Trastevere.[3] Il suo monumento funerario è opera di Giovanni Mangone.[3]
Note
modifica- ^ Le opere di Benvenuto Cellini, Firenze: Società editrice fiorentina, 1843, pp. 105-106 (Google libri)
- ^ Niccolò Del Re, «Gregorio Magalotti, governatore di Roma, e l'attentato di cui fu vittima nel 1534», Lazio ieri e oggi, XX (1984), pp. 245-251.
- ^ a b Ghisetti Giavarina (2007).
Bibliografia
modifica- Filippo Crucitti, MAGALOTTI, Gregorio, in Dizionario biografico degli italiani, LXIX, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007.
- Apparati della Vita di Benvenuto Cellini, edizione a cura di Ettore Camesasca, Classici Bur, Milano 2007, prima edizione 1985. ISBN 978-88-17-16532-7
- Adriano Ghisetti Giavarina, MANGONE, Giovanni, in Dizionario biografico degli italiani, LXVII, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) David M. Cheney, Gregorio Magalotti, in Catholic Hierarchy.
- Danilo Romei, Il bando emesso da Clemente VII nel 1534 contro Giuliano Cesarini, gonfaloniere del Popolo Romano, a causa dell'attentato contro il governatore di Roma Gregorio Magalotti (pdf) (PDF), su nuovorinascimento.org.
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