Barsi di Groppallo
Groppallo (Grupàll in dialetto locale gropallino[2], ligure e in dialetto piacentino), è una frazione del comune italiano di Farini, in provincia di Piacenza. Si trova nella valle del torrente Lavaiana, una valle laterale della media val Nure[3], sull'Appennino ligure.
Groppallo frazione | |
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La vetta del monte Castellaro con la chiesa di Groppallo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Piacenza |
Comune | Farini |
Territorio | |
Coordinate | 44°41′49″N 9°36′07″E |
Altitudine | 992 m s.l.m. |
Abitanti | 148[1] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 29023 |
Prefisso | 0523 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Il centro abitato di Barsi si trova a 945 m s.l.m., mentre l'altezza massima si registra a Groppallo, in corrispondenza della chiesa devota alla Beata Vergine assunta, posta sulla vetta del monte Castellaro, al centro del paese a 1005 m s.l.m.[3]
Origine del nome
modificaL'origine del nome Barsi, con cui, specialmente fino alla metà del Novecento, si identificava il centro abitato[3] è da ricondursi al gallico barro, termine col significato di altura: anche il termine Groppallo, utilizzato inizialmente solo per il rilievo sovrastante alla frazione e poi estesosi ad indicare l'interno centro abitato[3], pur avendo un'origine ligure, richiama un concetto similie, significando sommità tondeggiante[2].
Storia
modificaNella zona del monte Castellaro, durante alcune campagne di scavo legate principalmente ai resti del castello medievale, furono ritrovate alcune ceramiche risalenti all'età del bronzo, altre tracce preromane, resti di arroccamenti risalenti alla stessa età del bronzo e al periodo del Ferro ligure furono invece distrutte ai primi del Novecento, nell'ambito dei lavori di ricostruzione della chiesa dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta[3].
Non si è trovato alcun documento che accenni a Groppallo in epoca romana e il suo nome non figura nella tabula alimentaria traianea, ma s'ipotizza che l'intero territorio groppallino fosse un pagus della vicina Veleia[4].
La presenza certa più antica a Groppallo, provata da scavi archeologici, risale all'età longobarda (VI-VII secolo) durante la quale il monte Castellaro era, molto probabilmente, un avamposto militare con funzione antibizantina[5].
Intorno al XII secolo, sulla cima del monte Castellaro, dove in seguito sarebbe sorta la chiesa parrocchiale, si ergeva un castello appartenente nel 1186 al Vescovo conte di Piacenza, il quale manteneva il diritto sulla nomina del castellano[3]. Successivamente il castello fu dato in concessione alla nobile famiglia Gropallo, la quale aveva la signoria di tutto il territorio groppallino; questo casato, di fazione guelfa, fu scacciato, poi, nel genovesato nell'ottobre 1260 a seguito della distruzione e incendio del castello da parte del ghibellino Giovanni Luxardo[3][6].
Nel 1339[3] tutta la zona di Groppallo fu infeudata da parte del signore di Milano Azzone Visconti alla nobile famiglia Nicelli che in quegli anni vantava numerosi possedimenti in tutta la media e alta val Nure, compreso il castello a Boli di Groppallo e la zona di Pradello[6], in cambio del versamento con cadena annuale di una libbra di pepe[3].
Attorno al XV secolo, la parrocchia fu trasferita da Selva di Groppallo alla cima del monte Castellaro; allo stesso tempo fu variata l'intitolazione della stessa da sant’Antonino Martire alla Beata Vergine Maria Assunta[7].
I Nicelli mantennero il controllo di Groppallo fino al Rinascimento, mentre nel 1515 il castello fu pesantemente danneggiato in un'incursione di Pier Maria Scotti[3].
Con l'istituzione dei comuni, divenne frazione di Borgo San Bernardino, comune che, aggregato con quello di San Giovanni, avrebbe successivamente dato origine a Bettola[8]. Nel 1867, con il regio decreto 4066, pubblicato in gazzetta ufficiale il 17 novembre, su impulso di alcune famiglie, in particolare, di Giuseppe Zanellotti di Cogno S. Savino, che sarebbe in seguito ne sarebbe diventato il primo sindaco, e di don Luigi Galli, arciprete di Groppallo, venne costituito il nuovo comune di Farini d'Olmo di cui Groppallo divenne frazione[9].
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- Chiesa di Santa Maria Assunta: situata sulla cima del monte Castellaro, in posizione dominante sulla frazione. Originariamente eretta intorno al XV secolo e posta alle dipendenze della pieve di Centenaro, venne ricostruita tra il 1913 e il 1918[10]. Nella ricostruzione, l'edificio originario fu inizialmente inglobato in quello nuovo per, poi, venire smantellato. Nel 1966 venne aggiunto un pronao in pietra con archi a tutto sesto progettato dall'architetto Pietro Berzolla. Presenta una facciata a capanna realizzata in pietra e una struttura basilicale a navata unica con volte a botte[11].
- Torre di Sant'Antonino: Torre merlata situata a Selva di Groppallo; originariamente utilizzata come campanile della chiesa di Sant'Antonino, citata già il IV e il VII secolo d.C. della quale è l'unica parte superstite. Stante la sua funzione religiosa e non militare, la merlatura presente sulla torre è probabilmente il resto di una copertura della sommità dell'edificio e non una vera e propria merlatura. Rimasta in una condizione di degrado e incuria, la torre è stata completamente ristrutturata negli anni 2010[12].
Altro
modifica- Monumento alla gente di montagna: situato a Barsi, nei pressi dell'incrocio tra le strade che portano verso Bardi, Groppallo e Bruzzetti, fu realizzato nel 1982 ad opera dall'allora presidente della locale sezione alpini, Carlo Silva[13].
Siti archeologici
modifica- Scavo del monte Castellaro: scavo archeologico situato nei pressi del cimitero di Groppallo, sulla cima del monte Castellaro, eseguito nel 2006 in concomitanza con alcuni lavori svolti sull'edificio cimiteriale. Gli scavi hanno evidenziato la presenza di più sezioni stratigrafiche risalenti a diversi periodi storici, tra cui spiccava per importanza un atelier medievale per la lavorazione di perline in steatite risalente al periodo compreso tra l'inizio dell'XI secolo e la metà del secolo successivo. Nell'area sono stati ritrovate almeno 25 000 perline in steatite, di cui alcune risalenti al periodo longobardo, alcune monete e i resti dei muri a secco dell'atelier, a loro volta edificati su resti di muri precedenti distrutti da un incendio, databile tra il 1010 e il 1027 incrociando le date di emissione di alcune monete con e senza segni di bruciatura[3].
Cultura
modificaEventi
modifica- Festa di Sant'Antonio Abata: svolta ogni 17 gennaio a Groppallo, prevede la benedizione degli animali sul sagrato della chiesa[14].
- Festa della torta di patate: svolta ogni prima domenica di luglio a Barsi a cura della locale pro loco[15].
- Assunzione di Maria: celebrata ogni anno il 15 di agosto, festeggia la patrona del paese, con l'organizzazione di una processione attorno al cimitero e sul sagrato della chiesa a Groppallo, mentre a Barsi sono presenti bancarelle e stand gastronomici[16].
- Festa dei Trattori: organizzata ogni anno la domenica successiva al 15 agosto, prevede la benedizione dei trattori sul sagrato della chiesa e la festa con giochi, stand gastronomici e bancarelle a Montalto di Groppallo[17].
Economia
modificaTurismo
modificaGroppallo è meta di villeggiatura estiva, soprattutto da parte di emigranti che dalla Francia ritornano alla terra d'origine[16]. Arrivano anche squadre calcistiche giovanili, le quali sono solite avere Groppallo come meta dei loro ritiri estivi.
Note
modifica- ^ 14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni - Popolazione residente - Piacenza, su dawinci.istat.it, Istituto nazionale di statistica. URL consultato il 21 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2020).
- ^ a b Gallini (2015), p. 229.
- ^ a b c d e f g h i j k Il ritrovamento di un atelier medievale per la lavorazione della steatite a Groppallo, sul monte Castellaro, nel piacentino, su archeobologna.beniculturali.it. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ provini, p. 5.
- ^ Bazzini et al., p. 453.
- ^ a b Gallini (2013), p. 24.
- ^ provini, p. 18.
- ^ Zuccagni-Orlandini, pp.350-353.
- ^ Regio decreto 17 novembre 1867, n. 4066
- ^ Gallini (2013), p. 27.
- ^ Chiesa di Santa Maria Assunta <Groppallo, Farini>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 21 dicembre 2019.
- ^ Claudio Gallini, La torre di Sant'Antonino a Selva di Groppallo, un'antica testimonianza della fede piacentina, su groppallo.it. URL consultato il 22 dicembre 2019.
- ^ Gallini (2015), p. 442.
- ^ Sant’Antonio Abate, benedizione degli animali a Groppallo e in San Dalmazio, in Libertà, 17 gennaio 2017.
- ^ Ricetta semplice, ma sempre di successo: festa per la torta di patate, in Libertà, 5 luglio 2018.
- ^ a b Francesi e inglesi affollano la tradizionale fiera di Groppallo, in Libertà, 15 agosto 2014.
- ^ Montalto di Groppallo - Festa dei Trattori, su valnure.info. URL consultato il 18 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2019).
Bibliografia
modifica- Marco Bazzini, Gian Piero Devoti, Angelo Ghiretti, Enrico Giannichedda, Renata Perego e Stefano Provini, Un'officina per la lavorazione della steatite X-XII secolo) ed un granaio carbonizzato (inizi XI) al monte Castellaro di Groppallo (comune di Farini, media valle del Nure, Piacenza), All'Insegna del Giglio, 2009, p. 453.
- Claudio Gallini, Gli oratori di Groppallo, Piacenza, LIR, 2013, ISBN 8005694490009.
- Claudio Gallini, Maràssa e Curiàtta, il primo dizionario del dialetto groppallino, Piacenza, LIR, 2015, ISBN 978-88-95153-59-9.
- Domenico Provini, Groppallo nella tradizione e nella storia, SPE, 1957.
- Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole corredata di un atlante di mappe geografiche e topografiche e di altre tavole illustrative - Parte VI, Firenze, 1839.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Barsi di Groppallo
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale della Proloco di Groppallo, su groppallo.it.
- Sito ufficiale Parrocchia S.M. Assunta Groppallo, su groppallo.altervista.org.
- Sito ufficiale Borgo Coletta, località di Groppallo, su coletta.altervista.org.