Grotta di Nostra Signora d'Arigbo
La grotta di Nostra Signora d'Arigbo è un luogo di pellegrinaggio cattolico situato a Dassa-Zoumè, in Benin. I pellegrinaggi ufficiali sono iniziati nel 1954, anno mariano, sotto l'impulso del vescovo Louis Parisot.
Fondazione
modificaL'11 febbraio 1954, dopo la scoperta misteriosa d'una statua della Madonna, Louis Parisot, vicario apostolico del Dahomey,[1] benedisse solennemente la grotta naturale di Dassa alla presenza di circa 6000 fedeli. Allo stesso tempo, fece erigere sulla cima della montagna una grande croce luminosa e decise che questa nuova Grotta di Lourdes sarebbe stata la meta dei grandi pellegrinaggi mariani nel Paese africano[2][3]. Stabilì così il pellegrinaggio di Dassa-Zoumè e fece di Arigbo un luogo di preghiera e di devozione mariana, con la collaborazione del padre Germain Boucheix, fratello di mons. Noël Boucheix[4].
Pellegrinaggio
modificaI difficili esordi
modificaNonostante il numero crescente di pellegrini e sotto l’impulso di Lucien Monsi-Agboka, vescovo di Abomey, il comitato diocesano decise di creare il Comitato di gestione della Grotta di Arigbo di Dassa, incaricandolo dell’organizzazione dei pellegrinaggi e della sistemazione progressiva del santuario, in maniera da assicurare la sicurezza e l'accessibilità dei pellegrini[4].
Il primo pellegrinaggio organizzato dal Comitato ebbe luogo il 22 e il 23 agosto 1981; riunì più di 10000 fedeli. Ma questo successo fu rattristato, la notte fra il 23 e il 24 agosto, a causa del vandalismo contro la statua dell'Immacolata Concezione, che si trovava sul luogo da 28 anni. Il 9 settembre 1983, un'altra statua fu asportata e gettata in una vasca lungo il santuario e in seguito una terza statua, sebbene fosse protetta da un vetro antifurto, fu ridotta in pezzi com'era successo alla statua originaria[4].
Popolarità e diffusione
modificaOgni anno, nei giorni dell'Ascensione e dell'Assunta, decine di migliaia di fedeli si riuniscono in questo luogo. I pellegrini provengono soprattutto dal Benin, dal Togo, dal Niger e dal Burkina Faso[2].
Dopo la sua elezione a presidente della repubblica, Thomas Boni Yayi è stato regolarmente presente ai pellegrinaggi. Nel 2014, in occasione del 60° pellegrinaggio mariano, ha onorato in modo speciale la Chiesa cattolica per il suo contributo al radicamento della pace e al dialogo interreligioso in Africa e nel mondo[5].
Note
modifica- ^ L'anno successivo sarebbe diventato il primo arcivescovo di Cotonou.
- ^ a b (FR) Notre-Dame d'Arigbo, su cartemarialdumonde.org, gennaio 2010. URL consultato il 23 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016)..
- ^ (FR) Anicet Ahoumenou, 11 février 1954 : inauguration de la grotte de Dassa-Zoumé, su cepiscob.org, 12 maggio 2015. URL consultato il 9 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2015)..
- ^ a b c Kokouvi Eklou, Grotte mariale d’Arigbo de Dassa : soixante ans dans l’air du temps, in lebéninois.net, 18 aprile 2015. URL consultato il 9 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2015)..
- ^ Isac A. Yaï, Grotte Mariale D’Araigbo à Dassa-Zoumè : Un pèlerinage sous haute sécurité, su fraternitebj.info, 25 agosto 2014. URL consultato il 23 agosto 2015..
Voci correlate
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